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Autore: Svazzi    01/10/2010    7 recensioni
“Hey Kate!” urlò Joseph correndo verso di me “Joe!!” esclamai abbracciando quel ragazzino dai capelli corvini e ricci, con gli occhi color cioccolato e bellissimo già a quell’età “Ti ho portato un regalo per i tuoi 12 anni!” disse porgendomi una bustina regalo, la aprii e ci trovai dentro un braccialetto e una collana, in entrambi erano incise le nostre iniziali con accanto BFF “Joe è bellissimo” “è per ricordarti sempre di me, e per farti sapere che saremo sempre migliori amici” disse per poi schioccarmi un bacio sulla guancia, dopo di che prese la collana e me la mise al collo, mentre io allacciai il braccialetto al suo polso.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: “Eri il mio migliore amico”

“Hey Kate!” urlò Joseph correndo verso di me “Joe!!” esclamai abbracciando quel ragazzino dai capelli corvini e ricci, con gli occhi color cioccolato e bellissimo già a quell’età “Ti ho portato un regalo per i tuoi 12 anni!” disse porgendomi una bustina regalo, la aprii e ci trovai dentro un braccialetto e una collana, in entrambi erano incise le nostre iniziali con accanto BFF  “Joe è bellissimo” “è per ricordarti sempre di me, e per farti sapere che saremo sempre migliori amici” disse per poi schioccarmi un bacio sulla guancia, dopo di che prese la collana e me la mise al collo, mentre io allacciai il braccialetto al suo polso.

Mi svegliai di soprassalto, ma possibile che ogni anno il giorno del mio compleanno dovevo sognare la stessa cosa? Ormai erano passati quattro anni da quel giorno perché mi tormentava ancora?
Scusate, non mi sono presentata, mi chiamo Catherine Anne Anderson, vivo a New York con mio padre e mio fratello Nathan James Anderson, mia madre se ne è andata circa sei anni fa con un suo collega di lavoro lasciando me, mio padre e mio fratello da soli. Io ero la più piccola, mio fratello era di un anno più grande. Oggi è il mio sedicesimo compleanno e, come avrete capito, la giornata non è cominciata bene; come ogni anno avevo sognato il mio dodicesimo compleanno quando il mio migliore amico, o meglio ex migliore amico che conoscevo da quando sono nata,di un anno più grande di me, mi aveva regalato una collana, che io ritenevo speciale, ma a quanto pare non era lo stesso per lui. Jospeh Adam Jonas, mio vicino di casa/ migliore amico di mio fratello/ ex mio migliore amico, vive con i suoi adorabili genitori e i suoi adorabili 2 fratelli, anche se teoricamente ne aveva tre, ma Kevin, il più grande, viveva al college, veniva a trovare noi e la sua famiglia solo durante le feste e i compleanni, infatti questa sera sarebbe venuto per la cena del mio compleanno, gli altri due fratelli erano Nick e Frankie, Nick aveva la mia età ed eravamo molto amici anche se molto diversi, lui introverso, timido, sensibile e dolce, mentre io acida, estroversa e per niente timida, poi c’era il piccolino, Frankie, il bambino più bello del mondo! Lo adoravo e lui adorava me, era come un fratellino; ogni giorno mi chiedevo come potevano essere fratelli di quell’essere idiota e montato, si sto parlando proprio di Joe; vi chiederete il motivo per cui lo sto insultando..ecco iniziato il liceo, il caro vecchio Joseph è cambiato, completamente, ha cominciato ad usare il suo bell’aspetto e la sua simpatia per rimorchiare le ragazze, ne cambiava praticamente una al mese (se non a settimana) ed erano una più oca dell’altra, ha cominciato a non calcolarmi più e a stare con quelli della squadra di Basket e le cheerleader, anche io facevo parte delle cheerleader ma non stavo mai con loro, sono entrata in squadra solo perché mi piace lo sport e fare quelle coreografie con prese e acrobazie, ma le odiavo quasi tutte,se la tiravano e parlavano tutto il giorno di ragazzi e estetica; io sono una ragazza piuttosto carina, capelli nero corvino, proprio come Joseph, ricci e gli occhi color del cielo, alta e magra; a scuola ero piuttosto popolare e molti ragazzi mi chiedevano di uscire, ma io non uscivo quasi mai con loro, non mi piacevano.

Ritornando ad oggi, fantastico giorno del mio compleanno, quindi 16 ottobre, appena mi svegliai scesi in cucina dove trovai mio padre e mio fratello che mi fecero gli auguri “Buon compleanno tesoro” disse mio padre baciandomi una guancia “Auguri Kate” disse Nate abbracciandomi “Grazie fratellone”ricambiai l’abbraccio, nonostante facesse anche lui parte della compagnia di Joe non potevo non amarlo incondizionatamente, era sempre protettivo con me e sapevo che mi voleva un mondo di bene. “Piccola stasera vengono a cena i Jonas per festeggiarti, hanno detto che ci sarà anche Kevin, torna a posta dal college” “Si lo sapevo già papà, Nick me l’ha detto ieri sera” “E per tua informazione cara sorellina ci sarà anche Joe”disse Nate osservando la mia reazione, io lo guardai e risposi acida “Sinceramente non me ne frega niente, spero solo non mi dia troppo fastidio” soffiai per poi andare a vestirmi per la scuola, appena uscimmo di casa come al solito incontrammo Nick e Joe “Auguri Kate!” urlò Nick appena mi vide “Grazie Nicholas ma gradirei che tu abbassassi la voce” “La nostra piccola Kate compie sedici anni oggi, diventa grande!” disse Joseph “Cuciti la bocca” “Già nervosa?” “è la tua presenza che mi innervosisce” “Oh BFF così mi spezzi il cuore” disse mettendomi un braccio intorno alle spalle “Oh BFF se vuoi ti spezzo qualcos’altro” “A cosa ti riferisci?” chiese confuso “Al tuo amichetto lì sotto” dissi indicando i pantaloni, sentii Nate e Nick soffocare una risata dietro di me e poi vidi Joe che mi guardava con uno sguardo malizioso “Mi piacciono le ragazze aggressive sai?” “Per carità Adam, vai a scoparti la fidanzata di questo mese” aveva ancora il braccio intorno alle mie spalle così avvicinò la bocca al mio orecchio e sussurrò “Probabilmente Taylor non è a scuola oggi, quindi se vuoi mia piccola Anne puoi sostituirla” odiavo quando mi chiamava con il mio secondo nome, non perché non mi piacesse ma perché lo faceva quando eravamo ancora migliori amici e mi faceva male pensare che ora ci odiavamo “Primo non chiamarmi Anne, e secondo sei decisamente orrendo” dissi togliendo il suo braccio dalle mie spalle, arrivammo a scuola e subito la cheerleader di turno, cioè Taylor, si buttò tra le braccia di Joe “Joey tesoro mio come stai?! Perché eri abbracciato a quella sfigata?” “Le stavo solo facendo gli auguri per il suo compleanno, tranquilla tesoro ho occhi solo per te” “Comunque Taylor, ‘quella sfigata’ è il tuo capitano” “Si va beh non importa” disse la biondina per poi rigirarsi verso il suo ‘ragazzo’ “vedremo sei ti importa quando starai in panchina la prossima volta” dissi ma lei non fece in tempo a rispondermi perché David, uno della squadra di basket disse “Hey bambola, come passi il compleanno, se non hai nulla da fare puoi venire a casa mia, i miei non ci sono e possiamo divertirci un po’” stavo per rispondere ma il mio fratellone mi precedette e disse “Tranquillo David, è già impegnata”. Ringraziai Nate e mi avviai dentro con Nick

“Tuo fratello è così insopportabile, lo odio, e poi Taylor è ancora peggio” rise “Che c’è?” “nulla” disse sorridendo “No ora mi dici cos’hai” “Non è vero” “Cosa non è vero, Jonas sei diventato pazzo?” odiavo quando faceva così “Non è vero che lo odi, sei solo gelosa e arrabbiata” “Io gelosa?! E di cosa?” “Del fatto che Joe passi il tempo con tutte tranne che con te” “Non dire idiozie Nick, non sono gelosa, io e Joe abbiamo chiuso il giorno in cui lui ha deciso di non indossare più quel dannatissimo bracciale” “Avevate una cotta, l’uno per l’altra, non avete di certo chiuso per questa stupidaggine, lo sai che tu provi ancora qualcosa per lui e lui prova ancora qualcosa per te” “Non fare l’idiota Nick, la mia stupida cotta è sbollita prima ancora di cominciare, per cui basta!” dissi, stavo cominciando ad arrabbiarmi, mi faceva male pensare ai tempi passati e lui lo sapeva “Ok, scusa, non voglio farti stare male..” non feci nemmeno in tempo a rispondergli che un uragano di capelli rossi mi si parò davanti “Auguri amica mia!!!” Urlò Alex saltandomi addosso “Dai Alex basta..ci guardano tutti!” dissi, odiavo essere al centro dell’attenzione anche se non ero timida “Scusa, hai ragione” disse la mia migliore amica, Alexandra Josie Smith, bellissima, dai capelli lisci e rossicci e gli occhi verdi, anche lei era nelle cheerleader come me, un bene visto che era l’unica non scema lì dentro.

Ci avviammo in classe. La giornata passò in fretta, e mi ritrovai in palestra per le prove delle cheerleader; entrai con la mia divisa e subito David si avvicinò “Senti, ora che tuo fratello è lontano, se vuoi magari dopo che festeggi con i tuoi potresti passare e..” “Senti David, sei un ragazzo carino, inutile negarlo, ma sei anche un deficiente quindi ora spostati, devo andare a insegnare una coreografia a quelle oche” rimase a bocca aperta e si spostò, mi avvicinai al gruppo e subito Alex disse “David non demorde eh?” “ No, figurati visto che sono uscita con Cody adesso pensano di avere campo libero tutti i giocatori, per fortuna c’è Nate” poi il mio sguardo si spostò su una scena raccapricciante, Joseph e la sua ‘ragazza’ che si mangiavano a vicenda, si perché quello non può essere definito baciare, così mi avvicinai e dissi “Scusate” non mi sentirono, così ripetei “Esseri senza cervello..” ancora nulla così dissi “Taylor, per questa partita stai in panchina” subito si staccò e disse “Non puoi lasciarmi in panchina!” “Se non vai subito dalle altre si, e ora fila, e tu Adam, vai a divertirti infilando un pallone nel canestro” “Se vuoi puoi darmi una mano Anne” disse maliziosamente, effettivamente nella mia frase c’era un po’ il doppio senso scossi la testa e tornai dalle ragazze.

Anche gli allenamenti passarono in fretta e appena arrivai a casa mi feci la doccia e mi misi una minigonna nera, stivali che arrivavano sotto al ginocchio, calze nere che arrivavano a metà coscia e una maglietta nera e argentata, mi truccai e alle 7.30 ero pronta.

Scesi le scale e suonò il campanello “Kate, bambina vai tu?” urlò mio padre dalla sala da pranzo “Si papà” dissi, anche se sapevo già chi aveva citofonato. Aprì la porta e mi trovai davanti la famiglia Jonas al completo “Auguri tesoro” disse Denise entrando “grazie Denise”, anche Paul e Frankie mi fecero gli auguri, appena vidi Kevin gli saltai addosso, non feci in tempo a ricevere gli auguri da parte sua che mio padre ci chiamò per la cena, così ci avviammo verso la sala, Joe si avvicinò al mio orecchio e mi disse “Molto sexy BFF” “Smettila di chiamarmi così idiota” ci sedemmo ai nostri posti e lui era proprio di fronte a me.

“Allora Kate sei felice di avere finalmente sedici anni” mi chiese gentilmente Paul mentre mangiavamo “Oh si Paul, finalmente potrò avere anche io la patente!” “Ecco almeno non dovrò scarrozzarti da tutte le parti, sabato scorso l’ho dovuta accompagnare ad un appuntamento” disse mio fratello facendo ridere tutti “è stata un’eccezione, ad Andrew si è rotta la macchina e quindi ci ha portati Nate, tutto qui!” dissi sorridendo “Quindi adesso esci con questo Andrew” mi chiese Kevin “Si, è un bravo ragazzo, mi piace” dissi “E la cosa positiva è che piace anche al suo papà” disse mio padre “Oh Josh, non essere così, in fondo è tua figlia che deve scegliere” disse Denise “Ma se piace a suo padre è meglio” Joseph li interruppe “No scusa, pensavo fossero solo voci di corridoio, esci davvero con Andrew? Andrew Moon?” “Si  e quindi?” “Non ci credo..con quello sfigato?” “Joseph non sei nessuno per dirmi con chi posso o non posso uscire, e poi non è uno sfigato” “Non dirmi che non sono nessuno perché non è così” “Per me non sei nessuno, e ora per favore non rovinarmi il compleanno” Denise si intromise “Ragazzi siete abbastanza grandi per litigare, Joseph non sono affari tuoi se Kate esce con un ragazzo!” “Si si mamma, come vuoi” Joe mi guardò male e poi continuò a mangiare.

Spensi le candeline e dopo un po’ mio padre arrivò con una busta enorme “è ora di aprire i regali!!” disse con un sorriso stampato in faccia “Papà non dovevi..” “Si invece tesoro, è il tuo compleanno!” aprii in fretta il regalo, era un vestito bellissimo blu, il mio colore preferito, senza spalline che arrivava a metà coscia “O mio Dio papà è bellissimo!” dissi correndo ad abbracciare mio padre “Sono felice che ti piaccia tesoro, ho visto come lo guardavi l’altro giorno al centro commerciale, così te l’ho comprato” “Sorellina! È il turno del mio regalo!!” disse Nate dandomi un sacchetto, lo aprii e dentro c’erano delle scarpe stupende da abbinare al vestito “Grazie Nate sono fantastiche!” schioccai un bacio sulla guancia di mio fratello poi Nick si avvicinò e mi diede due biglietti “Questi sono per il concerto degli Aerosmith, so che ci tenevi tanto ad andare, così sono riuscito a procurarteli, sono due anche per il backstage, puoi portarci chi vuoi!” lo abbracciai e gli dissi “Ci verresti con me?” “Davvero?!” disse incredulo, annuii e urlò “Oddio si, grazie, pensavo ci avresti portato Alex!” risi della sua reazione, poi Paul e Denise mi si avvicinarono con una busta “Aprila tesoro” mi disse Denise con un sorriso, la aprii e vidi un opuscolo di un villaggio “Wow, che cos’è?” chiesi cercando di non essere scortese, Paul rispose “Noi e tuo padre abbiamo deciso che queste vacanze di Natale le trascorrerete in questo villaggio, tu, Nate, Nick, Joe e Alex, se volete potete portare chi volete voi” “Cioè noi andremo in vacanza qui? Da soli?” dissi incredula “Si, tutto offerto da noi” saltai letteralmente in braccio a Paul e gli diedi un sonoro bacio sulla guancia.

Dopo aver aperto i regali salii in camera mia per sistemarli ma qualcuno busso alla porta “avanti” entrò Joe che si richiuse la porta dietro le spalle “Joseph esci dalla mia camera” “Strano, le ragazze in genere mi chiedono il contrario” disse sorridendo maliziosamente “Senti razza di babbuino che pensa solo al sesso, esci di qui con le tue gambe, se no ti faccio uscire io” dissi acida come sempre “Così mi ferisci tesoro, comunque non sono qui per questo piccola Anne, volevo darti il tuo regalo” “Non mi chiamare Anne, non lo voglio il tuo stupido regalo” lui non mi ascoltò e si avvicinò, mi diede un sacchettino, lo aprii e dentro c’era quello stupido braccialetto di quattro anni fa “Perché me lo dai?” chiesi quasi sull’orlo delle lacrime “Perché non penso che torneremo mai quelli di prima, e io non voglio vedere questo stupido braccialetto tutti i giorni” iniziai ad incavolarmi “Prima di tutto nemmeno io voglio vedere questo stupido braccialetto o la tua stupida faccia tutti i giorni, secondo se non saremo più quelli di prima e solo colpa tua” “Non sono l’unico ad essere cambiato, prima del liceo eri timida ed introversa, guardati ora invece” “Sei tu ad essere cambiato, io ho reagito di conseguenza, ora esci di qui, ho sofferto abbastanza per causa tua” lo sbattei fuori dalla camera e mi buttai sul letto a piangere, odiavo ammetterlo ma mi mancava da morire, era l’unico che sapesse davvero capirmi e ora non c’era più.

Perché voleva farmi soffrire?

 

Eccomi con una nuova long, spero vi piaccia, tranquille non trascurerò Our Fairytale, anzi quella l’ho già finita, devo solo postare! J

Fatemi sapere cosa ne pensate!! È una storia un po’ banale forse però era nel computer da un po’ e volevo postarla! Se non vi piace ditelo che la cancello! Un bacio

La vostra SIl

   
 
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