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Autore: KuromiAkira    11/10/2010    1 recensioni
Lituania, per sbaglio, rimane vittima di un incantesimo di Inghilterra e, agli occhi degli altri, comincia a comportarsi in modo strano.
(Ci tengo a precisare che l'avvertimento OoC è lì solo per correttezza ma è un OoC giustificato e non messo lì per caso XD -e non è nemmeno un OoC normale...-)
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Inghilterra/Arthur Kirkland, Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz, Russia/Ivan Braginski
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hidden Side

Capitolo 1 - L'incantesimo


- Signor Inghilterra? -
Lituania si affacciò timidamente solo con la testa in casa di Arthur chiudendo l'ombrello e lasciando che questi gocciolasse appena fuori dall'abitazione.
Si trovava lì per ragioni politiche ma, dopo aver passato dieci minuti buoni a suonare al campanello e a bussare, aveva provato ad aprirla. Questa, infatti, si schiuse subito e, permettendosi di infilare almeno il capo all’interno dell’abitazione, tentò per l’ennesima volta di chiamarlo, non ottenendo però nessuna risposta.
- Signor Inghilterra? È in casa? - chiamò nuovamente.
Ancora una volta ricevette solo il silenzio come replica.

Il rumore della pioggia sembrava amplificato nell'abitazione dell'inglese e Toris si chiese se non fosse per questo che non sentiva la voce del padrone di casa, o che quest'ultimo non sentisse lui.
Sicuramente doveva essere lì da qualche parte o avrebbe tenuto la porta chiusa a chiave
Lituania rifletté se fosse il caso di entrare per cercarlo e al terzo, inutile, richiamo si decise: era lì per una ragione importante e non poteva tornare a casa o rimandare così improvvisamente.

Guardò solo nel salotto e nella cucina -dove sperava egli non fosse- e, non trovandolo, ritenne inappropriato salire nelle camere da letto.
Le probabilità che fosse a riposare ai piani superiori erano ormai alte, ma non sarebbe stato educato entrare nella stanza dove dormiva.

- Chissà dov'è il signor Inghilterra... - mormorò.
Ormai si era quasi deciso ad andarsene quando una vocina lo informò che Arthur si trovava in cantina. Lo pregò inoltre di andare da lui poiché era da molto, ormai, che si era chiuso lì dentro.
Toris ringraziò e obbedì, salvo poi chiedersi a chi appartenesse quella strana voce visto che nella stanza era da solo.

Lituania aprì appena la porta e sentì chiaramente un mormorio costante e concentrato.
Dopo un attimo di sconcerto, riconobbe la voce dell'inglese e, lentamente, diede un'occhiata all’interno senza fare rumore, per non disturbarlo
La cantina era piccola e buia o, almeno, lo sarebbe sicuramente stata se non ci fosse stato una specie di cerchio a terra che emanava una luce verde.
Subito dopo la luce verde divenne più intensa e lo accecò. Spaventato, Toris chiamò a gran voce l'altra nazione.
L'isola europea interruppe subito ciò che stanva facendo. I suoi sussurri si fermarono e alzò lo sguardo all'improvviso.
Il suo braccio, che teneva teso in orizzontale davanti a sé, si mosse come se fosse dotata di vita propria e, senza che Inghilterra potesse dire qualcosa, un lampo di luce investì in pieno il giovane lituano.

Quando la nazione a est aprì gli occhi, si trovò disteso all'entrata della cantina con Arthur inginocchiato accanto a lui che lo chiamava e lo chiamava con preoccupazione.
Non dovevano essere passati che pochi secondi dal suo mancamento.
- Lituania! Tutto bene? - chiese apprensivo l'inglese, con sguardo colpevole.
- Signor Inghilterra. - sussurrò stanco Toris, guardandolo. Poi si mise seduto - Cosa stava facendo? -
- Te lo spiego dopo! Prima dimmi come ti senti ora! - insistette nervosamente l'isola.

Toris si toccò il petto con le mani, come se volesse controllare di non avere eventuali ferite, poi tornò a guardare l'altro.
- Sto bene, credo. -
- Sul serio? Non ti senti strano? -
- No... - rifletté il lituano - Sono solo un po' intontito. Cosa stava facendo? -
Inghilterra sospirò e, tra lo sollievo e la delusione, spiegò che stava provando un nuovo incantesimo.
- Ma, evidentemente, non è riuscito. Anche se questa volta è stato meglio così. -
- Un incantesimo? -

Lituania sembrò molto preoccupato, intuendo di esser stato incidentalmente la vittima ma prima che potesse chiedere di che magia si trattasse l'inglese si ricordò della loro riunione e lo aiutò ad alzarsi.

- Scusa. Non mi ero reso conto del tempo che passava. Sono qui da stamattina. -
- Stamattina? - si stupì Lituania - ma questo significa che non ha pranzato! Deve avere fame, le preparo qualcosa. - si offrì, premuroso come sempre.
- No, no. Questa è casa mia e sarebbe ingiusto far cucinare a te. Preparo io qualcosa. Vuoi mangiare anche tu? -
- N-no, grazie! - si affrettò a rispondere, inorridito al solo pensiero.

Dopo aver mangiato, Inghilterra fu finalmente pronto per cominciare la riunione e nessuno dei due pensò più a quello che era successo prima.
Solo verso il tramonto, dopo aver svolto tutto il lavoro con l’altra nazione, Lituania si apprestò a tornare a casa.
Prese l'ombrello, ancora gocciolante, e lo scosse appena senza però aprirlo poiché aveva smesso di piovere poi salutò l'inglese, che lo ringraziò della pazienza e si scusò ancora per l'incidente.
- Ma no, nulla! Non è successo niente, in fondo. - rise Toris, mettendo le mani davanti a sé come per dirgli di lasciar perdere poichè non era affatto arrabbiato.

Appena gli diede le spalle, però, sentì il suo cuore battere una volta molto forte, come se a pulsare fosse il suo intero corpo, e una intensa fitta alla testa. Poco dopo, Toris si trovò per terra, inginocchiato sul terreno ancora umido per la pioggia.

- Ah. Un altro mancamento? - mormorò portandosi una mano alla tempia, ancora dolorante.

Notando che Inghilterra non era ancora venuto ad aiutarlo, cosa che normalmente avrebbe fatto, si voltò verso la casa ma non gli fu possibile vedere Arthur.
Ciò che invece Lituania vide fu un paio di pantaloni scuri, gli stessi che stava indossando lui in quel momento.
Alzò quindi lo sguardo e immediatamente dopo si lasciò sfuggire un' esclamazione.

Davanti a lui c'era un altro Lituania. Stava ritto in piedi immobile, con gli occhi chiusi e il respiro regolare e calmo.

- Ma che... -

Nel sentire la sua stessa voce, "l'altro Lituania" aprì lentamente gli occhi, dello stesso colore di quelli che lo stavano fissando sorpresi.
- Che diavolo sta succedendo? - urlò il lituano, alzandosi in piedi e fronteggiando l'altro sé stesso.
- L'incantesimo... ha avuto effetto. - mormorò Inghilterra senza nascondere una punta di eccitazione per il successo della sua magia, anche se in modo inaspettato.

Entrambi i due Toris si voltarono verso l'inglese.
- Incantesimo? Cos'è successo? - chiese allarmato il lituano - Chi è questo qui? -
- Sono il vero Lituania. - rispose questi pacatamente, con voce sicura e profonda.
- Cosa? - Toris tornò a guardare l'altro, con una smorfia contrariata in volto - Io sono caduto e sei comparso tu! Io sono quello vero! -
La persona che aveva davanti gli sorrise, assumendo un' espressione mai vista sul volto della repubblica lituana prima d'ora.
- Io rappresento ciò che provi in fondo al tuo cuore, i sentimenti che reprimi dentro di te. - spiegò, portandosi una mano sul petto - Per questo dico che io sono il vero Lituania. Sono il vero te stesso. -

Il lituano appena comparso guardò il suo "originale" con scherno e con soddisfazione nel vedere il volto stupefatto che gli stava mostrando.

- Il vero... me stesso? - ripeté incredulo la nazione baltica.
- Aspetta un momento! L'incantesimo non era quello! Io volevo solo provare a modificare alcuni aspetti del carattere di certe persone ma non era previsto uno 'sdoppiamento'! - disse Inghilterra agitandosi.
- Bhè, hai sbagliato. - gli rispose il secondo Toris con indifferenza, spostandosi una ciocca di capelli con la mano.
- E ora cosa facciamo? Signor Inghilterra, faccia tornare tutto come prima, per favore. - chiese Lituania, a cui non piaceva affatto quella situazione.
- 'Tutto come prima'? Io non voglio affatto tornare come prima. - si oppose con tutta calma il doppione, guardandolo.
- C-come? - chiese
- Sono rimasto segregato in un angolo del tuo cuore per secoli, senza che tu mi facessi uscire.Hai ignorato i miei sentimenti, e ora, a causa tua, si sono intensificati sempre di più, in attesa di esser fatti uscire, cosa che tu non hai mai fatto! - esclamò l'altro Toris con una certa rabbia, come se lo stesse sgridando - Ora finalmente sono fuori, posso dire e fare tutto ciò che tu non hai mai avuto il coraggio di compiere. Credi che voglia tornare dov'ero prima? -
- Ma... non avrai intenzione di andartene in giro? Se sei me devi tornare dentro di me! -
- Sono il vero te stesso! Sarebbe più giusto che TU rimanessi rinchiuso del mio cuore senza poter essere liberato, tu e la tua paura di dire ciò che pensi! -
- Aspettate! Aspettate! - tentò di calmarli Inghilterra - Cerchiamo di ragionare. La situazione non può rimanere così. -
- Allora faccia qualcosa! -
- Purtroppo non so come risolvere... ho fatto un incantesimo sbagliato e non avevo previsto questa possibilità. Potrebbe però essere una cosa temporanea. -
- Temporanea? - chiese l'altro Toris con una punta di preoccupazione. Non voleva tornare ad essere la parte nascosta di Lituania perchè, rappresentando i suoi veri sentimenti e non avendo problemi a mostrarli, riteneva più corretto aver la possibilità di essere lui l'unico esistente.
Ma, se l' ipotesi di Arthur fosse stata corretta, significava che aveva poco tempo.
Prese la decisione che, nel lasso di tempo in cui poteva agire indisturbato, doveva assolutamente fare le cose che, per secoli, erano rimaste solo un pensiero della nazione baltica.

Così, mentre "l'originale" pregava l'inglese di fare qualcosa, il doppione si mise a correre più forte che poteva, rischiando spesso di scivolare sul terreno, senza che gli altri due potessero raggiungerlo.

- No! Non posso lasciarlo libero di andare dove vuole! - urlò Toris. - La scongiuro, signor Inghilterra! -
- Bene, è una cosa un po' complicata ma è stata tutta colpa mia quindi farò del mio meglio. Ma devo consultare i miei libri. -
- E cosa facciamo intanto con quello? -
- Devi inseguirlo, è una parte di te quindi dovresti sapere dove vuole andare. Siete la stessa cosa quindi nessuno dei due è superiore all'altro, devi riflette bene su te stesso per poterlo fermare. Poi riportalo qui e vedremo cosa si può fare. -

Lituania annuì ma era molto preoccupato su ciò che sarebbe potuto accadere.
Colui che diceva di rappresentare i suoi veri sentimenti era ora a piede libero per il mondo.
Cosa sarebbe successo?
  
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