D.Gray Man, 'Simple Kiss' di Karin

“Ormai sono passate due settimane,

quattordici giorni di calma piatta.

Troppa calma…

Allen e Crowley sono partiti per una missione,

ma ancora non sono tornati.

Doveva essere una missione semplice,

eppure…”

Simple Kiss

Qualcuno bussò alla porta, un tocco lieve, delicato…

Sapeva già a chi apparteneva.

Un viso d’angelo sbucò dalla porta, aperta quanto bastasse per far trasparire il suo sguardo languido e preoccupato.

La figura entrò esilmente nella camera, avvolta solamente da una leggere vestaglia bianca, immacolata.

Gli si avvicinò, il timore era evidente nei suoi occhi color ametista, fissando i suoi, verde smeraldo, o almeno quello che non era coperto dalla solita benda.

“Lavi” sussurrò lievemente.

“Lenalee” richiamò lui a sua volta, puntando lo smeraldo sulla femminile figura dai capelli neri, quasi verdoni, in certi punti.

Era sorpreso, nonostante fosse pieno inverno indossava una vestaglia di leggera fibra tessile.

Dove i meravigliosi fili di seta che aveva come capelli si spargevano un po’ ovunque, liberi di svolazzare sotto il venticello freddo della finestra.

“Hai notizie di Allen e Crowley?” chiese con un po’ di speranza nel tono della voce.

“Niente, niente di niente”scosse la testa in segno negativo.

Lenalee si lasciò scivolare sul pavimento gelato della stanza.

Iniziò lentamente a singhiozzare lasciando cadere dalle iridi violacee delle gocce di rugiada.

Portò le mani al capo, coprendosi il viso come per mascherare quella pietosa, per lei, quanto straziante, per lui, visione.

Lavi si alzò dal letto su cui era seduto, e le si inginocchiò davanti, stringendola in un caldo abbraccio.

Mentre lei si aggrappava con forza alla sua schiena le lacrime scivolavano veloci, bagnando anche la robusta divisa da esorcista del ragazzo.

“Allen non può…Allen…non…”

Singhiozzava ancora più forte, e Bookman Jr la strinse di più a sé.

Un Bookman non dovrebbe provare sentimenti, non se lo può permettere, allora perché in quel momento ne era travolto? Tristezza, preoccupazione, rabbia…

Rabbia? Perché, rabbia?

Solo perché lei non faceva altro che pensare ad Allen?

No, era un’impressione, in realtà non provava niente,

niente…

“Vado a cercarlo…” sussurra lui all’improvviso scostandosi dall’abbraccio.

Ma prima che potesse andarsene un mano morbida e fredda prese la sua, per poi trascinare l’intero braccio.

“NO! Non andare Lavi…

Non voglio perdere un altro amico, non voglio perderti, Lavi…”

Le dita tremanti della ragazza trattengono con possessione il braccio dell’altro,

con avidità e bramosia.

“Per favore, resta qui con me, lo so che è egoista, ma…”

Che cambiamento radicale, Lenalee, i tuoi amici non sono il tuo “mondo”?

E ne vuoi sacrificare uno per il bene dell’altro? Che ragazza sadica e infame sei diventata.

Soprattutto per salvare lui, quello che più ti prende in giro, perché mai ti potrà amare, mai ti potrà donare il suo cuore…

Perché un Bookman non c’è l’ha.

Lui è solo tenuto a registrare la storia, è imparziale,

è neutrale, è comunque un umano, però…

E gli umani sono deboli, cedono a quelle inutili sensazioni che chiamano sentimenti, emozioni,

e alle cose anche più semplici e carnali, come un bacio.

Effettivamente è più semplice che dire “ti amo”, soprattutto è più semplice per Lavi, particolarmente in questo momento…