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Autore: elfin emrys    27/09/2010    7 recensioni
Due bambole date da bambini. Una promessa da mantenere. Una scoperta imbarazzante... Adoro Merlin e Arthur da piccoli!
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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E' per te

 

Arthur si sdraiò sul suo enorme letto a baldacchino. La stoffa scarlatta che lo ricopriva sembrava ricordare il caldo Sole che in quel momento stava tramontando tranquillamente, senza fretta. Arthur prese una chiave e aprì un cassetto: aveva bisogno di sentirsi in compagnia. Ne tirò fuori una bambola di pezza che lo rappresentava com'era tanti anni prima. Il Principe sospirò tristemente.

-Quando verrai da me...?

Due bambini stavano seduti su un tronco. Si guardavano tristemente. Il Sole che moriva dietro l'Orizzonte illuminava loro i capelli. Il Principino fissava le spalle del suo nuovo amico.

-A che punto sei?

-Ho quasi finito.

Dopo pochi secondi il bimbo si girò.

-Ecco! Ho finito!

Il bambino sorrise. Un dente stava ricrescendo.

-Questo... è per te...

Lo sconosciuto porse una bambolina bionda al suo amico.

-Mi piace molto. E' bellissima.

I due bimbi sorrisero.

Arthur accarezzò il visetto del pupazzo.

-Quando verrai da me...? QUANDO??

Una leggera lacrima scese sul viso del Principe. Suonarono le cinque del pomeriggio.

-Oh, l'allenamento!

Arthur si mise da solo l'armatura, poggiando la bambola sul cuscino e sperando di ritrovare il suo meraviglioso valletto finito l'allenamento.

 

Merlin da tempo stava fissando qualcosa tra le mani. Un piccolo pupazzo dalla testolina mora gli stava fra le mani. Il letto duro e povero era sfatto. La luce sottile del Sole lo accarezzava quasi con dolcezza. Lo sguardo di Merlin era perso nei meandri del passato e della memoria, perso in un ricordo bellissimo che l'aveva accompagnato per quattordici anni e che sognava quando si sentiva solo.

I due bimbi sorrisero.

-E' davvero per me?

-Sì.

Il biondo accarezzò dolcemente la bambola.

-Grazie.

L'altro bambino sorrise contento, poi anche lui guardò la bambola che aveva in mano.

-Grazie a questi pupazzetti ci riconosceremo e ci ricorderemo.

-Ci reincontreremo, non ti preoccupare.

Il bimbo lo guardò triste e speranzoso.

-Me lo prometti?

-Te lo prometto.

Il ricordo era tenero e dolce. Affiorava con calma e lentezza, come se avesse paura di apparire troppo bruscamente. Il mago sorrise amaramente.

-Non bisognerebbe fare promesse che non si possono mantenere...

All'improvviso squillarono le cinque del pomeriggio. Merlin le ignorò e continuò a guardare la bambola, poi la poggiò sul letto e uscì per andare da Arthur. Era passata un'ora e mezza.

 

Arthur aspettava con impazienza il suo dannatissimo servitore. Non si poteva essere scordato dell'allenamento pomeridiano di un'ora e mezza! Ma Arthur Pendragon non era un tipo paziente. Sospettava che il ragazzo si trovasse ancora in camera sua. E per questo corse verso il laboratorio di Gaius. Correva e non si fermava neanche per rispondere ai saluti. Si bloccò improvvisamente davanti alla porta che portava dal medico. L'aprì. Non c'era nessuno. Il silenzio pervadeva la stanza. Arthur si avvicinò a grandi passi alla stanza del suo servitore. La aprì. Nessuno. Il Principe stava per richiudere la porta quando vide qualcosa sul letto.

 

Merlin correva per i corridoi del castello. Non aveva guardato l'orario, né gli interessava sapere di quanto era in ritardo. E correva, senza fermarsi. Aspettandosi una sgridata da parte del Principe. Si bloccò davanti alle stanze dell'asino. Con la mano tremante aprì la porta. Nessuno. Merlin entrò nella stanza. Forse il Principe era già andato all'allenamento. Il servo si sedette sul grande letto. Lo sguardo gli cadde sul cuscino. E gli si mozzò il fiato.

 

-Te lo prometto.

Quelle poche parole fecero ridere contento il bimbo. Il biondo sorrise e riguardò il pupazzo.

-Sì... te lo prometto

-Anch'io. Anch'io te lo prometto.

E i due risero insieme.

 

Arthur prese la bambola sul letto. La accarezzò. Era lui. Il Principe corse via dalla camera e cominciò a correre verso il tronco dove, tanti anni prima, si erano conosciuti. E correva ancora con la foga di chi non vuole perdere tempo. Ne hanno perso fin troppo. E stavolta sa che la promessa è stata mantenuta.

 

Merlin prese con delicatezza il pupazzetto sul cuscino. Gli accarezzò lentamente il viso. Una lacrima scese lenta sul volto. Il mago se la asciugò subito e sorrise. Sorrise perchè aveva ritrovato il suo amico. Merlin si alzò e si catapultò fuori dalla stanza, correndo verso il suo Destino.

 

I due arrivarono nello stesso istante dai due lati opposti della piccola radura. I pupazzi in mano. Arthur fece un passo verso di lui. Merlin restò fermo. Si erano rivisti, si erano rincontrati. Ma allora dov'era tutta la felicità che avevano messo in serbo da anni per quel momento? Non si era spenta, anzi, ardeva nei cuori dei due ragazzi che stavano ricordando quand'erano solo bambini. Dopo qualche minuto anche il moro fece qualche passo avanti, seguito dal Principe. I due si ritrovarono a pochi centimetri di distanza. Merlin tese la bambola al biondo. Egli la prese e poggiò sulla mano del servo la bambola mora. Il silenzio riempiva l'aria. Il cinguettio degli uccelli era lontano. Un pettirosso stava guardando la scena da un ramo. Le sue piume erano rosse come le guance dei due ragazzi. Loro ricordavano quello che era successo.

E i due risero insieme. Si sentì il suono di una campana.

-Devo ritornare a casa...

Il bimbo abbassò la testa.

-Vai. Non farti attendere.

Il Principino corse vero il Camelot, ma smise subito. Si fermò. Girò lievemente la testa indietro. E fece d'istinto. Il bimbo corse verso il moretto, gli prese le orecchie e posò per un secondo le labbra sopra le sue. I due bimbi arrossirono lievemente. Poi se ne andarono senza proferire parola.

Merlin abbassò lo sguardo, imbarazzato. Arthur volse la testa per guardare il castello in lontananza. I due stringevano in mano la bambola. In quel momento Arthur sentì che doveva dire qualcosa. Qualunque cosa. E le parole gli uscirono così, come se fossero pronte a scappare dalle labbra.

-...Te lo prometto...

Merlin lo guardò negli occhi. Arthur fece altrettanto. I due lentamente si avvicinirono. Il Principe sentì le labbra morbide di Merlin sulle proprie. Il mago sentiva un calore sconosciuto salire lungo la schiena. Quando si staccarono, si sorrisero. Arthur prese le orecchie del ragazzo e lo tirò verso di sé. Lo strinse abbracciandolo abbandonando le orecchie. Il bacio stavolta fu più lungo e meno casto del precedente. E fu approfondito anche parecchio. Tuttavia quando l'ossigeno fu indispensabile, le loro labbra si allontanarono un po'. E un sussurro. Un sussuro detto da Merlin.

-...Anch'io. Anch'io te lo prometto...

 

NOTE DELL'AUTRICE... =D

Un'altra fanfiction u.u Oggi mi sto proprio sprecando (non sai quanto -.-” nd*tutti*). Dai, ragazze (o ragazzi)! Non fate i pignoli u.u In fondo sapete che non sono capace di grandi cose u.u Ditemi che ne pensate ^^

Kiss

   
 
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