Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: diariers91    28/09/2010    0 recensioni
La mia amica ed io eravamo in astinenza da TVD e non sapendo come ammazzare il tempo nell'attesa abbiamo pensato di scrivere questa fanfic. L'introduzione è pessima(ne siamo consapevoli)e non possiamo assicurare che i capitoli siano migliori, ma chiunque voglia saperne di più, clikki sul titolo e via con la lettura.
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 CAPITOLO UNO 1

" Allacciare le cinture "

La voce squillante dell'hostess la destò dal suo sonnellino pomeridiano. Conseguenza? Un'ondata di agitazione la colse in pieno. Non era cosa da tutti i giorni ritornare nella città in cui sei nato dopo dieci anni. Lanciò un'occhiata alla sua sinistra per vedere se anche suo padre era nello suo stesso stato. Appariva sereno e tranquillo, beatamente poggiato con la testa contro lo schienale a osservare il panorama. Se era ansioso, non lo dava a vedere. Lisa, la sua amica, invece era più che eccitata, fremeva dalla voglia di scendere da quell'aereo. Pochi minuti ancora e l'avrebbe fatto atterrare lei. Per fortuna il pilota ci impiegò meno di dieci minuti e finalmente erano liberi di scendere, una volta presi i bagagli a mano. L'aria fresca colpì Maria in pieno viso, facendola rabbrividire impercettibilmente. Non faceva freddo, ma la temperatura era totalmente diversa dall'interno dell'aereo. Abbandonato finalmente l'aeroporto, tutti e tre si chiusero in macchina e partirono alla volta di Mystic Falls, una piccola cittadina della Virginia. E' lì che Maria era nata e aveva vissuto fino all'età di sette anni ed lì che insieme a suo padre David e l'amica Lisa sarebbe ritornata a vivere dopo tutto quel tempo.

Le macchie sfocate degli alberi fuori dal finestrino le fornirono l'occasione adatta per fare un tuffo nel passato. Ricordi della sua infanzia le invasero la mente: le lunghe passeggiare al fiume, di cui non ricordava più il nome, insieme ai suoi genitori, i pic-nic al parco e soprattutto le giornate intere passate con i suoi amichetti. Ne aveva parecchi e non doveva fare nessuno sforzo per ricordare i nomi e i visi di quelli più cari. Matt Donovan, un bambino dai capelli lunghi fino a sotto l'orecchio, che passava la maggior parte del suo tempo a giocare con le automobiline e il football.  Poi c'erano Bonnie Bennet, una bimba di colore che aveva iniziato a far parte del loro gruppo solo pochi anni prima, Tyler Loockwood, il bambino più pestifero e antipatico (nel senso buono) dell'intera città che si divertiva a tirare i capelli di Maria e a farle le linguacce. E infine c'era la sua amichetta del cuore: Caroline Forbes, la vicina di casa. Erano un duo di pesti che non aveva pari in giro. Erano totalmente diverse nell'aspetto e nel carattere, una bruna l'atra bionda, occhi scuri contro occhi chiarissimi, la pazienza da un lato e la vanità dall'altro. Non potevano essere più diverse, ma è risaputo che gli opposti si attraggono e loro si erano attratte per bene. Ne combinavano di tutti i colori, facendo perdere la pazienza delle persone che avevano la fortuna, o la sfortuna, dipende dai punti di vista, di passare più di due ore in loro compagnia. Tutti e cinque erano un gruppo affiatato.

Con una nota di malinconia ricordò il giorno in cui dovette lasciarli. Aveva iniziato a piangere dal giorno in cui il padre gliel'aveva detto e aveva smesso una settimana dopo il loro trasferimento in Italia a causa di un offerta di lavoro "da non rifiutare", a detta di suo padre. Quella settimana era stata la più difficile della sua intera esistenza dopo la morte della madre, due settimane prima che si trasferissero. Era rimasta segnata da quella serie di abbandoni.

- 5 km - indicava il cartello stradale lungo la strada ed ecco che l'agitazione riprese a farsi spazio dentro di lei.

Era contenta di rivedere tutti i suoi amici di infanzia, ammesso che nessun altro avesse cambiato città, ma non poteva fare a meno di pensare che molto probabilmente si erano dimenticati di lei. Poi una vocina dentro di lei le suggeriva che non era così, che non l'aveva dimenticata così come lei non si era dimenticata di loro. "Ma loro non erano soli" le diceva invece la ragione.

All'improvviso la voglia di rivederli non era poi tanta, proprio quando mancava, secondo i suoi calcoli, un solo kilometro per entrare in città.

Pochi secondi e le prime case sostituirono le macchie degli alberi. Attraversarono quasi metà della città, che vista con occhi diversi non era grande come la ricordava quando era più piccola. Ne riconosceva alcune parti, quelle più frequentate come il parco, le varie strade che percorreva tutti i giorni, la scuola elementare. Alla fine riconobbe la casa di Caroline e vicino la sua, che suo padre era riuscito a ricomprare ai precedenti proprietari.

Al contempo i tre sportelli dell'auto si aprirono e dopo soltanto due se ne chiusero. Maria rimase qualche secondo poggiata contro di esso a fissare la casa. Troppi ricordi, alcuni dei quali dolorosi ma molti felici. Chiuso lo sportello, si fece sul retro dell'auto e aiutò il padre a tirare fuori le valigie dal bagagliaio.

<< Mi chiedevo quando saresti ritornata >>. Maria aggrottò la fronte al suono di quella voce sconosciuta, che per certi versi le era familiare.

Un dubbio si insinuò nella sua mente.

E' lei?, si chiese e un forte e sonoro " si " le risuonò nella testa.

Si voltò lentamente per paura di rimanere delusa. Davanti a lei c'era una bella ragazza dai capelli biondi che le ricadevano in morbide curve sulle spalle, occhi chiarissimi e lineamenti delicati. Non poteva essere che lei.

<< Caroline Forbes? >> chiese con tono incerto. Come risposta ottenne soltanto un concitato sorriso e in un attimo le braccia della ragazza furono attorno al suo collo. Maria la strinse a sua volta.

<< Sono così felice che tu sia tornata >> sbottò Caroline che non si dava pena si trattenere la sua felicità. Sembrava che da un momento all'altro potesse mettersi a saltare dalla gioia, invece si limitò ad abbracciarla una seconda volta con maggiore intensità. Alle loro spalle qualcuno si schiarì la voce. Maria si staccò alla svelta da Caroline e si voltò a vedere chi fosse quel qualcuno. Era Lisa. Si era completamente dimenticata della sua presenza.

<< Oh è vero! Caroline, lei è la mia amica Lisa >> spiegò rivolta alla ritrovata amica. << Lisa, lei è la mia amica Caroline >> ripeté invertendo l'ordine dei nomi. La sua amica del passato e quella del presente erano l'una di fronte all'altra, impegnate nelle presentazioni. Era strano vederle insieme.

Fissò un paio di secondi Caroline. Era cambiata da quando l'aveva lasciata. Certo, aveva ancora i capelli biondo oro e gli occhi chiari, ma aveva un'espressione più matura e  cresciuta, come ovvio che fosse. Se non si fosse avvicinata lei non l'avrebbe mai riconosciuta.

<< Allora, cosa ne dite se andiamo al Grill? >> chiese ansiosa la ragazza.

Il Grill? Da quanto tempo non sentiva quel nome?! Ne aveva un ricordo ben preciso e sorrise al pensiero. Un'espressione confusa apparve invece sul viso di Lisa, che normalmente non ne sapeva niente e come avrebbe potuto?

<< E' un locale in città >> le spiegò Maria come conseguenza della sua fronte aggrottata. << Da piccoli, quando andavamo al parco, ci appostavamo alla porta per cercare di entrare ma non ci siamo mai riusciti >> continuò a dirle, anche se era più un tentativo di riportare vecchi ricordi alla mente di Caroline.

<< Tyler ci è riuscito >> le ricordo quest'ultima. La risata cristallina di Maria ruppe il silenzio dopo il commento di Caroline. Si, Tyler ci era riuscito, ma poi ne era uscito in lacrime con suo padre che lo teneva per mano.

---------------

L'esterno era come Maria lo ricordava, come tutta la città del resto soltanto che era su una scala minore. Le tornarono in mente i molti e soprattutto vani tentativi di entrare lì dentro. Davanti ai loro occhi quel posto era come il paese dei balocchi con la differenza che lì non c'erano giocattoli o caramelle o zucchero filato, quello era un locale "per adulti" come gli veniva ripetuto sempre dai loro genitori.  Soltanto Tyler ci era riuscito una sola volta e per punizione il signor Loockwood non lo fece giocare con il resto del gruppo per due settimane.

Caroline spinse con forza la porta. Maria varcò la soglia, seguita a ruota da Lisa, guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa che avrebbe potuto esserle di interesso da piccola. Nulla. In quel posto non c'era niente per una bambina di sei o sette anni, soltanto tavoli, sedie, dei giochi tipici di un bar, un bancone e una lunga esposizione di liquori. Solo in quel momento capì il senso delle parole "per adulti".

<< Eccoci qui! >> esclamò Caroline con la voce rigonfia di fierezza e le braccia aperte.

Lisa sgonfiò con una sola domanda il palloncino d'aria che le si era formato nel tono. << E' qui che cercavate di entrare? >>.

Il tono sconvolto riuscì a smontare anche l'eccitazione di Maria, che in qualche modo cercò di trovare qualcosa di davvero affascinante in quel posto. Come prima non ebbe molto successo, così passò sulla difensiva. << Hey, da piccoli era più allettante >>. Oh si che lo era!, si disse.

Il sorriso di Caroline ricomparve sulle sua labbra mentre scendeva i pochi scalini che davano su una zona occupata da una ventina di tavoli. << Non lasciatevi ingannare dall'aspetto: è un buon posto per divertirsi >>. Senza commentare Maria e Lisa la seguirono fino a un tavolino sempre guardandosi intorno. Ripensandoci quel posto metteva le persone a loro agio e aveva un aria confortevole.

<< Allora? >> iniziò Caroline. << Come ti è sembrata Mystic Falls? >>

<< Beh, non è cambiata poi molto e ... >>. Nonostante le stesse rispondendo, non stava davvero pensando alla risposta: doveva ancora realizzare che quello era il locale che da piccola aveva tanto bramato insieme ai suoi amici, quando la sua attenzione si spostò su un ragazzo con bicchieri vuoti in mano. Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, il viso leggermente squadrato, ma soprattutto i tratti erano familiari. Quel ragazzo era senza dubbio Matt.

Caroline e Lisa si accorsero del suo momentaneo smarrimento e presero a guardare nella direzione in cui sembrava essersi incantata. Poi la bionda amica si voltò di nuovo e con un sorriso a trentadue denti disse: << E' lui >>.

Matt non era cambiato per niente. Aveva ancora la vecchia espressione dolce e gentile che lo contraddistinguevano da piccolo. L'unica cosa cambiata era la corporatura: da bambino aveva un fisico abbastanza gracilino, dieci anni dopo aveva messo su dei muscoli che a molti facevano invidia sicuramente grazie al football, la sua passione fin da piccolo. Maria ricordava quando Matt pregava tutti loro per giocare con lui e, per far si che ciò accadesse, era costretto a sottostare alle torture che Bonnie gli infliggeva e i vari ricatti degli altri. Poverino!

Maria sbarrò gli occhi quando, dopo essersi avvicinato al tavolo che lei e le sue amiche occupavano, Matt diede un leggero bacio sulle labbra di Caroline. Tirò senza pensarci la testa indietro e sbatté le palpebre due volte. Aveva visto male o si erano baciati? Si, quello era senza dubbio alcuno un bacio sulle labbra, un bacio da coppie. << Sono stata via troppo a lungo >> disse a voce bassa per non farsi sentire, mentre una mano andò a posizionarsi dritta sulla sua fronte.

Matt sembrò accorgersi della sua presenza solo in quell'istante. Maria lo vide ridurre gli occhi a due fessure e fare mente locale.

<< Maria? >> disse ma suonò più una domanda a sé stesso che rivolta a lei. Quando la bocca di Maria iniziò a curvarsi negli angoli, il ragazzo chiese conferma a Caroline. << E' Maria? >> chiese questa volta con maggiore incertezza nella voce.

Caroline si limitò ad annuire e a sorridere sia con la bocca che con gli occhi. Matt si voltò di nuovo a guardare la ragazza che non vedeva da sette anni e corse ad abbracciarla, o meglio stritolarla.

Era in città da poco più di mezz'ora e aveva già incontrato Caroline e Matt. Le sue paure sull'essere dimenticate erano scomparse tutte dopo il caloroso benvenuto di Matt e Caroline.

Una volta rotto l'abbraccio soffocante fu di nuovo il turno per Maria di fare le presentazioni.

<< Come mai sei qui? >>

Bel tentativo!, pensò Maria. Ma non riuscirai a farmi dimenticare cosa è successo trenta secondi fa!

<< Te lo spiego dopo. Ora voglio sapere cos'era quel bacio >>. In risposta ottenne uno sguardo imbarazzato di entrambi e un silenzio glaciale sceso sulle loro teste, mentre Lisa se la spassava ad assistere.

Poi finalmente Caroline prese coraggio. << Stiamo insieme >> sputò quasi, come se volesse togliersi un peso dallo stomaco il più presto possibile. E Maria non capiva bene la sua reazione. Quella era una cosa bella, ma sembrava che Caroline se ne vergognasse.

<< Si, questo l'avevo capito. Io volevo sapere come è successo? Quando? >>.

Ad alternanza i suoi vecchi amici le spiegarono l'inizio e l'evoluzione della loro storia, dal momento in cui era scoccata la scintilla fino a quell'istante in un racconto dettagliato nelle parti che spettavano alla bionda e molto meno in quelle di Matt. Si vedeva lontano un miglio quanto fossero affiatati e quanto tenessero l'uno all'altra. Maria non riusciva a credere che due componenti del gruppo diventassero una coppia, o almeno non si aspettava che fossero quei due i componenti. In passato aveva sempre pensato che la futura coppia sarebbe stata Matt-Bonnie e invece ...

Finito il racconto, entrambi rimasero in silenzio in attesa di un commento di Maria sulla loro relazione.

<< Beh, soltanto una Caroline ubriaca ti avrebbe lasciato entrare in camera sua >> rispose Maria alla domanda silenziosa che i due ragazzi le avevano posto. Scoppiarono a ridere tutti e quattro rumorosamente, causando le occhiatacce di altri clienti del bar.

Il tempo passò veloce mentre Maria e Lisa spiegavano come si erano conosciute e i vantaggi e gli svantaggi dello stare in Italia, come non poter guidare fino ai diciotto anni. In cambio Matt e Caroline le  raccontarono ciò che si era persa durante la sua assenza a Mystic Falls, quando un ragazzo dai capelli scuri si avvicinò al tavolo con un bicchiere pieno di un liquido chiaro. Diede una pacca sulla spalla a Matt e si sedette, con lo sguardo fisso sulle due " nuove " ragazze.

<< Nuovi acquisti in città? >>. Il tono malizioso con il quale l'aveva detto avrebbe fatto arrossire qualsiasi ragazza (con Lisa ci era riuscito), ma Maria non riuscì a non trattenere le risate. Quel ragazzo era Tyler: il bambino che si vergognava di dare la mano alla madre quando andava a scuola e ora si "dava da fare" con lei e Lisa. A quanto pareva nessuno dei suoi amici era cambiato molto fisicamente da quando era andata via, ma caratterialmente erano tutti diversi.

Gli altri al tavolo cercarono di nascondere le loro risate, ma solo Caroline riuscì a spiccicare una parola.

<< Ty, è Maria >>.

Il ragazzo aggrottò la fronte e in un secondo i timori riguardo i suoi amici di poco più di un'ora prima affollarono nuovamente la mente di Maria. La risata che le era uscita spontanea, fu repressa da un solo gesto. Non era un buon segno, ma poi le parole di Ty, sorrise al ricordo di quel diminutivo, la risollevarono. << Maria chi? Quella bambina viziata che mi girava sempre attorno? >> chiese rivolto a Caroline, ma con lo sguardo sorrideva in direzione di Maria. Anche lui si ricordava di lei per fortuna.

<< Penso che tu ti stia confondendo con te stesso >> disse, alzandosi per abbracciarlo.

Le chiacchiere ripresero non appena Lisa si congedò per andare in bagno. Tyler prese a farle una lista di tutte le ragazze con cui era stato solo per il gusto di dar fastidio ai tre amici perché sapeva che a nessuno interessava delle sue relazioni "passeggere", così come le aveva denominate Matt. 

<< Questa è la sorpresa di Caroline? >> domandò Tyler al suo migliore amico con un strano tono mentre con una mano indicava Maria, seduta accanto a lui. Non aspettò alcuna risposta e continuò. << Mi dico deluso >>

Un sonoro schiaffo si schiantò sulla sua spalla non appena finì di pronunciare quelle parole. Le erano mancati davvero i dispetti che lei e Tyler si facevano con la differenza che dopo dieci anni non erano più i giocattoli i mezzi di questi scherzi. 

<< Sempre la solita! >>

In quell'istante arrivò Lisa con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. Era rimasta parecchio in bagno anche se Maria se ne accorse solo quando la vide ritornare a passo svelto. Ritornò a occupare lo stesso posto con le braccia conserte poggiate sopra il tavolo in legno scuro a guardare un punto indefinito alla sua destra. Era un comportamento abbastanza strano anche per i suoi standard.

Maria le chiese come mai ci avesse messo tutto quel tempo.

Sempre col sorriso che andava da un orecchio all'altro Lisa spostò il peso indietro, avvicinandosi alla sua amica.

<< Ho un appuntamento con quel ragazzo >>. Quindi non guardava nel vuoto!, si disse Maria.

Lisa le indicò un ragazzo che giocava a biliardo. Lisa l’aveva descritto con le parole “Adone Greco” e Maria non riuscì a trovare nulla che le potesse far contraddire quell’espressione. Altezza media, capelli biondo cenere, occhi verdi come smeraldi, spalle robuste e un’aria misteriosa che non guasta mai. Doveva avere la loro età o qualcosa in più. Se ne stava da solo con uno strano sorriso. Inoltre aveva un non-so-che di familiare. Maria era convinta di averlo già visto prima da qualche parte, ma l'unico posto plausibile era Mystic Falls e poi si sarebbe di certo ricordata di aver incontrato un tipo del genere.

Fu Caroline a riportarla indietro dalla specie di trance in cui era caduta, fissando quel ragazzo. << Quello è Stefan Salvatore >> aggiunse con un tono di voce molto più basso di quello che aveva usato fino a quel momento, quasi come se temesse di essere sentita nonostante fosse a una distanza notevole.

Stefan Salvatore. Il nome non le riportava nulla alla memoria se non che apparteneva a una delle famiglie fondatrici della città. << L'ho già visto prima >>. E se ne convinse sempre di più quando lo disse a voce alta.

<< Impossibile! E' in città da qualche settimana >>. Era ancora Caroline, che da buona cheerleader qual'era, non si faceva mancare le notizie più interessanti sui ragazzi più belli della città neanche quando era già impegnata con un di loro.

Probabilmente somiglia a qualcuno che conosco, pensò, quasi a voler convincere invano se stessa.

<< Beh comunque andiamo a una festa stasera >> tagliò corto Lisa, dopo essersi accorta che la conversazione si stava distaccano dal tema principale.

<< Che festa? >> chiese Maria rivolta ai suoi amici. 

----------------------

Maria era in cucina, già pronta per andare alla festa di cui aveva parlato con il resto del gruppo la mattina, con una tazza di thè fumante tra le mani. Lisa l'aveva fatta uscire di testa, alla ricerca dell'abito perfetto e gli accessori da abbinarci per l'appuntamento. Dopo un estenuante supplizio durato quasi due ore, si era decisa nell'indossare un abito verde scuro preso dall'armadio di Maria, che invece optò per un jeans e un top a fascia blu.

Lisa era in bagno a ritoccarsi il trucco già perfetto, quando il suono del campanello rimbombò nella casa. Maria guardò l'orologio: dovevano essere i suoi amici che le avevano offerto un passaggio. Scese l'unica rampa di scale alla velocità della luce. Aprì la porta. Era Stefan, il ragazzo con cui Lisa aveva l'appuntamento per quella sera.

<< Sono qui per Lisa >> disse incerto il ragazzo, quasi come se stesse pensato di fare marcia indietro e ritornarsene a casa spedito.

<< E' di sopra. Entra. Ci vorrà del tempo >>. Maria non poté fare a meno di notare con la coda dell'occhio il lieve sospiro che Stefan lasciò uscire non appena concluse la frase. Sembrava maggiormente a suo agio, una volta sciolto il ghiaccio iniziale. E’ nervoso, si disse.

<< Scusa il disordine, ma siamo arrivati questa mattina >> aggiunse,  chiudendosi la porta d’ingresso alle spalle, da buona padrone di casa. In realtà non c’era molta confusione: soltanto qualche scatolone che suo padre non era riuscito a svuotare quel pomeriggio.

Stefan le disse di non preoccuparsi e poi si presentò. << Io sono Stefan Salvatore >>. Parlò con lo stesso tono incerto di poco prima.

<< Maria Hayes >> si presentò a sua volta, imitando in parte la sua perplessità. Farfugliò qualcosa riguardante il fare come a casa propria, ma lo disse talmente a voce bassa che non era sicura che Stefan l’avesse sentita. Stranamente era in imbarazzo, quando lei doveva essere quella che se la spassava nel vedere la sua migliore amica a disagio, come ci si sente sempre prima di un appuntamento con un bel ragazzo che non si conosce. Eppure non le facevano male le guance a cause delle troppe risate e non ne stava trattenendo nessuna. D’impulso le venne da pensare alla mattinata passata al Grill, quando Lisa le aveva mostrato il favoloso adone greco con il quale aveva un appuntamento. Sentiva di conoscerlo, non di persona magari, ma di vista sicuramente.

<< Posso farti una domanda? >> sbottò all’improvviso. Quel dubbio l’avrebbe uccisa.

Stefan annuì. Non era uno di tante parole, il ragazzo!

<< Da quando vivi qui a Mystic Falls? >>. La domanda, detta a voce alta, non era poì così stupida come aveva pensato che fosse nella sua testa e aveva anche tutta l’impressione di una domanda buttata lì per caso nel tentativo di fare conversazione.

Ovviamente Stefan non la pensava come lei. Restò fermo sul posto impalato come se si fosse congelato. La risposta non giunse in fretta. << Mi sono trasferito da poco >>. Continuò con quel tono strano.  << Perché? >> le chiese.

<< Mi sembra di averti già visto >>. Ecco, ora quella frase le sembrava stupida.

Per sua fortuna Lisa annunciò la sua presenza con il picchiettio dei tacchi sulle scale.

 

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: diariers91