Porta Antincendio. Sapevo che, una volta varcata quella soglia, dove poco prima ci era passata quella persona, tutto o niente sarebbe cambiato per me. Mi decisi a raggiungerlo, sentivo che aveva bisogno di me, lo sapevo. Il cuore aveva accelerato il suo battito quando finalmente lo vidi, da quel piccolo balcone con una botola e sotto la scala. Fumava la sua solita sigarette delle 15.00. Si perché, ogni giorno, o meglio ogni sera nei miei sogni, a quell’ora fumava. Era un po’ il suo modo per liberarsi da problemi. Ma stavolta era diverso, stava cambiando. Mi avvicinai e senza dire una parola gli strinsi la mano libera. La scaldai, sentendola ghiacciata, e guardai con lui il cielo. -ist es nicht komisch Baby?- mi chiese. -was sollte komisch sein Baboon?- -alles. Du bist da und auch ich, wir sind da zusamm .- Stupido cuore. Maledetta mente, non fate altro che giocarmi brutti scherzi. Ma perché tutto questo mi fa terribilmente bene e male? Sono consapevole di essere in un sogno? Un sogno reale in quel momento ma che tra qualche ora svanirà? -ja du hast recht… aber das ist unsere Traum, weißt du das?- Annuisce. Perchè? Perchè questo dolore lancinante al petto? -Baby?- Mi giro finalmente a guardarlo ma i suoi occhi sono ancora rivolti al cielo. -was?...- -Gute Morgen…- Ed in pochi secondi mi ritrovai nel mio letto. Sola. Wo bist du Tom?