Strenght
Sto vomitando e sento la tua voce chiamarmi oltre la
porta. Porca puttana, non hai mai capito quando è il momento di starsene zitti.
- Brian hai bisogno di qualcosa? -
Devo respirare profondamente prima di recuperare la
voce per risponderti.
- Un cesso è tutto quello di cui ho bisogno. Siccome lo
tengo già abbracciato, no, grazie -
E' stupefacente quanto sarcasmo riesco ad imprimere a
queste parole, nonostante sia seduto sul pavimento del bagno e mi trovi a
vomitare un minuto sì e l'altro pure .
- Non fare l'orgoglioso, cazzo! -
Sei incredibile come sempre, Raggio di Sole! Hai fatto
la tua sceneggiata da checca innamorata e preoccupata qualche giorno fa.
Inutile dire che, come al solito, sei tornato al tuo posto in questa casa dove
un tempo non ti volevo neppure.
Non so dove trovo la forza per dare un senso logico ai
miei pensieri perché i conati mi assalgono a ripetizione e il mio corpo ormai
è diventato un tutt'uno con queste cazzo di piastrelle e il cazzo di water.
Tiro l'acqua un'ultima volta e rimango fermo sul
pavimento, per essere sicuro di essermi ripreso. Finalmente ricomincio a
respirare normalmente e allora mi decido ad alzarmi. Sono patetico. Mi reggo a
stento in piedi, su gambe che tremano già al primo passo. Se non fossi così
fottutamente orgoglioso ti chiamerei, perché ad ogni passo ho la sensazione di
essere sul punto di cadere. Ma fanculo! Brian Kinney non si ridurrà ad essere un frocio pateticamente
malato, che ha bisogno di aiuto anche per arrivare al suo fottuto letto.
Purtroppo tu sembri anticiparmi: apri la porta del
bagno e in due secondi netti sei già al mio fianco.
- Non ho bisogno della tua cazzo di pietà -
- Non provo pietà per te, mi piace approfittare di ogni
occasione per tenere le mani sul tuo fantastico corpo -
Inutile dire che la carta che ti sei giocato funziona
perfettamente. Hai sempre saputo come ottenere quello che volevi e forse io non
aspettavo altro che una scusa per potermi affidare a te senza dover chiedere
il tuo aiuto.
Mi ritrovo seduto sul letto ed in un attimo sento le
tue mani addosso che, quasi tremando, mi spogliano. So
quanto fa male vedere la persona che ami soffrire senza che tu possa far
niente. Mi sono sentito così per un cazzo di mese, ogni notte che tu hai
passato in ospedale. Senti un cazzo di buco proprio al centro del cuore, un
peso in fondo allo stomaco, perché faresti qualsiasi cosa pur di essere tu al
suo posto. In questo caso al mio.
Ma Raggio di Sole, io sono felice che tu stia bene.
Ti spogli anche tu ed anche se sono soltanto le cinque
del pomeriggio ci troviamo entrambi sdraiati sul letto, con solo una maglietta
bianca e i boxer addosso, abbracciati; perché, nonostante tutto, non possiamo
stare lontani. I brividi mi assalgono e il mio corpo comincia a tremare contro
il tuo. Ti sollevi per recuperare le coperte che hai piegato fino ai piedi del
letto e le tiri sopra di noi. E' bello. Ma la cosa più bella è sentire il tuo
corpo caldo che avvolge il mio.
Posso disprezzarti con le parole in mille modi diversi,
posso allontanarti e aggredirti. Posso non ammettere neanche con me stesso cosa
cazzo tu sia diventato per me. Ma la verità, dannato Raggio di Sole, è che la
tua presenza è la più efficace delle cure. E' un pensiero pateticamente da
lesbica, ma in questo momento non ho la forza per rinnovare il muro di cemento
armato che mi sono innalzato intorno anni prima per non farmi ferire da nessuno. Sono
abbastanza stanco, e malato, e distrutto da poter ammettere che voglio che tu
sia proprio qui, e che mi fai stare bene. Che il tuo abbraccio è caldo, è
dolce, ed è come tornare a respirare di nuovo. Ti stringi ancora di più a me e
mi avvolgi con tutte le tue forze. Mi baci il viso e il mento e il collo e la
pelle lasciata scoperta dalla scollatura della maglietta, come il giorno che hai
scoperto del cancro. Allora capisco che stai pensando a come ti sentiresti
senza di me. Sento i singhiozzi che ti assalgono e la forza con cui tenti di
trattenerli. Lasciati andare per una volta Raggio di Sole. Non è un problema se
per cinque minuti smetti di essere forte, se ti mostri per il ragazzino
spaventato ed insicuro che in fondo sei. E' anche questo il bello di te Raggio
di Sole: sei ancora puro, ben lontano dalla merda di cui la vita ti sommerge.
Lasciati andare Raggio di Sole. Ci sono io qui per te, posso essere abbastanza
forte da starti vicino mentre sei tu a soffrire.
- Ci sono io qui per te Raggio di Sole - non me ne
accorgo neanche di averlo ripetuto ad alta voce, invece che nei miei pensieri.
Sento i tuoi singhiozzi intensificarsi e le lacrime cominciano a bagnarmi la
maglietta. Allora capisco che pensi di poter fare ancora affidamento su di me,
che non mi vedi come una patetica checca malata che non è abbastanza forte da
essere il tuo uomo.
E mentre stringo tra le braccia il tuo corpo scosso dai
singhiozzi mi sento meglio, Raggio di Sole.
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Sono
iper-critica nei confronti di quello che scrivo ma questo missing
moment mi piace davvero com'è venuto fuori. Ogni volta che guardo la quarta
stagione sento che manca qualcosa tra la 4x09 e la 4x10 perché non si vede mai
Justin stare DAVVERO accanto a Brian. Mi mancano questi momenti, mi dispiace
non vederli perché credo che siano i più intensi e maturi che la loro storia
abbia raggiunto. Non sono più "quelli che scopano più di una volta",
sono due persone che stanno assieme e che affrontano la vita insieme, da
adulti. Allora per me questa ff ha qualcosa quasi di
sacro, e spero di aver reso giustizia a quella che immagino come una delle
scene collocabili in quel buco temporale.