Hai
fatto un bel sogno?
Non
potrò mai dimenticare il suo profumo.
Era il
leggero profumo di muschio bianco del bagnoschiuma che gli avevo regalato io un
Natale di qualche anno prima. Doveva essergli piaciuto davvero tanto, perché da
allora non aveva mai cambiato bagnoschiuma e aveva cercato ostinatamente quel
bagnoschiuma di quella specifica marca.
Dopo un
po’ di tempo ho iniziato ad associare quel profumo alla “casa”.
Non
potrò mai dimenticare il suo respiro.
Suona
stupido, ma è così.
Il
debole tepore del suo fiato caldo mentre dormiva con il viso contro il mio
collo, ad esempio, è uno dei miei ricordi migliori.
Ricordo
anche il suono del suo respiro quando accelerava, quel suono quasi sibilante
che Suzaku emetteva quando il viso gli si contraeva e il sudore gli imperlava
la fronte.
All’inizio
non sapevo che quel suono (quell’“hhhhinf
hhhhinf” così fastidioso) precedesse il suo risveglio.
Mi
limitavo a socchiudere gli occhi quando sentivo il suo calore allontanarsi da
me e poi lo guardavo. Fissavo le lacrime che scivolavano sul suo viso e le
gocce di sudore che si mescolavano a esse. Sentivo il suo corpo in preda ad un
tremore convulso e quel respiro (hhhhinf
hhhhinf) che riempiva la stanza.
Allora
mi alzavo e lo abbracciavo lentamente, passandogli le mani fra i capelli.
La sua
pelle era gelida e il suo respiro (hhhhinf
hhhhinf) colpiva il mio corpo come una lama.
- Hai
fatto un brutto sogno, Suzaku?- gli chiedevo sussurrando e lui scuoteva la
testa.
Piangeva
ancora per qualche minuto prima di addormentarsi sul mio petto.
Io
restavo in silenzio e mi addormentavo dopo di lui. Quel dannatissimo “hhhhinf hhhhinf” riempiva sempre i miei
sogni.
Non
potrò mai dimenticare il suo sorriso.
Soprattutto
il sorriso gentile che mi rivolgeva al mattino, quando aprivo gli occhi e lo
trovavo già vestito di tutto punto seduto davanti alla finestra.
Si
voltava e mi guardava con quegli occhi verdi che riuscivano sempre a farmi
rotolare ai suoi piedi come un dado e tendeva le labbra in quel sorriso
dolcissimo.
Poi si
avvicinava a me e sfiorava la mia guancia con un bacio. Mi guardava e senza
perdere il sorriso domandava – Hai dormito bene, Gino?
Sorridevo
a mia volta e lo tiravo contro di me, spingendolo sul letto – Io sì. Tu?-
domandavo stronfiando il viso contro la sua spalla.
Da
qualche tempo, Suzaku soffriva d’insonnia. Forse il suo cervello, stufo degli
incubi, aveva chiesto un bel time-out al corpo, ordinando la veglia perenne.
Non
sapevo bene come rimediare a questo nuovo –ennesimo?- problema. Cercavo di
rimanere sveglio assieme a lui e di annoiarlo fino a farlo dormire con
storielle e aneddoti idioti, ma finivo sempre per crollare prima di lui.
Suzaku
sapeva quanto ci tenessi a lui. E sapeva quanto mi preoccupassi per questo suo
problema.
Quindi
al mattino sorrideva e diceva – Benissimo.
Io ci
credevo sempre. O mi sforzavo di crederci, ignorando le occhiaie sempre più
marcate e il colorito sempre più spento del mio Suzaku.
- Hai
fatto un bel sogno, eh?- mi disse una volta.
- Come
fai a saperlo?
- Mentre
dormivi sorridevi.
Poi
ammutolì e abbassò il capo.
Il sorriso,
il profumo, il respiro sono solo tre delle cose che amo di Suzaku e che non
dimenticherò mai.
Anche perché
da quando la puzza di gas mi ha fatto svegliare ad adesso sono passati quasi
due minuti e dubito che riuscirò a reggere ancora.
Suzaku
mi guarda sorridendo con quel sorriso brillante e fragile come un calice di
cristallo – Ho paura di aver lasciato il gas aperto, Gino. - mi sussurra, il
capo abbandonato sul cuscino e i capelli castani sparsi a mo’ di aureola.
- Erano
davvero così tremendi quegli incubi?- domando passandogli una mano fra i
capelli.
- Erano
atroci- dice stringendosi a me – ma il peggio era quando stavo sveglio. Vedevo te
che sorridevi e questo mi faceva soffrire.
Non
parlo. Suzaku poggia il viso contro la mia spalla – Io che nei sogni provavo
solo dolore, ero geloso di quei sogni che ti davano gioia. Perché avevo paura che
in quei sogni tu fossi felice con qualcuno che non ero io
Lo stringo
a me. La puzza è atroce, i miei occhi si chiudono – Io sognavo solo di te- gli
dico senza lasciarlo – sognavo solo te.
- Ora
potrò dormire anch’io. – chiudo gli occhi, lentamente. La voce di Suzaku
scivola dolcemente nella mia mente, cullandola mentre naviga via – Ora potremo
dormire insieme, per sempre.
A.Corner___
È destino
che io entri nei fandom con una bella fic
strappalacrime.
Ovviamente
questa è una AU, segnata come OOC perché non credo di aver reso bene il carattere
di Gino (mentre quello di Suzaku mi pare avvicinarsi maggiormente al suo. Di
poco.) comprendetemi, in realtà sono una neofita (anzi, profana) della serie.
Migliorerò, lo prometto ù.ù/
Scritta e
pubblicata, sentitevi autorizzate (e obbligate) a farmi notare qualsiasi tipo
di errore/orrore/svarione.
Ho detto
tutto?
Sì,
direi di sì ù.ù