Casse
“E questo che cos’è?”
Artù trascinò una cassa di legno vicino a quell’affare sconosciuto, così da potercisi arrampicare sopra per sbirciare dentro.
Sveglio per i suoi tre anni, Artù conosceva bene tutto ciò che lo circondava, e la sua curiosità venne stuzzicata dalla vista di una cosa nuova.
Strinse con le mani il bordo dell’oggetto sconosciuto, e guardò dentro.
Una neonata sorridente gli restituì lo sguardo e tese le manine verso di lui.
-Artù! -la voce della sua vecchia balia lo fece voltare.
-Cosa fai? -disse prendendolo in braccio- Non puoi ancora giocare con lei! Non vedi come è piccola? Ora andiamo a fare il bagnetto, così poi sei bello e profumato…
***
Artù oltrepassò il portone dirigendosi verso il trono di suo padre. Corse verso di lui, come gli avevano detto mille e più volte di non fare, per saltargli in grembo.
Ma lo trovò già occupato.
La bambina che qualche ora prima aveva visto in quella che aveva appreso essere una culla ora rideva ed emetteva gridolini di divertimento, mentre Uther la faceva saltellare sulle ginocchia.
Artù smise di correre e si avvicinò lentamente, senza staccare gli occhi incuriositi dalla creatura.
-Artù, figlio mio!- esclamò suo padre. –Non è bellissima? Questa è Morgana, la tua nuova amica.
Artù aggrottò la fronte sopra agli occhi celesti, indeciso tra gelosia e curiosità. Uther non aveva occhi che per lei, ma quando si mise a piangere e venne portata via dalla balia, egli lo prese finalmente in braccio, e gli fece il solletico come faceva sempre.