2. Meeting
from the past
POV di Watson.
Maledetto computer!
Giuro che un giorno di
questi ti lancio dalla finestra!
E’ mai possibile che tu
debba sempre bloccarti?!
Premo
insistentemente il
tasto sinistro del mouse,sperando di indurre quest’aggeggio a
collaborare. Ma
neanche le minacce di morte sembrano funzionare.
Sospiro
affranto,portando le
mani a coprirmi il viso e lasciandomi andare sulla spalliera della
sedia.
Bussano
alla porta.
«
Avanti »
Katie*
fa capolino nella stanza. L’espressione
sconvolta.
«
Emm. Mi scusi signore… »
« Figurati. Dimmi pure »
« Ci sarebbe qui il signor
Holmes »
Holmes?!
Impossibile!
Che ci fa qui quella
catastrofe ambulante?
«
Oh »
E
adesso?
Che faccio?
«
Fallo entrare »
La
segretaria annuisce,per
poi sparire oltre la porta.
Le sento dire al mio amico –
si,anche se è la personificazione dei miei
guai,è pur sempre mio amico - che posso riceverlo,e un attimo dopo lo
vedo
spuntare sulla porta.
Ma non è certo l’Holmes che
mi aspettavo.
Ha i capelli più lunghi e
indossa abiti fuori moda ed un po’ trasandati.
No. Quello non può essere
lui!
Eppure…il volto è il suo,non
c’è alcun dubbio.
Ora
è davanti a me,in piedi
in mezzo alla stanza,mentre Katie gli chiude la porta alle spalle.
Mi scruta,con fare quasi
compiaciuto.
«
Buona sera »
Azzardo.
«
Buona sera. Sono
costernato dal doverla disturbare »
Okay.
Questo qua non è l’uomo che
conosco.
Assolutamente!
Allora perché ha la sua
voce???
«
Cosa posso fare per lei
signor…Holmes? »
Uso
un tono distaccato.
Voglio vedere la sua reazione.
Sorride.
Il solito stupendo sorriso.
«
Suppongo che abbia capito
che non sono il signor Holmes che s’aspettava»
« Indubbiamente »
Resto
piantato nella mia
sedia,a fissarlo,cercando qualcosa che lo renda diverso fisicamente
dall’uomo
che conosco. Niente. Nada. Nichts!
«
Il suo nome? »
Ride.
Poi accenna un inchino.
«
Sherlock Holmes. Al suo
servizio »
Seeeeeee!
Sbatto le palpebre e mi
sporgo sulla scrivania.
«
Come scusi? »
« Il mio nome è Sherlock
Holmes e sono un famosissimo detective »
Na,na,na!Sherlock
Holmes è
morto da un pezzo!
«
So bene chi è lei. Ma
capirà che stento a crederle »
« Le do perfettamente
ragione »
Si
guarda intorno,per poi
tornare con lo sguardo su di me.
«
Il suo nome? »
« Jude Heyworth** Watson.
Per gli amici solo Jude »
Si
porta una mano alla bocca,con
fare pensieroso.
«
Sa cortesemente dirmi in
che anno ci troviamo? »
« Duemiladieci »
« Perbacco! »
Si
dirige verso la finestra
ed inizia a guardare fuori con attenzione.
POV di Holmes.
E’ sorpreso. Naturale.
Sinceramente lo sono
anch’io.
Dalla reazione della donna
di prima avevo supposto che dovevo assomigliare a qualcuno che vive in
questo
tempo – molto probabilmente un mio pro nipote – ma quando ho visto
quest’uomo…
E’ identico al mio Watson,ma
solo nell’aspetto,anche se non ha i suoi caratteristici baffi.
Questo studio e il suo modo
di porsi mi dicono già qualcosa su di lui. Non mi sorprenderei se casa
sua
fosse ordinata e perfetta come questo posto.
Guardo
fuori dalla finestra.
La via sotto di noi è caotica,con tutte quelle affascinanti e nuove
automobili
che sfrecciano per la strada,fermandosi solamente quando quello che
pare un
semaforo*** odierno si fa rosso.
«
Come è arrivato qui?
Intendo,in questo tempo »
Mi
volto e lui è in piedi
davanti alla scrivania,in mano un pacchetto di sigarette.
Il suo tono è neutrale. Non
è incredulo o accondiscendente. E’ solamente curioso.
«
Domanda interessante.
Stavo per catturare uno dei più grandi criminali di
Londra,quando,improvvisamente,da
un macchinario alquanto interessante è scaturito un raggio di luce
fortissimo,che mi ha colpito a pieno petto »
Inizio
a percorrere la
stanza a passi lenti,come farei a Baker Street.
«
Ho viaggiato nella più
completa oscurità fino a giungere qui »
Mi
fermo davanti a lui,che
non si è perso una sillaba.
«
Non lo trova curioso? »
« La trovo la cosa più
interessante che mi sia successa in tutta la vita »
Mi
spiazza. Non credevo di
essere più in grado di sorprendermi. Anche se tutta la situazione in se
supera
l’inverosimile.
Mi piace il suo modo di
pensare.
«
Per dirla tutta,credo che
sia la cosa più intrigante che sia successa anche a me »
POV di Watson.
Vedo i suoi
occhi brillare,mentre
sottolinea quest’ultima frase.
Che sia quell’eccitazione e
compiacimento di cui scriveva il Dottor Watson? Probabile.
Infondo,se questo è
realmente Sherlock Holmes – e,incredibilmente,lo è senz’altro – deve
avere in
se tutte quelle caratteristiche e doti incredibili che il mio avo
descriveva
nei suoi libri.
Che.
Cosa. Magnifica.
Okay,Jude,non
correre
troppo.
Per quanto fantasticamente
straordinaria sia questa vicenda sarà molto complicata da gestire.
Punto
primo. Il super
detective qui presente non conosce nulla riguardante il tempo attuale e
ciò che
è successo in questi anni addietro.
Punto secondo. Si veste e si
comporta come un uomo dell’Ottocento –cosa più che capibile.
Punto terzo. E’ identico a
quell’altro essere,che attualmente si
trova a Los Angeles.
Pensandoci bene,il problema
principale è proprio questo!
«
Sono venuto qui da lei principalmente
per chiederle di potermi assistere nel caso. Non conosco gli usi e i
costumi del
vostro tempo ed ora più che mai ho bisogno di qualcuno su cui poter
contare »
Sorride.
«
E chi può farlo meglio di
un Watson? »
Ho
una fitta al cuore.
«E dai Jude! Lo sai che
nessun Holmes può vivere
senza il suo Watson »
« Sarò molto lieto di aiutarla
»
« Fantastico! »
E’
soddisfatto. Probabilmente
sapeva già che gli avrei detto di si.
Ho uno strano senso di deja
vue…
«
Credo che per adesso la
cosa migliore sia portarla da me e farle un corso accelerato sulle cose
base da
sapere »
Gesticolo,per
sottolineare
l’importanza della cosa.
Più che altro dovrebbe…
«
Più che altro credo di
dover cambiarmi d’abito. Vestito in questo modo non passo certo
inosservato »
Non
è possibile! Come ha
fatto a dire la stessa identica cosa che stavo pensando?!
Uhm. Un momento…
«
Suppongo di star
osservando inconsciamente troppo il suo abbigliamento »
Azzardo.
Inarca un sopracciglio.
«
Ha un ottimo spirito
intuitivo »
Sorrido.
«
Detto da lei è una vera e
propria lode »
Buon salve!
Eheh,l’avreste
mai detto?
Jude Watson…
Vi lascio immaginare chi sia
il discendente di Holmes…
No spoiler!
Ci tengo a dirvi che è la
prima long su SH che scrivo e quindi non so cosa ne verrà fuori è_e
Risposteeeeeeee!
barbydowney: Le tue
minacce sono state convincenti xD
Si,sono pazza,però non avevo
detto che non avevo idee,avevo detto che non ho la più pallida idea di
quando riuscirò
a scrivere gli aggiornamenti x]
_Bina90_: Che dici,ho aggiornato abbastanza in
fretta? x]
Non posso rispondere
direttamente alle tue domande,ma adesso le soluzioni sono facilmente
intuibili
=]
Ilaria1993: Eheh,ti ho fregata XD Il destino ha
voluto che Jude
avesse due iniziali in comune con Watson…non lo trovi fantastico? LOL
Si,il museo di Sherlock
Holmes è nel mio elenco delle cose da vedere prima di morire.
Tra l’altro ho letto che per
farlo essere al reale 221b hanno fatto un casino madornale XD
Birbabirba: Ti confesserò una cosa: è mio intento
far diventare
Holmes OOC - per motivi che si spiegano nel corso della storia - ed
anche lui stesso
se ne renderà conto.
Comunque hai ragione,è un
personaggio molto complesso e complessato.
BlackCobra: Sono felice di averti fatto arrivare
fino a qua
n___n
Ecco a te il nuovo capitolo!
Spero non ti abbia deluso.
Delucidazioni:
*Katie
Holmes…che nella
storia non è parente di Sherlock,sia chiaro xD
Quando l’ho scelta non ho
tenuto conto del cognome,asd,ma ormai avevo deciso che sarebbe stata
lei la
segretaria e,dato che non sarà un personaggio attivo,ho deciso di
lasciare le
cose così com’erano
**
David Jude Heyworth Law è
il nome completo del nostro Judesie.
***
Sembra che il primo
esempio di segnaletica riconducibile al semaforo odierno risalga al 10
dicembre
1868 quando a Londra fu installato un segnale, derivato da quelli
ferroviari
del tempo, con indicazioni tramite cartelli e illuminazione durante
l'uso
notturno. Il primo semaforo moderno è stato invece progettato negli USA
e messo
in funzione nel 1914
a
Cleveland. [ Viva Wikipedia! ]
Grazie di aver
letto.
Spero di non avervi deluso
troppo ù____u
Baci!