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Autore: Altariah    05/10/2010    3 recensioni
È una strana sensazione il dolore.
Tutti desiderano non sentirlo mai, ma io credo che sia un sistema con cui il nostro corpo ci fa capire che siamo vivi.
Beh, per quello che vale, essere vivi.
Ogni volta che voglio stare in pace, non posso. Tutti i giorni ho dovuto convivere con loro due, altre due parti di me e in me.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Crona
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Save me from the Dark

 

 

 

How can you see into my eyes
like open doors.
Leading you down into my core
where I've become so numb.
Without a soul

my spirit's sleeping somewhere cold
until you find it there and lead it back home.

-Wake me up.
Wake me up inside.
-I can't wake up.
Wake me up inside.
-Save me.
Call my name and save me from the dark.
-Wake me up.
Bid my blood to run.
-I can't wake up.
Before I come undone.
-
Save me.
Save me from the nothing I've become.

 

 

 

 



Piangi spesso, vero?

Ma poi, perché piangi? A cosa serve? Sei frustrato perché Lady Medusa non ti rivolge neanche uno sguardo, piangi perché noi sai cosa fare… non sai relazionarti con il prossimo… perché non sai come comportarti. Piangi per tutto, no?

Dev’essere davvero brutto non sapere mai come ci si dovrebbe comportare.

Ed ora… che ci sono io, nient’altro che una proiezione nella tua testa, nel tuo Inferno.

Ho cercato di capirti tante volte, ma non ce l’ho mai fatta.

Vuoi stare solo, ma sono certa che se rimanessi escluso da ogni contatto, perderesti ogni singolo briciolo di senno che ti è rimasto.

 

 

 

 

Now that I know what I'm without
you can't just leave me.
Breathe into me and make me real
Bring me to life.

 
All of this sight
I can't believe I couldn't see
Kept in the dark
but you were there in front of me.

Without a thought
Without a voice
Without a soul

Don't let me die here
There must be something wrong.
Bring me to life.

 

 

 

 

Lo senti?

Lo senti?

È la prima volta, vero?

Non trovi che sia bellissimo?

È il calore, sapevi che esisteva, il calore?

È semplicemente un abbraccio.

Il calore di un abbraccio.

Lady Medusa non ti ha mai abbracciato, ricordi?

Ma quella ragazza dagli occhi verdi, sì.

 

Ora sei nel baratro, al buio; è scesa una corda composta da fili d’oro.

Una corda massiccia, che sicuramente reggerà il tuo peso.

Cosa farai?

Con quella ti aiuterai a salire, scalando, o ti ci impiccherai?

Io non ti posso aiutare a decidere, non esistono risposte giuste o risposte sbagliate. Ti consiglio soltanto di ricordarti il calore di un abbraccio.

 

 

 

 

 

____________________________________________________________________ _________

 

 

 

 

È una strana sensazione il dolore.

 

 

 

Tutti desiderano non sentirlo mai, ma io credo che sia un sistema con cui il nostro corpo ci fa capire che siamo vivi.

Beh, per quello che vale, essere vivi.

Ogni volta che voglio stare in pace, non posso. Tutti i giorni ho dovuto convivere con loro due, altre due parti di me e in me.

C’è Ragnarok, ma se devo essere sincero non ho idea di cosa pensi di me. Ovviamente, di conseguenza a questa frase sorge immediatamente un’altra domanda: “…ma Ragnarok è così  sfortunato da essere una creatura che pensa?”

Io non ho mai capito se essere così evoluti sia un bene, anzi, tutt’altro.

Evoluti. Non credo che sia un termine appropriato. Gli animali agiscono per istinto, mentre gli uomini si lasciano influenzare dall’amore, si lasciano avvolgere da esso… ma quando ciò a cui  si è legati, svanisce, ecco che la creatura più evoluta al mondo, è debole.

E per questo, noi, semplici esseri umani, tendiamo ad agognare –chi più e chi meno spasmodicamente- la forza.

Quella forza che ti fa sentire bene, indistruttibile… ma che in realtà ti divora dentro. Ti devasta l’anima, ti fa diventare un mostro.

Ricordo ogni dettaglio del viso di Lady Medusa, sto male quando mi ricordo che non l’ho mai vista sorridere per qualcosa che ho fatto, soltanto  per lei, qualcosa –qualunque - per cui mi sono impegnato con tutto me stesso, né le  ho mai  donato un briciolo di orgoglio. Ogni espressione rivolta a me era di sufficienza, ma io tentavo sempre di fare in modo che lei mi amasse, o quantomeno, per dir la verità, per fare almeno in modo che non mi odiasse. 

È certo, ormai l’ho capito… per lei sono sempre stato un esperimento e niente di più.

Niente di più che fiale ed alambicchi.

 

 

 

 

  
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