Anime & Manga > Pandora Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: Feel Good Inc    23/09/2010    3 recensioni
« Quando guardi una rosa non pensi mai al dolore delle spine; pensi solo a quanto è bella. Di un papavero invece non si pensa alla bellezza o al profumo: è il suo richiamo alla morte a colpire per primo la mente. » Torna a guardarlo, e ancora una volta cannella e miele si specchiano nel sangue. « Tu hai dentro tanto dolore e tanta morte. Vero, Xerxes-niisan? »
[ Ambientazione: episodio 17, 'Salve sorella mia!' ]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sharon Ransworth, Xerxes Break
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A Darkyna, perché tutto è cominciato con il suo wallpaper di B-Rabbit. :D



Guida alla lettura – maneggiare con cautela. Come afferma Leo nell’episodio 18, lo spoiler «è tra gli atti più imperdonabili di questo mondo». Perciò, a meno che non abbiate visto la versione anime di Pandora Hearts almeno fino all’episodio 17 – o, semplicemente, a meno che sappiate sopportare di rovinarvi qualche sorpresa sul conto di Xerxes Break, Xarxes Blake o comunque vogliate scriverlo (xD), non siete tenuti a proseguire nella lettura di questa fic, anche perché rischiereste di non comprenderla appieno. Inutile specificare che ad ogni coraggioso lettore andrà la mia immensa gratitudine.

 

Guida alla lettura II. Comune infestante dei campi, del frumento e dell’orzo, il papavero si rinviene con estrema facilità anche ai bordi delle strade, tra le macerie, nei campi incolti, lungo i fossati. Il papavero è un fiore tanto bello quanto delicato: perde i suoi petali dopo un solo giorno e se lo cogliamo avvizzisce subito. I greci antichi rappresentavano la morte e la notte coronate di papaveri. [Fonte: Laboratorio dei Sogni]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sentaku ~ Does it hurt you?

 

 

 

{ I was stained by a role, in a day: not my own

But as you walked into my life you showed what needed to be shown }

 

 

 

 

 

 

« Non fare una cosa così stupida. »

« Oujo-sama… »

« Questo è quello che cercavi… La ragione per cui vivi… »

« Va tutto bene. »

 

 

« Xerxes-niisan, guarda questo! »

La bambina gli mostra orgogliosa il fiore rosso sangue ben stretto tra le sue manine candide. È una pianta ordinaria, nulla a che vedere con le magnifiche ed appariscenti rose che adornano i giardini della duchessa Rainsworth; e a giudicare dalle macchie di terra sul suo abitino azzurro, la piccola deve aver faticato non poco per appropriarsene. Fiori così comuni non vengono tenuti in bella vista, ma restano sullo sfondo della scena a dare spazio ai protagonisti dotati di sontuosi petali e profumi. Eppure, tra i tanti fiori che potrebbe cogliere in questo pomeriggio mite, Sharon sembra non avere occhi che per quel papavero.

L’uomo dall’aspetto di un ragazzo porta le mani alle ginocchia, si china e piega il capo, perplesso. « Cos’ha di speciale, oujo-sama? »

La duchessina alza su di lui un paio di occhi d’ambra scura, che per qualche motivo lo fanno pensare al miele e alla cannella. È dolce e pungente insieme, la piccola oujo-sama, mentre gli sorride e gli risponde con l’invidiabile semplicità dei suoi anni.

« Ti somiglia, nii-san. »

L’uomo non crede che si abituerà mai a sentirsi chiamare così. Non è suo fratello – lui è solo uno che porta in giro la propria faccia di più di trent’anni fa ed un nome che invece neppure gli appartiene. Ma il modo in cui Sharon e sua madre lo hanno accolto nella famiglia Rainsworth non può non colpirlo ogni singolo giorno, e anche stavolta lui si ritrova a sorriderle, anche se ha imparato a farlo da pochissimo tempo e anche se ancora gli capita di sorridere solo con lei.

« E, di grazia, cosa ve lo fa credere? » le chiede divertito, chinandosi di più per sedersi di fronte a lei nell’erba curata e florida.

E la bambina lo guarda dritto nell’unico occhio che gli è rimasto. « Ha lo stesso colore » si limita a dire.

L’uomo che oggi si fa chiamare Xerxes Break sente il sorriso scivolargli via dalle labbra, rimpiazzato da una muta sorpresa senza parole.

La bambina sembra intimidirsi di fronte al suo silenzio, e abbassa gli occhi sul fiore che ancora tiene in mano, non rinunciando però a spiegarsi.

« Tu potresti dirmi che tanti fiori sono rossi, che anche le rose spesso lo sono. Ma non è la stessa cosa. Quando guardi una rosa non pensi mai al dolore delle spine; pensi solo a quanto è bella. Di un papavero invece non si pensa alla bellezza o al profumo: è il suo richiamo alla morte a colpire per primo la mente. » Torna a guardarlo, e ancora una volta cannella e miele si specchiano nel sangue. « Tu hai dentro tanto dolore e tanta morte. Vero, Xerxes-niisan? »

Non può risponderle. Non può dirle che il suo buon Xerxes-niisan non è affatto buono e non è affatto Xerxes. Non può spiegarle nulla, perché malgrado quelle parole troppo sagge e troppo acute, Sharon Rainsworth è solo una bambina, e sarebbe solo un’altra vana vittima della sua storia di follia e ignominia – ma forse si sta semplicemente ingannando, come sempre. Forse è solo che è lui a non voler rivivere tutto, a non voler ricordare più, mai più, mai più quell’ignobile e folle storia. La piccola oujo-sama gli ha insegnato a sorridere di nuovo; e l’uomo con l’occhio rosso nella faccia da ragazzo non vuole toglierle il conforto di vedergli in volto quel sorriso.

E allora si limita a regalargliene un altro, senza rispondere, consapevole che lei ad ogni modo capirà. Perché nonostante la giovinezza, o forse proprio per questo, i bambini vedono molte più cose di chiunque altro, e non hanno bisogno di conferme.

Sharon muove i suoi piccoli passi verso di lui, finché è abbastanza vicina da sfiorargli la benda sull’occhio mancante con la manina alzata.

« Ti fa male? »

L’uomo continua a sorridere e solleva appena le spalle. « Un po’, a volte. »

La bambina gli accarezza il viso, percorre con le dita quella stessa guancia che lei stessa un giorno ha asciugato dal sangue, dimostrando seppur così piccola di possedere tutta la forza e tutto il coraggio che ci si aspetti dall’erede del ducato Rainsworth – e poi scende ad appuntargli il papavero rosso sul petto, vicino al cuore, vicino al sigillo che non visto segna la sua condanna.

« Se resterai sempre con me, nii-san, potrei essere io i tuoi occhi. »

Nella sua mente l’immagine di un’altra bambina, più piccola, più impaurita, più indifesa. Non lasciarmi sola. Quanto fanno male le parole non mantenute; nessuna perdita di nessuna parte del corpo può eguagliare quel tipo di dolore.

Mentre prende tra le sue le mani della piccola Sharon e le sfiora con le labbra, l’uomo che oggi si fa chiamare Xerxes Break sa di aver appena ritrovato una strada per la redenzione ed un posto dove stare.

 

 

Piange sul suo petto, la Sharon di oggi, e il suo profumo è ancora quello di tanti – ma quanti? – anni fa. Non avrebbe voluto vederla piangere; avrebbe preferito che avesse continuato a colpirlo. Ma la sua mano si è arrossata quanto il viso di lui, il cuscino è caduto a terra e la rabbia ha infine alzato il velo su tutto ciò che c’era dietro, e che è uscito definitivamente allo scoperto con le lacrime della ragazza.

« Non dovevi, Break. Non dovevi. Dovevi lasciarmi morire. »

L’uomo che ha ancora l’aspetto di un ragazzo non risponde. Potrebbe dirle che inconsciamente, quel giorno, ha promesso davvero di restare sempre con lei; oppure potrebbe ripeterle che lo ha fatto solo per se stesso. Ma in qualche modo sente che le parole non servono: la sua piccola oujo-sama è sempre stata brava a capire anche i silenzi.

Così compie soltanto un gesto simile a quello di allora, nel giardino dei Rainsworth, e le bacia dolcemente quella mano che solo un minuto fa lo ha schiaffeggiato.

« Vi fa male? »

E Sharon forse ricorda, e forse è con meno rimprovero e con più affetto che lo abbraccia, quando con l’altra mano lui le offre una caramella al sapore di cannella e miele.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

Primissimo tentativo in questo fandom; perché io amo Break. L’ho amato fin dal primo leccalecca che gli ho visto mangiare, non scherzo. :3

Che dire? Non sono molto sicura del risultato. Anche perché non è facile scrivere di questi due personaggi. Il loro rapporto sembra sempre all’insegna della formalità, del padrona-servitore, e poi arriva l’episodio 17 a sconvolgere tutto – lei che viene rapita e lui che rinuncia alla sua unica ragione di vivere pur di salvarla. E confesso che, per quanto questa shot non voglia assolutamente essere romantica, io mi sono sciolta nel fangirl mode nel momento in cui Sharon si è gettata piangendo tra le braccia di Break. <3

Dicevo, non sono sicura che sia venuta come l’avevo progettata, ma sentivo veramente la necessità di scrivere su Pandora Hearts, un anime che mi ha colpita al cuore. E spero che questa cosina possa piacere a qualcuno. ^^

Ultimissime note: ‘Sentaku’ vuol dire ‘scelta’, e si riferisce alla decisione di Break di restare fedele al casato Rainsworth di lì in poi; i due versi iniziali sono tratti dalla canzone Twilight di Vanessa Carlton.

Con la speranza di tornare più in là da queste parti. Sayonara minna!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pandora Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Feel Good Inc