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Autore: Juliet The Rebel    12/10/2010    4 recensioni
- Non mi hai detto come ti chiami – fu la prima volta che lo vide arrossire e poi allontanare lo sguardo.
- Tutto qui? –
- È importante… Tu sai come mi chiamo ma io ignoro del tutto il tuo nome –
- Danielle –
- Ti posso chiamare Danny? –
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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           CAPITOLO 1

 

 

Ricordava con assoluta chiarezza l’ultima volta che era stata in ospedale. Cercò di scacciare via l’immagine di se stessa ferma ed inerte su quel letto con le lenzuola non più bianche. Ma l’odore così intenso ed acre di quel posto le riportò alla mente l’orrore e tutte le sensazioni provate…

 Aveva fatto uccidere il bambino, il suo bambino. Quello che non voleva ma che suo marito invece pretendeva ad ogni costo. Ma non sapeva nulla, lui che la impauriva così tanto e verso il quale avrebbe volentieri provato odio…

Ritornò a quella che era la situazione in cui si trovava. Erano le due del mattino e appena un’ora prima aveva investito un ragazzo… Bill era nella sala operatoria da poco ma Danielle si sentiva frustrata e impaziente, ma cercò di mantenere la calma per non lanciare un urlo in quell’immenso silenzio. Si passò una mano fra i capelli e poi poggiò la schiena alla sedia. Era tutta bagnata e aveva freddo. Ma il tremore che la invadeva era nullo di fronte alla preoccupazione per la vita del ragazzo. E l’immagine dei suoi occhi socchiusi stava diventando la sua ossessione…

-   Signora – la chiamò il medico. Lei si ricompose in una frazione di secondo, non voleva far trapelare il suo affanno. Si alzò dalla sedia e gli si avvicinò.

-   Mi dica, come sta? –

-   Bene. È fuori pericolo –

Tirò un sospiro di sollievo e ringraziò il cielo per aver salvato Bill. Guardò il medico che aveva gli occhi fissi su di lei. Era un uomo alto e tozzo, con la barba grigia che gli incorniciava il volto.

-   La ringrazio per la notizia. Forse ora è meglio che vada - lei si girò e si incamminò verso la porta. Doveva assolutamente tornare a casa o Erik sarebbe stato ancora più arrabbiato.

-   Signora – il medico cercò di attirare la sua attenzione ma Danielle proseguì – Il ragazzo ha chiesto di lei – proferì e i passi di lei si arrestarono.

-   Davvero? – chiese rivolgendo ancora le spalle al medico.

-   Si – disse lui.

Danielle non sapeva che cosa fare. Avrebbe resistito, cercando di sorridere a quella persona alla quale per poco non aveva portavo via la vita? Provò ad auto convincersi e si voltò verso il dottore che la stava attendendo.

-   Va bene, mi porti da lui – non mutò la sua espressione per cercare di non apparire piena di confusione.

-   Venga –

La condusse per un corridoio stretto anche esso avente pareti di un bianco opaco. Si udivano i passi di entrambi che sembravano quasi devastare il pavimento.

Poco dopo che lei acconsentì a vedere il ragazzo, Danielle fu invitata dal dottore ad entrare in una stanza. Le stava tenendo la porta aperta. Lei fece un cenno per ringraziarlo ed entrò.

       Lui era li, con gli occhi fissi nel vuoto e il corpo immobile. Appena udì il                 rumore della porta aprirsi si voltò verso di essa e allo scorgere Danielle si accese in un sorriso.

-   Vi lascio da soli – disse il dottore prima di uscire dalla stanza in silenzio. Danielle rimase ferma con le braccia incrociate sul petto e le gambe che le tremavano.

-   Vieni qui – sussurrò allora Bill. Lei obbedì e si sedette sul bordo del letto dove lui era disteso. Si alzò a sedere per poterla guardare meglio.

-   Io… Mi dispiace per quello che è successo – esordì la donna cercando di tenere lo sguardo lontano da quello del ragazzo.

-   Già. Ti dispiace per me o per te? –

-   Per entrambi –

-   Io sopravvivrò o almeno è quello che mi hanno detto i medici –

-   Ne sono felice –

Danielle posò la borsa sul pavimento vicino ai suoi piedi. Si disse che il ragazzo si era fatto davvero un’idea orrenda di lei.

-   Perché mi hai fatto venire qui? –

-   Vuoi saperlo veramente o hai un urgente bisogno di tornare a casa tua? –

Cercò la risposta dentro di se e guardandolo capì cosa doveva dire.
-   
Lo voglio sapere –

-   Non mi hai detto come ti chiami – fu la prima volta che lo vide arrossire e poi allontanare lo sguardo. Bill le era apparso così fragile e avrebbe voluto ancora stringerlo fra le sue braccia.

-   Tutto qui? –

-   È importante… Tu sai come mi chiamo ma io ignoro del tutto il tuo nome –

-   Danielle –

-   Ti posso chiamare Danny? –

-   Non mi chiamavano così da quando ero al liceo –

-   Allora ti aiuterà a risvegliare la tua indole giovanile –

Risero entrambi. Danielle, coprendosi la bocca, si lasciò sfuggire una lacrima che il ragazzo vide con chiarezza. Allungò la mano verso di lei. Le sue dita affusolate catturarono quella goccia di tristezza. Lei tirò su con il naso e tornò a guardare gli occhi del ragazzo. Erano davvero splendidi. Bill stava per dire qualcosa ma il telefono di lei squillò.

-   Scusa, devo rispondere – affermò dopo aver preso il cellulare in mano e aver visto il numero di Erik – Pronto? –
-   
Danielle, dove sei? –

-   Tesoro, sono in ospedale – lei deglutì rumorosamente e notò con chiarezza lo stupore sul volto del ragazzo.

-   Cosa è successo? – la sua voce accennava appena ad un minimo di preoccupazione. Suo marito non lo amava così tanto.

-   Ho avuto un incidente –

-   Stai bene? –

-   Si, certo –

-   Allora torna presto… - agganciò senza dire niente altro. Lei fece cenno di si con la testa come se lui la potesse vedere. Rimise il telefono nella borsa, si alzò e si allontanò dal capezzale del ragazzo.

-   Devo andare –

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Sono stata molto felice di vedere che la storia abbia avuto più successo in confronto alle one-shot ^^ 

 

     Ringrazio in modo particolare  Arix2   Layla  e giady_crazy_... Spero che continuerete a seguire la mia storia ^^

  
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