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Autore: Little Firestar84    05/10/2010    3 recensioni
Cullando sua figlia per farla addormentare, Patrick Jane le racconta la fiaba del principe senza felictà, dello stregone malvagio che lo ha maledetto e della coraggiosa principessa guerriera con i suoi cavalieri...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Traduzione della mia "Once Upon a time", su ff.net...


Ad Annie basta un singolo gridolino per ottenere l’attenzione del padre, e in un attimo Patrick Jane è al suo fianco, facendo tutto ciò che ha promesso di fare alla moglie (“Perché non sarò uno di quei mariti che perché non ha dato alla luce i figli lascia che sia la moglie a fare tutto”). In pochi minuti, come se lo avesse sempre fatto, le prepara il biberon, aspetta di cambiarla e poi la coccola, tenendo tra le braccia il biondo angioletto con gli occhi azzurri di poche settimane, e quando sente che ormai il sonno è vicino, le racconta la storia che ha inventato per lei e per lei sola, quella storia che lui sa che la sua piccola adora.

C’era una volta, in paese lontano, lontano, un principe, che era sì molto felice ma pieno di sé, un bugiardo e manipolatore che voleva più di quanto già avesse, ma poiché era molto bravo a mentire, il suo popolo non lo capiva, ma poiché lui diceva, di essere felice anche il regno lo era. Ma uno stregone malvagio aveva visto la verità celata dietro alle sue menzogne,  e poiché era amareggiato col principe che nonostante i suoi molti difetti era amato e rispettato da tutto il suo popolo, lo maledì: il principe perse la sua felicità, e non la avrebbe mai più ritrovata fino a che non avesse ricevuto un bacio di vero amore da una damigella che lui amava e da cui era amato, una damigella che lo avrebbe dovuto amare conoscendo e accentando i suoi difetti e le sue menzogne.

Il principe vagò per anni e anni attraverso tutti i reami della Pianeta, lo stregone sia era impossessato del suo regno e sapeva che nessuna damigella lo avrebbe mai amato, sapendo come fosse in realtà, perché era un uomo distrutto e niente e nessuno poteva rimediare ai danni fatti alla sua anima.  Aveva perso la fede in tutto e tutti, credeva di non aver più ragione di vita, fino a che un messo venne da lui, mandato dal signore del regno in cui il principe stava viaggiando. Il re voleva incontrarlo poiché desiderava il suo aiuto. Il re aveva scoperto cosa era avvenuto al principe, di cosa il malvagio stregone avesse fatto, gli disse che quell’uomo malvagio aveva agito in quel modo numerose altre volte, sia prima sia dopo che i loro cammini si erano incrociati, e che il re aveva scoperto che ora lo stregone mirava al suo trono. Il re aveva perciò messo il suo regno nelle mani dei suoi cavalieri, guidati dalla sua adorata figlia, una principessa guerriera,affinché fermassero la malvagia creatura.  Il re raccontò al principe di come avesse sentito a lungo parlare di lui, e che desiderava il suoi aiuto per porre fine una volta per tutte alla minaccia dello stregone.

Il principe si unì quindi all’armata dei cavalieri, passando molto tempo con loro. Ad attirare la sua attenzione era però principalmente la principessa, che era stata cresciuta come un maschio poiché l’incarico di guidare il regno alla morte del padre sarebbe stato suo. La principessa seguiva sempre le istruzioni del padre, poiché così le era stato detto dalla nascita di comportarsi, e poiché il principe era il suo opposto e faceva ciò che gli piaceva, litigavano sempre. Lui però sapeva che lei era una brava persona, quasi una santa, poiché lo aiutava sempre, ed era anche disposta a rischiare la vita pur di salvarlo. Si fidava di lei, si era sempre fidato di lei, e pensò che forse un giorno sarebbe potuto essere di nuovo felice. Ne fu quasi certo quando lei gli disse che nonostante lui fosse imperfetto, lei era certa che fosse una brava persona, ma che doveva capire che, se davvero voleva vendicarsi dello stregone, avrebbe dovuto fare come il re ordinava, con l’aiuto dei cavalieri a mai e poi mai da solo, altrimenti sarebbe stato punito.

Purtroppo però lo stregone era intelligente e senza pietà, e con molti alleati. Ogni volta che il principe e i cavalieri si avvicinavano a uno di loro, lo stregone li trasformava in polvere. In un caso chiese l’aiuto di un altro stregone, e in una occasione andò da una strega. Entrambe le volte, il suo obbiettivo furono i cavalieri, e se la prima volta il principe salvò la principessa dalle mire del secondo stregone, la seconda volte non riuscì d impedire alla strega di uccidere un gruppo di cavalieri. In un’altra occasione, lo stregone era giunto faccia a faccia col principe, ed aveva trasformato in acqua rossa una sua cara amica perché non poteva permettere a nessuna fanciulla di avvicinarsi al principe, o sarebbe potuto essere nuovamente felice, se l’incantesimo fosse stato spezzato.

Nella sua arroganza, però, lo stregone non aveva considerato la principessa, poiché era stata cresciuta come un maschio, era parte dei cavalieri,  e poiché lei ed il principe erano incapaci di andare d’accordo. Il principe però sapeva di nutrire dei profondi sentimenti per lei, e fu certo del suo amore quando lei lo raggiunse dopo aver appreso di ciò che era avvenuto alla sua amica. Quella notte, la principessa cullò il principe nelle sue braccia, gli offrì le sue spalle per piangere, pianse con lui per ciò che gli era successo e gli raccontò ciò che era successo a lei.  Gli raccontò che il re l’aveva adottata dopo che lei aveva perso la sua famiglia poiché aveva capito che lei era l’unica a cui potesse affidare il suo regno, gli disse che era un onore ma che era spaventata, che forse era un peso troppo grande per lei. Parlarono per tutta la notte,di ciò che era avvenuto nelle loro vite fino a quel momento, ed a un certo punto, il sonno li raggiunse, a per la prima volta da quando era stato maledetto il principe riposò.

Sapeva perché aveva passato la notte priva da incubi, sapeva che ci era riuscito solo perché era stata tra le braccia della principessa. Sapeva che lei lo aveva guarito, e che lei teneva molto a lui. Sapeva cosa provava per lei, ma era impaurito poiché non sapeva cosa lei provasse per lui, se gli volesse semplicemente bene o se il suo amore fosse ricambiato. E poi, sapeva che lo stregone la avrebbe ferita se avesse scopeto quali sentimenti il principe nascondeva nel suo cuore… il principe era così accecato dalla vendetta che non aveva capito che principessa lo amava, ma che era spaventata poiché temeva che lui non la vedesse come la bellissima donna che lei era, come una creatura da amare, perciò aveva tenuto nascosti i suoi sentimenti, preferendo che il principe rimasse suo amico piuttosto che rischiare di perderlo.

Col passare del tempo, però, nonostante il principe avesse fatto attenzione, lo stregone, grazie ai suoi grandi poteri magici,  venne a conoscenza del loro amore. Lo temeva, poiché sapeva che se si fossero baciati l’incantesimo sarebbe stato spezzato, e non poteva permettere che il principe ritrovasse la felicità. Stufo di giocare al gatto e al topo col principe e i cavalieri, mandò quindi al castello un troll malvagio affinché rapisse la principessa e lasciasse un biglietto al principe: se voleva rivederla, sarebbe dovuto ritornare entro tre giorni al suo castello, nel suo regno.

Così, tre giorni dopo, il principe si trovò nella sala del trono, a mezzanotte, come lo stregone aveva ordinato, e vide il suo amore inginocchiato a terra, legata e impaurita, ferita. Il malvagio stregone stava puntando la bacchetta al suo collo, pronto a lanciare un sortilegio che l’avrebbe trasformata in acqua rossa, come pochi mesi prima aveva fatto con l’amica del principe.

Nel momento in cui la bacchetta dello stregone si trasformò in una lama, il principe brandì la sua spada, e iniziarono a combattere. Lo stregone era molto abile, e il principe non poteva nemmeno sperare di eguagliare la sua bravura, ma aveva dalla sua la forza della disperazione, poiché aveva promesso alla principessa di salvarla sempre a qualunque costo, e poiché sapeva che l’erede al trono dai capelli corvini era l’amore della sua vita, e non poteva nemmeno pensare di perderla. Perciò, con un ultimo sforzo, nonostante fosse ferito e sanguinante, con la sola disperazione a guidarlo, mentre lo stregone era già in ginocchio pronto a finirlo, il principe reagì,  colpendolo e facendogli perdere i sensi.

Solo allora strisciò sul pavimento fino a raggiungere la principessa e liberarla. Quando lei vide le ferite e che non aveva ucciso lo stregone, mantenendo la promessa fatta, lo abbracciò, piangendo tra le sue braccia, non lacrime di tristezza, ma di gioia e sollievo, e conscia che era tutto finito, lo baciò di un bacio di vero amore che liberò lui e tutti quelli che erano stati maledetti, e trasformò lo stregone in un fuoco eterno destinato a illuminare e scaldare il reame fino alla fine dei tempi…

Perso nei suoi pensieri, Jane non si rende conto che sua moglie si è svegliata e lo ha raggiunto.  Sorride quando sente le sue labbra baciarlo sul collo col sorriso, con delicatezza, e mentre Annie è ancora nelle sue braccia,  si volta, e fa ciò che il principe aveva fato nella storia.

“Perciò, liberi dall’influenza di John il Rosso, il principe Patrick decise di non abbandonare più  i cavalieri,  e non appena il re Minelli ebbe dato la sua benedizione, e il supremo capo dei cavalieri Hightower il suo permesso, ottenne la mano della Principessa Teresa, e insieme ebbero una piccola, dolce e bellissima principessa, Annie…” finisce la storia per lui, abbracciandolo da dietro, persa nella vista del fagotto di gioia profondamente addormentato nelle braccia del padre,  occhi verdi lucenti come non mai.

“E d è così, Annie, che la tua mamma ed il tuo papa vissero per sempre felici e contenti.”

   
 
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