La mia prima poesia, un po’ strana forse e … beh, ne parliamo giù J
Privo di sostanza
il Pensiero vive nell'umana mente.
La strada perpetua percorre
per il dilemma risolvere.
Ululare al vento e destare la dimora stellare
come immense pietre di mare.
Mare di rame al vicino crepuscolo
in cui la Stella muore.
E quando sorge, scorre invisibile nella Rete della Madre
che il Tempo complica e annoda.
Ma ei avente illumina. Fino all'ultimo.
Gelare nel sangue,meditando
la Madre pullula di effimere vite ,
che son desiderose di sapienza
ma su, e ad esse esiston verità celate e infinite.
Dov'è il limite? Dov'è la fine?
E morir cantando, il cuor pulsante,
nella rossa sera.
Bramar risposte e impalpabili mete.
Cercarle, invano.
Allora? Cosa ve ne pare? In verità questa poesia è uscita per caso, il senso è arrivato dopo la stesura (modificando qualcosina , ovviamente!). Strano, no? Comunque per chi non lo sapesse Espera in greco antico vuol dire sera (una delle poche parole che ricordo e che si possono contare sulle dita di una sola mano volendo! Eheh!). Vi prego tanto, recensite! Grazie mille.