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Autore: Mikhi    01/10/2010    5 recensioni
[...]Luce entità ormai sconosciuta dai pochi popoli che riuscivano a sopravvivere a tutte quelle atroci sofferenze che il Destino aveva serbato per loro.
-Noi, guerrieri della Luce abbiamo fallito, non c'è più nulla da fare, moriremo presto anche noi.-
Dov'è la luce di un tempo?
Un grazie speciale va a: darkroxas92, Fly89 e shining leviathan che mi hanno permesso di utilizzare i loro personaggi.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Yeeeeh!
The Power of Darkness






Salve a tutti voi, sono ritornata con questa nuovissima storia dove alcuni personaggi a voi già conosciuti interagiranno fra di loro,
è un po' diversa dalle solite poichè ho deciso di regalare una "Chance" all'Oscurità che questa volta sembra aver preso il sopravvento.
Vi auguro una buona lettura! :)









-No, davvero... non capisco come tutto ciò sia potuto succedere.-
Un altro giorno, se ancora si poteva definire così quel lasso di tempo interminabile che ormai sembrava divorare anche le ultime speranze nei loro cuori, trasportava via l'illusione di una via di salvezza che conducesse finalmente alla verità, alla Luce entità ormai sconosciuta dai pochi popoli che riuscivano a sopravvivere a tutte quelle atroci sofferenze che il Destino aveva serbato per loro, eppure bisognava aspettarselo, non tutte le storie terminano con un lieto fine e questa volta la vita dei mondi era stata irrimediabilmente segnata dalle tenebre che offuscava i cuori della povera gente, accecata dal dolore delle perdite, delle scomparse, dell'unica possibilità anch'essa morta come le restanti.
-Noi, guerrieri della Luce abbiamo fallito, non c'è più nulla da fare, moriremo presto anche noi.-
L'Oscurità, signora e padrona dell'universo, sembrava compiacersi della sua riuscita, li scrutava con soddisfazione dall'alto, lo strazio e l'angoscia erano il suo nutrimento, la morte la sua riuscita, la disperazione l'energia che consentiva di accrescere il suo potere.
Tre giovani Custodi che pur di contrastare la notte erano in grado di sacrificare le loro anime, mentre adesso costretti a rifugiarsi, a scappare da una potenza incontrastabile, nonostante ciò l'unica utopia che permetteva loro di brancolare in bilico fra la morte e la vita era quella piccola fiammella che riscaldava i cuori puri, che non li abbandonava, illuminava con il suo tenue bagliore i loro corpi, aiutandoli a sopportare la terribile situazione che ormai erano costretti ad affrontrare, deteriorata in modo irreparabile.
Rimembravano sin troppo bene i giorni felici trascorsi insieme l'un l'altro, quando la Luce governava incontrastata rallegrando le vite di grandi e piccini, sorrisi intrisi di allegria, il buon umore che aleggiava nell'aria spargendo felicità e armonia, adesso si poteva scorgere soltanto struggimento, inquietudine, corpi privi di cuore che divoravano ogni singola cosa, il sangue dei morti caduti in battaglia con onore, buio.
La luce accecante del Sole era soltanto un pallido ricordo che palpitava nei pensieri dei pochi che riponevano ancora qualche barlume di speranza in una miracolosa svolta, anche solo dimenticare di vivere ancorati in un luogo irto di spine, tralci che soffocano un suolo privo di fiori, un fuoco indomabile che brucerà qualsiasi cosa intralci il suo cammino.
Solo il respiro traspariva dentro quella piccola e muta stanza, arida come l'Inverno, vuota come un abisso interminabile, triste di ricordi, una tristezza che sconfina nell'Infinito, i pensieri si fanno sempre più cupi fino ad arrivare ad un punto morto. Perchè così soli nel buio?
-Lo sta portando via da noi, presto prenderà possesso di tutto ciò che risiede in lui, e noi non potremo fare nulla.-
Tutto tace, i passi incerti di una ragazza si udiscono in modo lieve, il silenzio incombente sembra perforare i timpani a tal punto da far paura, tutto grigio, opaco, così incredibilmente scuro, gli uccelli non cantano, la natura piange, un dissidio malinconico attraversa le anime distrutte, si dice che dopo la tempesta il Sole risplenda sempre, la quiete dopo la burrasca...
Perchè le nostre iridi non sono in grado di scorgere tutto ciò?
Lo straziante eco di memorie nefaste in un mondo senza confine e loro, caduti nell'oblio sono così persi, fragili e vulnerabili come bambini, torbidi volti si presentano dinnanzi, gli spettri danzano, vacillano, ed essi tremano... hanno paura.
Dov'è la luce di un tempo?
Cercano di raggiungerla, ma invano. E' stata portata via, ormai travolta dalle tenebre che perseguita e atterra, i cuori sono rimasti nell'ombra ancora una volta, troppo a lungo si è sperato, come si può credere in una svolta se essa sfugge dalle dita senza neppure concedere un attimo di speranza?
-So che la Luce tornerà e di nuovo si avvicinerà a noi.-
La ragazza dai capelli color mogano che fino ad ora era rimasta in silenzio e con la testa poggiata sul vetro freddo della finestra replicò contrariata alle affermazioni dell'amico, era stanca di ascoltare quelle commiserazioni, l'atmosfera lugubre rendeva già tutto più patetico e amaro da digerire, ne aveva abbastanza di starsene qui con le mani in mano.
E' duro il mestiere di fingere di avere ancora qualche speranza, troppi impegni sulle proprie spalle, troppi sospiri sulle labbra, fin troppe lacrime da fermare, eppure riusciva a trattenere quell'espressione sorridente nonostante la situazione decadesse sempre di più, ogni giorno, ogni ora, ogni singolo secondo.
-Sembra impossibile che abbia fatto questo. Non lo perdonerò mai.-
Un giovane dalla fluente chioma argentea come i raggi lunari si alzò di scatto dalla sedia su cui era accasciato poco prima, rischiando di farla crollare rovinosamente al suolo; la rabbia, l'odio, la malinconia sembravano scorrere inevitabilmente nelle sue vene come semplice sangue, un volto marcato dalle sofferenze patite sino ad ora, le sue iridi spente che cercavano un rifugio sicuro invanamente, un tempo così forte e coraggioso mentre adesso il guscio duro e spesso che lo proteggeva dava l'impressione di essersi ridotto ad un cumulo di frammenti fin troppo piccoli da ricongiungere.
Gli sguardi di un disperato, le urla dei sopravvissuti erano ormai pane quotidiano, un boccone amaro costretti a mandare giù ogni volta, cuori avvolti da un destino avaro, anime contorte, convinzione di una forza corrotta dall'inganno come un vortice che risucchia, brucia l'anima di un corpo senza alcun sentimento, tutto dentro un abisso che non ha fine.
-Smettila Riku, continuando così non risolveremo nulla.- asserì la giovane ragazza con una nota di freddezza tangibile nella voce, era straziante osservare con i propri occhi l'Universo decadere pian piano a pezzi mentre le tenebre fitte e profonde non lasciavano libera la via della Luce, la racchiudevano molto stretta, la mandavano giù con enormi pesi, seppellendola del tutto.
Botti fragorosi squarciavano a singulti il silenzio e da lontano, dietro un sottile vetro, osservava ancora una volta con lo sguardo nascosto dietro una maschera, rifletteva mentre una notte trascorreva come le altre, nonostante la compagnia del suo migliore amico il cuore e la sua anima sono soli, una profonda solitudine, un triste incontro di sensi avvolti e trascinati da un gelido vento di inquietudine che irrompe con prepotenza, distruggendo l'amore e la tranquillità tessute un tempo con ardore e piacere.
Un piccolo ed importante tassello che manca per ricostruire il quadro della felicità, la fiducia nel suo risveglio che lentamente appassisce come un fiore in quel luogo buio e tetro, china costantemente il capo con tristezza dinnanzi quel corpo pallido e tremolante come una foglia in Autunno, si scorge nei suoi occhi il riflesso dell'ultimo Tramonto vissuto insieme, un ricordo che si insinua dentro di lei come un serpente e non fa altro che lasciarvi un brivido di freddo sulla pelle.
Infilzò con forza le unghie dentro il bordo in legno della piccola finestra che affacciava sul mare, un tempo tranquillo e cristallino mentre adesso onde chilometriche si infrangevano con veemenza contro la scogliera sfregiata dalla forza impetuosa delle ondate imrovvise.
-Come fai a dire questo? Guardalo. Sembra più morto che vivo.- mormorò sbiancando le nocche e assestando un pugno contro la parete legnosa che scricchiolò sotto l'incipiente forza del ragazzo dai capelli argentei, in quell'istante incapace di controllare le sue emozioni.
Avrebbe voluto aiutarlo e, se fosse stato possibile, sacrificare la sua vita pur di ridestarlo da quel sonno senza fine, soltanto il Keyblader Master era in grado di porre fine a queste atroci sofferenze che i pochi sopravvissuti ancora pativano sulla propria pelle, lui era soltanto un altro semplice Prescelto che aveva portato molti anni fa morte e distruzione.
La pricipessa del Cuore, dopo le parole pronunciate dal compagno, sembrava sull'orlo di una crisi di pianto, non doveva piangere, non doveva mostrarsi ancora una volta debole e incapace di resistere all'Oscurità, lei aveva il compito di sostenere il morale di Riku, di non lasciare che si abbattesse ancora una volta, un grosso fardello che avrebbe portato con costanza sopra le spalle.
Ancora una volta riflettè le sue iridi azzure nel cielo scuro, aggrottando le sopracciglia e digrignando con rabbia i denti, ricordando attentamente lo spregevole creatore di tutto ciò, colui che aveva sterminato senza indugi chiunque intralciasse il suo cammino, colui che stava per risucchiare anche gli ultimi soffi vitali di Sora.
-Ascoltami bene.- ringhiò Kairi portandosi con lentezza il palmo della mano esattamente all'altezza del cuore. -Non mi troverai mai più stanca ed umiliata, non scorgerai mai la sofferenza che provo e nonostante il male che mi hai fatto, non troverai lacrime sul mio viso, soffrirò quando tu non potrai vedermi e piangerò soltanto quando non vi sarà più Luce. Solo allora il mio volto si bagnerà dell'odio e del rancore, e tu soffrirai, lo giuro sulla mia stessa vita.- sussurrò minacciosa, stringendo le dita contro la stoffa rosa dell'abito che indossava.
Ogni cosa si perde se si aspetta invano, è come una notte buia che vela di tristezza ogni pensiero e così rimani dentro una pelle che non senti più tua, corrotta da una forza oscura, superiore. Essa ha il potere di eclissare qualsiasi cosa e dentro non vi trovi più nulla, nè un briciolo di speranza, nè un'illusione di salvezza, solo rancore e tristezza, ti consuma e tu sei impotente, fragile come una foglia che cade sotto i colpi di un vento imponente.






Aspettava con impazienza il suo arrivo, desiderava ammirare la sua maestria nel combattimento, l'agilità con la quale era capace di schivare qualsiasi cosa, doveva soltanto attendere il fatidico momento che ben presto l'avrebbe condotta direttamente da lei, la signora Oscura padrona di quel castello antico e diroccato divorato un tempo dalla Luce abbagliante.
-E così sembra che questa volta l'Oscurità abbia vinto.- sorrise maligna la strega, brandendo nella mano destra l'imponente scettro dove una grossa sfera verde smeraldo lasciava un sottile velo di nebbiolina verdastra attorno a sè, morstrando in pochi attimi la realtà dei fatti.
Eppure le risultava ancora incredibile come una ragazzina come lei decretasse un potere così forte, la grazia con cui sguainava la sua arma, le iridi che sembravano possedere l'oscuro cielo che ricopriva ogni singolo mondo, delineate da una leggera onda viola che sfiorava i bordi della pupilla come lo squarcio di un fulmine nel pieno di un temporale.
Con soddisfazione le labbra si distesero in un diabolico sorriso mentre la coltre di bruma smeraldina dissipava lentamente cercando una via di fuga attraverso le grandi finestre che cincondavano le mura della fortezza, con pochi passi poggiò i lunghi artigli neri come la notte sulla pietra fredda lasciando che il suo sguardo compiaciuto si posasse sul grande cuore che imperava nel cielo sconfinato, l'essenza dell'Oscurità che racchiudeva cuori di futili e sciocche persone dalla volontà debole, incapaci persino di conservare il proprio corpo.
-Poveri e sciocchi sempliciotti, pensavate di poter sconfiggere me?! Me! La signora di ogni male! Bene, eccovi la vostra ricompensa!- un ghignò agghiacciante scivolò dalle labbra della temibile strega, facendo accapponare le penne anche al fedele corvo che giaceva accoccolato sopra la sua spalla destra.
La Luce, una fiamma che arde finchè il tizzone brucia fino a spegnersi fioca sulla brace, regalando il suo caldo tepore mentre il fumo evanescente è impegnato a dissolversi nel nulla, c'è la speranza che sia ancora vivo il colore splendente che emana, ma l'allegro crepitare ora sembra essersi trasformato in un triste silenzio.
La lunga notte recitava ancora la danza della sua vittoria, lo sguardo nascosto degli infelici dentro un lutto senza termine, è la morte che vive e la vita che muore; il Destino sorride, beve i suoi sorsi di vittoria ed incide sul suo volto uno sguardo perverso.
I giorni trascorrevano instancabilmente, la natura non si nutriva e pian piano si consumava dentro le fauci del nulla, la felicità scompariva dai visi e cadevano lacrime come cristalli nel pozzo profondo di un mondo malvagio:
Sole come nome di un risveglio che non giunge, vita come nome di una speranza che non cresce più, l'eterna ricerca ha termine dinnanzi l'Oscurità padrona, assopisce gli animi delle persone in un lungo sonno, uccidendoti nel torpore dell'innaturale freddezza che la costituisce.
-Mia signora!-
Un grosso cane dall'aria affaticata si accingeva a percorrere il breve spazio che lo separava dalla sua unica padrona, stringeva fra le mani una grossa pergamena ingiallita stretta da un laccio nero che bastò a catturare l'attenzione di Malefica.
La donna dal lungo mantello si voltò appena verso il suo inserviente Pietro Gambadilegno, in combutta con la strega ormai da anni. -Che cosa hai da mostrarmi? Bada a non farmi perdere tempo prezioso.- asserì gelida, sbattendo il lungo scettro sul pavimento lastrato.
Pietro affannato cercò di sorreggersi facendo leva sulle ginocchia mentre porgeva con veemenza quella piccola carta che a prima vista sembrava contenere informazioni interessanti.
La signora del Male strappò con poca garbatezza la pergamena dalle mani del cane fino a scartocciarla del tutto, lasciando che il nastrino bruno si adagiasse ai suoi piedi, le iridi sgusciavano con una velocità innaturale sul documento, adoperandosi nel raccogliere maggiori informazioni possibili.
Appagata dalla buona notizia accartocciò la pergamena fino a polverizzarla con una debole fiammella verde che ne incenerì ogni traccia: -Ottimo lavoro, dovrò soltanto giocarmi bene le carte a mia disposizione e presto Kingdom Hearts sarà mio!- sogghignò con voce stridula. -E adesso va! Ho cose più importanti a cui pensare, ho bisogno di andare a visitare un caro e vecchio amico...-
L'inserviente dopo un breve inchino sforzato obbedì agli ordini fino a dileguarsi accompagnato da vari borbottii sommessi mentre la strega con passi ritmici si dirigeva verso l'uscita di quell'immensa stanza oscura come la signora che la popolava.






Su! Forza! Fammi vedere cosa sai fare!
E' solo un ragazzino con delle manie di grandezza, in reltà è solo un codardo.
Noi Custodi della Luce ti impediremo di distruggere i nostri mondi.

Patetici. Era stanco, annoiato di riscontrare sempre e solo le solite battute in tutti i suoi avversari, persino ucciderli gli risultava seccante nonostante non richiedesse ingenti quantità di sforzo fisico, ripudiava la luce che risiedeva nei loro cuori, così sciocchi e deboli da lasciarsi ingannare dal fuoco fatuo che il Destino mostrava loro, piccoli e fragili detentori che seguivano ciecamente il compito a loro affidato, anche a costo di sacrificare la vita.
Era riuscito nel suo intento. Aveva vinto. Eppure non era ancora soddisfatto della sua vittoria, era sicuro che quei cinque Custodi ben presto gli avrebbero regalato delle noie e poi quell'ingenuo e stolto di Topolino che ancora credeva che in lui ci fosse qualcosa di buono, davvero molto commovente.
Era sera, il buio si infiltrava nella sua dimora immensa, le tenebre albergavano nella sua mente, nel suo corpo, nella sua anima; le grida dei caduti che supplicavano la sua pietà era come una dolce sinfonia per il suo udito, l'Oscurità aveva strappato e lacerato ogni cosa dentro di lui, un involucro vuoto che distruggeva qualsiasi cosa al suo cammino, qualsiasi cosa che andasse contro le sue ragioni, qualsiasi cosa che avesse a che fare con la Luce.
Ingoiava le energie altrui e le faceva proprie, rendeva chiunque degli esseri fragili, deboli, senza alcuna protezione che li difendesse dalla morte imminente, destinati a soccombere: un demone che flagellava con la sua malvagità, condizionava ogni parola, pensiero, una grande forza che non risparmiava rendendo chiunque misero e impotente ai suoi occhi, al suo potere.
Gli sguardi persi nelle tenebre più oscure strisciavano veloci come serpenti, cogliendo ogni minimo rumore dentro quella stanza vuota, immobile e spento sedeva al centro della sala sopra un grande trono oscuro come il padrone, le iridi ghiacciate scrutavano seccate l'immobilità opaca del pavimento dove poco più lontano giaceva il corpo di un nobile guerriero difensore dei giusti, anch'esso distrutto dall'incipiente distruzione che quel ragazzo trascinava con sè, un'altra indifesa creatura del mondo spazzata via come semplice feccia, gli occhi vuoti ed il cuore spezzato, il viso sciolto dal dolore ed i polsi lacerati dai numerosi tagli, una lacrima si scorgeva ancora sul volto, percorreva la guancia e con essa cadeva la sua ultima scintilla di vita che sgretolandosi al suolo si dissipava nel rosso cremisi. Morte.
Il buio, così scaltro da ingannare chiunque, prima ti accoglie come una madre che stringe a sè i suoi figli, protettiva e calda, ma il guscio che inizialmente con dolcezza ti cullava ora soffocava con una stretta morsa possente. Non sai che fare, il cuore percepisce solo il pericolo, e da codardo scappa.
Ruba la vita altrui, lascia vivere nell'assurdo, fra trascorrere notti insonni e minacciose, si moltiplica rafforzandosi sempre di più, alimentata dai tristi lamenti.
-Altri Custodi.-
Una voce metallica, tagliente come una lama affilata e acuminata riecheggiò contro le mura della stanza facendo dischiudere con nota flemma le palpebre al ragazzo seduto sul trono, il gomito poggiato pigramente sul bracciolo e la guancia nivea adagiata sul pugno foderato dal guanto.
L'ampio collo della maglietta occultava il viso fin sotto il naso, senza lasciar scorgere le labbra sottili, i pantaloni neri erano racchiusi dentro degli anfibi del medesimo colore ed un paio di guanti foderavano le sue mani; delle urla difficili da percepire vennero colte con noto entusiasmo dal Custode Oscuro che avviluppò saldamente le dita attorno i braccioli.
-Non ti ho evocato, devi obbedire ai miei ordini.- asserì con voce agghiacciante, non ammettendo disobbedienza da parte dello spettro accanto a sè.
L'ombra al suo fianco scomparve pochi secondi dopo, proprio come il suo signore aveva esplicitamente ordinato, senza ulteriori indugi si alzò dalla sua postazione recandosi verso il luogo dove sarebbe avvenuto ben presto un altro feroce combattimento, dove lui ne sarebbe uscito vincitore come sempre.
Varcò la soglia con innaturale lentezza fino ad avere una completa panoramica del luogo, una gradinata immensa dove languivano i prescenti deceduti e accopagnati fedelmente dalle loro armi ormai inutilizzabili, che presto avrebbero raggiunto il Cimitero delle Keyblade una volta esaurito il loro potere.
Sogghignò fra il divertito e l'irritato, e così davvero la Luce credeva che nominando più Custodi l'Oscurità si eclissasse per sempre? Illusi.
Snervante, giornate intere trascorse ad uccidere sempliciotti che brandivano un'arma leggendaria a loro sconosciuta, utilizzandola a scopi benefici, uno spreco; avversari che non erano in grado di torcergli un solo capello, sfiorarlo con le lame delle proprie Keyblade, era intoccabile.
Affatto intimidito dai numerosi nemici che popolavano la sua dimora si prostrò davanti ai loro corpi, stupiti dal suo arrivo immediato e senza alcun'avviso portarono alla luce le loro preziosissime armi che fra pochi minuti gli avrebbero donato il loro potere, questione di attimi; con il solito urlo di battaglia molto probabilmente il capo diede l'avvio all'assalto.
Il Giovane arrestò la sua avanzata presso il primo gradino che conduceva alla discesa verso le tenebre, distese il braccio destro dinnanzi a sè mentre un fascio di Oscurità avvolgeva dentro una spirale il suo avambraccio fino a far comparire una Keyblade nera come il proprio detentore, colei che rispecchiava l'animo malvagio del possesore in tutte le sue sfaccettature; pian piano la trascinò lungo il suo fianco e le sue labbra si distesero in un sorriso feroce e temibile: -Ecliptifactus Shade Knight.- sibilò ritmicamente mentre una coltre densa di nebbia notturna si attorcigliava intorno al suo evocatore fino ad aderire quasi perfettamente al corpo forte e sviluppato del ragazzo.
Piccole scintille incorniciarono le forme del Custode come a creare una barriera impenetrabile, avanzava con passi decisi e fermi sotto i volti basiti degli avversari che a vuoto si scagliavano alla ricerca della giustizia tanto agogniata; camminava sulle acque insanguinate dal dolore, si trascinava nel mare della disperazione dove i loro occhi si sarebbero incontrati per l'ultima volta prima di spegnersi senza luce, senza speranza.
Vittime di guerra, vittime di una tempesta carica di sofferenza annunciata, onde cariche di malignità dimoravano l'ambiente, soldati illusi e circondati da una mare infinito di lacrime.
Come nuvole minacciose si avvicinava sempre di più, scaricando violentemente i suoi fulmini sui mondi sempre più carichi di morte, piccoli bagliori che non fanno altro che esaltare il tenebroso buio della notte tempestosa, crepa il terreno sotto i suoi piedi, si spegne la Luce che tanto sembrava potente, scende il cielo straziato di lacrime di sangue.
-Iora.- mormorò stringendo il pugno sinistro prima che una serie interminabile di esplosioni create dal nulla distruggessero e uccidessero qualsiasi cosa sul suo cammino, corpi straziati scivolavano lungo le scalinate senza fine mentre le sue iridi inespressive godevano di tutto ciò.
Le deflagrazioni continuarono per altri pochi secondi sterminando ingenti quantità di nemici mentre le magie avversarie si infrangevano pateticamente contro la barriera protettiva che lo rivestiva del tutto, annullando qualsiasi attaco magico.
Gemiti strazianti, ombre cupe oscuravano il cielo e nel cuore il buio copriva la mente, la Bestia regnava incontrastata, nessuno poteva eclissarla; con un altro semplice gesto le dita del braccio sinistro si ritrovarono ad impugnare saldamente l'elsa di un'altra Keyblade che venne portata alla luce senza troppi sforzi, le lame taglienti come schegge e affilate come coltelli cozzarono fra di loro fino ad incrociarsi, producendo un rumore metallico insopportabile.
Inclinò leggermente in avanti la testa e socchiudendo le palpebre le sue labbra incominciarono a muoversi velocemente: -Bagui.- sferzò con le lame una potente magia alzando di scatto la testa e schiudendo con una notevole forza gli occhi, un forte ed impetuoso vento magico dotato di una forza distruttiva colse impreparati coloro che subirono il suo effetto che respinsero l'attacco con il solo uso di un Reflexga.
I Keyholder scettici e soddisfatti che finalmente un suo attacco fosse andato a vuoto sorrisero per poi impugnare le chiavi leggendarie e scagliarsi nuovamente contro il ragazzo. -Illusi.-
Fece scomparire entrambe le armi contemporaneamente ed infine schioccò semplicemente le dita prima che tutti i sopravvissuti cadessero al suolo, feriti mortalmente da una magia temibile e silenziosa, non ci si accorge del suo effetto finchè non si cade nell'oblio; tagliente e implacabile come mille fendenti.
I corpi caddero rovinosamente al suolo mentre dalle numerose ferite riportate su varie parti del corpo fiotti di liquido color carminio si spargeva incessantemente sulle gradinate, imbrattando qualsiasi cosa; immobile come una statua osservava piccato il sangue che lentamente colava dalle ferite ed il cielo tetro e oscuro piangeva per la perdita dei suoi guerrieri, era udibile solo il rumore della pioggia che picchiettava sulle armature dei caduti, scendeva in mordaci fiotti dalle tenebre e ancora una volta l'Oscurità si era diffusa penetrando nelle viscere dei mondi.
Lo scudo attorno a sè si dissolse come nebbia notturna lasciando così che lo spettro riacquistasse la sua forma originale. -Il lavoro è compiuto, mio signore.-
Dark emise un sibilo di dolore e le sue ginocchia cedettero lasciando che soltanto la forza delle braccia lo sorreggesse, una smorfia afflitta fu subito seguita da un ringhio acuto: -Presto tutto ciò avrà fine.- ruggì con ira, stringendo la stoffa all'altezza del cuore.
Nel labirinto del vivere, come corpi senz'anima smarriscono la via, vagabondano senza meta, mescolati; loro non esistono.
Fece leva sulle gambe ridestandosi completamente dal malessere. -Vi distruggerò tutti quanti e soffrirete le pene dell'Inferno.- berciò mentre una scintilla di rabbia sfiorò le sue iridi.
La solitudine colma di buio e tenebre i cuori altrui, infrange e distrugge ogni illusione trasformandola nelle più nere e tristi forme, ogni speranza è spenta.
Ancora una volta lacrime amare cadono al suolo in silenzio, e nel silenzio si spegne ancora una volta un'altra stella nel cielo.







Note dell'Autrice:
Siamo giunti al termine di questo capitolo che spero sia stato abbastanza soddisfacente, i personaggi dovrebbero già essere riconoscibili ma il resto entrerà in scena più avanti, non preoccupatevi xD
Da come vedete ho introdotto qualche nuova magia poichè quelle già esistenti non riuscivano a rappresentare bene Dark, ragion per cui ho fatto un bel po' di ricerche prima di trovare quelle giuste, un'altra novità sono gli spettri\ombre che Dark possiede, ma non solo lui, molto presto vedrete in scena anche gli altri u.u
Che cosa sarà successo al nostro caro Sora? Che cosa ha intenzione di fare Malefica? Lo scoprirete nella prossima puntata! xD
Un grazie va a coloro che mi hanno permesso di utilizzare i loro personaggi:
darkroxas92 per avermi permesso di utilizzare Dark.
Fly89 per avermi permesso di utilizzare Jessie.
shining leviathan per avermi permesso di utilizzare Fadwa.
Un grazie enorme va anche a chi legge e recensirà! ^^ Al prossimo aggiornamento! :)
Mikhi.













 
   
 
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