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Autore: lain87    10/10/2010    2 recensioni
Accidenti ai miei che hanno deciso di trasferirsi, per staccarmi dal mio principe azzurro.
E, adesso, mamma si è pure messa in testa che devo fare un corso di autodifesa per imparare a difendermi e per conoscere qualche ragazza.
Vado in palesta di malavoglia e qui...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Reita, Ruki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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UN COLPO DRITTO AL CUORE CP:1
UN COLPO DRITTO AL CUORE
CAPITOLO: 1

«Taka, ho una bella notizia. Mi sono informata sul corso di judo per autodifesa personale che è stato organizzato nella palestra comunale», dice entusiasta mia madre, entrando come un uragano in camera mia.
Non la sopporto quando fa così, entra senza bussare, vuole sapere con chi messaggio al cellulare o quale canzone sto ascoltando.
È un'impicciona.
A dirla tutta, sono arrabbiata con lei e soprattutto con mio padre, perchè hanno deciso di trasferirsi dopo che nella mia vecchia scuola hanno scoperto che stavo fraquentando un ragazzo, anzi il ragazzo di cui sono follemente innamorato.
Gli insegnanti non hanno preso molto bene quello che videro entrando nella biblioteca di scuola, e come se non bastasse dopo una ramanzina con i controfiocchi convocarono i nostri genitori... non vi dico il putiferio che venne fuori in quella biblioteca, ancora mi vengono i brividi ripensando al volto di mio padre.
Comunque ritornando a noi, oltre a questo grandissimo bordello, ho perso tutti i miei amici, ma a loro non interessa di certo questo.
«Taka, ragiona. Il corso è un'opportunità per conoscere qualche ragazza del quartiere. E poi, ti servirà anche per imparare a difenderti in certe situazioni».
Sbuffo e getto lontano il libro che stavo studiando.
Non ho bisogno di difendermi da nessuno io, sono un uomo per la miseria... Odio quando cerca di appiccicarmi a qualche ragazza soltanto per cercare di curarmi da questa immaginaria malattia che crede mi abbia colpito, quando mi tratta come se fossi una ragazzina piccola e indifesa solo perchè lei voleva una femmina... bhè mamma mi dispiace sono nato maschio e soprattutto odio quando fa allusioni alla mia statura.
E comunque dove vivevo prima ce l'avevo già il principe azzurro, che poteva proteggermi dai malvagi.   
«Mamma, lascia perdere, non m’interessa», dico con rabbia.
E mi chiudo in bagno.
«Takanori, sono sicura che ti piacerà. Ti ho iscritto e ho versato la quota di partecipazione», dice ancora da dietro la porta, con un tono che non ammette repliche.
«Ma come ti è saltato in mente?» grido, infuriato.
«Io non andrò mai a quel corso. Te lo puoi SC-O-R-D-A-R-E !»


Invece, giovedì sera guadagno l’entrata della palestra comunale con un diavolo per capello.
In tuta mi sento un sacco di patate, le ragazze e i ragazzi mi guardano come se fossi un marziano, il maestro Yuu ha l’espressione severa, quando si presenta e ci fa disporre in una lunga fila orizzontale salutandoci con un inchino.
Mi guardo intorno: non conosco nessuno e mi viene il magone.
Il maestro Yuu ci presenta un ragazzo, è un suo allievo e sarà presente a tutte le 15 lezioni per dargli una mano.
Ryo ci saluta con un inchino distaccato.
Nemmeno i mormorii delle ragazze lo scalfiscono.
Deve essere il prediletto nonché un amico del maestro e lo si capisce dalla complicità che c’è tra i due.
“È troppo bello per stare in mezzo a tutte queste oche”, penso con fastidio.
Yuu intanto parla di aggressioni e dell’uso della forza.
Ma io non riesco a concentrarmi.
Sto pensando che, a quest’ora, avrei preferito essere in camera mia ad ascoltare musica e a sognare il mio principe azzurro, o a piangere sui miei vecchi amici… molto da uomo nevvero?... con i quali, ormai, mi sento di rado.
Una frase del maestro, però, mi cattura:
«Vi consiglio sempre di colpire lo sterno o le parti molli: gli occhi, la gola e i…».
Sollevo lo sguardo e incrocio il suo.
Arrossisco.
Sicuramente, avrà intuito che ero distratto e che non me ne frega niente delle sue parti molli.
«Scusi, non ho capito l’ultima parola», balbetto sentendomi improvvisamente colpevole.
«Genitali. Ho detto genitali», scandisce lui, cercando di mantenere un tono professionale e distaccato.
Tutti esplodono in una fragorosa risata dopo aver tentato il tutto pertutto di trattenersi dallo scoppiarmi in faccia, mentre io cerco disperatamente nella mia testa un modo di raccogliere qualche soldo per prenotare un biglietto di sola andata per esiliarmi in India… forse Gandhi mi regala un po’ di serenità.
Yuu inizia la lezione con alcuni esercizi di riscaldamento: mi distinguo subito perché i miei addominali gridano pietà, dopo il secondo sollevamento di gambe.
In più, non sono per niente coordinato.
Mi sento arrugginito come un vecchietto.
Eppure ho solo 16 anni.
Non ho voglia di fare niente, non ho voglia di impegnarmi in questo corso schifoso.
Ho deciso: questa è l’ultima volta che mi vedono.
La prossima lezione, invece di venire in palestra, me ne andrò in giro da qualche parte, al cinema o in un pub, in qualche buco dove stare finchè non arriverà l’ora di tornare a casa.
Alla faccia dei miei genitori!
«Ryo?», dice Yuu ad un certo punto.
Gli fa un cenno e, come per magia, me lo ritrovo accanto mentre, con grande pazienza, tenta di farmi capire come devo tenere le braccia, davanti a me, e come devo sferrare il calcio.
Sudo.
L’aiutante del maestro non ha più di 20 anni, mi piace da paura, ma silenzioso e composto.
«Mi dispiace, sono una frana e non ci capisco niente», mi arrendo, dopo il sue ennesimo tentativo di farmi fare l’esercizio che non voglio assolutamente imparare.
Dopo un po’, mi lancia un’occhiata desolata.
«Mi sembri un tantino confuso sul concetto di mano destra e sinistra».
«In effetti ho qualche problema di coordinazione. Sono mancino», mi giustifico, arrabbiandomi subito dopo.
“Perché mai dovrei spiegarmi con Mister Sguardo di Ghiaccio, tanto in questa palestra non metterò mai più piede”, dico a me stesso.
«Possiamo legarti un nastrino rosso al polso sinistro», suggerisce ironico.
Che stronzo.
Solo perché sa fare quattro mosse di judo, crede di potermi prendere in giro?
Lo attacco con un calcio, come mi ha appena insegnato a fare.
«Ehi!»
Ryo balza indietro e mi blocca.
«Vuoi spappolarmi i gioielli?».
Un’ondata di calore mi invade.
Non potrei essere più imbarazzato, non credevo di averlo colpito proprio lì.
Accidenti.
Guardo con sfida Yuu, che si sta avvicinando, preoccupato.
“Caro maestro, volevi che imparassi ad assestare bene i calci. Bhè, in una sola lezione ce l’ho fatta. Non serve un corso di 15 ore!”, mi dico.
«Tutto bene?»
«Si, tutto okey», risponde Ryo.
«Dove eravamo rimasti?», mi chiede, poi, con la solita faccia a schiaffi.
“Ai tuoi gioielli”, vorrei dirgli, graffiante.
“Oppure hai tuoi occhi cosi neri e profondi… Potrei infilarci dentro due dita. Sono parti molli anche quelle, vero?”.


La sera, a casa, mamma mi aspetta con una tazza di thè.
La detesto.
«Allora?», chiede, entusiasta.
«Bene», rispondo sicuro.
“Così bene che la prossima volta mi infilerò dentro un cinema”, ma questo lo tengo per mè.
La settimana scorre nella noia, ma quando arriva il giovedì ho già in mente il mio piano.
Dopo che mio padre mi avrà accompagnato in palestra, lo saluterò e fingerò di entrare.
Poi, sgattaiolerò fuori e mi infilerò nel cinema di fronte.



NOTE:

Allora… … … sinceramente non so che dirvi XD…
No dai scherzo =)
Comunque, questa storia mi è stata ispirata dalla nuova entrata nella mia cerchia di amicizie, che si è trasferita e mi ha raccontato un po’ come ha vissuto l’esperienza…
Diciamo che la stò trascrivendo di sana pianta come me l’ha raccontata lei…. Hahahaha, no dai lei non è paragonabile a Ruki-chan purtroppo =( e il suo boyfriend non è certamente Reita-chan…
Pargoletta miaaaaaaaaaa se la leggi ti prego di non ammazzarmi per non aver elogiato la tua quasi bellezza XD , e poi guarda il lato positivo se il tuo boyfriend fosse stato Reita a quest’ora sarebbe mio, sicuramenteeeeeeeeeeeee (oki se nn vedete il continuo sono stata assassinata)…
Inoltre vi informo che è la prima volta che mi cimento in una storiella abbastanza lunghetta e in una sezione non “originale”… quindi non so se può piacere o no… sta a voi giudicarlo…
Bhè… che altro dirvi???
Nulla vi lascio subito uscire da questa ciofeca immonda e lasciarvi alle vostre vite meravigliose…
Alla prossima carissime =)
Lain87
 
   
 
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