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Autore: ninphy    13/10/2010    2 recensioni
A mio parere una delle sensazioni più fastidiose è avere delle domande a cui non puoi dare risposta. Sono questioni astratte e magari per qualcuno prive di senso: a loro basta nascere, crescere e morire. Ma l'uomo ha un dono particolare che deve sfruttare al meglio: il pensiero. Pensare, porsi domande e darsi risposte. Ma a volte tutto questo non basta...
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia prima poesia, un po’ strana forse e … beh, ne parliamo giù J

 

 

Privo di sostanza

il Pensiero vive nell'umana mente.

La strada perpetua percorre

per il dilemma risolvere.

Ululare al vento e destare la dimora stellare

come immense pietre di mare.

Mare di rame al vicino crepuscolo

in cui la Stella muore.

E quando sorge, scorre invisibile nella Rete della Madre

che il Tempo complica e annoda.

Ma ei avente illumina. Fino all'ultimo.

Gelare nel sangue,meditando

la Madre pullula di effimere vite ,

che son desiderose di sapienza

ma su, e ad esse esiston verità celate e infinite.

Dov'è il limite? Dov'è la fine?

E morir cantando, il cuor pulsante,

nella rossa sera.

Bramar risposte e impalpabili mete.

Cercarle, invano.

 

 

Allora? Cosa ve ne pare? In verità questa poesia è uscita per caso, il senso è arrivato dopo la stesura (modificando qualcosina , ovviamente!). Strano, no? Comunque per chi non lo sapesse Espera in greco antico vuol dire sera (una delle poche parole che ricordo e che si possono contare sulle dita di una sola mano volendo! Eheh!). Vi prego tanto, recensite! Grazie mille.

   
 
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