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Autore: Machiko    18/10/2010    2 recensioni
Another Karneval story.
Finalmente la campanella suonò, e un fiume di ragazzi si riversò sulla ghiaia del cortile.
Yogi scrutò uno a uno i volti degli studenti, speranzoso.
Eccolo, finalmente. Quando lo vide, si illuminò.
Era in un angolo isolato del giardino, come al solito. Con la schiena appoggiata al muro, il ragazzo fissava il suolo.
...Una ff GarekixYogi
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era tarda mattina, e il cortile del Lilium Institute era deserto.

Lilium. Giglio.    

Era un nome da scuola femminile, quello. Il tipo di nome che suscita nella mente l’immagine di una schiera di ragazzine altere e caste. Roba da ficcarsi un dito in gola, pensò il biondino, aggrappato alle inferriate del cancello.

Finalmente la campanella suonò, e un fiume di ragazzi si riversò sulla ghiaia del cortile.

Yogi scrutò uno a uno i volti degli studenti, speranzoso.

Eccolo, finalmente. Quando lo vide, si illuminò.

Era in un angolo isolato del giardino, come al solito. Con la schiena appoggiata al muro, il ragazzo fissava il suolo.

“si chiama Gareki,” gli avevano detto. “è un asociale, lascialo perdere”. Yogi non la pensava così.

Tutte le mattine, dirante l’intervallo, usciva di nascosto dalla scua scuola per correre lì. Avrebbe desiderato tanto frequentare lo stesso istituto di Gareki. “Gareki”.

Pronunciò ripetutamente quel nome nella sua testa. Aveva un suono particolare per lui. “Ga-re-ki”.

Mentre mimava quella parola con le labbra, si rese conto che il ragazzo in questione lo stava fissando a sua volta.

Yogi avvampò. Perse l’equilibrio e cadde all’indietro, finendo steso per terra. Alcuni risero, mentre lui scappò via.

Il giorno dopo era indeciso se tornare al Lilium Institute. Aveva fatto una terribile figuraccia davanti a Gareki, proprio ora che si era accorto di lui.

Rimuginò sulla questione per tutta la mattina, ma quando suonò l’intervallo corse senza esitazione verso il cancello sul retro.

Gareki era in disparte, come sempre. Ma non aveva lo sguardo perso nel vuoto. Fissava il cancello. Esattamente dove si fermò Yogi.

I loro sguardi si incrociarono di nuovo.

Yogi si sentiva leggero, felice. Era bellissimo perdersi in quegli occhi tristi.

La campanella suonò, ma loro non si mossero.

Gareki fu trascinato dentro da una bidella, e Yogi arrivò tardi a lezione, finendo in castigo.il giorno seguente, per punizione il biondino rimase in classe per tutto l’intervallo.

“beh, tanto piove. Non sarei potuto andare comunque.”.

Finite le lezioni Yogi si incamminò con calma. Non aveva l’ombrello e si sarebbe bagnato comunque.

Quando passò davanti al Lilium Institute, diede uno sguardo all’interno. E si pietrificò.

Gareki era lì. Lì, nel solito angolino. Lì, sotto la pioggia scrosciante. Lì, che fissava il cancello.

Yogi, intimorito, scostò un’anta del cancello, che cigolò. E avanzò.

Gareki era lì, a pococ meno di un metro da lui.

In quell’assordante silenzio, Gareki alzò una mano all’altezza del petto. Yogi la afferrò.

Con le loro dita intrecciate, si sentiva sereno, felice.

E Gareki, anche lui, sorrise.

 

  
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