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Autore: Queeny    03/10/2010    5 recensioni
«Mamoru... gli uomini sono eternamente destinati ad avere paure. Paure e desideri. Secondo me, Mamo, i desideri dovrebbero essere sempre più forti delle paure. [...] Con le paure bisogna farci i conti, vincerle.»
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Carpe Diem!

Usako sta dormendo sul sedile accanto al mio, la testa appoggiata alla cintura di sicurezza. Il mio coniglietto è dolcissimo quando dorme. Sul suo volto c'è un non so che di angelico misto a goffagine. Ma è proprio questo che amo di lei. E' stata una bella serata, lei è voluta andare al porto, a guardare le navi attraccare. Ha un amore sconfinato per il mare. Ogni giorno imparo tantissimo da lei e la conosco meglio. Siamo arrivati. Mi dispiace svegliarla, ma ora che ci penso i suoi sono fuori ad una specie di inaugurazione. Forse posso cercare le chiavi nella sua borsa e metterla io a dormire. Tento di non muovermi troppo e fare rumore, e mi sento anche un maleducato a sbirciare tra le sue cose, ma è buio e cerco di non vedere cosa tiene nella borsetta rossa.
Finalmente sento qualcosa di metallico sotto le dita, scendo dalla macchina e provo tutte le chiavi per aprire la porta. Apro la portiera e cerco di fare più delicatamente che posso. Quando la sento tra le mie braccia esito un momento, e la stringo a me: il suo profumo unico sa di fiori di ciliegio, sento tremare per il freddo le sue gambe sottili sotto le calze e le schiocco un bacio in fronte dopo che lei mi stringe le braccia al collo, continuando a dormire. Sembra che anche nel sonno mi cerchi. Di solito è sempre lei a farlo, io non sono forse abbastanza affettuoso nei suoi confronti. Ma lei mi capisce. Lì per lì, quando siamo in un luogo pubblico e la scanso fa l'offesa, ma poi mi lancia un'occhiata confortante.
Dopo aver chiuso cancelletto e portone con il piede la porto al piano superiore e apro la porta della sua cameretta. La stendo sul letto e la copro ben bene. Poi mi siedo accanto a lei: so che è rischioso, che i suoi potrebbero tornare da un momento all'altro, ma posso sempre scendere dalla finestra. Luna si sveglia. Le faccio cenno di far silenzio, e lei torna ad accoccolarsi nella sua cesta.
Cos'è questa sensazione di pura gioia che mi viene guardando questa ragazza? Questo desiderio di starle sempre accanto, questa paura di non averla più tra le mie braccia? Ora che ci penso, tanto tempo fa le chiesi: «Perchè fai tanto la sciocchina, Usako? Cosa speri di ottenere?»
«Vorrei che tutte le persone a me vicine sorridessero. Che per un breve istante fossero serene. Non pretendo la felicità, ma la spensieratezza. Non tutti possiamo permetterci di essere felici e sereni. Io sono una ragazza felice. Sono ottimista, è difficile per me non essere allegra. Sono una persona fortunata. E vorrei regalare un pò di tutto questo alle persone che amo. O semplicemente alle persone che hanno bisogno di un sorriso ogni tanto. Che hanno bisogno di speranza. E questo anche a costo di mettermi in ridicolo, di prendermi in giro da sola. So che quelli che mi vogliono bene non penseranno mai che sono realmente stupida così. Vorrei essere divertente. Vorrei trasmettere qualcosa, rimanere impressa nel cuore della gente, cosi che quando qualcuno mi vedrà potrà dire "Ah Usagi, quella ragazza sempre allegra che mi fa divertire!". Ecco quello che voglio. Voglio lasciare il segno. Vivere la mia vita, ma anche contribuire alla felicità di quella degli altri. Non so se ci riesco, ma spero di farcela. Credo in questo, non solo come Usagi Tsukino, ma anche come Sailor Moon.» Furono queste le sue parole.
Allora mi parve un discorso sciocco, perchè mi sembrava stupido occuparsi della vita degli altri. Ma ora, a distanza di tempo, comprendo a fondo il significato delle sue parole. Non potrei mai e poi mai separarmi da lei, e mi rendo conto che se pur accadesse rimarebbe sempre scolpito nel mio cuore il suo sorriso, le parole, i gesti, le risate e le emozioni che ha saputo darmi. Perchè c'è del buono in lei, perchè è il ritratto della speranza. Si impegna con tutte le sue forze per vivere, non si arrende mai.
Non vedo già l'ora che sia domani, che si svegli, che mi chiami.
E ho paura. Paura di perderla. A questo punto mi ricordo di altre parole, era seduta sul prato, al parco, si stava arricciando i capelli attorno alle dita e mi disse: «Mamoru... gli uomini sono eternamente destinati ad avere paure. Paure e desideri. Secondo me, Mamo, i desideri dovrebbero essere sempre più forti delle paure. Perchè altirmenti non potremmo fare niente. Non bisogna mai avere rimpianti, con le paure bisogna farci i conti, vincerle. Ad esempio, io ho spesso paura di perdere le persone a me care. Basta una parola, sai? Oppure ho paura di scoprire che delle amicizie che credevo vere sono in realtà frutto della mia immaginazione. Capita spesso.»
Anche su questo non la capii lì per lì. Chi avrebbe mai potuto lasciarla sola? Chi avrebbe potuto provare odio, disprezzo per una creatura così pura, perfetta, altruista? Ma adesso, mi rendo conto del significato del suo discorso. Come posso non temere di perderla?
Magari domani mattina, Usagi, svegliandoti, deciderai di tagliare corto; magari non mi vorrai più vedere.
Non riesco a pensarci, amore mio.
Le ultime parole che ricordo prima di lasciarla con un bacio, sono delle parole importanti che pronunciò dopo aver vestito i panni di Sailor Moon ed aver salvato Sailor Mercury che si trovava alle strette: mai visto in lei tanto coraggio..
«Bisogna sempre dire "carpe diem!", perchè quello che c'è oggi non è sicuro che domani ci sia ancora. In un minuto può persino esplodere la terra, Mamo. Goditi tutto ciò che la vita ti regala, a costo di avere rimpianti, di fare la scelta sbagliata.»
Usagi, eccome se hai lasciato il segno! Non c'è nulla di più veritiero dei tuoi insegnamenti! Sono puri, sono considerazioni ragionate, sono quel genere di considerazioni che solo una persona accorta come te può fare.
Ti conosco, Usagi Tsukino. Ormai lo so. Lo so che sei una finta stupida, lo so che ragioni molto più di me e delle altre guerriere, lo so che sei una leader determinata. Lo so che sei fifona. Ma so anche che sei profonda.
Ti ammiro Usako. Sai dosare simpatia, eleganza, serietà, coraggio, determinazione, allegria, spensieratezza, lacrime. Sei sempre perfetta, ogni giorno. Sono fortunato ad averti tutta per me.

Prima di calarmi dalla finestra ti accarezzo e sussurro: « Ti amo, Usagi Tsukino. E ti amerò sempre.»
Ti osservo un'ultima volta, poi sposto lo sguardo su di Luna sveglia nella cesta, faccio una carezza anche a lei e mi risponde con un pò di fusa. «Veglia sulla mia bambina, anche stanotte.» Capisco che la risposta è affermativa e mi calo giù dalla finestra.
Salgo di nuovo in macchina e mentre sfreccio tra le luci mi ripeto di amarti, e non vedo l'ora che sia domani mattina per chiamare io, stavolta, e sentire il suono della tua voce ancora addormentata, mentre la mia sarà di sicuro molto più vivace e ti sorprenderò.
Voglio vivere per te Usako. Ora so che devo cogliere l'attimo. E lo dico, "Carpe diem!" con la tua pronuncia storpiata del latino, poi sorrido, domattina saremo 1 a 0, Usako-chan.. perchè ti ho vista che dormivi con l'orsacchiotto!

Fine

Salve! Innanzitutto è la prima fanfiction che pubblico, quindi siate clementi con me, e recensite ^_^. Questa one-shot mi è venuta in mente qualche sera fa, quando, dopo aver guardato una puntata di Sailor Moon, mi sono ricordata di un discorso fattomi da un mio amico, una volta. Mi aveva chiesto perchè ero sempre solare, perchè nascondessi i miei stati d'animo e cercassi di aiutare tutti. Io gli risposi come Usagi, quindi quello che dice in questa ff è anche quello che penso io. Ho tratto spunto dalla vicenda e mi sono immaginata questo dialogo, perchè in fondo, secondo me, senza la determinazione e la simpatia di Usako le Sailor non sarebbero andate poi molto lontano e nemmeno Mamoru, che si mostra riconoscente a nome di tutti, direi. :) Detto questo...Grazie per aver letto!

  
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