Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: harinezumi    15/10/2010    6 recensioni
Il ragazzo biondo con quell’aria da svampito rimase a fissarlo, e per quei lunghi –troppo lunghi- istanti, Kurogane sentì che probabilmente l’avrebbe odiato. C’erano già moltissime cose che non gli piacevano del nuovo arrivato: i suoi occhi, di un blu così glaciale, i suoi lineamenti nient’affatto giapponesi, il suo sorriso, un gesto che al di là dell’apparenza pareva essere vuoto.
Il professore invitò Fay D. Flourite a sedersi. Che nome eccessivo e pretenzioso, tanto da sembrare falso, pensò Kurogane, distogliendo con una smorfia di disappunto lo sguardo dal nuovo studente. Non che quell’individuo dovesse interessargli. Perciò, tentò di non prestargli attenzione quando si sedette sul banco dietro al suo, sfortunatamente l’unico libero a disposizione nella classe.
{fic conclusa ^^ oh yeah!}
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 16

All You Need Is Love


 
There’s nothing you can do
That can be done

«Sei troppo distratto. Vedi di svegliarti» sbottò Kurogane senza gentilezza, dopo che aveva salvato Fay dalla sua probabile morte sotto un autobus, afferrandolo per il cappotto e impedendogli di attraversare la strada. Lo aveva riportato sul marciapiede, trattenendosi dal tirargli un pugno per la sua stupidità.

«Non l’avevo visto, Kuro-myu…» si giustificò Fay con leggerezza, ridendo come al solito e lanciando uno sguardo sorpreso alla strada, come se non si fosse mai immaginato che lì ci stavano le auto.

«Non ti hanno insegnato ad attraversare con il blu*?! Sei veramente idiota». Kurogane non riuscì a trattenersi, vista la reazione dell’altro ad una situazione così pericolosa, e gli assestò un pugno in testa, e anche molto meno forte di quanto avrebbe voluto, nella sua magnanimità.

«Waa! Kuro-malvagio, non picchiare la tua mogliettina!» piagnucolò Fay, cercando di legarsi ad un braccio di Kurogane anche dopo che lui aveva ripreso a camminare, fumante di rabbia. Ma al biondo non fu permesso di avvicinarsi, e quando Fay si accorse che l’altro si rifiutava anche di rispondergli, si zittì. Continuarono perciò il loro cammino in silenzio, diretti a cena dalla madre di Kurogane, che sembrava aver trovato un’ora per vedere il figlio quella settimana.

Ma in vista del ristorante nel quale sarebbero stati ospiti della signora Suwa, Fay si azzardò a parlare ancora, fermandosi con decisione a pochi passi dall’entrata. «Perché sei arrabbiato adesso, Kuro-wanko? Non l’ho fatto apposta a non guardare…».

Kurogane si voltò verso di lui fermandosi, nient’affatto rabbonito da quei dieci minuti di silenzio, lanciandogli uno sguardo di fuoco. «Sono arrabbiato –idiota- perché se tu ti fai ammazzare dato che sei proprio deficiente, io rimarrò solo. E sarà tutta colpa tua».

«Kuro-chan! Non devi dirmi queste cose!» esclamò Fay, tappandosi le orecchie con teatralità, ma usando poi le mani per trovare quella di Kurogane, che strinse leggermente tra le sue. Gli sorrise con dolcezza, cercando di penetrare almeno un po’ l’aura di rabbia che si era impadronita dell’altro. «Io morirò solo quando il mio Kuro-kun morirà. Finché ci sarà lui, io non mi sognerei mai di lasciare il suo fianco, se lui lo vorrà».

«Se ti fai sfracellare sotto un autobus le tue parole non varranno niente» grugnì Kurogane, per nulla convinto da quel discorso, ma sotto sotto raddolcito dallo sguardo di Fay.

«E invece sì. Kuro-koi troverà sempre il modo di farmi tornare da lui» mormorò il biondo, sollevando la mano di Kurogane fino al proprio volto e carezzandone il dorso strusciando la guancia contro di essa.

Poi, senza nessun preavviso, vi posò sopra le labbra, un gesto che fece arrossire il moro, che d’istinto ritrasse la mano e rimase a fissare lo sguardo sorpreso di Fay come se si trattasse di un alieno.

«Che diavolo fai?!»

«Uhn… baciavo la mano del mio Kuro-amore…» rispose Fay, senza capire il perché di quell’agitazione. «Bisogna baciare le mani alle tenere fanciulle che si amano. E siccome io amo Kuro-love…»

«Ti sembro forse una tenera fanciulla a cui va fatto il baciamano?!» gridò Kurogane, così forte che provocò all’istante l’ululato di un cane in una delle case del vicinato. Dopodiché, girò i tacchi ed entrò nel ristorate in maniera non proprio elegante, mentre il biondo lo seguiva perplesso, ma con un sorrisetto vivace sulle labbra, come sempre.

***

«Dovresti proprio trovare un modo per farti perdonare, Fay-san» commentò Sorata, mentre scaricavano dal camion delle consegne i fumetti di quel mese. Aveva ascoltato la storia dell’autobus ed aveva appreso da Fay che Kurogane non sembrava intenzionato a passare sopra a quella disattenzione del biondino.

Fay, raccogliendo l’ultimo scatolone dal camion e scendendo da esso con agilità dopo averlo passato a Sorata, sbuffò. «Ma perché? Non lo capisco! Non mi sono gettato in mezzo alla strada di mia spontanea volontà. Pensa che a cena non ha detto a sua madre che stiamo insieme! Anche dopo che lei gli ha fatto capire che ne è a conoscenza. Ha fatto finta di non essere il mio ragazzo!»

«Beh, ma te l’ha detto perché è arrabbiato!» esclamò l’amico, frugando in uno dei cassetti del magazzino dopo che ebbero trascinato dentro gli scatoloni. Ne estrasse due taglierini, e ne passò uno al biondo, cominciando ad aprire i pacchi, ma continuò a parlare. «Ha paura che lo lasci solo. Oh, Fay-san, devi essere terribilmente imprevedibile! Kurogane è uno così sicuro di sé che non riesco ad immaginare cose che lo possano preoccupare così…»

«Ma io ripeto in continuazione a Kuro-sama che voglio stare con lui!» affermò Fay, piccato.

«Mah… io credo che ci siano solo un certo numero di volte in cui si può dire una cosa e intenderla davvero. Forse per lui non sei abbastanza sincero» rispose Sorata, alzando le spalle. «Beh, dovrebbe davvero imparare ad abituarsi a te. Deve capire che i tuoi sorrisi e la tua felicità sono reali… perché lo sono, vero, Fay-san?»

Fay non rispose, ma lo guardò sorridere, non senza sentirsi un perfetto idiota, colta l’allusione in quella domanda. Già, era benissimo possibile che Kurogane avesse interpretato male quel modo sconsiderato di attraversare la strada. Forse aveva capito che Fay gli stava di nuovo mentendo, fingendo quell’allegria spropositata che in realtà celava dietro di sé il desiderio di sparire.

Ma anche se non era esattamente felice, Fay non intendeva davvero lasciare Kurogane, accidenti a lui! Perché doveva sempre essere così sospettoso?

«Uffa, sembra che dovrò una spiegazione più esauriente a Kuro-baubau» concluse infine, suscitando l’ilarità di Sorata.

***

«Kuro-muu, sono a casa!» esclamò Fay, spalancando la porta dell’appartamento e arrivando sulla soglia del soggiorno con un sorriso immenso.

Kurogane stava leggendo delle dispense universitarie, steso sul divano, e non alzò nemmeno la testa. Il che, fece immediatamente salire il sangue al cervello di Fay, che eppure non si considerava una persona collerica; ma di fronte a tanta ottusità, non riuscì a trattenersi.

«Kurogane!» strillò, battendo un piede a terra con decisione. Al quel punto, l’altro gli lanciò uno sguardo perplesso. «Smettila di ignorarmi!» continuò Fay, nonostante si sentisse il volto bruciare di vergogna per quel suo ennesimo sbotto isterico. In più, Kurogane non accennava a dire qualcosa, il che lo mise in agitazione tanto che non riuscì a smettere di parlare, imbarazzato dal silenzio. «Non fai altro che trattarmi male in questi giorni… cioè, più male del solito, non hai pensato che questo potesse farmi soffrire? Sei cattivo, e anche insensibile…»

Il discorso di Fay si perse in un balbettio sconnesso e intimorito, specialmente perché a metà Kurogane si era alzato e si era diretto verso di lui, fermandosi a fissarlo a pochi passi con aria di sufficienza.

«Ora capisci cosa si prova a convivere con qualcuno che ha un comportamento inspiegabile ventiquatt’ore al giorno?» domandò Kurogane con tranquillità. E in effetti, al contrario del biondo, tutta nella sua persona trasmetteva assoluta calma.

Per la seconda volta quel giorno Fay si sentì un perfetto idiota. «Si. Ma non dovresti preoccuparti tanto per cercare di capirmi… nemmeno io so perché mi comporto così» mormorò alla fine. «Però sono felice, Kuro-pon! Te lo giuro!»

«Sarà meglio per te che sia vero. Quindi non c’è un motivo oltre alla tua stupidità per cui hai attraversato la strada senza accorgerti che un autobus a due piani ti stava per venire addosso?»

«Assolutamente no!» esclamò Fay, risoluto. Annullò la distanza tra di loro abbracciandolo in vita e appoggiando il capo sul suo petto. «Devi credermi quando ti dico che non vado da nessuna parte senza di te. Certo, sono triste per via di Ashura», mormorò, nominando veramente per la prima volta la causa della sua depressione latente, «ma non voglio permettere che tu rimanga coinvolto da questo mio problema. Cercheresti, per me, di non preoccuparti più?»

Kurogane non rispose subito, circondandogli però le spalle con le braccia. «Se sei sicuro che vada tutto bene, cercherò di non preoccuparmi» disse alla fine, con un tono di voce comunque dubbioso. «Ma non ti prometto nulla. Richiedi troppe attenzioni, dovrei abbandonarti su una statale».

«Ma non lo pensi davvero, Kuro-pii…» mormorò Fay, prima che le sue labbra venissero chiuse dal bacio dell’altro.

***

«Kuro-waaan!» chiamò Fay, irrompendo nello studio del compagno con un berretto rosso con pon pon e pelo bianchi. Sul davanti, portava la scritta “Merry Christmas”, che si illuminava di giallo a intermittenza.

Kurogane non lo degnò di uno sguardo, cercando di ignorare i brividi freddi che gli erano corsi lungo la schiena a quell’interruzione, e tenendo gli occhi fissi sul libro che stava leggendo e sottolineando. Ma il biondo ovviamente non aveva intenzione di levarsi dalle scatole, perché si sedette sulla sua scrivania, scombinando all’istante tutte le carte che c’erano sopra in perfetto ordine.

«Kuro-angel, tra poco è Natale! Così devo farti un discorsetto, si si…» affermò Fay, afferrando in un attimo di distrazione dell’altro l’evidenziatore con cui stava sottolineando, e gettandolo con noncuranza fuori dalla porta, ancora aperto.

«Ma sei scemo?!» ringhiò Kurogane, alzando finalmente gli occhi su di lui, e trovando solo un sorriso compiaciuto.

«Vedo che ho attirato la tua attenzione. È una cosa importante, Kuro-chin! Devi ascoltare con estremo impegno» esclamò Fay, toccandogli il naso con l’indice e senza aspettare una replica da parte di Kurogane per continuare. «Allora, ho pensato: Kuro-pon non è tanto bravo a farmi dei regali. Certo, si spreme sempre un sacco le meningi e mi fa un sacco piacere, ma questo Natale io voglio dargli una mano. Quindi sono venuto in tuo soccorso, per dirti cosa voglio per Natale!»

Nonostante agli occhi di Fay quel discorso non facesse una piega, Kurogane borbottò qualcosa come: «Ma io non ci stavo pensando adesso… studiavo…».

Tuttavia era destinato a non liberarsi di Fay tanto facilmente, perché quello lo freddò con la conclusione del suo ragionamento: «Dopo un’attenta riflessione ed aver soppesato i miei desideri, ho concluso che voglio un cucciolo! Kuro-bau mi deve per forza regalare un tenero micino da tenere qui con me quando nei giorni uggiosi e bui sono da solo ad aspettarlo…»

«Tu… tu a casa ci stai meno di me…» sibilò Kurogane, basito da quella richiesta del cavolo. Mai, per nessun motivo al mondo, avrebbe affidato una creatura vivente a Fay, anche se alla fine, stando le cose come andavano in casa loro, avrebbe dovuto prendersene cura di persona. Il che ovviamente era ancora peggio che lasciare un animale in mano al biondo.

«Ma… !» Fay cominciò all’istante ad esibire una sorta di unione tra un falsissimo labbro tremulo e due occhi lucidi da cerbiatto, ma Kurogane continuò a fissarlo con le sopracciglia aggrottante e con aria decisa.

«Non ti regalerò un cucciolo, te lo puoi scordare. Morirebbe entro pochi giorni, ad ogni modo» affermò senza alcun tatto, e prese dal portamatite accanto un altro evidenziatore, ritornando a prestare attenzione solo al suo libro e distogliendo gli occhi dalla visione pietosa di Fay che simulava un pianto ininterrotto.

«Kuro-chaaan! Sei la persona più malvagia e spietata che io abbia mai incontrato!!» piagnucolò il biondo, quando vide che i suoi lamenti non sortivano alcun effetto sull’altro. Al che, scivolò giù dalla scrivania e prese un libro da sopra di essa, tirandolo senza remore in testa a Kurogane. Poi, girò i tacchi e sparì dalla stanza, un po’ perché si sentiva arrabbiato, un po’ perché se fosse rimasto il moro l’avrebbe come minimo sbranato.

Andò a gettarsi sul il divano, accendendo la tv e rimanendo a guardarla con aria spenta. In quel periodo trasmettevano ovunque film natalizi, e di solito al biondo non dispiaceva, ma in quel momento stava ancora pensando a quanto sarebbe stato bello avere un cucciolo e non prestava troppa attenzione alla tv.

Fay restò a fissare senza veramente vederlo l’albero di Natale in miniatura che aveva preteso di allestire sopra ad una delle casse dello stereo, finché la tv non riuscì ad attirare la sua attenzione. Del resto, era praticamente impossibile che il biondo non si destasse immediatamente sentendo il familiare ritornello… “Love, love, love…”.

Da quel momento in poi, rimase a guardare il film che stavano trasmettendo con aria quasi ipnotizzata, ridendo alle numerose scene comiche piuttosto forte, e senza mancare di commuoversi praticamente in ogni istante in cui era possibile.

Due ore dopo, quando ormai l’orologio sopra al divano segnava le una di notte, Fay si trovava rannicchiato con un cuscino stretto tra le braccia e un sorriso triste stampato sul volto, a guardare gli ultimi istanti di quel film, sul tappeto, a due metri dallo schermo del televisore. Sentendo poi le ultime parole del narratore, i suoi occhi, già colmi di lacrime, cominciarono ad annaffiargli il viso.

L’amore davvero… è davvero tutto.

Quella frase riecheggiò nella sua mente per tutti i titoli di coda, finché non si decise a spegnere la tv, e rimase al buio a fissare incantato lo schermo vuoto, le guance ancora umide. In quel momento, si accorse che Kurogane era appoggiato con una spalla alla porta del soggiorno e lo guardava, con un’aria colpevole, lo poteva notare anche da lì.

«Ehm… scusami… non credevo ci tenessi così tanto» riuscì soltanto a dire Kurogane, rendendosi conto di essere stato colto in flagrante mente lo osservava in silenzio, cosa che, odiava ammetterlo, faceva spesso.

Ma certo, pensò Fay, sorridendo felice. Kurogane doveva aver pensato che stava piangendo per il suo rifiuto di prendergli un cucciolo. Com’era tenero, il suo Kuro-amore! Sempre a preoccuparsi di non ferire i suoi sentimenti. Ma stavolta non aveva nessuna colpa.

Fay si alzò da terra, andando con una calma per lui insolita ad abbracciare il suo Kuro-orso, poggiando la propria fronte sul suo mento. Rimase così per un po’, senza dire una parola, prima di staccarsi e dirigersi verso la loro stanza. Sulla soglia, si fermò e si voltò a guardare Kurogane con un sorriso.

«Non ti devi preoccupare, Kuro-tan. L’unica cosa che voglio per Natale… sei tu». Cercò di non ridacchiare troppo alla vista del rossore che aveva colorato le guance del compagno, e con un ulteriore sorrisetto, più malizioso di prima, aggiunse: «Beh? Non vieni a letto?» 



 
* non ho resistito e ho citato qui praticamente parola per parola l’anime di “Junjou Romantica” u.u’


 


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che ci crediate o meno, il problema principale di questo capitolo e quello precedente è stato che ho esagerato con gli abbracci xD fatemi sapere se è stato bene o male. ah, non l’ho riletto quindi potrebbe fare schifo >-<

il film che sta guardando Fay alla fine è ovviamente “Love Actually”.. mi commuovo da morire a guardarlo, ogni volta! e poi in una delle scene viene cantata proprio “All you need is love” :D

e così sono giunta all’ultimo capitolo. un po’ sono triste perché ora dovrò tornare ad occuparmi di altro, ma spero che questa fic sia piaciuta anche se non era niente di così originale ^^ diciamo che avevo semplicemente molta voglia di scriverla xD in realtà ci sarà un’ultima pagina del genere “epilogo”, che mi era venuta di getto ancora quando scrivevo i primi capitoli, quindi aggiornerò una volta ancora!
 

to Shyray: vai a scuola a Lucca?? oddio e come fai a non lanciarti nei tendoni xD anche se sono vuoti! beh almeno non ti devi fare un viaggio di sei ore come me.. tornando alla storia, Ashura secondo me si è scusato davvero ^^ io sono una persona fiduciosa. grazie mille!!

to Emily00: oh che bello ç-ç sono felice che hai letto la mia fic in the street! anch’io ogni tanto mi metto a leggere per strada, quindi mi sento molto partecipe a quello che hai provato xD per Lucca vado il 31, di domenica ^^ mi farebbe piacere incontrarci!! ho voluto mantenere il rapporto tra Fay e Ashura tenero, tutto sommato.. io non sono una persona crudele xD il mio Fay è felice infatti! ti ringrazio tanto :D

to yua: grazie della doppia recensioneee :D sei stata gentilissima! comunque non ce l’avrei fatta a finire in un altro modo penso (tutti faranno pace all’ultimo nelle mie fic!), anche se credo che sia in qualche maniera insoddisfacente come ultimo capitolo u.u’ in ogni caso c’è un po’ di dolcezza spero!! alla prossima :D e grazie!

to li_l: consumi grandi quantità di tè a quanto ho capito xD anch’io xD sono d’accordo, Fay è troppo sfigato >-< non è quasi possibile immaginarsi una vita come la sua (ma le Clamp ci sono riuscite!).. secondo me tra lui e Subaru vince Fay, anche se è molto dura da decidere u.u grazie mille del tuo commento ^^

to Julia_Urahara: che bello poter messaggiare con te >-< e parlarti a voce, e discutere animatamente di Hetalia, e.. basta hai capito che ti adoro xD potremmo fondare insieme un culto che divinizzi Kurogane comunque, pensaci u.u e andare a pubblicizzarlo a Lucca come delle sceme xD ehm, ok.. ci sentiamo cara, baci e grazie *O*

to beal95: figurati commenta quanto e quando vuoi ^^ Fay è abbastanza stupido! scrivendo di lui me ne sono resa conto, ogni tanto mi chiedo persino se se lo meriti, il suo Kuropon! ma dopotutto separati non ce la farei mai a vederli.. grazie dei complimenti in ogni caso ^^ mi rendono molto feliceee! pastaaaa :D

to shiya_euphie: Kurogane purtroppo è troppo casto per fare i tuoi stessi pensieri xD è un peccato vero? sono contentissima che non odi Ashura, perché a me in fondo piaceva e volevo che sembrasse almeno un po’ buono! sono sicura che con Fay lo è stato anche nel manga! devo dire che alcune canzoni non sono adatte alla storia, ma senza dubbio il tuo esperimento è interessante xD ci ho provato anche io!! grazie mille *-* sono davvero felice che ascolti i Beatles, forse un po’ capirai come mi sono inventata tutto stò casino!


harinezumi

 

il titolo dell’epilogo è un segreto e non ve lo dicooo *____________* *Kurogane apre in due la testa dell’autrice con un pugno perché con questa ha scassato definitivamente le castagne*

  
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