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Autore: felpatosb    25/09/2010    0 recensioni
Song-fic relativa a "Diario di una vita sgangherata" che a breve riposterò.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È notte, non riesco a dormire. Penso a te. All’ultima volta che ci siamo visti. Alle cose che ci siamo detti. A quello che abbiamo fatto. Non passa giorno in cui non maledica quel giorno. È passato tanto, troppo tempo. Avrei dovuto farlo subito, invece di scappare e invece no. Non ci sono mai riuscito. Proverò ora a fare ammenda.

 

Scusami, se quella sera sono stato troppo fragile, e non ho avuto proprio la forza per resistere, per fregarmene.

 

Ma quando ti ho vista lì, vicina a lui,non un lui qualsiasi, ma Lui, l’unico di cui io sia mai stato geloso e che è stato per me sempre fonte paura e di insicurezza … non ho capito più nulla. Ridevate, scherzavate…e poi quel bacio. In quel momento ho capito ho perso qualcosa, me stesso, la mia capacità di ragionare, di riflettere…ho perso te.

Non voglio giustificare il mio comportamento, quello che ho fatto è stato imperdonabile, lo so. Hai ragione a non voler più parlare con me.


Scusami, ma la voglia di sentirti era incontrollabile.

 

Quella sera abbiamo smesso di capirci, di ascoltarci, di sentirti. Ci urlavamo tutto il dolore, tutte le paure, tutte le delusioni. E io, non ho saputo dirti l’unica cosa che davvero contava.

 

Dirti tutto in quel momento era impossibile. Era inutile.

 

Ora mi ritrovo qui, a kilometri da te, lontano dal tuo cuore, dai tuoi occhi a pensare a quella sera. E non posso fare altro che maledirmi. E provare a rimediare con questa lettera. Vigliacco.


Scusami, se ho preferito scriverlo, che dirtelo, ma non è facile... dirti che...

Continuo ad essere un codardo. Faccio fatica a dirti la verità. La rabbia, la gelosia, la stupidità mi ostacola. Ma te la devo.

Quella sera non sono andato a letto con lei, ci ho provato, è vero, lo avrei voluto. Non perché mi piacesse ma per desiderio, si, desiderio di vendetta. Volevo fartela pagare per quel bacio concesso a Lui. Dopo tanto diviso con me, tornavi da lui. Non riuscivo ad accettarlo. Non potevo. Così ho pensato bene di vendicarmi. Ma non ci sono riuscito. Più baciavo lei e più volevo te. Più la spogliavo e meno la desideravo. Alla fine sono andato via, non ce l’ho fatta. Come avrei potuto tradirti? Come avrei potuto desiderare un’altra che non eri tu. Tu che …

 

Sei diventata il senso di ogni mio giorno, (di ogni) momento.

 

So di averti mentito. Di averti lasciato credere che le cose fossero andate diversamente. Ma ti prego di credermi.

 

Scusami, se io non sto facendo altro che confonderti. Ma vorrei far di tutto per non perderti.

Voglio viverti.

Ti prego, rispondi a questa mia lettera. Fammi sapere che non tutto è perduto. Che possiamo ancora stare insieme. Vivere ogni giorno uno accanto all’altro. Io sto tornando da te. A casa.

 

Parlami. Ma ti prego di qualcosa oppure stringimi.

 

Ti prego, perdonami. Dimmi che anche per te è lo stesso, che mi vuoi, mi desideri.

 

Ho paura del silenzio e dei tuoi brividi. E dei miei limiti.

 

 

 

Spazio autore:

Piccolissima song-fic basata sulla canzone dei Modà “Quello che non ti ho detto”.

Questa, come una serie di altre, saranno degli intramezzi per la fanfic “Diario di una vita sgangherata” che a breve ri-pubblicherò, visto che l’ho quasi corretta.




   
 
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