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Autore: GreTh    09/10/2010    0 recensioni
Greta ha 21 anni e vive a Roma. Ha un sacco di amiche e tutti le vogliono molto bene, insomma ha una vita perfetta. Ma nel suo cuore c'è uno spazio vuoto che con gli anni non si è riuscito a colmare. Ha trascorso la sua infanzia e metà della sua adolescenza in Germania in compagnia di due ragazzi che per lei erano come fratelli. Si era innamorata di uno di loro, Bill da quando aveva circa 9 anni. Tutto sembrava andare per il meglio, aveva compiuto 14 anni e stava iniziando a dimostrare il suo amore a Bill che sembrava contraccambiasse, ma un giorno i suoi genitori le diedero una brutta notizia: si sarebbero dovuti ritrasferire in Italia. Quando scopre la notizia ne rimane scontvolta, ma i tre amici si fanno una promessa: non avrebbero perso i contatti e tutti i giorni si sarebbero dovuti chiamare o mandare e-mail e poi si sarebbero dovuti vedere almeno una volta ogni 3 mesi. Greta lascia la Germania, e per i primi giorni della sua lontananza si chiamano e si scrivono e-mail. Ma con il tempo ognuno cambia direzione e gli impegni continuano a motliplicarsi. I gemelli avevano i loro impegni con la band e Greta era sovrastata dai compiti e dalle sue uscite con le amiche. Così questa amicizia si affievolisce con il tempo, ma chissà se il destino un giorno saprà riunirli...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Siamo arrivati ? > chiesi a mia madre e mi voltai per l'ennesima volta verso il finestrino.< Non ancora. Ma adesso smettila di chiedermelo! > disse mia madre con tono scocciato. < Adesso continua a dormire. > concluse e si rigirò verso il volante. Avevo 9 anni e a causa del nuovo lavoro di mio padre, ci saremmo dovuti trasferire in Germania.Per una bambina di 9 anni, è un trauma lasciare tutti gli amici, la scuola e il luogo in cui si è nati, ma per me non era così. Io volevo cambiare, non mi piacevano per niente le cose monotone. Passammo moltissime ore in macchina, il tragitto da Roma a Berlino era veramente molto lungo, e poi con la compagnia di mia madre, che chiaccherava di cucina e di mio padre che parlava della sua squadra del cuore, la Roma, il viaggio non era per niente leggero. Io essendo anche figlia unica non avevo nemmeno un fratello o una sorella con cui parlare o litigare. Dopo questo lungo viaggio tortuoso finalmente arrivammo a destinazione: ci eravamo trasferiti in un quartiere italiano di Berlino, come a Parigi c'era il quartiere Ebreo o Cinese, a Berlino c'era il quartiere italiano. La nostra nuova casa non era molto grande, era più o meno come la nostra vecchia casa di Roma,però questa aveva un giardino molto più grande, dove erano piantati tanti alberi di Bouganville. Questa pianta con questi fiori di colore viola mi piaceva moltissimo, ero affascinata dalla sua bellezza e dal suo profumo. Stavo ore ed ore sotto di essa e mi sentivo protetta dai suoi enormi rami. Entrammo in casa. Era una casa accogliente ed aveva due piani, al primo piano c'era la cucina, il salotto e un bagno. Al secondo piano, invece, c'erano le camere e un altro bagno. Mi affrettai a salire le scale per andare a vedere la mia camera. Era molto carina, spaziosa e le pareti avevano uno strano color rosa, che mi affascinava molto, ma ciò che mi piaceva di più era l'enorme vetrata vicino al letto, da cui si scorgeva la pianta di Bouganville e la casa dei vicini. La casa dei vicini era molto più grande della nostra, ma anche più incasinata, almeno così appariva da fuori. Mi avvicinai alla finestra, per vedere se riuscivo a sbirciare che stavano facendo i miei nuovi vicini,anche se le due case erano un pò distanti: un signore e una signora stavano in cucina, vicino al tavolo e si stavano baciando.Trasalii alla vista di quell'orribile scena,perciò distolsi lo sguardo e strizzando un pò gli occhi riuscii a intravedere la camera di fronte alla mia. C'erano due bambini, dovevano avere la mia stessa età. Uno dei due sembrava veramente enorme per via dei suoi larghi vestiti. A mia vista sembrava che avesse i capelli biondi raccolti tipo in delle lunghe code.Il secondo era molto più magro, però a differenza dell'altro aveva i capelli neri e si muoveva in modo strano, sembrava un serpente per quanto si contorceva. Restai a guardarli per un bel pò di tempo e mi divertivo vedendo i loro litigi. Continuavo a guardarli, fin quando il bambino più magro si avvicinò sempre di più alla finestra e si accorse che lo stavo spiando,così chiusi la finestra imbarazzata e mi precipitai al piano di sotto.
  
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