FREE
HUGS.
Tutto
questo amore
gratuito non fa per me.
Anche
se nulla è certo ora, anche se continuiamo ad
abortire le scelte migliori che questo muscolo cardiaco ci propone.
Anche se si tratta di insicurezze e litigi, anche se non ne sei sicuro,
io so,
so che c'è ancora qualcosa per noi. So che
possiamo essere ancora
noi due, sono sicura che possiamo farlo, ora, insieme. Basta
un
cenno, un solo sguardo per dare il via a tutto. Non dirmi che hai
paura, quella
ce l'hanno tutti, ma per avere le cose migliori bisogna lottare, io ora
voglio
te, e non ti lascio andare via. In fondo l'amore cos'è? Un frullato di
emozioni, ecco cos'è.
Vuoi mescolare insieme a
me?
‘Stupido.’ sussurrai ‘stupido, stupido, stupido.’ Ancora, tante volte, troppe. Mi guardava, confuso, sorpreso da quella reazione. Con le mani strette a pugno colpivo il suo petto, e sapevo di non poter fargli niente, non avevo forza.
‘Non sono stupido.’ Lo sei eccome.
E lo disse pure con sguardo convinto, povero ragazzo. Non capiva, lei non c’era, lei non lo voleva, eppure si era inciso quel cuore, ed era convinto di quell’amore così sbagliato.
‘Lo sei. Lei non ti ama, non vuole te.’ Dura, forse troppo, ma era l’unica soluzione, sputargli tutto in faccia, magari avrebbe capito. Ma guardava, non diceva niente, gli occhi rossi pronti a liberare tante lacrime, mi osservavano. E faceva tenerezza, vederlo così, distrutto per lei che se ne fregava di tutti.
‘Ma lei mi ha amato.’ Cocciuto, stupido ragazzino cocciuto, lei non ama nessuno.
‘Per quanto? Un giorno, una settimana? Per quanto tempo ti ha amato?’
Tutto questo faceva male anche a me, vederlo così mi distruggeva, ma l’aveva voluto lui, aveva deciso lui di buttarsi nelle braccia di quella stronza.
Lei ci giocava con i ragazzi, li prendeva, li baciava e poi li distruggeva. Li amava per un giorno, per poi cambiarli. Cosa voleva lui? Tutte queste cose le sapeva.
‘Sono sicuro che mi ha veramente amato.’ Ingenuo.
‘Stupido.’ E l’avrei ripetuto mille volte, se soltanto lui mi ascoltasse.
‘Ti voglio bene.’ Mi guardava, con gli occhi bagnati che sembravano chiedere perdono. E allungai le braccia, avvolsi il corpo di lui e lo strinsi forte.
‘Anche io, scemo.’ Mentre una lacrima mi accarezzava il viso dolcemente, lui alzò lo sguardo e sorrise, un sorriso sincero, il primo dopo mesi passati a soffrire.
Sei il
riassunto di una vita passata a descrivere
ogni
particolare di un viso inesistene.