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Autore: sushiprecotto_chan    19/10/2010    6 recensioni
[Merlin, Morgana] Si prese la testa tra le mani. Non era giusto, non era giusto che dovesse provare così tanta pena, non era giusto che lo facesse talmente da sola se c’era qualcuno in quello stesso castello che poteva capirla, rassicurarla sui suoi poteri, dirle che anche lui era come lei, che la magia può essere vissuta non come una maledizione, ma come un dono…
Fu lì che se ne accorse. Nel fare quel gesto, i suoi occhi erano ricaduti sull’erba, su un pezzo di terreno vicino ad un albero. E proprio sotto a quell’albero, erano riusciti a scorgere un quadrifoglio.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Morgana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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Titolo: Un quadrifoglio – tempesta.
Fandom: Merlin.
Personaggi/Pair: Merlin, Morgana.
Disclaimer: Nulla è mio in questa fiction, fatta eccezione per la storia stessa. <3 Tutto appartiene alla BBC – sì, sia Merlin che Morgana, tra le altre cose ;_;. All © BBC.
Prompt: #20: Tempesta (OHPP), Quadrifoglio / Merlin, Morgana (Challenge su LJ).
Rating: Verde.
Conteggio parole: 705 (Word, escluso il titolo).
Generi: Introspettivo, Triste, lievissssssssssimo Angst.
Avvertimenti: One-shot, Het, pare mentali (?).
Introduzione/Riassunto: Si prese la testa tra le mani. Non era giusto, non era giusto che dovesse provare così tanta pena, non era giusto che lo facesse talmente da sola se c’era qualcuno in quello stesso castello che poteva capirla, rassicurarla sui suoi poteri, dirle che anche lui era come lei, che la magia può essere vissuta non come una maledizione, ma come un dono…
Fu lì che se ne accorse. Nel fare quel gesto, i suoi occhi erano ricaduti sull’erba, su un pezzo di terreno vicino ad un albero. E proprio sotto a quell’albero, erano riusciti a scorgere un quadrifoglio.

Note: 1. Partecipante al One Hundred Prompt Project.
2. Partecipante a questa Challenge indetta da ChelseaH su LJ.
3. Le informazioni sui quadrifogli le ho prese da Wikipedia. <3
4. Ambientata più o meno prima della puntata 02x12.
Urteriori: Sì, Merlin tratta i ‘problemi magici’ di Morgana come se fossero ‘le sue cose’. X°D Ma evitiamo. Ed è un masochista con la faccina!angst – ma questo ormai l’ha capito mezzo mondo.
Beh, cosa posso dire XD Questa fiction è stata scritta per la challenge “Promptlicious” di ChelseaH. Anche qui, l’ho scritta in due ore e mezza (contando le mini-pause), ma mi sono fatta aspettare un sacco e mi dispiace.
Bon; spero che sia di vostro gradimento! <3
 
 




 
 
 

Un quadrifoglio – tempesta.

 
 
Morgana era turbata – profondamente turbata – da tutto ciò che le stava accadendo in quel periodo, Merlin lo poteva vedere ed eppure continuava ad imporsi di non agire in alcun modo.
Il mago si sedette su un tronco, stanco. Era uscito dal castello per raccogliere alcune erbe per conto di Gaius, ma ora che aveva portato a termine il suo compito non sentiva alcuna voglia di tornare.
In quei tempi l’atmosfera a Camelot si era fatta pesante, di fatto più difficile da respirare. Se si restava troppo in quell’ambiente – tra le decisioni di Uther, i pericoli a cui si era riusciti a mala pena a scampare e tutta quella gente che, lavorando al castello, si sentiva soffocare da tutto questo – si rischiava realmente d’impazzire. Persino Gaius ultimamente si stava mostrando più all’erta da tutto e meno propenso al buon umore.
Merlin si rigirò un bastoncino tra le mani, cercando di cancellarsi quei pensieri dalla mente.
Chissà se anche Morgana sentiva quell’atmosfera che ultimamente c’era sempre a palazzo? Anzi, era probabile che la sentisse più di chiunque altro, essendo la pupilla del re e quindi sempre legata al castello ed alla sua routine, senza poi parlare del fatto che proprio in quel periodo aveva avuto i suoi primi… problemi.
Il mago buttò via il pezzo di legno, appoggiando la testa sulla mano destra. Chiamare la scoperta della propria magia un ‘problema’ non gli andava troppo a genio, ma doveva ammettere che nel caso di Morgana l’aver appreso l’esistenza della propria magia poteva perfettamente essere classificato come ben peggio di un semplice ‘problema’. Che spavento poteva aver preso, nel rendersi conto di qualcosa del genere? Quanta paura poteva avere, ora che aveva la certezza di cosa si trattava?
Si prese la testa tra le mani. Non era giusto, non era giusto che dovesse provare così tanta pena, non era giusto che lo facesse totalmente da sola se c’era qualcuno in quello stesso castello che poteva capirla, rassicurarla sui suoi poteri, dirle che anche lui era come lei, che la magia può essere vissuta non come una maledizione, ma come un dono…
Fu lì che se ne accorse. Nel fare quel gesto, i suoi occhi erano ricaduti sull’erba, su un pezzo di terreno vicino ad un albero. E proprio sotto a quell’albero, erano riusciti a scorgere un quadrifoglio.
S’inginocchiò a terra con un movimento pressoché automatico e lo raccolse, facendo attenzione perché non si sciupasse. Dopodichè, s’incamminò verso il castello.
Aveva ancora in mano il cesto delle erbe mediche di Gaius, quando si ritrovò a bussare alla porta di Morgana. Il quadrifoglio era nella sua mano destra, l’unica piccola scusa per cui si trovava lì.
“Il quadrifoglio è simbolo di buon auspicio; si dice che propizi bei sogni se lo si mette sotto il cuscino, prima di coricarsi. Ogni foglia ha un significato, a quanto pare, sapete? La prima rappresenta la speranza, la seconda la fede, poi c’è la terza che è per l’amore ed infine la quarta è quella della fortuna.” Le avrebbe detto, subito dopo una frase come “L’ho trovato per caso nell’erba, ho pensato che vi potesse fare piacere. Ovviamente è anche da parte di Gaius.”
Era così sottile, quel quadrifoglio, e piuttosto piccolo. Una cosina.
E mentre sente che dall’altra parte qualcuno si sta avvicinando tranquillamente alla porta, d’un tratto i suoi occhi s’incollano al verde del quadrifoglio, e a Merlin viene da guardare in basso. Si sente un codardo, per non aver deciso né di dire a Morgana il suo segreto né di non comunicarglielo mai. Si sente un codardo per essersi limitato a ‘riparare’ a questo con cose talmente inutili e insignificanti come quel quadrifoglio. Perché per buona parte sono gesti ipocriti, e sentirlo fa più male che non averli mai fatti, quei piccoli gesti.
La maniglia si abbassa, ed un’armonica figura femminile spunta dalla porta, ormai aperta. “Oh. Buonasera, Merlin!”
“Buonasera, Lady Morgana. Io…” Un sorriso. “Questo è per voi. È davvero qualcosa di piccolo, ma l’ho trovato mentre stavo cercando delle erbe mediche per Gaius. Ovviamente…”
Perché, anche se hanno un fine positivo, quei piccoli gesti equivalgono al porsi di schiena di fronte alla realtà dei fatti, esitando nelle decisioni più importanti. Equivale a voler evitare di vedere quell’enorme tempesta che, fin troppo velocemente, li sta raggiungendo tutti.



The One Hundred Prompt Project
   
 
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