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Autore: EmmaAlicia79    08/10/2010    5 recensioni
Pensieri di Brian il giorno stesso della partenza di Justin, ep. 5x13. Quello che realmente ha provato in tutti gli anni di relazione col piccolo Raggio di Sole... E qualche altra considerazione sparsa...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brian Kinney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho scoperto Queer As Folk relativamente da poco. Inutile dire che mi è sembrata una delle migliori serie televisive mai prodotte, con una delle più belle storie d'amore mai concepite. Questa shot nasce principalmente come sfogo ^_^. Era tanto che volevo scrivere qualcosa, e può essere intesa come un "Missing Moment - episodio pilota", che riassume un po' la storia di Brian e Justin. POV di Brian il giorno stesso della 5x13. Missing Moment perché? Si accenna brevemente a quando Justin se ne va, istante su cui gli autori hanno elegantemente e intelligentemente glissato per evitare di scadere nel melenso, ma che io ho provvidenzialmente ^_^ inserito qui. Volendo, potrebbe essere il primo di una serie, perché effettivamente ci sono stati a volte dei salti nella storia in situazioni in cui mi sarebbe piaciuto vedere dei tète-à-tète dei nostri due eroi. Per cui mi sa che ci saranno altre shot al riguardo :-P...
Grazie per leggere ed eventualmente commentare. Fa sempre piacere.
Tutti i diritti sono da ritenersi legittimi dei diretti interessati: io scrivo solo ed esclusivamente per piacere e per nessun altro fine.
Buona lettura...

Byby!

*

Sto male.
Da cani.
In due parole: di merda.
Sono poche ore che se n'è andato, e io sono sempre qui, a sfinirmi di Popper, di Chivas Regal e di film romantici che sono segretamente la mia passione.
Solo lui lo sapeva.
Solo lui mi conosceva veramente.
E adesso non è più qui con me.
Praticamente l'ho spedito io a New York, con un gran sorriso ipocrita e una bella pacca sulla spalla dicendogli che "ognuno deve vivere la propria vita" e che non importa quando ci rivedremo… "E' solo tempo".
Quanto sono falso.
Dentro mi consumavo.
E mi consumo anche adesso, soprattutto adesso.
E me lo rivedo in continuazione.
Ah, la prima volta in cui ci siamo incontrati, un angelo biondo appoggiato ad un palo, vestito schifosamente da etero, un seducente broncio stampato in faccia, e quell'aria innocente che mi ha fatto impazzire fin da subito… Mi si è piantato dentro come un morbo, che mi si è avviluppato lentamente e subdolamente al cuore, e prima che che solo me ne accorgessi mi sono trovato invischiato in una relazione - Mio Dio! - seria…
Le ho provate tutte per togliermelo dalla testa: cinismo, bastardaggine, alcool, droghe, sesso con tutta la Pittsburgh gay… Ma nulla è servito. Quando l'ho visto accasciarsi a terra e il suo sangue imbrattare la sua pelle perfetta, è stato come mi avessero aperto in due ed estratto il cuore senza anestesia…
Ma anche senza rivangare episodi estremi, quando l'ho visto per la prima volta fare sesso con un altro diverso da me, la sera in cui è stato eletto Re del Babylon, se mi avessero tirato un pugno sarebbe stato meno doloroso…
O ancora: quando mi ha tradito - eh sì, secondo il nostro cervellotico compromesso, lui mi aveva tradito - con il moretto con velleità musicali, mi sono sentito morire, e rinascere quando è venuto a chiedermi una seconda possibilità, e di nuovo morire quando se n'è andato a Los Angeles, e ancora rinascere quando è - di nuovo - tornato da me, e ancora e ancora in un ciclo infinito…
Ormai è chiaro: non possiamo fare a meno l'uno dell'altro.
Ciononostante, lui non è qui con me.
Il passerotto deve spiccare il volo dal nido, ma allo stesso tempo Brian Kinney non può andare KO.
Brian Kinney deve fare buon viso a cattivo gioco.
Brian Kinney deve tenere su la maschera del gay emancipato.
Brian Kinney è rimasto vittima del meccanismo da lui stesso creato.
Brian Kinney è puramente e semplicemente un coglione.
Il piccolo Raggio di Sole doveva - deve - fare le proprie esperienze e quando il treno avrà fatto un giro completo e sarà tornato al punto di partenza, Brian Kinney sarà lì a vedere se Justin Taylor scenderà dal vagone.
Se non lo farà, Brian Kinney sarà un uomo morto, fino a quando Raggio di Sole lo farà di nuovo rinascere al suo ennesimo "ritorno a casa", perché Justin Taylor ritorna sempre a casa.
Perché Brian Kinney ama Justin Taylor con tutto se stesso.
Ormai non può più negarlo.
Gli ci è voluta una bomba per farglielo ammettere ma adesso ne è convinto come è convinto che il sole sorge ad Oriente.
E allora basta quello a farmi andare avanti: la certezza che dovunque saremo, ci saremo sempre, l'uno per l'altro. Torneremo sempre a casa. Sempre.
… E allora perché sto così di merda? Mi manca, semplicemente. Mi manca da straziarmi il cuore.
Quando stamani se n'è andato, ho fatto finta di dormire per evitare addii da romanzo d'appendice: sarò innamorato, ma ho ancora una dignità…
Lui se n'è di certo accorto - dopotutto è un genio - ed è stato al gioco e non mi ha "svegliato".
Però, poco prima di andarsene, si è avvicinato a me sdraiato sul letto, ha depositato un leggerissimo bacio sulla mia testa, e mi ha salutato sussurrando: "Me ne vado, Brian Kinney, ma non ti libererai così facilmente di me, semplicemente perché ti amo". Si è voltato e se n'è andato. Di nuovo il mio cuore si è frantumato e mi sono improvvisamente trovato con le guance bagnate.
Ecco perché sto così di merda: non puoi stare altrimenti se la tua esatta metà non è qui con te.
Senti che ti manca un pezzo, ti senti fallato, difettoso, imperfetto ed incompleto…
Io, Brian Kinney, sono caduto vittima del gioco più sporco che mente umana o divina potesse mai concepire: l'Amore.

Squilla un telefono.
Brian si alza faticosamente dal divano e va a rispondere.
- Brian! Che fine hai fatto?!?!? E' tutto il giorno che ti cerchiamo!
Mickey…
- Mmm… Avevi molto da fare immagino…
- Stupido! Dai, vestiti, che io e Ben ci troviamo al Popper's con gli altri e ti passiamo a prendere.
Brian Kinney pensa… La musica, il ballo, l'adrenalina, i bassi che vibrano, le casse che scoppiano, corpi a contatto, odore di VITA…
- Non importa che passiate a prendermi, FATE CONTO CHE SIA GIA' LI' -.
Con un sorriso sardonico, Brian Kinney aggancia il telefono e vola a farsi una doccia.
Life goes on.. And on… AND ON.
  
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