Dream, american dream.

 

È possibile? Lo guardi. È davvero lui?

Ci somiglia molto, in effetti.

No, non è possibile che sia davvero lui.

Ma si, quello è lui!

Ti prende il panico, ti si serra la gola, un gancio d’ansia ti si infila nello stomaco facendoti smettere di respirare. Ti gira la testa, hai le vertigini. Stai male.

Cominci a correre quando lo vedi sparire dietro l’angolo. No, non puoi perderlo, no, no, no! Non te lo perdoneresti mai, ti odieresti.

Ti urleresti contro finchè non ti sanguinerebbero le orecchie.

Corri, cerchi di raggiungerlo, ma le tue gambe non ti ubbidiscono, corrono piano, lentamente, dannatamente piano!

Ti senti morire.

Hai lo sguardo e la mente offuscati.

Pensi a quello che gli dirai quando lo raggiungerai.

Una foto? Un autografo? Un bacio?

No, tutto quello che chiedi è soltanto che lui ascolti quello che hai da dire, quello che ti sei tenuta dentro per tutto questo tempo.

Lo raggiungi, mentre lui sale su una limousine scura dai vetri oscurati.

Urli. È l’unica cosa che sai fare.

Urli il suo nome che lo raggiunge, attutito dalla coperta scura della notte che lo avvolge.

Lui stava per richiudere la portiera, ma si blocca. Si volta verso di te.

I suoi occhi smeraldini ti raggiungono, fermandosi su di te.

Ti scende una lacrima. Quanto avevi pregato per vedere quegli occhi.

Urli di nuovo il suo nome. –Billie!-

Lui ti sorride. Quel sorriso meraviglioso, caldo, avvolgente, bello come una rosa rossa bagnata di rugiada.

-Billie!- ti butti contro il suo petto, abbracciandolo, non riuscendo a dire altro che non sia il suo meraviglioso nome –Billie! Billie Joe!-

Lui ride. La sua risata cristallina, preziosa come un diamante.

Alzi gli occhi su di lui, con il cuore che va a mille, i pensieri che si scontrano e rimbalzano nella tua testa, il suo sorriso che ti stordisce come una droga.

Prendi coraggio, mentre, senza che nemmeno tu te ne accorga, le lacrime prendono a bagnarti il viso, scendendo bollenti come lava.

-Oh, Billie Joe! Sei fantastico!- riesci solo a dire, urlando contro il suo petto, mentre lui ti consola, abbracciandoti.

Ti senti morire. Ti senti felice come non mai. Senti che vorresti smettere di vivere ora, perché se continuassi a camminare su questa terra, soffriresti per sempre, non troveresti mai più un piacere e una gioia infiniti come quelli che stai provando ora, tutto in confronto a questo sarebbe una nullità.

Tutto in confronto a lui sarebbe una nullità.

-Thank you! Thank you!- ripeti come una cantilena, senza smettere mai, per paura che se calasse il silenzio lui scomparirebbe insieme a tutta quella felicità meravigliosa.

E tu non riesci a far altro che ripetere quelle due parole all’infinito, fino a quando lui si scusa con te, ma deve andare.

E tu ti ritrovi buttata fuori a calci dal paradiso, sull’orlo della strada, con il viso fradicio di lacrime amare e con i vestiti impregnati del suo profumo.

Welcome to hell.

 

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Ciao ._. ora, lasciatemi spiegare. Questa è solo la trascrizione di un sogno che ho fatto qualche notte fa. Mi sono svegliata con gli occhi che lacrimavano, dico solo questo.

 

Hellen.