Respiri frammentati, sospiri che raschiano tra i denti, uscendo in sibili di nero dolore.
Gli
occhi contemplano il cielo vuoto privo della confortevole luce astrale,
che avrebbe potuto accompagnarla in quell’ultimo sprazzo di quel
lungo viaggio chiamato vita.
Digrigna i denti, portandosi una mano sul fianco, sollevandola e notando solo rosso, il cremisi che le insozza non solo i vestiti, ma anche la strada, che si allarga sotto di lei, conquistando lentamente l’asfalto su cui è distesa.
Digrigna i denti, portandosi una mano sul fianco, sollevandola e notando solo rosso, il cremisi che le insozza non solo i vestiti, ma anche la strada, che si allarga sotto di lei, conquistando lentamente l’asfalto su cui è distesa.
Solo una manciata di secondi la separano dall’oblio dove niente più serve.
Né un corpo né una mente.
Ogni stilla d’aria che conquista potrebbe essere l’ultima.
Infine, giunge.
Non si è fatto attendere troppo.L’ultimo respiro.
Un desiderio di vivere che svanirà presto nel niente.
Una vita sfumata prima d’essersi compiuta.
L’estremo rimorso non raggiunge nemmeno la bocca, ma le sfugge dalle labbra della sua coscienza, un istante prima del buio eterno.
«Tradirlo. Non sarebbe successo... se non l’avessi tradito».