Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Wren    08/11/2005    9 recensioni
Un mondo dove piove sempre... un matchmaker d'eccezione... si evolverà il loro rapporto? (fic degenerativa KuroganeXFay)
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Mokona, Sakura, Syaoran
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Immaginate di trovarvi sotto una doccia aperta al suo getto massimo

Konnichipuh!

Credo che questa fic sia pericolosamente tendente all’OoC  abbiate pazienza , questi due sono ingestibili a volte! Eppure sono così carini!!!*________*

Uno speciale grazie a Yan-mazu , al thè verde all’arancia e al mio lettore mp3 monodirezionale. Senza di loro non l’avrei mai finita questa cosa! XD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Immaginate di trovarvi sotto una doccia aperta al suo getto massimo.

Ora pensate di esserci con l’acqua fredda e i vestiti addosso.

Suppergiù è la sensazione che si proverebbe ad attraversare il Paese della Pioggia durante l’inverno e senza la protezione degli ampi e pesanti ombrelli caratteristici del luogo.

Paaa…TCHOU!” starnutì Mokona sbucando dal mantello di Kurogane.

“Stupido budino peloso!!!” cercò di scacciarlo il ninja , ma la creaturina fu più rapida e si rituffò tra gli abiti.

Shaoran ce la stava davvero mettendo tutta per proteggere la principessa Sakura dalle intemperie col suo mantello , ma in mezzo a quella pioggia era impensabile riuscirci.

Fay sembrava l’unico non infastidito dal clima molto più che impervio , ma sotto sotto anche a lui cominciavano a dare noia i vestiti appiccicati addosso , gelidi e bagnati , e la pioggia battente che permetteva loro a malapena di vedere ad un palmo dal loro naso.

La visibilità era tanto scarsa che quasi non si accorsero di essere arrivati alla locanda che gli era stata indicata appena arrivati nella città.

I due ragazzi al bancone li guardarono con gli occhi sgranati appena misero piede dentro. Erono talmente bagnati da formare un piccolo lago ai loro piedi.

Shaoran scattò subito con le sue scuse, ma prima di poter  proferire parola starnutì.

Come se fosse stato contagioso , starnutì anche Sakura e Mokona , riemergendo dal suo nascondiglio tra i vestiti di Kurogane.

Il ragazzo più alto dei due sorrise comprensivamente.

Kamui puoi andare a prendere delle coperte per i signori?” chiese gentilmente al ragazzo che gli stava accanto.

L’interpellato non rispose e si diresse velocemente oltre una porta sul retro dell’ampio locale.

Il ragazzo che aveva parlato si rivolse ai suoi ospiti nuovamente con un sorriso cordiale.

“Lasciate i vostri mantelli all’ingresso… vi farebbero più male che bene bagnati come sono! Venite vicino al fuoco!” li invitò ad accomodarsi presso il grande camino di pietra che scaldava e illuminava la sala.

I cinque appesero i mantelli sgocciolanti presso la porta e si affrettarono verso il calore. Mokona saltellò fuori dal colletto del ninja piazzandosi proprio davanti al fuoco con le zampette protese in cerca di più tepore possibile , scrollandosi dal pelo la pioggia che, nonostante il suo nascondiglio, gli si era appiccicata addosso.

“Ecco le coperte! Prego!” esordì l’altro ragazzo di ritorno con il suo carico.

Tutti ringraziarono e si strinsero avidamente nel pesante strato di lana.

“E’ una fortuna che abbiate trovato la nostra locanda! Senza un riparo avreste finito per buscarvi una polmonite!” disse il ragazzo più basso con un sorriso.

“A proposito! Benvenuti alla Locanda dei Due Draghi! Io sono Fuuma e questo è Kamui!” presentò entrambi l’altro.

“Piacere!” presentò allegramente a sua volta Fay “Io sono Fay D. Flowright e i miei compagni sono Shaoran , Sakura , Mokona e Kuropuh!”

Kurogane!!!” sbraitò in correzione il ninja.

Sakura starnutì nuovamente imitata a ruota da Mokona e Shaoran.

“Forse dovreste fare un bagno caldo e cambiarvi…” suggerì Kamui.

Mmmmh… credo che sarebbe un’ottima cosa!” concordò Fay.

Paaaaaaa….TCHOU!” rincarò Mokona starnutendo addosso a Kurogane.

Fuuma consegnò a Fay le chiavi delle varie stanze mentre la loro piccola candida guida fuggiva dagli intenti omicidi del guerriero.

Shaoran e Sakura si erano già avviati su per le scale mentre Fay era rimasto indietro per sedare la lite tra gli altri due.

Fuuma osservò anche loro sparire su per le scale con un sorriso.

“Che c’è?” gli domandò incuriosito Kamui.

“Hanno tutti dei desideri molto intensi…” commentò Fuuma.

“Era da molto che non ne incontravi, vero?”

“Non proprio… vivo da molto tempo con qualcuno che insegue sempre il proprio con determinazione…”

Fuuma si voltò a guardare Kamui.

“Ah… io credevo di aver smesso di farlo quando siamo arrivati qui…” ridacchiò Kamui.

“Veder realizzato il proprio desiderio e cominciare a viverlo non significa abbandonarlo…” rispose l’altro.

Poi tornò a guardare la scala dove erano spariti i nuovi clienti.

“Però… alcuni di loro…” e Fuuma sorrise ancora più profondamente divertito.

 

Dopo un paio d’ore erano tutti di nuovo asciutti e riscaldati. Sakura tirava ancora su col naso ma almeno non starnutiva più.

Si erano ritrovati nella stanza di Kurogane per fare il punto della situazione.

Mokona, senti la presenza di una delle piume della principessa?” domandò Shaoran.

“MMMMHH…” si concentrò Mokona. “No…” concluse poi abbassando le orecchie.

“Bene allora possiamo andarcene da questo postaccio!” esclamò Kurogane lanciando un’occhiataccia fuori dalla finestra.

Il diadema sulla fronte di Mokona si illuminò.

Mokona Modoki non può aspettare!” cantilenò sollevandosi dal suolo.

Paaaaahhhh …TCHOU!”

Mokona ripiombò per terra e la luce scomparve.

“PAHTCHOU! PAAAAAHTCHOU!” cominciò a starnutire.

“Tutto bene Mokona?”

Tutti si affrettarono attorno alla creaturina .

Mokona si è presa il raffreddore…” rispose lui mestamente starnutendo di nuovo.

“E se ho il raffreddore non riesco a mettermi in contatto col Mokona nero che è rimasto con Yuko! Quindi non posso trasportarvi… PAHTCHOU!”

Fay lo prese in braccio e lo mise sotto un buon strato di coperte.

“Sembra che siamo bloccati qui!” constatò sorridente poi in direzione degli altri.

“NON VEDO COSA CI SIA DI DIVERTENTE!!!” si infuriò Kurogane.

“Cosa possiamo fare?” domandò Sakura preoccupata.

“Beh… voi due potreste andare sotto le coperte , visto come eravate conciati prima! Io e Kuropon andremo a cercare una farmacia…” disse Fay.

“COSA???”  esplose Kurogane.

Dopo svariate discussioni , katane sguainate ed inseguimenti , i due ragazzi furono spediti nelle rispettive stanze e il mago uscì dalla stanza trascinandosi dietro il riluttante compagno di viaggio.

Hyuuu! Scusate il disturbo… uno di noi si è preso un brutto raffreddore… non avreste qualcosa per curarlo?” domandò Fay vivacemente una volta raggiunti i due locandieri.

Kamui stava per rispondere , ma venne preceduto da Fuuma.

“Mi dispiace… la settimana scorsa mi sono ammalato e non abbiamo più medicinali qui… però se volete c’è una farmacia a pochi isolati…”

Kamui aggrottò le sopracciglia. Fuuma non stava male da anni e avevano una cassetta con ogni tipo di medicinale nel retro. Osservando il collega spiegare la strada ai due ospiti , Kamui si chiese cos’avesse in mente.

“Potete usare questo ombrello… se usciste ancora senza riparo vi ammalereste anche voi!”

Fuuma porse loro un grande ombrello fatto di stoffa pesante .

Quando i due furono usciti battibeccando Kamui si avvicinò a Fuuma.

“Perché gli hai raccontato quella storia? E potevi anche dargli un altro ombrello, no?”

Fuuma sorrise compiaciuto.

“In qualche modo riguarda il loro desiderio… quello che non si sono ancora accorti di avere…”

 

“Stupido mago incapace mi stai lasciando sotto la pioggia!!!” sbraitò Kurogane.

“Oh Kuro-chan! Ma il tuo mantello è già bagnato, no?” replicò serenamente Fay continuando a far ondeggiare il grande ombrello a destra e a sinistra.

“Dammi quel coso, lo tengo io!” esasperato Kurogane strappò il manico dell’ombrello dalla mani di Fay.

Hyuuu! Kuro-sama è un vero cavaliere!” lo canzonò Fay.

Senza preavviso alcuno il mago si agganciò al braccio che sosteneva l’ombrello e ci si attaccò con tutto il corpo.

Kuropi mi stai facendo fare una lavata!” disse allegro.

Kurogane per un attimo si era fermato, trovando inconcepibile l’idea di avere qualcuno a braccetto.

Il suo cervello trovò ancora più insostenibile avere a braccetto proprio lui.

Guardò esterrefatto il viso allegro di Fay.

Poi lo guardò infuriato.

“Staccati! Staccati maledizione!!!” cominciò ad agitarsi il ninja.

Hyuuu hyuuuu! Kurotan è cattivo!” Fay cominciò ad imitare Mokona non mollando la presa.

Per quanta forza Kurogane ci mettesse non riusciva ad allontanare Fay. Non capiva nemmeno lui perché si stesse scaldando tanto , ma era ormai diventata una questione di principio.

“Mollami , mi dai fastidio!!!” gli gridò infine.

Fay lasciò seduta stante la presa facendo finire Kurogane per terra in una pozzanghera.

Kuromyu alzati , ci raffredderemo sotto la pioggia!” gli disse allegramente il mago.

Kurogane ricacciò indietro quei due o tre istinti omicidi rammentando a sé stesso che era proprio meglio non uccidere e si rialzò recuperando l’ombrello.

Cominciò a borbottare insulti , lamentele e versi senza senso per tutto il resto del tragitto.

Alla fine arrivarono davanti alla bottega del farmacista.

Il clima di quel mondo doveva essere una manna per quella classe lavorativa visto il numero esorbitante di persone che accalcavano il negozio.

“E’ meglio che entri solo Kuroron visto che è tanto alto! Io aspetto fuori!” propose Fay sorridente.

Kurogane si voltò perplesso notando in quell’istante due cose.

Fay non aveva più aperto bocca e ora che lo guardava aveva il cappuccio tirato sulla testa e stava parzialmente fuori dalla protezione dell’ombrello.

Fay non l’aveva più sfiorato , nemmeno per sbaglio.

“Su su Kurokon!” lo spinse lui verso l’ingresso.

Kurogane entrò mentre stava ancora metabolizzando quelle considerazioni.

 

Non ti sopporta.

E allora?

Non ti vuole.

Non importa.

Sei solo uno stupido che sa solo farsi detestare.

Ma io sono così , non ci posso fare nulla.

Tu non sei così. Non prenderti in giro da solo , tu stai solo giocando.

Non sempre… prima… prima io non stavo del tutto scherzando.

Non gli interessa se facevi sul serio o no , sei solo un fastidio per lui.

Già… per un po’ cercherò di infastidirlo meno…

Perché?

Non voglio che mi detesti.

Pensavo non ti importasse.

Lo pensavo anche io.

Fay si era messo al riparo di una grondaia e ora aspettava il suo compagno di viaggio , giocherellando distrattamente con il grande ombrello chiuso.

 

La gente era molta , ma la stazza del guerriero vestito di scuro giocò a suo favore e raggiunse il bancone prima di molti altri che erano lì da prima di lui.

Scortese , certo , ma era un’emergenza!

Ci impiegò comunque molto più di quanto la sua pazienza potesse sopportare.

Per uscire fu addirittura costretto ad aspettare , schiacciato contro una parete , che altre persone uscissero per consentirgli il passaggio tra tante persone in un locare così stretto.

Appena fuori individuò subito Fay , appoggiato al muro della casa accanto alla bottega.

Come non notarlo? Tra la pioggia scura per l’assenza di luci nella sera e il terreno ormai fangoso spiccava come un diamante in mezzo ad un cumulo di sassi.

Quel giorno Fay era fonte inesauribile di perplessità per Kurogane. Invece del suo solito ghigno sbeffeggiatore , ora giocherellava con l’ombrello con un sorriso triste.

Non che Kurogane pensasse al mago come uno che ride sempre. Era ovvio fin da subito che doveva esserci qualcosa dietro quella facciata. Però vederlo così triste diede di che preoccuparsi al ninja.

A cosa aveva pensato tutto questo tempo da solo e al freddo della pioggia?

E cosa pensava quando non c’era nessuno che potesse vederlo?

Kuromumu! Te la sei presa comoda eh?” lo salutò allegramente , facendo sparire in un attimo la sua espressione di prima, non appena Kurogane si fu avvicinato.

Il guerriero non disse nulla. Piazzò in mano il sacchetto contenente i medicinali e riprese l’ombrello.

Fay gli si affiancò , ma rimase abbastanza lontano da non toccarlo , lasciando che la pioggia battente gli tormentasse la spalla e il braccio.

A Kurogane la cosa non andava.

Non sapeva perché e non la digeriva anche perché non comprendeva il motivo di tutto questo suo doversi arrovellare.

Gli sembrava di essere impazzito.

Prima non riusciva nemmeno a sopportare l’idea che Fay l’avesse preso a braccetto. Ora non gli andava giù che il mago gli si tenesse a distanza senza fiatare.

E per di più ora sentiva freddo.

Non diffusamente in tutto il corpo. Aveva una costituzione abbastanza robusta da sopportare l’acqua gelida.

Gli sembrava che il braccio che reggeva l’ombrello sentisse più freddo.

Come se avesse improvvisamente bisogno che qualcosa lo scaldasse.

Lanciò un’occhiata veloce a Fay che camminava sorridente fissando il nulla davanti a sé.

Stava proprio andando fuori di matto.

Spostò lievemente l’inclinazione del braccio e lo scroscio della pioggia lo colpì alla spalla opposta.

Fay se ne accorse subito e gli rivolse un’occhiata indecifrabile.

Anche il mago quindi a volte rimaneva sorpreso…

“Ti prenderai un raffreddore Kuropyon…”

Aveva sorriso ancora , ma questa volta a Kurogane parve diverso.

“Se stai così stupidamente lontano è ovvio che non ci stiamo in due qua sotto!” borbottò il guerriero.

Fay non mutò espressione e non disse nulla , ma si riavvicinò fino a trovarsi spalla a spalla col compagno di viaggio.

Un altro movimento impercettibile del braccio di Kurogane guadagnò la nuova espressione sorpresa di Fay.

Doveva prenderlo come un invito?

Fay decise di rischiare e passò il proprio braccio sotto quello di Kurogane.

Nessun rigetto questa volta.

Il ninja si ritrovò a pensare che non fosse davvero niente male un po’ di calore con quel tempaccio.

 

Quando i due rientrarono alla locanda c’era solo Kamui nella grande sala d’ingresso. Con un panno in mano toglieva la povere dai tavolini e dalle mensole.

Fuuma era andato a riparare una perdita sul tetto della dispensa che rischiava di compromettere le loro provviste , ma fortunatamente erano preparati a questo genere di incidenti visto il clima in cui versava il loro mondo.

Il giovane locandiere , salutando i due avventori , si domandò se Fuuma avrebbe visto un cambiamento nei loro desideri se fosse stato lì.

Lasciando nuovamente i soprabiti bagnati accanto alla porta , Fai cominciò a scrollarsi i capelli con le mani per togliersi le goccioline rimaste imprigionate nonostante tutto sotto il cappuccio , mentre Kurogane riconsegnava l’ombrello al proprietario. Dirigendosi verso le scale agitò testa e spalle per togliersi l’umido di dosso , con un fare che al mago , il quale lo seguiva a poca distanza , ricordò quello di un grosso cagnone appena uscito dalla vasca dove era stato costretto a fare il bagno.

Fay rise tra sé e sé , sforzandosi tremendamente per non esternare al compagno quella nuova trovata. In fondo si era ripromesso che almeno per quel giorno avrebbe cercato di non dargli troppa noia.

Con una fastidiosa sensazione di vuoto all’altezza dello sterno si ricordò della sfuriata subita da Kurogane.

Non era certo stata la prima subita , né certamente sarebbe stata l’ultima , il mago si conosceva troppo bene per illudersi che non avrebbe più punzecchiato il ninja.

Eppure in quel momento non gli andava.

Non dopo l’inaspettato cambio d’umore di Kurogane sulla via del ritorno.

Seguì l’altro su per le scale fino alla sua camera , dove riposava il povero Mokona.

Lo trovarono addormentato sotto una montagna di coperte , tremante per il forte raffreddore.

Nooooo! Guardalo, poverino!!!” si disperò Fay abbracciando la creaturina.

Kurogane preferì non commentare e girò i tacchi mentre il mago tirava fuori dal sacchetto di carta la medicina per Mokona.

“Ah , Kuropippi …” lo richiamò quando il nija era già oltre la porta.

“COSA???” si girò infuriato.

Fay aveva un sorriso più ampio del solito.

“Grazie!”

E a Kurogane sembrò che quel sorriso … brillasse.

Riusciva quasi a vedere dei brillanti luccichini che lampeggiavano attorno alla faccia di Fay.

Spaventato da quella visione non rispose e uscì sbattendo la porta.

“Ah Kuro-sama… se arrossisci, finirò per illudermi…” commentò sardonico il mago , ma Kurogane era già troppo lontano per sentirlo.

 

Che si stesse ammalando anche lui?

Con tutta quella pioggia non c’era disonore nel prendersi un accidente , anche se si trattava di un ninja del calibro di Kurogane.

Non riusciva a spiegarsi altrimenti lo stato confusionale in cui versava quel giorno.

Fay lo stava tormentando , né più né meno del solito ,  e lui si stava vibratamente lamentando , né più né meno del solito.

E come erano finiti in quella straniante situazione?

Tutta colpa del mago di Celes , su questo non c’era ombra di dubbio.

Prima giulivo come al solito , poi silenzioso come non l’aveva mai visto.

Era perfettamente normale che Kurogane fosse confuso.

Era perfettamente logico che avesse agito in quel modo.

Era perfettamente lineare che ora non facesse altro che pensare a Fa…

NO!!! QUELLO NON ERA LINEARE PER NULLA!!!

Perché sprecare il suo prezioso tempo pensando a Fay???

Kurogane camminava avanti e indietro nel corridoio sul quale si affacciavano le camere con lo sguardo corrucciato , esplodendo a tratti in borbottii sconvolti dai pensieri nella sua testa.

Più cercava di non pensarci , più si ritrovava a pensarci di più. Catturato dal circolo vizioso in cui era precipitato continuava a camminare nervosamente nel corridoio con la testa che quasi fumava.

Se ci avesse pensato ancora un istante avrebbe finito per sentirsi nel cervello la sua voce che lo chiamava con quegli stupidi stupidi STUPIDI nomi.

Hyuuu! Kurokichi…?”

“AAAAAAAAAAAAAAARGH!”

Kurogane era arretrato di quanto spazio il corridoio gli permettesse, sguainando la sua katana e fissando sconvolto Fay , sorridente come sempre.

“Sei troppo nervoso Kurowanko ! Reeeeeelax!” cinguettò il mago passandogli accanto , battendogli sulla spalla con una mano e dirigendosi al piano inferiore.

Ora Kurogane ne aveva la conferma.

Pensare troppo allo stupido mago faceva male.

 

Nonostante tutto Kurogane non riuscì a liberarsi dei suoi pensieri e nel bel mezzo delle sue elucubrazioni aveva cominciato a sentire la testa dolergli come se fosse stata schiacciata sotto una pressa.

Si rigirò da un lato , si rigirò dall’altro. Tentò di sistemarsi supino sul materasso e provò a prendere sonno a pancia in giù.

Nel giro di qualche ora metà delle coperte giaceva scomposte sul pavimento , mentre l’altra metà si era arrotolata inestricabilmente attorno al ninja insonne.

Sentendosi schiacciare sia dalle spire della sua mente che da quelle delle lenzuola, risolse di alzarsi .

A cosa gli serviva impiccarsi con le coperte? Tanto valeva farsi quattro passi.

Si liberò scalciando ed imprecando , lasciando poi il letto coi nervi a fior di pelle.

Il peso del suo corpo gli parve insostenibile per diversi istanti e la stanza prese a girargli attorno come una centrifuga.

Con una mano sulle tempie e gli occhi chiusi si concentrò per combattere quel malessere che minacciava di diffondersi per tutto il suo corpo in maniera irreversibile. Ignorando tutto stoicamente abbandonò la stanza .

Non si preoccupò minimamente di arrecare disturbo alle persone che a differenza di lui erano riuscite ad addormentarsi , anzi pestò nervosamente i piedi tulle scale di legno. Se lui non riusciva a dormire non vedeva perché dovessero riuscirci gli altri.

La grande stanza d’ingresso era silenziosa , fatta eccezione per gli sbuffi del ninja e lo scoppiettio dei ciocchi di legno nel camino.

La notte umida e fredda penetrava fin nelle ossa come mille aghi spingendo l’irrequieto Kurogane  fino al morbido divanetto posto provvidenzialmente davanti al tepore del fuoco.

Con un sospiro di rassegnazione davanti alla certezza che probabilmente non avrebbe dormito quella notte , il guerriero si sedette appoggiando i gomiti sulle gambe e protendendo le mani verso il camino.

Poco mancò che ci finisse dentro.

Kurokuro vive di notte come un criceto russo!” sentì una voce fin troppo allegra a quell’ora della notte .

Balzando in piedi con un salto che mancò il perimetro delle fiamme di un soffio e gli fece girare la testa ancora più vertiginosamente , Kurogane si voltò per vedere chi già sapeva essere l’altro insonne.

Fay era comparso dalla porta di servizio dietro al bancone con una tazza fumante in mano.

“Cosa diavolo ci fai sveglio a quest’ora???” brontolò il ninja con lo sguardo truce mentre ritornava a sedersi al posto che prima occupava con le membra che gli dolevano come se lo sforzo per alzarsi fosse stato eccessivo.

“A parte il fatto che potrei farti la stessa domanda Kurobaubau…” Fay si interruppe solo un istante per godersi la sfuriata causata dal nuovo nomignolo “…in ogni caso ero venuto a preparare qualcosa di caldo per conciliarmi il sonno! Mokona mi ha tenuto sveglio fino adesso , povero tesoro! Vedessi come è stato male!”

Prima ancora di aver finito di parlare e senza aspettare inviti o chiedere consensi , Fay si fece posto accanto al ninja nonostante lo spazio non fosse sufficiente per entrambi.

Kurogane lo guardò strabuzzando gli occhi , indeciso se stringersi dal suo lato per non averlo così appiccicato o spingerlo direttamente giù dal divano , possibilmente nel camino.

Un nuovo capogiro gli impedì di agire in un verso o nell’altro e rimase immobile impegnando ogni briciolo delle sue energie per sopportare il torpore che lo stava intontendo.

Kurogane , il grande guerriero , il più forte , colui che non aveva mai perso una battaglia , in quello scontro combattuto tra la sua volontà e i piccoli , minuscoli , invisibili esserini che stavano invadendo il suo organismo perse clamorosamente.

Con un mugugno sofferente il ninja appoggiò la testa all’indietro , stringendo gli occhi e cominciando ad avvertire una certa difficoltà respiratoria.

Gli sembrava di avere un masso premuto sul torace.

Kurochibi ha la bua?” gli domandò Fay preoccupato.

Nella mente di Kurogane tutti quei miliardi di fastidiosi virus assunsero l’aspetto di tanti piccoli Fay che cominciarono a ballargli attorno alla testa causandogli un'altra vertigine.

Si voltò verso il compagno di viaggio per ringhiargli una risposta confacente al suo stato d’animo , ma riuscì a malapena a guardarlo male. Se ne avesse avuto la forza avrebbe mandato via quell’espressione da mammina preoccupata dalla faccia del mago a suon di pugni.

“Non dirmi che ti sei ammalato anche tu, povero piccolo Kurochu!” si inorridì melodrammaticamente il mago.

Fay avvicinò una mano al volto di Kurogane , il quale era in uno stato confusionale tale da non reagire minimamente a quell’invasione del proprio spazio personale restando a fissare inebetito le dita pallide ed affusolate in avvicinamento.

La fronte di Kurogane bruciava sotto la mano fredda di Fay , che prese a scostare i ciuffi ribelli rimasti appiccicati alla pelle sudata. Con un movimento fluido che il ninja percepì al rallentatore , il mago si apprestò a constatare la presenza o meno della febbre come ogni brava mammina farebbe.

La percezione delle cose per Kurogane era annebbiata e confusa , come in certi strani sogni che vengono dopo una sana sbronza, e gli sembrava di essersi perso un passaggio fondamentale in quella situazione. Prima Fay era all’atro capo del divano e ora , non riusciva a ricordare come , lo vedeva decisamente più da vicino.

“Cosa diavolo credi di…?” cercò di lamentarsi debolmente.

Shhh, bravo bambino! Controllo se hai la febbre!” gli sussurrò Fay avvicinandosi tranquillamente.

In quel caleidoscopio di immagini sfocate Kurogane percepì distintamente delle labbra sulla sua fronte e i rimasugli della sua ragione che resistevano stoicamente alla tempesta dei piccoli Fay-virus scompaginarono e si dispersero.

“Eh sì che scotti , Kuropi!” sentenziò Fay non appena si staccò dall’altro , abbastanza vicino perché il suo respiro prolungasse il contatto di poco prima.

In un impulso del tutto incontrollato ed irrazionale Kurogane afferrò Fay per un braccio e lo trascinò contro di sé in un simile tipo di contatto.

Ok!” cercò di raccogliere le idee la vocina della ragione del ninja “Non si capisce nulla qui! Lo stupido mago si avvicina e noi non solo non reagiamo… lo stiamo baciando!!! Questo dev’essere un sogno!”

E sentenziato ciò fu il turno della vocina per soccombere.

Tutto considerato , se questo è un sogno e Fay sta ricambiando …perché no? concordò Kurogane.

E Fay stava ricambiando con grande entusiasmo.

 

Kurogane si svegliò con un forte mal di testa che lo tenne inchiodato al cuscino per diversi minuti. Aveva l’impressione di aver fatto un sogno stranissimo , ma per quanto si sforzasse non riusciva a ricordarselo. Alcune immagini nebbiose gli bussavano al cervello senza ottenere risposta.

Qualcosa saltò con violenza sul suo stomaco.

“PUH!!! Mokona ora sta bene!” cantilenò la bianca creatura.

“A questo si può rimediare…” sibilò minaccioso Kurogane alzandosi.

Mokona era scivolato via dal letto , già in fuga , e il guerriero ebbe giusto un istante di tempo per notare che il suo letto fosse piuttosto in ordine. Strano , gli sembrava di essersi agitato parecchio prima di prendere sonno. Forse aveva sognato anche quello…

Mokona aveva già guadagnato le scale quando Kurogane uscì come una nube in tempesta dalla sua stanza.

“Già di cattivo umore Kuropuh?”

Kurogane si prese un momento per fulminare con lo sguardo Fay , già pronto per la partenza.

Mentre il mago lo superava dirigendosi verso il piano inferiore per congedarsi coi locandieri, Kurogane ebbe la sensazione che ci fosse qualcosa riguardante Fay nel suo sogno e con suo sommo stupore non gli parve che la cosa fosse negativa. Anzi più ci pensava più si convinceva che doveva essere successo qualcosa di piacevole.

“Ah , Kurorin…”

Fay era già sulla rampa di scale e gli stava rivolgendo il più terribile dei suoi sorrisi sornioni.

“..la prossima volta starai bene e te lo ricorderai!”

Gli strizzò l’occhio e sparì oltre la visuale di Kurogane.

Improvvisamente la piena coscienza dei ricordi della notte prima e del fatto che fossero ricordi e non sogni sbatté in faccia al ninja con la violenza di un bisonte.

Non si scompose , non si agirò , né si infuriò.

Rimase inebetito a digerire questa nuova consapevolezza, finché non fu pronto a raggiungere i suoi compagni di viaggio.

Oh sì… la prossima volta sarebbe stata quando stava bene e quando avrebbe potuto ricordarselo.

Ma soprattutto, pensò con un sorrisino malizioso , sarebbe stato presto.

 

 

The end.

 

Aiutatemi , sono una povera autrice con Fay , Kuropin e Mokona a carico! Loro si nutrono solo di commenti , siate buoni e non lasciateli morire di fame! Commentate!^______^

  
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