Hayato ricorda il testo a memoria, l’ha esercitato così tanto che le sue dita hanno imparato fin troppo bene come e dove muoversi, senza concedersi il lusso di un solo, singolo errore.
Lì, in quel frangente, così lontane dal campo di battaglia e dalla lotta serrata della cosca mafiosa, le mani possono permettersi di agire libere e indisturbate da ogni insano pericolo di morte imminente.
Ballano con eleganza, conducendo una danza armoniosa che culla dolcemente l’udito.