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Autore: Lety_90    02/11/2005    4 recensioni
Il mondo non esiste... senza di lui...
Il mondo è dove lui è...
Ma ormai lui se n’è andato...
Per cui il mondo non esiste...

[ NdAdmin: questo riassunto è stato modificato dall'amministrazione poichè non conteneva alcun accenno alla trama. L'autore è invitato a cambiarlo con uno di sua creazione. ]
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduta sulla luna

Seduta sulla luna

Le sfiorò il viso…

Un tocco caldo, leggero più dell’aria.

Un sorriso indecifrabile… sussurri… lacrime.

E una mano che la stringe, una sensazione che non l’abbandona.

E infine dolore.

Lacrime…lacrime…

Ogni giorno, ogni istante, ogni minuto…

Oggi ho fatto un sogno amore mio”

Parole sussurrate nella notte, unica testimone del dolore… del suo dolore.

Chiuse gli occhi, ancora e ancora, e lo sentì più vicino, sempre un poco di più…

…finchè inesorabilmente riapriva gli occhi.

“D’improvviso c’eri tu…”.

Sorrise a se stessa. Era sempre così…sempre più spesso… sempre più uguale.

Lo vedeva nei suoi sogni, e n’era felice, fino al momento del risveglio.

Poteva sognare qualsiasi cosa… ma… ecco… all’improvviso appariva lui.

Bello più del sole… più d’ogni altra creatura della terra.

“L’universo intorno a noi”

E il mondo non esisteva…

Era lo sfondo indesiderato di una scena che, mai, si sarebbe svolta.

Una scena che lei vedeva ogni notte nella sua mente.

Due mani…

Un sorriso…

Due parole…

Ti amo…

“Mi portavi in giro con la mente…”

E volavano… volavano per spazi inconsistenti, per attimi indefiniti.

Loro due, insieme, per sempre.

Un lungo Tour attraverso il mondo e l’infinito…

Un lungo, lunghissimo rincorrersi, e mai afferrarsi…

Loro, destinati a non incontrarsi mai…

“…Quasi indissolubilmente”

Quanta fatica, quanto dolore, in quelle parole.

Sorrise fra sé, mentre il ricordo di lui l’avvolgeva, come una calda coperta.

Non si separava mai, di quel ricordo, e non l’avrebbe mai fatto.

Perchè, poi?

Per continuare a vivere….

Ma che senso ha, la vita…

Se l’unica sua ragione ha smesso di esistere… prima che effettivamente se ne potesse rendere conto?

“Io resto qui e tu invece vai, vai vai”

Vero… vero… vero…

Maledettamente vero.

Strinse gli occhi verdi nel dire quelle parole, che la ferivano più di mille pugnalate.

Lei era rimasta… era sopravvissuta per raccontare al mondo quello che era accaduto…quello che lei aveva perso.

Lui, invece, era lontano…

All’inferno…

In paradiso…

Non importa.

Comunque, lui non è più con lei.

“Io resto qui…”

Sì… lei resta dov’è… perché, in fondo, ha paura.

Paura della vita, e dei suoi risvolti dolorosi…

Paura della morte… della sua fine…

E a paura… paura di non ricontrarlo mai, mai più.

“Seduta sulla luna guardo giù…”

Era lì…sulla luna… e poteva vedere il mondo sotto i suoi piedi.

Così piccolo, insignificante di fronte al dolore…

Così vero… proprio come i sentimenti che provava quando c’era lui.

…rabbia…

Voglio che tu te ne vada. Che abbandoni questa città, che abbandoni questo pianeta…

… ironia…

“Oh... La mia testa. Credo di essere sobrio. E' orribile. Oh, Dio. Vorrei essere morto.”

“Bene, se chiudi gli occhi e lo desideri fortemente...”

… dolcezza…

"Quello che hai fatto per me, e Dawn...era reale. Non lo dimenticherò".

...amore…

“io ti amo…”

“E sto imparando che il mondo

Per me è dove vivi tu”

Il mondo non esiste… senza di lui…

Il mondo è dove lui è…

Ma ormai lui se n’è andato…

Per cui il mondo non esiste…

…senza Spike…

“Amore sulla luna guardo su”

Alzò il viso bagnato dalle lacrime verso la luna, e oltre…

Oltre lo spazio…

Oltre il cielo, che forse ospitava la sua anima pura e dolce…

Ma, inutile illudersi…

Lui non sarebbe mai tornato…

Così… guardò su…oltre la luna… oltre il paradiso…

E lo vide…

Spike…

Un sorriso…

Una lacrima…

E poi…

Più nulla…

“Ti sto chiamando nel mondo

Dove forse vivi tu”

Chiuse gli occhi…

Un dolore più acuto di uno strillo…

Era passato tanto tempo…

Un anno?

Un mese…?

Un secondo?

Che importanza ha…

Lui non c’è più.

È in un mondo diverso, lontano da lei.

E la cosa che le fa più male è la consapevolezza che, purtroppo, non potrà più vedere il suo sorriso…

Né sentire la sua voce…

Né ascoltare le sue battute così seccanti… ma così vere…

Chi le leggerà dentro come un libro aperto?

Chi le dirà “Ti amo…”, ora che lui se n’è andato?

“Mi manchi…”

Un sussurro…

Più vero della verità stessa…

La cosa più vera che lei abbia mai detto…

Proprio lei…che ha vissuto per oltre un anno nelle bugie…

Ma ormai… è tardi…

***

si accoccolò meglio contro la tastiera del letto…

nella sua nuova città…

nella sua nuova casa…

alzò gli occhi verso la luna…

una luna pallida… autunnale…

una bellissima luna…

“Ed ho chiesto di tornare giù

Ritornare insieme a te”

Poteva anche illudersi…

Come aveva fatto per oltre un anno…

Ma la speranza ormai l’aveva abbandonata.

Aveva chiesto…

Ore…minuti…

Ogni istante della giornata…

Di poter tornare con lui… ancora e ancora.

“Tu eri lì ed io invece via,via via

Tu eri lì…”

La sua mente ritornò a quando l’aveva rivisto per la prima volta, quasi due anni prima.

Al suo sguardo stupito… meravigliato e commosso…

Alla sua testa bionda, leggermente inclinata di lato, come era suo solito fare quando non comprendeva esattamente qualcosa.

… alle sue mani strette in quelle di lui, mentre le parlava.

Lui era lì…

In quella casa che ora non esisteva più…

E lei, invece, era via…

Lontano migliaia di anni…

Proprio come Spike in quel momento…

“Seduto sulla luna guardi giù”

abbassò gli occhi al pavimento…

chissà…

magari, lui, in quel preciso istante, era seduto proprio su quella luna…

e, guardando giù…

poteva vederla…

sentirla…

sentire il suo dolore…

un dolore che si porta sempre dietro… sordo… alla base dello stomaco…

“Mi stai chiamando nel mondo

Dove ora sono io”

Forse era semplicemente la voce del vento…

Eppure, poteva sentire il suono della sua voce profonda, dolce…

Che la chiamava…

Buffy… Buffy… Buffy…

Ma poi, inesorabilmente, le tornavano in mente quelle ultime parole…

E il dolore le ripiombava addosso…

“Non è vero…”

maledizione…

“Ma grazie…”

è…

“… Per averlo detto…”.

Vero.

La stava chiamando…

Quando lei era… era…

Morta.

E ora… ora che lei è nello stesso mondo dove lui era…

Non può fare a meno di piangere…

Perchè lui…

Lui non c’è.

“Amore sulla luna guardo su

E sto imparando che il mondo

Per me è dove vivi tu”

Sussurrò quelle parole con tutto l’amore e il dolore che aveva dentro…

Ma…inutile…

Solamente un leggero fruscio delle foglie dell’albero di fronte…

Niente d’importante.

“ecco, Spike… sto guardando su… e sto imparando che…

che non esiste nulla senza di te…”

ora…

finalmente…

stava cominciano a capire…

Dove forse vivi tu…”

già

dove forse lui c’è…

ma dove?

Amore sulla luna guarda su

Che ho imparato che il mondo

Per me è dove vivi tu”

Chiuse gli occhi asciugandosi le lacrime che le offuscavano gli occhi verdi…

Guarda… guarda Spike…

Ora anche lei ha capito…

Anche lei, ha ricominciato a crederci…

Lei ha imparato, che il mondo, per lei è dove vivi tu…

E ora…chissà?

Esiste ancora, il mondo…

E proprio grazie a te…

Perchè, ovunque, ci sei tu…

Con la tua anima pura…

Con il tuo sorriso…

Con te…

E lei lo sa…lo avverte.

Perchè tu sei ovunque…

Ovunque è il suo cuore…

E lei vive…

Dove ci sei tu…

Dove ci sei tu”.

*** *** *** *** *** *** ***

La luna tenne compagnia alla ragazza, quella notte…

Poteva sentire arrivare l’alba, anche se ancora mancava qualche ora.

Si accoccolò meglio le ginocchia al petto, abbracciandole.

Chiuse gli occhi verdi per un istante, prima di riaprirli, in allerta.

Un rumore nella boscaglia la insospettì.

Non ora… non aveva voglia di lottare contro un vampiro….o un demone… o una qualsiasi altra creatura che si poteva trovare a Roma.

Poi…silenzio.

“niente… Non è niente.”

di nuovo quel dolore sordo alla base dello stomaco.

Dio…era da un anno che andava avanti. Possibile che questo dolore non passasse mai?

Un anno, che si trovava lì, nella capitale italiana, insieme a Andrew, Dawn, e a qualcun altro della Scooby Gang.

Sentì grugnire il ragazzo biondo nella stanza accanto, e sorrise.

Con lui, almeno, non si annoiava mai.

Lui e Dawn erano una coppia divertentissima… riuscivano a farla ridere quando si sentiva un poco giù…

Ma loro non sapevano che… che lei la notte piangeva, sussurrava il suo nome, e pregava Dio di rimandargli il suo Vero Amore… V maiuscola, A maiuscola.

Altro rumore.

La ragazza scattò in piedi, le orecchie tese verso la finestra.

“Che diamine…?”.

Poi… ecco… lo percepì.

Vampiro.

Sospirò, esasperata. Anche lì, le Creature Della Notte non la lasciavano… piangere in pace. Possibile che non abbiano niente di meglio da fare? si chiese la bionda.

Scese lentamente le scale, attenta a non svegliare Dawn e Andrew, poi si ricordò che i due avevano il sonno più pesante di una balena.

Sorrise a quel pensiero, mentre si apprestava ad aprire la porta.

Guardò a destra e a sinistra, ma… nulla…

Nessuno…

Come sempre, del resto.

Ogni volta che sentiva la presenza di un vampiro, ecco che il suo pensiero andava a lui, a Spike. Ma, purtroppo, lui non c’era mai, dietro la pensante porta della sua casa italiana.

Sospirò, mentre richiudeva la porta, e sorrise per la sua sciocca speranza di rivederlo apparire.

Stava già cominciando a risalire le scale, quando, alzando lo sguardo, vide Andrew e Dawn, che la guardavano.

“Tutto ok, Buffy?”.

La giovane sorrise alla sorellina, annuendo tristemente.

“Mi sembrava di aver… non fa niente, non c’era nessuno.”

Una lacrima solitaria le attraversò il viso.

“Come sempre.”

I due ragazzi si guardarono, tristemente.

“Vedrete, ogni giorno andrà meglio… devo solo…continuare a camminare.”

Sorrise.

“un passo alla volta.”

Stava ricominciando a salire, quando sentì dei colpi alla porta.

La giovane donna guardò sorpresa la sorella.

“chi può essere a quest’ora?” chiese Dawn, spostando lo sguardo dal biondo di fianco a sé.

Questi alzò le spalle, sorpreso quanto la bruna.

La più grande dei tre, dal canto suo, fissava stancamente l’entrata.

Non aveva voglia di visite, soprattutto Pre – Alba.

Sospirò, esitando ad aprire.

“E se andassimo a dormire facendo finta di nulla?” chiese poco convinta agli altri due che la guardavano, relativamente impazienti.

“Non sarebbe educazione… e noi siamo Gli Eroi…dobbiamo essere educati”.

Stupido Andrew, disse mentalmente la bionda.

“Primo…gli eroi non siamo noi, ma… ma…”.

Strinse la mano in un pugno, dandosi mentalmente della stupida. Era inutile insistere.

Altri colpi.

Uno…

Due…

Tre..

Quattro...

Sempre più insistenti e forti.

“E che diamine!”

La giovane spalancò la porta.

“Vi sembra il caso di fare tutto questo bacc…”.

Le parole le morirono in gola.

Davanti a lei… l’ultima persona che si sarebbe aspettata di vedere.

Dawn spalancò la bocca, sorpresa, mentre lacrime di gioia cominciavano già a scenderle lungo le guance lisce.

“Spike…”.

Solamente un sussurro, che esprimeva quanto la ragazzina fosse sorpresa.

Nessuno si mosse.

Lei non si mosse.

“Ehi, Cacciatrice, Vuoi farmi entrare?”.

Le lacrime scendevano copiose lungo le guance della Cacciatrice, che continuò a guardare stupita il vampiro davanti a sé.

“Come… come…”.

Lui le posò una mano su una guancia morbida, asciugandole le lacrime salate.

“Sono tornato, Buffy…”

lei sorrise

“…Sono tornato per restare.”

E lei lo abbracciò.

Lo strinse a sé, come se non volesse fare altro per tutta la vita.

Esisteva solo lui…solo lui…

E nessun altro.

“Mi sei mancato.”

Le prime parole…

Le loro prime parole.

“Anche tu…”.

La giovane sorrise, mentre prendeva la mano del bel vampiro.

“Entra, Spike.”

E mentre si chiudeva lo porta alle spalle, aveva capito.

Aveva capito che, nella vita, esistono anche le cose belle.

E aveva imparato che, lei, senza Spike, non era niente.

Mentre la porta di una casa romana qualunque si chiudeva, una giovane dagli occhi verdi aveva ritrovato la felicità.

Una Cacciatrice aveva ritrovato il suo vampiro.

“Ci sono i biscotti al cioccolato?”.

Sorrise, di nuovo.

Perchè lei, Buffy Summers, La Cacciatrice, finalmente aveva tutto…

Finalmente, aveva ritrovato il suo vero amore.

E, finalmente, poteva essere felice.

Per sempre.

  
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