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Autore: SarfaNesis    06/11/2005    5 recensioni
una figura isolata nella neve, un piccolo essere solo, un bonzo malinconico e anch'egli solo. se i due si incrano cosa accade?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era inverno. La neve cadeva lenta ma inesorabilmente finiva a terra. Il bosco d’inverno era molto triste. Le foglie a terra e la neve davano l’impressione di una desolazione allo stadio massimo. Gli uccelli non cinguettavano Le cicale e i grilli non cantavano Non si sentiva alcun rumore Anche il vento si rifiutava di danzare tra gli alberi. C’era solo la neve. Neve Tanta neve. Ma qualcos’altro spuntava dai soffici cumuli di neve creatisi. Una roccia. Una roccia cava. Prigione di un piccolo essere Dai grandi occhi dorati E i soffici capelli marroni. Un bambino che vi è stato imprigionato 500 anni prima. Eppure quel bambino era così buono. Sorridente Curioso. Perché? Per quale motivo gli è stata inflitta una punizione così pesante? Rimanere in quella roccia Per 500 anni. Con il sole Con la pioggia Con il vento E con la neve. Lui è sempre rimasto lì. Inverno Primavera Estate Autunno E ancora inverno. Un susseguirsi di stagioni. Lui le ha viste tutte. Da dietro quelle fredde sbarre di roccia Lui ha sentito gli uccelli cinguettare I grilli e le cicale cantare I picchi picchiettare Il vento soffiare Le foglie stormire. In tutti quegli anni era diventato un tutt’uno con l’ambiente circostante E con la natura. Ma ha sentito anche un’altra cosa: la solitudine Tanta solitudine. Cinquecento anni da solo In quella prigione di roccia. Lui è rimasto solo… Fino a quel giorno. Il giro in cui un ragazzino Lo ha sentito. Ha sentito le sue urla silenziose Ha sentito il suo cuore piangere E la sua anima lamentarsi. Lo ha raggiunto e gli ha intimato di piantarla Perché lo infastidiva. E poi… Poi una mano tesa… Capelli dorati come il sole. Occhi color ametista Un chackra rosso sulla fronte Una tunica color sabbia. Quello era sanzo Ora il suo dio. Ora il suo sole. La neve si trasformò in erba soffice e rigogliosa Gli uccelli tornarono a cinguettare I grilli e le cicale a cantare Il vento a soffiare Le foglie a stormire E i picchi a picchiettare. Le catene che lo tennero imprigionato per 500 anni Si spezzarono E lo lasciarono libero. Il piccolo bambino sorride E comincia a saltare A giocare A mangiare Per riprendersi i 500 anni che gli sono stati rubati. Uscirono dal bosco. La neve caduta quella notte Li ha lasciati tutti intirizziti E mezzi doloranti. Goku ha sognato qualcosa Ma non ricorda cosa Ricorda solo una mano E poi il dolce profumo dei fiori E la magnifica sensazione di correre Libero dai suoi pensieri. “ehi Goku a cosa pensi?” “niente hakkai è che stanotte ho fatto un sogno ma non lo ricordo” “tsk. Stupida scimmia” “Oh. Ma che vuoi sanzo?” “a proposito sanzo perché questa notte ti lamentavi nel sonno? Dì la verità hai sognato qualcosa di scon…” “stai zitto. Brutto kappa pervertito” Dice l’interpellato sparando due colpi in aria Vedendo quella scena Goku si mette a ridere. Ora le impronte lasciate sulla neve… Non sono più solo le tue Son Goku
  
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