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Autore: Inquisidora    07/10/2010    7 recensioni
{ Spamano - Spain (Antonio Fernandez Carriedo) / South Italy (Lovino Vargas)
L'Invincibile Armata è stata sconfitta. Antonio torna a casa, distrutto, sfiancato. Ma sa che deve andare avanti, sa che Lovino resterà sempre al suo fianco, anche nelle avversità.
La lontananza non è bastata a dividerci.
Genere: Fluff, Song-fic, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole calava lentamente sull'orizzonte, tingendo il mare di rosso. Antonio teneva gli occhi fissi davanti a sé, osservando quel che restava della sua Invincibile Armata. Navi distrutte, vite perdute, e un orgoglio, il suo orgoglio, ormai spezzato. Aveva perso tutto in quella battaglia. Lo spagnolo scosse la testa. No, non tutto. C'era qualcosa, o meglio qualcuno, che aspettava ancora impaziente il suo ritorno a casa. E valeva più delle sue navi e del suo orgoglio. Il suo pequeño, il suo niño, il suo querido. Lovino.


***
 

Il piccolo italiano stava fermo davanti alla porta, le pupille dilatate e la bocca leggermente socchiusa. Gli occhi ambrati e lucidi osservavano il corpo dello spagnolo, coperto di sangue e ferite. Dei bei vestiti che aveva indossato alla partenza era rimasto solo qualche drappo strappato e spiegazzato. Antonio era lì, davanti a lui, in carne e ossa. Il turbinio di emozioni che provava Lovino in quel momento sarebbe stato impossibile da spiegare a parole. Le scure iridi smeraldine dell'uomo erano fisse su di lui, sembravano voler invocare il suo aiuto; ma il bambino non si mosse. Restò fermo a guardarlo, poco distante da lui.
Lo spagnolo azzardò un passo verso il più piccolo, sperando in una qualche reazione, la quale, però, continuava a non arrivare. Allora decise di azzerare definitivamente la distanza tra loro, lasciandosi cadere dinnanzi al suo amato, per poi abbracciarlo, incurante di sporcare di sangue la sua pelle candida. “Romano...” ebbe appena la forza di dire con voce roca. Lui rispose con un gemito di disprezzo, ma non fece nulla per allontanare Antonio da sé. Rimase immobile, con quel bastardo ancorato al suo gracile corpo di bambino. Neanche l'uomo si mosse né parlo più, era talmente felice di poter riabbracciare Lovino che quel semplice gesto rimpiazzò tutte le parole che voleva dirgli, colmando il vuoto che aveva provato per tutti quegli anni in cui era stato lontano da casa. Restarono così a lungo, minuti che sembravano ore, ai due sembrava che il tempo si fosse fermato.
Poi, inaspettatamente, Lovino sollevò le braccia e circondò il collo di Antonio, con estrema lentezza. Questi si lasciò scappare un debole sorriso. L'italiano inspirò profondamente e affondò il volto tra il collo e la spalla dello spagnolo, cercando di nascondere il rossore. “Spagna, mi sei mancato, bastardo” disse infine tutto d'un fiato, lasciando che qualche calda lacrima gli solcasse le guance. Antonio strinse con delicatezza il bambino, passandogli una mano tra i capelli castani, scompigliandoglieli. “Anche tu, niño. Ma ora ci siamo ritrovati. La lontananza non è bastata a dividerci”. Poi prese in braccio Lovino e, avvicinato il volto al suo, gli schioccò un tenero bacio sulla guancia. Lui, per tutta risposta, gli sussurrò qualcosa che doveva assomigliare a 'brutto maniaco' o 'spagnolo pervertito', accentuando il rossore sulle gote. Antonio rise, il suo niño non sarebbe cambiato mai. Lo strinse a sé e raccolse le ultime forze che aveva per raggiungere la sua stanza. Una volta arrivato al letto, vi si stese, appoggiando il più piccolo sopra di sé. Lovino mugolò piano e si avvinghiò al petto di Antonio, per poi lasciarsi cadere in un sonno profondo. Lo spagnolo sorrise appena e lo seguì poco dopo, triste per l'esito della battaglia, ma felice di aver ritrovato ciò che più amava al mondo.


Sapeva che un viaggio si era appena concluso, ma sapeva anche che un altro era appena cominciato.

Sapeva che il mondo lo stava aspettando, e non avrebbe permesso a quella sconfitta di fermarlo.

Sapeva che la grinta sarebbe continuata a crescere in lui, ora più forte che mai, perché sapeva che tutto il resto non aveva importanza.

Sapeva che il suo cammino lo stava portando lontano, in un mondo nuovo, dove era sicuro che avrebbe imparato tanto, e dove sapeva che il sole non avrebbe mai smesso di splendere e donare felicità.

Sapeva che ora che si erano ritrovati non si sarebbero persi mai più, la lontananza non valeva nulla per loro.

Sapeva che Lovino un giorno sarebbe cresciuto, e allora se lo immaginava lì, a raccontare del tempo passato assieme a lui, perché sapeva che questo li avrebbe riavvicinati.

Sapeva di non poter chiedere nient'altro, perché sapeva che sensazione più bella di quella non esisteva.

Sapeva che niente gli avrebbe fatto cambiare idea, la pioggia non l'avrebbe fermato, perché prima o poi, lui lo sapeva, il sole sarebbe tornato a splendere e allora sì, il suo sogno si sarebbe fatto realtà.








Ok, lo so, devo aggiornare Sunny Girl.
Ma è da tanto che avevo in testa questa fan fiction, dovevo scriverla.
E oggi finalmente sono riuscita a buttarla giù! :D
ENIUEI.
L'ispirazione per la fiction mi è venuta grazie a una canzone di Phil Collins, 'Il mio Cammino'.
Non so cosa ci sia di Spamano in quella canzone, ma vabbé.
(...o forse è solo perché la sottoscritta riuscirebbe a vedere la Spamano pure nella lettiera del suo gatto? D:)
Il titolo è una frase della canzone, mentre l'ultima parte fa riferimento alle prime strofe del testo di questa.
E... niente. So che è corta, so che non è scritta propriamente bene, so di avere sicuramente sbagliato qualche costrutto grammaticale... ma spero ugualmente che possa essere piacevole alla lettura. :D
Nel caso, strigliatemi pure, che me lo merito.
Auf Wiedersehen ~

EDIT. Fue, mia cara, di punto in bianco ho deciso di dedicartela! :D
Penso che possa piacerti questa fic, quindi spero che riesca in qualche modo a tirarti un po' su di morale.
E poi, bé, tu sei la mia Lovinita, no...? C:
Ricordati che ti voglio bene e che, se hai bisogno di qualcuno con cui sfogarti, io ci sono ♥

   
 
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