Era una mattina come le altre, e
ovviamente mi affrettavo ad arrivare in fermata per prendere
l’auto. Una mattina comune, come quelle che vivo tutti i
giorni. Quel giorno però mi sentivo particolarmente stanca,
la sera prima non avevo dormito per rimanere a parlare con il ragazzo
della chat del quale conosco solo il nome. Forse non dovrei, forse sto
sbagliando, eppure sembra quello perfetto, il modo che ha di scrivere,
il fatto che sa scherzare e farmi ridere, il fatto che mi consola
quando ne ho bisogno, sono circa due mesi che ci scriviamo,
è passato già tanto tempo eppure ancora non sono
riuscita ad incontrarlo. So che abita dalle mie parti non mi ha detto
altro, non so perché ma è un tipo così
riservato e misterioso, invece di me ha voluto sapere ogni cosa, ancora
adesso continua a farmi domande su quello che faccio sulla scuola, ogni
giorno è così. Quando invece inizio io a fare
domande cambia discorso e non c’è verso di
convincerlo.
Quella mattina come al solito l’auto era pieno di gente, era
fortunato chi riusciva a salire e meglio ancora a scendere. Io ero
quasi arrivata alla mia fermata quando uno da dietro per scendere mi
spinge violentemente buttandomi giù dall’auto, in
quell’istante pensai che mi sarei rotta un braccio o
cos’altro, ma con mia grnade sorpresa atterrai sul morbido,
un morbido che mi insospettì facendomi aprire gli occhi che
avevo chiuso dalla paura della caduta.
Quando realizzai cosa era successo non sapevo cosa fare, se scappare o
sotterrarmi dalla vergogna. Ero caduta addosso a un ragazzo, che
inoltre era molto carino e questo non faceva altro che accentuare la
mia vergogna.
<< stai bene?>> mi disse sorridendomi.
<< ah, ehm, si, credo di si!>> dissi
cercando di alzarmi. << grazie per aver attutito la
caduta e scusami per averti fatto male>> continuai
cercando di calmarmi. Solo in quel momento mi ero accorta che
l’auto se ne era andato e che me la sarei dovuta fare a piedi.
<< sta tranquilla, volevo prenderti al volo ma non sono
arrivato in tempo, comunque l’importante è che tu
stia ben>> disse tirandosi su e pulendosi i pantaloni.
<< si, ora vado grazie ancora!>> mi voltai
frettolosamente e mi incamminai verso scuola. Sentivo dei passi dietro
di me, probabilmente era qualche altro ragazzo che aveva perso
l’auto.
<< non pensare che io ti stia seguendo, è solo
che andiamo nella stessa direzione!>> mi voltai sentendo
quella voce che mi sembrava quella del ragazzo di prima, e come avevo
immaginato era lui.
<< ah sei tu, non è che andiamo anche a scuola
insieme vero?>> chiesi rallentando il passo camminando al
suo fianco.
<< è probabile, lo scopriremo presto. Comunque
piacere di conoscerti mi chiamo Alessandro!>> mi
allungò la mano che presi presentandomi.
<< piacere mio, mi chiamo Sara!>> mi fece
un sorriso talmente bello che a momenti cadevo un’altra
volta. << che bel nome, mi ricorda quello di un mio
amico>> in effetti era il nome del ragazzo della chat.
<< anche il tuo è davvero
bello!>>
<< è un nome come un altro!>>
ammisi intimidita. La sua presenza mi dava una sensazione di pace, era
così bello, la sua mano era così calda.
<< sei tu vero?>> mi chiese fermandomi.
<< eh? In che senso scusa? Credo di non aver afferrato
bene la domanda!>>
<< sei la mia Sara!>> non capivo bene dove
volesse arrivare, ci eravamo appena conosciuti e già si
prendeva questa confidenza? Non che mi dispiacesse, ma non aveva senso.
<< sei la ragazza di cui mi sono innamorato, quello che
non mi fa dormire la notte, quella che fino alle due di notte mi tiene
incollato al PC..>>
<< no, aspetta un attimo, non è possibile, sei
Alessandro della chat?!>>
<< si! Finalmente posso parlarti e non scriverti come
faccio di solito, è una tale tortura non poterti, vedere
stringere, non ce la facevo più!>>
<< anche per me, non so niente di te, solo il tuo nome,
pensavo mi stessi prendendo in giro, mi aspettavo tutto un altro genere
di ragazzo, io non so cosa dire!>> dissi sorridendo.
<< ti aspettavi di meglio?>> il sorriso sul
suo volto scomparve.
<< no, mi aspettavo qualcosa di totalmente diverso, sei
molto più bello di come ti avevo immaginato!>>
il sorriso tornò dopo che ebbi pronunciato quella frase.
<< tu invece sei ancora più bella della foto
che mi hai fatto vedere, non pensavo che mi sarei potuto innamorare due
volte, invece è appena successo! La prima volta mi sono
innamorato di te chattando, la seconda volta è stata quando
mi sei caduta addosso, l’ho capito subito.>>
presa dalle sue parole non mi ero accorta che si era avvicinato a me e
ora stava giocando con i miei capelli, lo faceva con una tale dolcezza
che mi sembrava stessi sognando. Mi sentivo così felice,
così calma con lui, da quando mi aveva rivelato la sua
identità, ero tranquilla. La dolcezza con la quale mi stava
accarezzando i capelli mi faceva morire, chiusi gli occhi per godermi
quel momento, non mi sembrava ancora vero che lui era qui, proprio
davanti a me, così terribilmente vero, così
assolutamente mio. Sentivo il suo respiro sul mio viso, caldo,
delicato. Le sue labbra sfiorarono le mie una, due volte, mi faceva
impazzire quel suo modo di fare.
<< posso baciarti?>> chiese prendendo il
mio viso tra le sue mani dolcemente.
<< no!>> dissi sorridendo.
<< lo farò lo stesso!>> disse
baciandomi. Le sue labbra erano calde, più calde delle sue
mani e quando poggiai le braccia sulla sua schiena mi resi conto di
quanto tutto il suo corpo emanasse calore, nonostante fosse inverno
vicino a lui riuscivo a sentire caldo.
Quel momento sembrava durasse un’eternità, in
realtà lo speravo ma ogni cosa prima o poi è
destinata a finire e noi dovevamo correre per arrivare a scuola in
tempo.
Man mano che ci avvicinavamo a scuola lui mi raccontava qualcosa di se,
mi spiegò che non mi parlava di se in chat perché
sperava che un giorno ci saremmo incontrati proprio come è
successo oggi, per mano del destino. Mi rivelò che frequenta
la mia stessa scuola e dove vive di preciso. Arrivammo
davanti scuola esausti dal tanto parlare e dalla camminata veloce che
avevamo assunto per non arrivare tardi.
<< Alessandro!>> sentimmo una voce
femminile in lontananza provenire da dietro di noi, mi voltai per
vedere chi fosse la tipa che aveva urlato in quel modo. In lontananza
una ragazza bionda correva dalla nostra parte, e in poco tempo ci
raggiunse saltando tra le braccia di Alessandro che non sembrava
sorpreso, non quanto me nel vedere quella scena.
<< ciao, anche oggi hai fatto tardi eh!>>
disse lasciandola.
<< stai zitto non parlare anche tu sei nella mia stessa
situazione!>> ammise lei. Il suo atteggiamento
era terribilmente fastidioso, le stava appiccicata, le stringeva la
mano il braccio, il modo in cui gli parlava, sembrava stesse
morendo dalla voglia di baciarlo.
Io guardavo impietrita quella scena, e non potendone più mi
voltai e me ne andai.
Continuavo a ripetere a me stessa che era stato meglio così,
che lui era come tutti, che non era giusto per me, eppure
più dicevo così e più mi convincevo
del contrario. Improvvisamente mi sentì afferrare per il
braccio, sapevo già chi era, non volevo voltarmi, non volevo
che mi vedesse piangere, non volevo dargli questa soddisfazione.
<< vattene!>> dissi fissando la strada,
stavo cercando in ogni modo di trattenere le lacrime, ma faceva male,
ogni respiro faceva male.
<< perché fai così? Che ho fatto?
Perché sei andata via così? >>
sembrava sinceramente dispiaciuto, ma in quel momento era difficile
credergli.
<< il destino si è sbagliato, evidentemente
non possiamo stare insieme.>>
<< che stupidaggini stai dicendo? Io voglio stare con
te!>>
<< non sembrava!>>
<< se ti riferisci a Giulia hai sbagliato
tutto!>>
<< e sentiamo cosa avrei sbagliato? Perché da
quello che ho visto sembra esserti molto affezionata, al punto da
volerti quasi baciare!>> il mio tono era diventato
pungente, mi dava fastidio il fatto che non avesse capito quello che mi
aveva dato fastidio.
<< la conosco da quando sono nato, non
c’è altro che amicizia tra di noi, io sono
innamorato di te, lo vuoi capire oppure no?>>
<< forse tu non provi niente per lei, forse, ma per lei
non è così!>> mi ero girata verso
di lui e sostenevo il suo sguardo con aria di sfida.
<< amo anche questo di te, il fatto che sostieni
ciò in cui credi, anche se è sbagliato!
Perché se anche fosse come dici tu che a lei piaccio, a me
non importa, io voglio solo te!>> mi tirò
verso di se stringendomi, come potevo anche solo pensare di sfuggire da
quell’abbraccio.
<< mi perdoni?>> mi sussurrò
nell’orecchio.
<< solo se mi prometti che sarai mio per
sempre!>>
<< per sempre è troppo poco!>>
intuivo dalla voce che stava sorridendo, doveva essere uno di quei
sorrisi dolci e belli da togliere il fiato.
<< ce lo faremo bastare!>>.
così come il destino ci aveva fatto incontrare
avrebbe potuto farci separare da un momento all’altro, ma
quello che conta veramente è ogni attimo che vivi accanto
alla persona che ami.