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Autore: Railen    26/09/2010    12 recensioni
Into The Wild Tour. Shannon Leto sta vivendo la grande avventura di un tour con la sua band, i Thirty Seconds To Mars. Almeno finché la sua strada non incrocerà quella di Remy, ragazza alquanto problematica e con qualche rotella fuori posto. A quel punto si ritroverà a dover fare molte decisioni che renderanno la sua vita molto più complicata del solito.
Lei sapeva di aver a disposizione ancora pochi secondi prima di essere congedata, lasciando che lui concedesse lo stesso sorriso e le stesse domande a qualcun altro. Perciò si avvicinò maggiormente e si allungò per prendere il CD, ma fu solo una manovra per afferrargli il polso. Scattò veloce e si alzò in punta di piedi per arrivare alle sue labbra.
Shannon fu preso completamente in contropiede ed era talmente sorpreso che non capì cosa gli stava succedendo finché le labbra della ragazza non toccarono le sue.
Fu un bacio lieve, per niente pretenzioso. Le labbra calde e morbide della ragazza si modellarono perfettamente su quelle dell’uomo, che non seppe quasi rispondere al bacio.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: look in my eyes, you're killing me.
Genere:
Generale, Sentimentale, Drammatico.
Autrice:
Railen

Rating:
Verde.

Capitolo: first chapter ~ bacio rubato.

Personaggi:
Shannon Leto // Remy (Personaggio inventato)

Note dell’autrice:
Finalmente arrivo con una Long Fiction! Vi avverto che probabilmente non sarò velocissima. Ho anche un'altra Fan Fiction da portare avanti, poi a volte c'è Photoshop che mi chiama, poi Facebook, Twitter... I MARS hanno bisogno del mio contributo ù.ù

Però per fortuna ho già scritto quattro capitoli! L’ispirazione quando c’è si fa sentire prepotente!

Anyway, vi lascio il primo capitolo, sperando vi piaccia

PS= Nel caso non si fosse capito, adoro mettere delle immagini per ogni capitolo (come vedete qui sotto) e anche creare copertine vere e proprie. Perciò lascio qui sotto il link per la copertina di cui sono stranamente soddisfatta xD Chissà se anche voi – come me – trovate odiosa l’ultima immagine in basso che ho usato. La odio con tutto il cuore – e ho i miei validi motivi e tra questi non c’è la gelosia, giuro. E’ proprio la… BOT, come la chiamo io (Bionda Oca Tetesca) a starmi sulle balls – però nel contesto della copertina mi piaceva da inserire xD

Copertina look in my eyes, you're killing me.

Detto ciò, buona lettura!

LOOK IN MY EYES
you're killing me

A poca distanza da lei, Shannon Leto nemmeno la calcolava. In quel momento stava prestando la sua completa attenzione sulle decine di ragazze che lo accerchiavano e lei era ancora troppo indietro per poter essere notata.
Remy ripercorse lentamente ogni singolo istante passato al concerto, studiandone i particolari.
Non era riuscita a staccare gli occhi dalla figura di Shannon, che scatenato aveva suonato la batteria come se avesse il diavolo in corpo. Nemmeno il fratello - nonché frontman della band - era riuscito a catturare la sua attenzione, benché andasse avanti e indietro per il palco, correndo, saltando e incitando il pubblico a cantare con lui.
A volte c’era Tim, il bassista non ufficiale della band a impedirle la vista, ma erano giusto pochi attimi, perché poi i suoi occhi chiari tornavano alla figura di Shannon.
Adorava ogni singolo movimento che facevano le bacchette, tanto rapide da ingannare la forza di gravità a suo parere. Oltretutto era convinta che ogni colpo dato da quelle bacchette corrispondesse al battito del suo cuore.
Era perciò vitale ed essenziale.
Gli occhi di Shannon erano attenti e curiosi e vagano su tutti quei visi, osservando le tipiche espressioni da pesce lesso delle ragazze lì intorno. Sentiva il desiderio sessuale pulsare nell’aria, tanto intenso da sfiorargli la pelle e fargliela accapponare. Ma continuava a sorridere e a rispondere alle loro domande, senza smettere di firmare autografi su autografi.
Amava i fans – soprattutto le fans -, li considerava come una famiglia. Però si chiedeva quante di quelle ragazze fosse lì solo per la loro musica. A volte gli capitava di dover sentire solo lodi a Jared, il suo adorato fratellino, e purtroppo sapeva perfettamente che ai concerti c’erano persone che venivano solo per lui.
Aveva quel genere di pensieri solo perché non si era accorto di uno sguardo concentrato su di lui, uno sguardo in cui non c’era traccia di lussuria e desiderio. Nelle iridi chiare si rifletteva soltanto lui.
La ragazza fu spinta in avanti da una massa di ragazzine, così si voltò ad affrontarle e a fulminarle con lo sguardo.
«Non c’è bisogno di spingere, se magari state calme riusciamo tutte ad avere il nostro autografo», disse con calma e sfoderando il miglior sorriso angelico che aveva nel repertorio; era uno di quei sorrisi che ti disarmavano per la loro facilità, uno di quei sorrisi che di solito ti facevano star bene senza un motivo logico.
Nessuno si aspettava qualcosa di diverso da una persona del genere, da quel viso da bambolina. Nessuno sapeva giudicarla veramente. Lei sapeva perfettamente che nessuno avrebbe visto la sua vera natura dietro a quei boccoli biondi e al viso carino, e per fortuna sapeva come sfruttarlo a proprio vantaggio.
Venne spinta di nuovo in avanti e non se ne stupì: chi prendeva in considerazione la parola di una che non arrivava nemmeno al metro e sessanta e aveva un’aria fragile? Era molto più semplice prendersela con lei.
Si ritrovò davanti e quando gli occhi di Shannon – che quella sera erano di un semplice nocciola senza alcuna sfumatura – incontrarono i suoi, non vide alcuna consapevolezza.
In quel momento era solo una fan, una delle tantissime fan che lo accerchiavano e desideravano un pezzetto di lui, un pezzetto della sua maglietta, del suo cappello e ancora peggio, un pezzetto della sua anima.
Ma lei non voleva essere solo una semplice fan. Voleva che Shannon si ricordasse di lei come lei ricordava quell’unica volta che si erano incontrati.
Era lì solo per quel motivo.
«Ciao». L’uomo le sorrise e lei si perse proprio. Il sorriso era bello e spontaneo, mentre la voce era bassa e roca, ipnotica.
Remy ne studiò rapidamente i lineamenti, beandosi del suo viso. I capelli castani erano corti, con un piccolo ciuffo che gli cadeva sulla fronte. Aveva un accenno di barba, che di solito teneva più lunga. Forse il naso era un po’ grosso, ma sul suo viso era perfetto, niente di lui stonava.
Shannon disse qualcos’altro che lei non capì, troppo presa a seguire il movimento delle sue labbra. Il batterista aveva una bocca carnosa, una di quelle bocche che vorresti baciare all’istante, con il labbro inferiore pieno e quello superiore un po’ più sottile ma con una tenera forma a cuore.
Oltretutto quell’accenno di barba intorno ad esse dava loro quel tocco sexy in più.
La ragazza tornò sulla Terra, lasciando da parte le proprie elucubrazioni mentali. Si accorse della sua stessa mano che gli porgeva l’ultimo CD dei Thirty Seconds To Mars, This Is War.
Shannon fissò la ragazza per qualche istante, senza però perdersi in troppi preamboli. Non aveva molto tempo, doveva firmare altre decine di autografi.
Afferrò il CD e gli sorrise, umettandosi le labbra.
«Come va?», continuò lui come se niente fosse successo. Evidentemente capiva la situazione della ragazza che aveva davanti, perché non era la prima volta che qualcuno – o meglio, qualcuna – lo fissava sconvolto.
Remy si riprese del tutto e sorrise a sua volta. «Sto bene. E’ tutto perfetto!».
Non si stupì nel vedere Shannon che era scoppiato a ridere, autografando la copertina del suo CD con un grosso indelebile nero. La sua risata era incredibile, forte e divertente allo stesso tempo, una tipica risata che scatenava poi una reazione a catena.
Continuando a ridacchiare, le porse il CD. «Ti è piaciuto il concerto?».
Remy annuì fissandolo negli occhi. «Certo che sì. Credo proprio che mi farò tutto il tour americano».
La guardò quasi incredulo, spalancando gli occhi.
«Beh, allora buona fortuna».
Lei sapeva di aver a disposizione ancora pochi secondi prima di essere congedata, lasciando che lui concedesse lo stesso sorriso e le stesse domande a qualcun altro. Perciò si avvicinò maggiormente e si allungò per prendere il CD, ma fu solo una manovra per afferrargli il polso. Scattò veloce e si alzò in punta di piedi per arrivare alle sue labbra.
Shannon fu preso completamente in contropiede ed era talmente sorpreso che non capì cosa gli stava succedendo finché le labbra della ragazza non toccarono le sue.
Fu un bacio lieve, per niente pretenzioso. Le labbra calde e morbide della ragazza si modellarono perfettamente su quelle dell’uomo, che non seppe quasi rispondere al bacio.
Remy affondò la mano sinistra tra i suoi capelli, mentre con la destra continuava a tenergli il polso. La mano libera di Shannon percorse il braccio sinistro di lei fino al fianco, dove si posò.
Intorno a loro era calato il silenzio, un silenzio carico di tensione e di istinti omicidi.
Quando si allontanò da Shannon e lo guardò, Remy gli accarezzò la barbetta incolta e gli sfilò il CD dalla mano.
«Grazie», sussurrò lei, guardando il viso di lui ancora sconvolto.
Shannon tornò in sé e lasciò scivolare la mano dal fianco, sorridendo malizioso. «Grazie a te, baby».
All’improvviso Remy venne trascinata via da Shannon. Fu presa dai fianchi e sollevata, per poi essere scaraventata a terra. Non fu per niente difficile, dato che era magra come un chiodo.
Si ritrovò sdraiata a fissare le stelle sullo sfondo nero del cielo. Si alzò sui gomiti rendendosi conto che bruciavano e pulsavano, così li guardò: da entrambe le parti si era sbucciata e la pelle tendeva ad un colore scarlatto, merito del sangue che colava fino ai polsi.
Si passò le mani sulle ferite fresche, lievemente, giusto per togliere i sassolini fastidiosi che le ricoprivano.
Quando alzò la testa, si ritrovò ad affrontare una marea di occhiatacce. Erano tutte inferocite e di certo non poteva biasimarle.
All’improvviso trovò che la cosa fosse buffissima; quei visi deformati dalla rabbia erano veramente divertenti, così sorrise e scoppiò a ridere, facendole incazzare ancora di più.
L’aria si riempì delle urla isteriche delle fan e quelle più tonanti delle guardie del corpo di Mr. Leto che tentavano di difenderlo da nuovi possibili assalti.
Remy continuò a ridacchiare e guardò brevemente le persone che la circondavano.
«Si può sapere cosa volete?», chiese in tono di sfida. «Cos’è che vi dà tanto fastidio? Che io l’abbia baciato o che ho avuto il coraggio di fare qualcosa che voi vi limitate a sognare?». Si alzò in piedi, mettendo al riparo nella tracolla il suo CD autografato. Era per quello che si era sbucciata i gomiti e non le mani, perché non aveva voluto appoggiarle col rischio di rompere la custodia di plastica o peggio, direttamente il CD.
Ancora a testa bassa, non riuscì ad evitare quello che avvenne: fu afferrata per la maglietta e fu tirata con tanta forza da andare a sbattere contro la persona che la stava aggredendo. Tentò di liberarsi, ma si arrese immediatamente perché non aveva abbastanza forze per farlo. Certo, poteva diventare veramente cattiva, ma in quel momento non voleva reagire.
Perciò rimase ferma e si limitò semplicemente a fissare il viso deformato dalla rabbia di una donna della sua età ma con qualche problemino di acne.
«Aiutatela!», urlò una voce maschile.
Ci fu lo stupore generale perché nessuno si aspettava che proprio Shannon Leto corresse in suo soccorso. Perfino Remy rimase a bocca aperta, perché grazie a Shannon la Security andò a proteggere lei.

Santo iddio, si ritrovò a pensare, l’ho appena baciato e lui mi aiuta!
Era stato così facile che avrebbe potuto piantargli un coltello nello stomaco senza alcuno sforzo, se fosse stata una malintenzionata. Eppure lui supplicava perché l’aiutassero. Dovevano aiutare la ragazza che lo aveva praticamente assalito.
Due grossi omoni la separarono dalla ragazza con qualche problema cutaneo. Senza alcuno sforzo, uno di loro la sollevò portandola dietro al proprio corpo, intuendo immediatamente che non era lei quella che cercava la rissa.
«Forse è il caso che tu vada via», disse l’omone in maniera sgarbata.
Remy lanciò un’occhiata alla ragazza trattenuta dall’altro uomo della Security. Annuì e sospirò. «Si, lo penso anch’io».
Indietreggiò lentamente e i suoi occhi scattarono veloci sulla folla, tenendo d’occhio le espressioni inferocite delle fans. Non poteva sapere se qualcun altro avrebbe cercato di stenderla, però era veloce e poteva fuggire facilmente. Tutto stava nel precedere le mosse altrui.
In cerca di qualcosa di meno minaccioso, i suoi occhi si spostarono su Shannon che stava rientrando nell’edificio, sospinto da un paio di bodyguard.
L’attenzione dell’uomo non era sulla folla, ma solo su di lei. Gli occhi nocciola studiavano ogni movimento di Remy con un po’ di apprensione.
Quando si accorse dello sguardo della ragazza piantato su di lui, sorrise malizioso e la salutò con un breve gesto della mano prima di sparire oltre la porta.
La ragazza scosse la testa e sorrise a sua volta, per poi girarsi e correre via una volta rientrato.
Mentre correva lasciandosi tutto alle spalle, non poté fare a meno di ripensare a lui.
Alle sue labbra fresche e morbide che erano state in grado di accendere un incendio dentro di lei, a far battere il suo cuore con maggiore intensità. Al suo sguardo magnetico. E infine a quel sorriso malizioso che non aveva alcun senso nel contesto.
Correndo in mezzo alle persone, si trattenne dal ridere scuotendo la testa.
Forse non era l’unica pazza in giro, quella sera.


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Ebbene sì, io sono solita a fare un “angolino cazzate”. Eeeh, è insito nella mia persona. Di solito è un angolino ringraziamenti, ma al momento non ho ancora nessuno da ringraziare a parte le care ragazze che leggono questa Fan Fiction sul Jared Leto Italy (ebbene sì, io pubblicizzo ù.ù).
Detto ciò, ringrazio tutte le persone che avranno il coraggio di scrivere questo primo capitolo e se lasciate una recensione, male non fa! Almeno a me xDDD
Un bacio a tutte/i *Q*

   
 
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