CAPITOLO 1
Ricordava con assoluta
chiarezza
l’ultima volta che era stata in ospedale. Cercò di
scacciare via l’immagine di
se stessa ferma ed inerte su quel letto con le lenzuola non
più bianche. Ma
l’odore così intenso ed acre di quel posto le
riportò alla mente l’orrore e tutte
le sensazioni provate…
Aveva
fatto uccidere il bambino, il suo
bambino. Quello che non voleva ma che suo marito invece pretendeva ad
ogni
costo. Ma non sapeva nulla, lui che la impauriva così tanto
e verso il quale
avrebbe volentieri provato odio…
Ritornò a quella che
era la situazione
in cui si trovava. Erano le due del mattino e appena un’ora
prima aveva
investito un ragazzo… Bill era nella sala operatoria da poco
ma Danielle si
sentiva frustrata e impaziente, ma cercò di mantenere la
calma per non lanciare
un urlo in quell’immenso silenzio. Si passò una
mano fra i capelli e poi poggiò
la schiena alla sedia. Era tutta bagnata e aveva freddo. Ma il tremore
che la
invadeva era nullo di fronte alla preoccupazione per la vita del
ragazzo. E
l’immagine dei suoi occhi socchiusi stava diventando la sua
ossessione…
- Signora – la
chiamò il medico. Lei si ricompose in una frazione di
secondo, non voleva far
trapelare il suo affanno. Si alzò dalla sedia e gli si
avvicinò.
- Mi dica, come
sta? –
- Bene. È fuori
pericolo –
Tirò un sospiro di
sollievo e ringraziò
il cielo per aver salvato Bill. Guardò il medico che aveva
gli occhi fissi su
di lei. Era un uomo alto e tozzo, con la barba grigia che gli
incorniciava il
volto.
- La ringrazio
per la notizia. Forse ora è meglio che vada - lei si
girò e si incamminò verso
la porta. Doveva assolutamente tornare a casa o Erik sarebbe stato
ancora più
arrabbiato.
- Signora – il
medico cercò di attirare la sua attenzione ma Danielle
proseguì – Il ragazzo ha
chiesto di lei – proferì e i passi di lei si
arrestarono.
- Davvero? –
chiese rivolgendo ancora le spalle al medico.
- Si – disse
lui.
Danielle non sapeva che cosa
fare.
Avrebbe resistito, cercando di sorridere a quella persona alla quale
per poco
non aveva portavo via la vita? Provò ad auto convincersi e
si voltò verso il
dottore che la stava attendendo.
- Va bene, mi
porti da lui – non mutò la sua espressione per
cercare di non apparire piena di
confusione.
La condusse per un corridoio
stretto
anche esso avente pareti di un bianco opaco. Si udivano i passi di
entrambi che
sembravano quasi devastare il pavimento.
Poco dopo che lei
acconsentì a vedere
il ragazzo, Danielle fu invitata dal dottore ad entrare in una stanza.
Le stava
tenendo la porta aperta. Lei fece un cenno per ringraziarlo ed
entrò.
Lui era li, con gli occhi fissi nel
vuoto e il corpo immobile. Appena udì il rumore
della porta aprirsi si
voltò verso di essa e allo scorgere Danielle si accese in un
sorriso.
- Vi lascio da
soli – disse il dottore prima di uscire dalla stanza in
silenzio. Danielle
rimase ferma con le braccia incrociate sul petto e le gambe che le
tremavano.
- Vieni qui –
sussurrò allora Bill. Lei obbedì e si sedette sul
bordo del letto dove lui era
disteso. Si alzò a sedere per poterla guardare meglio.
- Io… Mi
dispiace per quello che è successo –
esordì la donna cercando di tenere lo
sguardo lontano da quello del ragazzo.
- Già. Ti
dispiace per me o per te? –
- Per entrambi
–
- Io
sopravvivrò o almeno è quello che mi hanno detto
i medici –
- Ne sono
felice –
Danielle posò la
borsa sul pavimento
vicino ai suoi piedi. Si disse che il ragazzo si era fatto davvero
un’idea
orrenda di lei.
- Perché mi hai
fatto venire qui? –
- Vuoi saperlo
veramente o hai un urgente bisogno di tornare a casa tua? –
Cercò la risposta
dentro di se e
guardandolo capì cosa doveva dire.
- Lo voglio
sapere –
- Non mi hai
detto come ti chiami – fu la prima volta che lo vide
arrossire e poi
allontanare lo sguardo. Bill le era apparso così fragile e
avrebbe voluto
ancora stringerlo fra le sue braccia.
- Tutto qui? –
- È
importante…
Tu sai come mi chiamo ma io ignoro del tutto il tuo nome –
- Danielle –
- Ti posso
chiamare Danny? –
- Non mi
chiamavano così da quando ero al liceo –
- Allora ti
aiuterà a risvegliare la tua indole giovanile –
Risero entrambi. Danielle,
coprendosi
la bocca, si lasciò sfuggire una lacrima che il ragazzo vide
con chiarezza.
Allungò la mano verso di lei. Le sue dita affusolate
catturarono quella goccia
di tristezza. Lei tirò su con il naso e tornò a
guardare gli occhi del ragazzo.
Erano davvero splendidi. Bill stava per dire qualcosa ma il telefono di
lei
squillò.
- Scusa, devo
rispondere – affermò dopo aver preso il cellulare
in mano e aver visto il
numero di Erik – Pronto? –
- Tesoro, sono
in ospedale – lei deglutì rumorosamente e
notò con chiarezza lo stupore sul
volto del ragazzo.
- Cosa è
successo? – la sua voce accennava appena ad un minimo di
preoccupazione. Suo
marito non lo amava così tanto.
- Ho avuto un
incidente –
- Stai bene? –
- Si, certo –
- Allora torna
presto… - agganciò senza dire niente altro. Lei
fece cenno di si con la testa
come se lui la potesse vedere. Rimise il telefono nella borsa, si
alzò e si
allontanò dal capezzale del ragazzo.
- Devo andare –
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Sono stata molto felice di vedere che la storia abbia avuto più successo in confronto alle one-shot ^^
Ringrazio in modo particolare Arix2 Layla e giady_crazy_... Spero che continuerete a seguire la mia storia ^^