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Autore: Traumer_Fur_Liebe    09/10/2010    5 recensioni
Sarei rimasta giorni interi su una sola foto. La scrutavo in tutte le sue forme, in tutte le sue sfumature, nei minimi particolari ed era come se ogni volta scoprissi qualcosa di nuovo.
Tutto ciò non lo facevo solo con le Loro foto, lo facevo normalmente, nella vita di tutti i giorni.
Semplicemente perché amavo osservare, capire. L’opportunità di vedere le cose con i propri occhi era un aspetto della vita che amavo, perché potevo dare un significato tutto mio a ciò che mi circondava.
[...]
Un giorno però smisi di fare tutto questo, e non fu certo una mia scelta.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guarda attraverso i sentimenti. Guarda attraverso i Sentimenti.

Mi chiedevo spesso se ci fosse qualcosa di meglio da fare che restare ore ed ore a fissare le loro foto.

Rimanevo estasiata da esse. Mi perdevo nel seguire con gli occhi e con la punta delle dita, la linea dei loro corpi.

Mi pizzicavano gli occhi per quanto fissavo le loro immagini.

Poteva davvero esserci qualcosa di più bello quando è il tuo unico modo per vederli?

Cercare di capire la loro espressione, i loro pensieri, i loro stati d’animo, solo guardando una foto?

Poteva davvero esserci qualcosa di meglio??

Amavo fare questo.

Sarei rimasta giorni interi su una sola foto. La scrutavo in tutte le sue forme, in tutte le sue sfumature, nei minimi particolari ed era come se ogni volta scoprissi qualcosa di nuovo.

Tutto ciò non lo facevo solo con le Loro foto, lo facevo normalmente, nella vita di tutti i giorni.

Semplicemente perché amavo osservare, capire. L’opportunità di vedere le cose con i propri occhi era un aspetto della vita che amavo, perché potevo dare un significato tutto mio a ciò che mi circondava.

Ero molto curiosa e amavo scoprire nuove cose, anche dagli oggetti più stupidi e banali.

Guardare, osservare, capire, scoprire. Erano delle azioni essenziali che facevano parte di me, delle mia vita, della vita di una normale ragazza di 17 anni.


Un giorno però smisi di fare tutto questo, e non fu certo una mia scelta.

A causa di un grave incidente persi la vista. Del tutto.

Questo incidente mi fece soffrire parecchio perché dovetti abituarmi a vivere una vita senza avere la possibilità di vedere le cose con i miei occhi. Con i miei occhi.

Niente sembrava avere più senso senza la mia possibilità di vedere.

Cosa mi poteva rimanere della Vita, senza la vista???

Il tatto, l’udito, il gusto, l’olfatto.

Questi erano i sensi che mi erano rimasti e che fino a quel momento avevo utilizzato in modo normale, come tutti gli altri, senza svilupparli ulteriormente.

Ma poi capii che dovevo continuare a vivere la mia vita senza la possibilità di vedere e dovevo farmi forza con tutto ciò che mi restava.

Loro erano uno di quegli elementi che mi aiutarono particolarmente a superare il trauma della perdita della vista.

L’udito risultò l’unico senso a me utile per poterli sentire nuovamente vicini, non potendo più rimanere a fissare le loro foto per ore.

Le loro canzoni mi diedero ancora più forza di quanta già non me ne dessero in precedenza.

E se prima restavo ore ad ascoltare le loro canzoni con gli occhi puntati sulle loro foto, ora restavo ore ad ascoltare le loro canzoni con gli occhi chiusi mentre tra le mani tenevo delicatamente un loro poster e lasciavo comunque scorrere la punta delle dita sul foglio.

Poi un giorno, improvvisamente, la mia vita cambiò totalmente, un’altra volta.

Sentivo le loro voci a pochi metri da me. Non c’era confusione. Non c’era nulla attorno a me, solo le Loro voci.

Una risata risuonò in tutta la sala. Una risata inconfondibile che era sempre riuscita a mettermi di buon umore in qualsiasi situazione.

Sorrisi, perché era inevitabile, impossibile non farlo.

Il proprietario di quella risata si avvicinò a me e mi abbracciò.

‘Georg’ sussurrai.

Lui strinse ancora di più la presa.

Prese da solo tutto ciò che doveva autografare e lasciò il posto a Tom che mi abbracciò in modo sicuro.

Respirai profondamente il calore che emanava il suo corpo, il suo sorriso e sentii il sangue pulsarmi nelle vene.

Una mano dal tocco timido e un po’ insicuro si pose sulla mia spalla. Era sicuramente Gustav.

La perdita della vista aveva sviluppato in me un senso del tatto magnifico, riuscivo a sentire gli stati d’animo delle persone semplicemente da un tocco.

Tolsi la sua mano dalla spalla e la strinsi nella mia, cercando di rassicurarlo e di farlo sentire più a suo agio. Sentii la tranquillità impossessarsi lentamente di lui, gli sorrisi e lui ricambiò. Sicuramente.

Mentre scambiavo qualche parola con loro, una mano si appoggiò sopra la mia e non mi fu difficile capire di chi fosse.

Avevo studiato così bene le sue mani che mi sembrava di conoscerle e di averle sentite sulle mie da una vita.

Mani delicate, dita fini e allungate. Un tocco dolce e impercettibile. Come me l’ero sempre immaginata.

Braccia candide e morbide mi avvolsero in un abbraccio che non lasciò spazio a nessuna fantasia ma solo alla realtà di quel momento.


Iniziò a sussurrarmi delle parole meravigliose all’orecchio. Chiusi gli occhi e iniziai ad associare quei dolci consigli alla bocca perfetta di Bill che li pronunciava.

Proprio come quando, ascoltando le loro canzoni, mi immaginavo la sua bocca che si muoveva pronunciando non semplici Parole ma Sogni e Speranze.

Chiusi gli occhi.

Come quando mi immaginavo le grandi mani di Tom suonare la sua Gibson preferita, con il suo dolce sorriso sulle labbra.

Chiusi gli occhi.

Come quando mi immaginavo i capelli perfetti di Georg andare a ritmo con quelle note che mi facevano Sognare.

Chiusi gli occhi.

Come quando mi immaginavo i pugni di Gustav stringere forte con passione e amore le bacchette di legno.


‘Non hai bisogno della vista per riuscire a capire, scoprire e osservare il Mondo. Non hai bisogno della vista perché hai imparato a farlo con i Sentimenti e col Cuore. Ed è tutto ciò di cui hai bisogno per andare avanti.’

Chiusi gli occhi e ricominciai a vivere nel momento esatto in cui quelle candide labbra pronunciarono delicatamente al mio orecchio queste parole.



  
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