Il filo rosso del destino ~
Happy birthday, Rima
Quando
qualche settimana prima Shiki le aveva chiesto, con la sua classica
nonchalance, se le piacessero le sorprese, Rima si era trovata a non sapere
cosa rispondere e quando lui l’aveva guardata col suo meraviglioso sorriso, lei
era stata costretta a rispondergli che non aveva le idee molto chiare in
proposito.
Beh,
ora poteva finalmente di avere le idee chiare – chiarissime – a quel proposito.
No!
Non le piacevano affatto le sorprese e tantomeno le feste a sorpresa!
«Auguri
Rima!»
Il
coro di ragazzi appartenenti tanto alla Day quanto alla Night Class fu
chiassoso ed assordante.
No,
lei non era una persona ingrata, anzi… ma chi mai aveva organizzato quella…
cosa?
Shiki.
Non
c’era neanche bisogno di farsela, quella domanda.
E
mentre i vari ragazzi la abbracciavano e alcuni le schioccavano addirittura
qualche bacio sulla guancia, poggiandole tra le mani pacchetti di tutti i
colori e le dimensioni, Rima si trovò a cercare il vampiro ramato con lo
sguardo: dov’era?
Aveva
un paio di parole da dargli, ad essere sincera.
«Cerchi
qualcuno?» le chiese ad un tratto Ichijo.
Sussultando
lievemente, Rima si accorse che le labbra del vampiro biondo erano a pochi
centimetri dal suo orecchio; voltandosi, i loro visi erano vicinissimi.
«Shiki…
cercavo lui…» ebbe la prontezza di rispondere «L’hai visto forse?»
Ichijo
parve riflettervi su per qualche istante, poi scosse la testa.
«Ieri
mi ha ricordato del tuo compleanno e dell’intenzione di organizzare questa
festa, poi non l’ho visto più. Se lo incontro, gli
dico che lo cerchi?»
Ma
Rima non lo stava ascoltando più realmente.
Shiki non era lì. Sbiascicò un distratto “sì” all’indirizzo del biondo, poi
si diresse verso l’ampio balcone di quella sala.
Da
quando l’assenza di Shiki la faceva stare tanto male? Le sembrava che il cuore
fosse improvvisamente stretto in una morsa glaciale ed era comparso come un
peso alla bocca dello stomaco.
Maledetto Senri!
Si trovò a pensare Che senso ha una festa
a sorpresa, se poi tu non ci sei?
Se
avesse visto la scena da una prospettiva del tutto razionale e imparziale,
forse si sarebbe vergognata di quegli assurdi pensieri che la rendevano alla
stregua di qualsiasi ragazzina innamorata.
Perché
lei era… innamorata… di Shiki.
L’aria
fresca della serata le accarezzava delicata il viso, con tocco lieve, quasi
avesse paura di poter farle male.
Un
rumore attutito ma sordo attirò il felino udito di Rima che, spostando la
propria attenzione dai suoi confusi pensieri a ciò che le stava intorno, si
voltò verso la porta della sala. A circa un metro da lei c’era… un filo rosso e
poco lontano un gomitolo da cui partiva uno dei capi; dell’altro non vedeva la
fine: saliva sopra la porta, fino al tetto del palazzo.
Con
la sua classica agilità, in pochi balzi, la vampira fu sul tetto e si guardò
intorno, riuscendo ancora a distinguere il sottile filo nonostante le tenebre
della notte.
Sorrise,
quasi si aspettasse di vedere quella scena: poco lontano da lei c’era,
sdraiato, Shiki con il resto del gomitolo tra le mani ed
uno sguardo divertito, quasi felino.
«Auguri,
Rima» sussurrò senza staccare gli occhi dalla morbida pallina rossa.
«Non
avevi detto di non crederci?» fece lei, prendendo il filo tra le mani.
Pochi
giorni prima, infatti, senza sapere perché si erano ritrovati a parlare di una
leggenda secondo cui tra due anime gemelle c’era un filo rosso che legava i
loro mignoli, da sempre, anche se non si erano mai
conosciute: era il loro destino e prima o poi i due capi del filo si sarebbero
ricongiunti.
Senri
aveva dichiarato con sufficienza che non credeva in quella legenda e Rima aveva
nascosto con difficoltà il suo vero parere: lei forse un po’ ci credeva a
quella storia.
«Sai»
disse lui mettendosi a sedere «Gli uomini cambiano così tante volte idea… non
credi sia concesso anche a noi?»
La
vampira sospirò sedendosi accanto al ragazzo.
«Può
darsi…» si limitò a rispondere, portando i suoi occhi chiari nel buio del
cielo, quella notte senza stelle, né luna.
«Sai
Senri… non mi piacciono le sorprese» disse poi, alludendo agli schiamazzi che
provenivano dalla sala sotto di loro.
«E
se provassi a farti vedere che anche noi possiamo cambiare idea?» fece Shiki e
la vampira ebbe l’impressione di leggere qualcosa di diverso dal solito in quel
sorriso che aveva accompagnato la domanda.
«Senri, di cosa stai…»
Ma
non riuscì a continuare: Shiki le aveva dolcemente rubato le labbra attirandole
alle sue in un gesto dolcissimo. Rima rimase spazzata per alcuni istanti, prima
di rispondere al bacio, il cervello che ormai non ragionava più.
Quando
si staccarono, con la stessa dolcezza, il sorriso di Senri era ancora lì ad illuminargli il volto, bellissimo.
«Sorpresa»
sussurrò mal celando un certo divertimento.
Anche
Rima sorrise stavolta, poggiando il capo al petto del ramato che le cinse le
spalle con un braccio.
Sì…
anche a loro poteva capitare di cambiare idea.
“E i due capi del filo si
riunirono quando le due anime gemelle meno se lo sarebbero aspettate…”
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Ok… poche parole…
Questa cosa è nata in un attimo di follia per una ragione che io
considero ottima! Festeggiare il
compleanno della mia carissima Luna95
*-* Happy birthday, tesoro…
e dato che non posso farti regali materiali, almeno
posso dedicarti questa storia!
Spero, come sempre, che i personaggi di Shiki
e Rima – soprattutto quest’ultima – non risultino OOC
e che il tutto non sia troppo smielato (come, invece, credo sia).
Detto ciò, mi defilo… facendo ancora gli
auguri alla cara Luna!
Baci
Alchimista ~
♥