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Autore: Mo Caffrey    27/09/2010    8 recensioni
“Mi stavo chiedendo se va tutto bene” disse Arthur dopo un po’, spostandosi di qualche centimetro in modo da trovarsi più vicino al suo servo.
“Sì” replicò Merlin, sentendo lo sguardo dell’altro pesare su di lui.
Si sentiva sempre nervoso quando Arthur gli stava così vicino. Le mani cominciavano a sudargli e il suo stomaco si attorcigliava tutto. E naturalmente le cose gli scappavano di mano e combinava più disastri del solito, spingendo il principe a rimproverarlo ampiamente e ad affidargli lavori supplementari, quasi fossero una punizione.
“Perché mi sembra che ti comporti in modo strano ultimamente” continuò Arthur, come se Merlin non avesse aperto bocca....
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Terza stagione
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Stasera ho guardato la 3x03 e mi

Stasera ho guardato la 3x03 e mi ha subito ispirato questa fan fiction. A dir la verità ci sono rimasta malissimo quando Arthur consegna Merlin alle guardie, ma secondo me non aveva altra scelta.

Questa storia è un ipotetico seguito della puntata. .

Mia sorella dice che fa cariare i denti, ma io spero che vi piaccia!

 

Ah prima che mi dimentichi! Un grazie enorme a  elyxyz, ely_scorpioncina, bilancina92, LaTuM, Aleinad, Chiby Rie_chan, GiulyB, Oryenh, lynch, Egle, mindyxx, korallina84 che hanno commentato la mia ff Mal d'amore! Mi avete lasciato veramente tantissimi commenti! Sono contentissima che la mia prima ficcy slash vi sia piaciuta così tanto!

 

 

Questione di fiducia

 

Merlin alzò lo sguardo quando udì la porta aprirsi. Tornò subito a prestare attenzione ai pezzi d’armatura tutti disposti disordinatamente sul tavolo.

Quella maledetta cotta di maglia non sarebbe mai venuta più lucida di così, nonostante il reale somaro continuasse a lamentarsi della sua scarsa brillantezza.

“Ti ho cercato dappertutto” lo apostrofò l’erede al trono, fermandosi vicino a lui. “C’è ancora una macchia lì” gli indicò una parte perfettamente lucida della cotta.
Merlin non rispose, continuando a strofinare energicamente il metallo. Avrebbe continuato così finché tutta la maledetta armatura non fosse risultata scintillante come la luna piena nel manto notturno.

“Mi cercavate per qualcosa?” chiese, senza guardarlo. Solo quando il silenzio si protrasse per troppo tempo si decise a scoccare un’occhiata veloce in direzione del principe.

La sua espressione era pressoché indecifrabile, sicché Merlin preferì tornare a concentrarsi su quello che stava facendo.

“Mi stavo chiedendo se va tutto bene” disse Arthur dopo un po’, spostandosi di qualche centimetro in modo da trovarsi più vicino al suo servo.

“Sì” replicò Merlin, sentendo lo sguardo dell’altro pesare su di lui.
Si sentiva sempre nervoso quando Arthur gli stava così vicino. Le mani cominciavano a sudargli e il suo stomaco si attorcigliava tutto. E naturalmente le cose gli scappavano di mano e combinava più disastri del solito, spingendo il principe a rimproverarlo ampiamente e ad affidargli lavori supplementari, quasi fossero una punizione.

“Perché mi sembra che ti comporti in modo strano ultimamente” continuò Arthur, come se Merlin non avesse aperto bocca.

“Non so di cosa stiate parlando, sire” ribatté il ragazzo moro, passando a lucidare un altro pezzo dell’armatura reale.

“Gaius sta bene? Sei preoccupato per lui?” provò l’erede al trono, inclinando un po’ il capo per guardarlo in faccia.

Merlin ridusse le labbra a una linea sottile. Le sue dita si chiusero più strettamente sullo strofinaccio, mentre i suoi movimenti si facevano più decisi. Sfregava talmente forte che si stupiva che il metallo stesso non si fondesse.

“Non esattamente” rispose, evitando ancora lo sguardo profondo del principe. Avrebbe voluto confessargli ciò che lo tormentava da alcuni giorni a quella parte, ma non poteva. I suoi pensieri erano troppo intimi, lo avrebbero reso troppo vulnerabile. Non voleva far sapere al principe che lo aveva ferito per la milionesima volta. Da quando era diventato il suo servitore, Arthur aveva messo in dubbio la fiducia che aveva in lui, l’aveva allontanato e l’aveva insultato decine e decine di volte, ma le cose erano peggiorate da quando Merlin aveva scoperto di provare dei sentimenti verso quel principe borioso e arrogante. Ogni insulto gli faceva più male rispetto a prima, ogni volta che Arthur tradiva il legame che li univa, Merlin sentiva che una ferita si apriva nel suo cuore e iniziava a sanguinare.

“Merlin” disse l’altro, posando la mano sulla sua per fermare i suoi movimenti. Era calda e grande rispetto alla mano magra e dalle dita lunghe di Merlin.

“Mi avete consegnato alle guardie” sbottò il ragazzo, arretrando di un paio di passi. Lasciò cadere il pezzo dell’armatura sul tavolo senza curarsene. Il rumore metallico si propagò per tutta la stanza prima di lasciare il posto a un silenzio imbarazzato.

Merlin si passò le dita tra i capelli espirando profondamente. Si allontanò dal tavolo, quasi non riuscisse nemmeno a sopportare la vicinanza del principe. Aveva cercato per giorni di ignorare quello che era accaduto quando Gaius era stato posseduto dal Goblin, ma semplicemente non ci riusciva. Si era spesso sentito in colpa per non aver mai rivelato ad Arthur di essere uno stregone e proprio quando era sul punto di fidarsi abbastanza di lui per dirgli la verità ecco che Arthur lo consegnava alle guardie, ubbidendo agli ordini di suo padre.

Avrebbe fatto lo stesso anche se gli avesse rivelato di avere dei poteri magici? L’avrebbe condotto lui stesso alle segrete e lasciato lì?

“Mi avete fatto rinchiudere. Avrebbero potuto giustiziarmi e voi…”

“E io cosa?” esplose Arthur cancellando la distanza che li separava. Afferrò Merlin per le spalle costringendolo a guardarlo. Il suo sguardo bruciava per la rabbia. “Credi che non ti avrei fatto scappare?”

Merlin sostenne il suo sguardo, sentendo lo stomaco contorcersi dolorosamente. Avrebbe voluto rispondere che si fidava di lui, che sapeva di poter contare su di lui in qualsiasi circostanza, ma quella non era la verità. Quando le guardie l’avevano condotto via e rinchiuso nelle prigioni, aveva pensato che ancora una volta Arthur si era immediatamente schierato dalla parte di suo padre, senza nemmeno dargli il tempo di fornirgli una spiegazione.

“Se credi che non farei di tutto per salvarti sei uno stupido, Merlin” disse il principe a bassa voce, prima di liberarlo dalla sua stretta. Gli voltò le spalle e si diresse verso la porta a passi rapidi.
Merlin avrebbe voluto richiamarlo indietro, ma la voce si rifiutò di uscire dalla sua gola.
Rimase lì immobile a guardarlo uscire dalla stanza e andarsene senza aggiungere una sola parola.

 

*

 

“Altro vino, sire?” chiese Merlin, porgendogli la brocca di liquido scuro.
Arthur fece un cenno con la mano, appoggiandosi contro lo schienale della sedia.
Merlin fece per allontanarsi, quando il principe gli prese un polso con le dita, obbligandolo ad avvicinarsi.

“Sono giorni che mi parli a malapena” disse, alzandosi in piedi. Merlin mantenne lo sguardo puntato sul pavimento come se fosse la cosa più interessante del mondo. Non lo sollevò nemmeno quando sentì le dita di Arthur indugiare sulla sua nuca per poi scendere alla base del suo collo.

Serrò forte le palpebre, rilasciando silenziosamente il fiato.

“Stavo solo prendendo tempo”

Merlin riaprì gli occhi, accorgendosi che gli si erano riempiti di lacrime. Si vergognava di sé stesso per essere così debole. Posò la brocca sul tavolo, mentre Arthur lo attirava verso di lui.

Tremò leggermente quando le braccia muscolose del principe avvolsero il suo corpo magro. Avrebbe voluto sottrarsi a quel tocco, ma era come paralizzato. Si aspettava di svegliarsi da un momento all’altro nel suo letto e accorgersi che era stato tutto solamente un sogno. Guardò gli occhi del principe così profondi e penetranti e sentì le sue ginocchia cedere leggermente per l’emozione. Non aveva mai visto un’emozione così intensa distesa sul volto del futuro sovrano di Camelot. “Sapevo che le accuse erano infondate” continuò il principe, facendo scorrere le mani lungo la sua schiena.
Merlin rabbrividì ancora. Il suo corpo era pervaso da mille brividi, che gli mozzavano il respiro in gola.

“E sapevo anche che se avessi contrastato apertamente il volere di mio padre sarebbe stato tutto più complicato. Ti ho fatto rinchiudere in modo da avere abbastanza tempo per raccogliere le prove di quello che stava accadendo. Ho invitato Gaius nelle mie stanze e gli ho offerto da bere, dicendogli delle cose in modo da capire se era il vero Gaius oppure no”

Arthur fece risalire le sue mani fino al viso di Merlin, chiudendole poi a coppa attorno ad esso. Gli accarezzò delicatamente le guance con i pollici, senza smettere di guardarlo.

“Non appena avessi avuto abbastanza prove da dimostrare a mio padre la tua innocenza sarei corso a liberarti.”

Merlin schiuse le labbra, avvertendo alcune lacrime scivolargli sulle guance. Sospirò non appena le dita forti di Arthur le asciugarono con indescrivibile gentilezza.

“Arthur” sussurrò il giovane mago con voce tremante.  

“Non avrei mai permesso che ti accadesse qualcosa” disse a bassa voce l’erede al trono, prima di chinarsi su di lui e baciarlo. Le labbra di Arthur erano calde e morbide e il loro tocco faceva ricoprire la pelle di Merlin di mille brividi.

Merlin fece passare le braccia attorno al suo collo, riversando in quel bacio tutto sé stesso.

Solo quando i suoi polmoni reclamarono dell’aria si allontanò quel tanto per respirare.

“Scusa se ho dubitato di te” disse, mentre Arthur continuava ad accarezzargli la schiena.

Il tocco delle sue mani grandi era straordinariamente rassicurante e familiare.

“Scuse accettate” ribatté il principe, baciandolo una seconda volta. “E visto che non ti sei fidato di me, dovrai lucidare la mia armatura, pulire le mie stanze e strigliare il mio cavallo”

Merlin sorrise, baciandolo di nuovo e stringendosi maggiormente contro di lui.

“Dopo?” propose a fior di labbra.

Arthur sorrise a sua volta, avvolgendogli la vita con le braccia e sollevandolo da terra di qualche centimetro.

“Dopo” replicò, prima di tornare a baciarlo.

 

Fine

 

 

Che ne pensate?
Io spero che vi sia piaciuta e che i vostri denti non siano cariati ^_=

   
 
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