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Autore: _Amaranto_    30/09/2010    1 recensioni
La storia d'amore tra una giovane ragazza,Yvonne,ed il suo giovane ed affascinante profesore di matematica.
Siate clementi è la prima storia che pubblico XD XD Buona lettura!!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando ormai le lacrime cessarono di venir giù dai suoi occhi la ragazza si decise  ad entrare a scuola, aveva già saltato la prima ora e per quanto ne avesse voglia non poteva permettersi  di perdere un giorno di scuola. Varcò la grande porta d’ingresso e salì in fretta le scale di marmo della lussuosa scuola privata che frequentava. Yvonne non poteva definirsi una ragazza fortunata, era stata adottata all’età di cinque anni da una famiglia bene stante che le aveva permesso sempre di vivere una vita agiata nel lusso più sfrenato ma tutto sommato la ragazza non riusciva ad essere felice si sentiva sempre inadeguata in quella famiglia e nell’ambiente che le costringevano  frequentare.

Arrivata  finalmente al terzo piano con la fronte bagnata dal sudore e i suoi penetranti occhi neri ancora arrossati dalle lacrime iniziò a percorrere a grandi falcate il corridoio che l’avrebbe portata in classe. Camminava con la testa bassa senza incrociare mai lo sguardo di nessuno, si era sempre allontanata dalle persone : gli unici amici che aveva erano Richard e la sua sorellastra Marika  ma in quella mattini li aveva persi entrambi. Si trovava così’ ad annegare nella sua solitudine alla quale si era abituata e cominciava ormai ad apprezzare. Aveva sempre pensato di essere invisibile agli occhi della gente, di passare sempre inosservata e  di non essere mai presa in considerazione, ma ne era felice non le piaceva affatto trovarsi al centro dell’ attenzione anzi preferiva essere ignorata. Facendosi breccia tra la folla di studenti che rientravano nelle loro aule riuscì ad arrivare in classe :la quinta C, l’unica classe della scuola prevalentemente femminile, in classe infatti c’erano solo 3 ragazzi Philip, Marcus e Richard che era seduto sul banco in fondo all’aula e la guardava ridendo insieme agli altri ragazzi e alcune delle ragazze meno affidabili della scuola se non dell’intera nazione. Decisa a non guardarlo negli occhi Yvonne andò a sedersi  in prima fila dando le spalle al ragazzo che poco meno di un ora prima le aveva strappato il cuore dal petto riducendolo in polvere. Cercò di evitare le provocazioni del gruppetto dietro di lei, escludendo  quelle squallide battute alle sue orecchie , ma i suoi occhi neri si stavano di nuovo riempiendo di lacrime e per quanto lei cercasse di trattenerle esse spingevano troppo forte finchè non dovette arrendersi e lasciarle  uscire. Scendevano lente sul suo viso incandescenti come la lava di un vulcano e rigandole il pallido viso atterrito dal dolore.  Sola, su un misero banco di scuola a piangere silenziosamente per un uomo che l’aveva usata come un pupazzo : trovava la situazione piuttosto triste e  patetica,ma  per fortuna i suoi pensieri furono interrotti da Joanna, una sua stralunata compagna di classe dai capelli biondi quasi bianchi con delle ciocche blu  che aveva sempre cercato di familiarizzare con Yvonne ma ci era riuscita solo in quell’anno .

“Ehi Yvi che ti prende?” domandò l’eccentrica ragazza alla sua amica che piangeva

“Non preoccuparti, non è niente di importante” si giustificò la ragazza asciugandosi le lacrime e cercando di controllare la sua voce

Yvi lo sai che a me puoi dire tutto…  Mi hanno raccontato cos’è successo con Richard, è stato veramente uno stronzo, se ne vuoi parlare puoi contare su di me”  si offrì Joanna con un tono rassicurante

“Grazie, ma preferirei non parlarne per il momento, tanto è inutile che ti racconti l’accaduto ho visto che la storia ha già fatto il giro della scuola… fece Yvi abbozzando un sorriso tra le lacrime che continuavano a venir giù

“Basta su non ci pensare, non vale la pena sprecare del fiato per un essere come quello”  Urlò la bionda saltellando intorno al banco di Yvonne  che non potè trattenere una sottile risata

“Hai ragione, allora parliamo d’altro… che materia abbiamo adesso?”

“Matematica!” rispose la ragazza che non smetteva di sorridere a saltellare davanti all’amica

“Oh no! “  Yvonne non era mai stata brava in matematica, il miglior voto a cui potesse aspirare era una  E , e in più il professore di matematica quell’anno  era andato in pensione e aveva abbandonato la classe all’ultimo anno con un anziano e severo supplente con cui la ragazza si era scontrata fin dal primo giorno facendo calare ancora di più il suo rendimento ,  L’anziano professor Smith aveva dato filo da torcere alla ragazza facendo diventare per lei l’ora di matematica una vera e propria tortura.

“Non dirmi che non hai fatto i compiti! Sai che viene sempre a controllarti” si affrettò a rispondergli l’amico in tono preoccupato

“No li ho fatti, ma preferirei non fare mai questa materia. E poi lo sai anche tu che questo professore mi detesta.”

“Dai devi sopportare solo per un po’… è un supplente e prima o poi andrà via”

“Credimi non vedo l’ora, spero che il nuovo professore sia più gentile nei miei confronti”

“Dai magari è un professore giovane e sexy”

“Ma che! I professori di matematica sono tutti vecchi e brutti, purtroppo i cervelloni sono tutti così”

“Io li preferisco cervelloni e dolci ma brutti che non belli e stronzi”

“Si come Richard”  rispose Yvonne alla battuta dell’amica

“Oddio, scusa non volevo assolutamente riferirmi a quello” Disse Joanna desolata

“No figurati, è la pura verità”  e un sorriso sincero all’amica, mentre parlava con lei aveva del tutto dimenticato l’accaduto e le lacrime avevano cessato di uscire dai suoi grandi occhi neri.  Per Yvonne Joanna aveva questo grande potere: le faceva dimenticare in un istante i suoi problemi e faceva ricomparire sul suo volto il sorriso.

“ Oddio sta arrivando il professore, vado a sedermi prima che mi veda familiarizzare con il so più grande nemico” si allontanò ridendo Joanna , lasciando a ridere anche l’amica.

“Buongiorno ragazzi!”  disse entrando il professore

Yvonne che era china sulla borsa a prendere il libro di testo sembrò non riconoscere la voce del professor. Smith e si affrettò ad alzare lo sguardo incrociandolo con quello di un ragazzo poco più che ventenne dai capelli castani mossi incolti e il viso perlaceo, vestito con un paio di pantaloni beige una camicia bianca con una fine cravatta.

  
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