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Autore: Audrey Shadows    23/10/2010    1 recensioni
“ –Giulia???-
Una ragazza mora, alza lo sguardo verso una signora uscita dall’ ospedale…gli occhi della ragazza sono arrossati, segno, di un pianto che ormai durava da molto, anche se non c’ erano più lacrime…
-si??-
-mi dispiace, ma non ce l’ ha fatta…- la signora, si avvicina alla ragazza, e l’ abbraccia…
Giulia fissa il vuoto davanti a se…ormai non ha più la forza per piangere, o per urlare, o ribellarsi…o solo pensare, “magari ci fossi stata io in quel mo mento ad attraversare la strada…”…niente, non ce la faceva…
-cosa farò adesso mà??? Cosa farò??- sussurrò all’ orecchio della donna…
-per adesso niente, andiamo a casa, e bevi a mangi qualcosa…-
Giulia non oppose resistenza, mentre la donna la alzava e la portava verso la macchina…
Passando davanti alla porta dell’ ospedale, riconobbe il padre e la madre della sua migliore amica, che si abbracciavano, e piangevano.
-mà?- chiamò Giulia anche se era lì…
-si tesoro??-
-ti prego, andiamo via da qui…-
-certo adesso ti porto a casa…-
-no…andiamocene via da Roma.-“
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Giulia-
 
 
“ –Giulia???-
Una ragazza mora, alza lo sguardo verso una signora uscita dall’ ospedale…gli occhi della ragazza sono arrossati, segno, di un pianto che ormai durava da molto, anche se non c’ erano più lacrime…
-si??-
-mi dispiace, ma non ce l’ ha fatta…- la signora, si avvicina alla ragazza, e l’ abbraccia…
Giulia fissa il vuoto davanti a se…ormai non ha più la forza per piangere, o per urlare, o ribellarsi…o solo pensare, “magari ci fossi stata io in quel mo mento ad attraversare la strada…”…niente, non ce la faceva…
-cosa farò adesso mà??? Cosa farò??- sussurrò all’ orecchio della donna…
-per adesso niente, andiamo a casa, e bevi a mangi qualcosa…-
Giulia non oppose resistenza, mentre la donna la alzava e la portava verso la macchina…
Passando davanti alla porta dell’ ospedale, riconobbe il padre e la madre della sua migliore amica, che si abbracciavano, e piangevano.
-mà?- chiamò Giulia anche  se era lì…
-si tesoro??-
-ti prego, andiamo via da qui…-
-certo adesso ti porto a casa…-
-no…andiamocene via da Roma.-“
 
Giulia, di quella terribile sera ricorda soltanto questo…o almeno, cerca di ricordare soltanto questo, anche se le immagini frammentate dell’ incidente, le passano ancora nella mente, vorrebbe dimenticarle, ma loro continuano a tornare;
solo nei pochi momenti che si circonda con il suo strato spesso di nebbia, che la avvolge, proteggendola dal dolore….solo in quei pochi momenti, riesce  ancora a ricordare i bei momenti felici, le chiacchierate tra amiche…
 
dal giorno dopo l’ incidente, Giulia, cadde in depressione;
non mangiava, e si ostinava a non mangiare niente; andava a scuola, anche se molto controvoglia, perché sapeva che appena arrivata lì, sarebbe stata riempita di domande riguardanti quella catastrofica sera…e lei non voleva ricordare.
Non usciva più, passava il tempo, china sui libri a studiare, riempiendosi la testa, con formule di matematica, poesie, grammatica latina…con ogni cosa, purché rimanesse impegnata e non avesse tempi morti, dove poteva essere libera di riflettere.
A causa di questo, i suoi voti a scuola aumentarono notevolmente, ma senza la felicità ne sua ne di sua madre…perché lei sapeva che l’ interesse verso la scuola, non era certo perché di punto in bianco le piacesse…
Soltanto dopo un mese dopo il funerale, parve ridestarsi…dopo una lite, perché sua madre voleva mandarla dalla nonna in toscana…
Volarono parolacce, e ogni sorta di cosa, in casa Mancini…
Ma la conseguenza, fu che iniziò a prendere lezioni di chitarra…non si sapeva il motivo, così, di punto in bianco, un pomeriggio, annunciò a sua madre, che avrebbe iniziato a prendere lezioni di chitarra.
Sua madre accettò di buon grado la cosa, pensando che più il tempo passava, più lei sarebbe migliorata…
Si, ogni lunedì e venerdì andava a lezione, ma il suo sguardo, era vuoto, perso, e privo di emozioni.
Suonava si la chitarra, ma non ascoltava più la musica.
Sua madre decise che finita la scuola, avrebbe esaudito il desiderio di giulia: andare a vivere in Germania…era una lingua che l’ aveva sempre affascinata, e un paese che le era sempre piaciuto…ma sua madre, non ci era mai voluta tornare, perché era per lei pieno di ricordi quel paese: era dove aveva conosciuto il padre di giulia, dove si era sposata…
Ma nonostante questo decise di trasferirsi dinuovo là, per far felice la sua bambina, e vederla rivivere, dopo la scomparsa della sua migliore amica.
Avrebbe potuto frequentare l’ università di Berlino…o quella di Amburgo…dipendeva da dove si sarebbero trasferite…
 
Decisione finale, si sarebbe trasferite ad Amburgo.
 
 
 
 
 
 
 
-Back to life-
 
Giulia, frequentava il 2° anno di università, con indirizzo lingue, ad Amburgo.
E tre sere a settimana aveva una serata tutta per lei in un piccolo locale di Amburgo il Gröninger Bad;
suonava la chitarra  e cantava.
Era una delle cose che le piaceva più fare, e perciò quando aveva trovato un’ annuncio che il locale cercava “un musicista con livello musicale abbastanza alto”, decise di provare.
E fu così che le diedero le tre sere a settimana.

le piaceva stare su quel palco e suonare,anche per i pochi presenti…si sentiva in pace con se stessa, le poche volte che suonava, cosa che non le era quasi mai successa dopo la morte della sua migliore amica.
Quella sera avrebbe dovuto suonare, anche se non era nel pieno delle sue forze…erano soltanto le 4 e 10, e c’ era ancora un sacco di tempo prima del suo piccolo show, quindi decise di uscire un po’.
Andò in giro per negozi, di strumenti musicali…anche se entrava e non comprava mai niente, le piaceva guardare le chitarre…o anche i pianoforti.
Stava guardando le chitarre che più le piacevano…le Gibson les Paul.
Mentre si avvicinava al reparto di suo gradimento, intravide un ragazzo alto, moro, con i cornrows…
Vestito tt xxl….da quello che ne sapeva su quel gruppo musicale che impazzava in tutta Europa, doveva essere Tom Kaulitz.
Si avvicinò con nonchalance fingendo di non essersi accorta di niente, e lui fosse un perfetto sconosciuto.
L’ aveva riconosciuto perché i Tokio Hotel erano il gruppo preferito di Michela,  la sua migliore amica.
Le aveva raccontato così tante volte di loro, le aveva parlato così tanto di Bill e Tom che ormai li conosceva come le sue tasche.
Erano andate al primo concerto assieme, e doveva dirlo, non erano affatto male…
Però il caso aveva voluto che fosse lei ad incontrare uno di loro adesso, e non insieme, magari quando Michela era ancora viva.
Si mise a guardare le chitarre molto attentamente, ma non gli sfuggì un’ occhiata che le fece tom.
La guardò soppesandola.
Poi tornò a scrutare le sue chitarre, ma prestando più attenzione alla ragazza di fianco a lui…magari stava solo costatando se era una fan o meno, a dire dal suo sguardo sospettoso…
Giulia, non aveva nessuna intenzione di chiedergli autografi o roba simile, non voleva affogare nei ricordi ,
per rischiare di non riemergere più…
ma fu lui ad iniziare il discorso…
-anche a te piacciono le Gibson?-
Giulia lo guardò…i suoi occhi color nocciola erano così maledettamente coinvolgenti…
-si…ma sono indecisa…-
-ovvero??-
-se prenderne una elettrica o una acustica…-
Tom la guardò sorridendo… giulia, invece si stava accorgendo di quanto male facesse parlare con lui…LUI il dio di michela…il sexgott…ma lui non se ne poteva accorgere, e giulia neanche voleva che se ne accorgesse…
-dipende da cosa devi  suonare…-
-beh…niente in particolare…-
-ah! Bene…abbiamo le idee chiare vedo…- sorrise…
-forse tu te ne intendi meglio di me…vediamo, stasera ho una serata al Gröninger Bad…dimmi tu…cosa potrei usare??-
Tom la guardò, stupito, ma sempre con un sorriso su quelle labbra…
-davvero hai una serata al Gröninger?-
-si…ho tre sere a settimana…allora?-
-scusami, ma quanti anni hai??-
-19…-
-beh, allora devi essere brava veramente…cioè non che io voglia offenderti o cosa, ma mi sembravi una di quelle ragazzine oche, che passando di qui mi aveva visto in negozio, e con la scusa della chitarra fosse entrata per attaccare bottone..- sorrise…
Giulia lo guardò…
-e cosa ti fa pensare che non lo sia? E cosa ti fa pensare che io sappia chi se tu??-
Tom scoppiò a ridere…
-sulla prima domanda, proprio niente, a parte il fatto che quasi nessuno sa quante sono il massimo delle serate per un adolescente al Gröninger, e la seconda…beh, ti si legge negli occhi… “oddio è tom kaulitz, devo parlargli?? Devo chiedergli un’ autografo?? Magari chiedergli di uscire???”…ecco da questo..-
-beh…allora ti rischiaro le idee visto che hai toppato in quasi tutto…si ho tre serate al Gröninger, non è uno scherzo; secondo, si, so chi sei, e non sapevo se chiederti l’ autografo…però per il resto hai toppato tutto…- gli sorrise scocciata…
-allora, visto che non volevi chiedermi di uscire, te lo chiedo io…stasera…dopo il lavoro?? A che ora smetti??-
Giulia lo guardò esasperata…
-ne stasera ne mai…afferrato??-
-ok a stasera!!-
-tom, ti ho detto di no..- disse estremamente seria uscendo dal negozio…
-perché??-
Ma la sua domanda rimase senza risposta, perché giulia, si avviò lungo la strada, per tornare a casa.
Tom, invece rimase sulla porta del negozio, con un sorriso ebete sulle labbra…
 
 
Era appena arrivata a lavoro, e constato che c’ era molta più gente del solito. Meglio…
Andò nei camerini, dove si preparò…per poi uscire pochi minuti dopo, in fretta e furia, per posizionarsi sul palco.
Fece le solite cover di routine, poi, annunciò le sue due canzoni preferite…
-bene, le prossime due canzoni sono dedicate ad una persona speciale! Buon’ ascolto…-
 
Impugnò meglio la chitarra acustica e iniziò a suonare…
Non notò che un ragazzo seduto al bar del locale, un po’ distante dal palco, l’ ascoltava interessato, ma anche stupito…
 
Giulia, si ricordava quando aveva composto “never think”… quando un pomeriggio grigio, ad un mese esatto dalla morte di michela si era ritrovata in uno di quei momenti morti. E purtroppo aveva cominciato a riflettere…
Pensava che l’ assurdo era che i genitori di michela non ce l’ avevano con lei…anzi la ringraziavano per tt quello che aveva fatto…
Quel pomeriggio fu l’ unico, dopo l’ incidente in cui rivide vivide le immagini della tragedia…
Rivide michela che attraversava la strada e lei già sull’ altro marciapiede…
La vide in mezzo alla strada mentre le urlava “tom è il meglio!!!!!” e sembrava ubriaca fradicia, e lei che rideva andando verso il motorino…
L’ unica cosa che sentì, fu un gran colpo di freni, una botta, e poi un’ altra di qualcosa che cadeva a terra.
Quando si voltò vide michela a terra, un po’ di metri più in la, e la macchina che l’ aveva investita che faceva retromarcia e se ne andava.
Si avvicinò a michela imprecando, e sollevandole poi la testa…sanguinava.
Cercò il cellulare nella borsetta e chiamò il 118…nell’ attesa di quei 15 minuti, prima che arrivasse l’ ambulanza aveva continuato a parlare a michela, che ormai giaceva in fin di vita tra le sue braccia… aveva continuato a ripeterle “tranquilla ce la farai…e appena starai meglio andiamo in Germania s stupriamo tom…ok??” lei non sapeva se michela la sentisse; difatti non si accorse che sul viso di michela, molto lentamente si dipinse un leggero sorriso… “michela, per favore, non te ne andare…che faccio senza di te?? Mi vestirò come una barbona…michela…ti voglio bene…non mi lasciare ti prego…resisti…” questa era stata l’ ultima cosa che le aveva detto prima che scendessero poi dall’ ambulanza con molta fretta e la portassero Dentro la sala operatoria…
Quelle molto probabilmente furono le ultime cose che michela aveva sentito…
 
A giulia, mentre suonava e cantava, le si incrinò le ghermente la voce, perché le era salito un groppo in gola, e una lacrima aveva preso strada lungo il suo viso…
“ e questa era never think!”
Poi suonò “keep olding on” di avril lavigne… l’ aveva dedicata a Michela per l’ ultimo compleanno che avevano passato assieme, quello per i suoi 17 anni.
Come ogni anno da quando si conoscevano si erano ritrovate a casa di giulia, e lei aveva impugnato la chitarra e aveva cominciato a suonarle quella canzone…
Non che le piacesse particolarmente, ma aveva un bellissimo significato.
 
Tom continuava a guardare giulia, alquanto stupito…era brava…ci sapeva fare…
E cantava in una maniera, che comunicava quello che provava, e ci avrebbe scommesso stava per mettersi a piangere…forse le aveva dedicate al suo ex ragazzo…
 
Giulia cercò di arrivare a fine canzone senza scoppiare in lacrime…
Finita quella, però, salutò velocemente e si chiuse in camerino per 10 minuti buoni dove si sfogò…
Dopo essersi calmata, si mise il cappotto pronta ad uscire, ma si trovò difronte, un ragazzo alto che le sbarrava la strada…
-oddio no…- si lamentò..
-invece si…te lo avevo detto che sarei venuto!- le rispose felice lui…tom…
-e a me sembra che ti avessi detto di non venire…che hai visto tutto lo spettacolo??-
-a dir la verità non proprio tutto…comunque, ti va un aperitivo con me?-
-tom, sono le undici di sera…-
-fa lo stesso…-
-ok…-
Si presero un tavolino appartato, e tom tornò all’ attacco…
-stavo dicendo, non ho visto tutto lo spettacolo, me ho sentito le ultime due canzoni…e mi sembra siano state dedicate a qualcuno….- le sorrise malizioso…
-infatti non ti sbagli…sai ti facevo più stupido…- rispose giulia impassibile e un po’ acida fissando imperterrita il suo bicchiere.
-secondo me al tuo ex, che ti ha mollato per il tuo caratteraccio, e tra parentesi non lo biasimo, e tu non superando il trauma hai scritto quelle due canzoni!- tom sorrise compiaciuto della sua spiegazione…
-allora, non sono dedicate al mio ex, e una delle due canzoni, tra parentesi l’ ultima, è di avril lavigne, hai ragione le ho suonate perché non ho mai superato un trauma, ma il trauma è stata la morte della mia migliore amica 2 anni fa se vuoi sapere, e più precisamente 2 anni oggi…- giulia abbandonò lo sguardo dal bicchiere e lo posò su tom…
Bam! Colpito e affondato.
Tom aveva una faccia da pesce lesso…pensava a osa avrebbe fatto senza il suo migliore amico…cioè Bill, suo fratello in poche parole…si sarebbe sparato…
-mi dispiace…non immaginavo…-
-niente, tranquillo, cosa ne potevi sapere??- disse un po’ più calma…
-ti manca?-
Giulia lo guardò seriamente…
-domanda cretina…comunque si molto…-
-e quando hai scritto quella canzone?-
-beh…la prima, quella di mi pugno, un mese dopo la morte…ero caduta in uno stato depressivo…non mangiavo e non volevo mangiare…insomma mi stavo uccidendo lentamente…non uscivo e passavo tutto il tempo sui libri evitando i tempi morti dove la mia mente poteva pensare a quello che era successo quella notte dell’ incidente…- giulia prese fiato…-però, un giorno dopo una litigata con mia madre, perché voleva spedirmi in toscana, ho preso la decisione di iniziare a suonare la chitarra…piaceva molto la chitarra a michela…e beh…tu eri il suo idolo…mi parlava sempre di te…fantasticava come ogni fan, nel momento in cui ti avrebbe incontrato…e invece guarda, la cosa è toccata a me…e non sai quanto male mi faccia parlarti…-
Giulia guardò tom…e tom guardò lei cercando di capire cosa esattamente stava provando in quel momento…
-ti fa male parlarmi?- le chiese incerto…
-si…e non immagini quanto…è il mio incubo peggiore che si realizza…tu…eri suo, ti amava, e non te lo dico tanto per dire, sul serio…e quando ti ho incontrato stamattina, il cuore ha mancato un battito…davanti a me ho rivisto tutti i concerti ai quali avevo assistito con lei, solo per vedere te…per sentirti vicino…e non mi sembra giusto stare qui a parlarne,visto che è morta mentre parlava di te…-
Giulia rialzò ancora lo guardò… era privo di espressioni, e non riusciva a decifrare quello che provava.
-tom, non volevo turbarti con i miei problemi personali…ne hai già troppi di tuoi…adesso vado…-
Giulia si alzò, e andò alla cassa per pagare.
-katrin, lascia tutto sul mio conto…-
-ok tom…arrivederci…-
E così giulia, uscì dal locale con tom silenzioso di fianco.
-grazie…non dovevi…- gli disse giulia…
-niente, non ti preoccupare…è il minimo per aver fatto il cretino…-
-tom…uffa…come potevi saperlo??? Adesso che ti senti in colpa per aver fatto una gaffe??-
Tom la guardò…
-si,hai dei problemi?? Scusa se cerco di scusarmi in qualche modo, la prossima volta mi ricorderò di non farlo.- le disse beffardo.
-la morte è l’ unica cosa che ti fa stare veramente male, vero kaulitz?-
Tom la guardò alquanto stupito….uno perchè nessuno l’ aveva chiamato così, per cognome dalle medie, e secondo, perché era vero, la morte è l’ unica cosa al mondo che era anche in grado di farlo piangere.
-come…-
-la mia migliore amica, come ti ho detto, era totalmente innamorata di te…sapeva ogni singola cosa, anche se, fra parentesi dubito su questa cosa, e mi parlava sempre, quindi, pressa poco, so qualcosa su di te.-
-e perché dubiteresti che mi conoscesse??-
-perché una persona non si finisce mai di conoscerla, ti sembra, ma alla fine, se ci pensi bene non la conosci affatto…e poi soprattutto con un ragazzo di fama mondiale….- sorrise…
-beh, hai ragione…solo che non posso spiattellare davanti al mondo la poca vita privata che mi è rimasta, non credi??-
-certo, anche se non ti posso dire che ti capisco perché sarei una bugiarda…hai ragione.-
-grazie…-
-di niente kaulitz.-
Giulia frugò dentro la sua borsa, e ne estrasse un pacchetto di Marlboro Light…
-ne vuoi una?- chiese al ragazzo che le camminava a fianco
-no grazie…-
Tom la guardava mentre fumava…era una bella ragazza, e ne aveva passate tante…soprattutto la morte della sua migliore amica…
Come poteva essere sopravvissuta a tutto questo??
-senti, ti riaccompagno a casa…se ti va…-
-ma no dai…non stare a scomodarti, prendo l’ autobus…-
-ma che scomodarmi…dai…- le sorrise…
-ok…- rispose lei con un’ alzata di spalle…
 
 
 
-e così è venuto fuori il nuovo soprannome di Bill: Sorriso eternamente ebete!-
Giulia rise, rise di gusto per la prima volta in quella serata…per la prima volta dopo 2 anni…
Non aveva una di quelle risate da oca sganasciata…era carina e piacevole…
-è qui fermati…-
Tom fermò la sua Audi TT, davanti ad una palazzina.
-vuoi salire?- gli chiese la ragazza distogliendolo dai suoi pensieri…
-ok…ma non saltarmi addosso!- disse lui ridendo…
-oddio kaulitz…come farò a resisterti già mi sento avvampare!!!-rise ancora…
Lo lasciò dentro alla macchina, mentre si avviava verso la palazzina.
Aprì il portone e lo tenne aperto per il ragazzo…
Salirono al 4 piano ed entrarono in un’ appartamento bello grande…
-bello…-
-si…non mi lamento…si poteva trovare di peggio di sti giorni…-
-mmm….vivi da sola?-
-perché?-
-niente così…-
-no…vivo qui…con mia madre…-
-ah…vivi ancora con la mamma…capisco…- e tom sorrise
-non tutti hanno la fortuna di poter girare il mondo e vivere negli hotel sai?? E poi sinceramente è più comoda casa…sai la mamma che stira, che prepara da mangiare, che lava…non ti devi preoccupare di niente….- e gli sorrise beffarda…
Tom non le rispose, guardava il pianoforte a cosa esposto nella sala…
-ah…quello è mio…- disse giulia…
-suoni anche il pianoforte?’-
-yess…mi sembra che anche tu sappia fare qualcosa…zoom into me….o una cosa del genere…-
-si…ma è solo per i concerti…-
-ahah…-
Giulia si sedette sul divano e tom, visto che non l’ aveva invitato, la imitò…
-mi suoni qualcosa?- le chiese tom…
Giulia lo guardo…
.stai scherzando???- e scoppiò a ridere.
-no…seriamente, mi suoneresti qualcosa?-
-ok kaulitz…- giulia si alzò dal divano che stava difronte al pianoforte e si sedette sul seggiolino di legno con fodera in pelle, pronta a suonare.
Dopo aver lanciato un sorrisino beffardo a tom, il quale ricambiò, si voltò verso il pianoforte dinuovo, e si concentrò.
Suonò il suo pezzo preferito di Giovanni Allevi, [e giulia ci avrebbe scommesso che tom non sapeva chi fosse] Back to life.
Per i 4 minuti seguenti tom rimase ad occhi chiusi con la testa appoggiata ad un cuscino….
No, non stava dormendo, si godeva quell’ attimo di tranquillità, e quella musica meravigliosa…
Che l’ avesse scritta ancora lei?? Possibile…di certo quella strana ragazza, che ancora non era caduta ai suoi piedi, non era il suo tipo, ma era una piacevole compagnia;
aveva una risata piacevole, e non era un’ oca…
tom alzò la testa, e la guardò…non era per niente il suo tipo….era mora, quasi nera, magra…[forse dovuto al fatto che era caduta in depressione e non mangiava quasi niente…], neanche tanto tettona…ma alla fine, qual’ era il suo tipo??? Nel corso degli ultimi anni era andato a letto con le ragazze più disparate…
ma nessuna era stata come giulia…
in lei non reprimeva la voglia di saltargli addosso… ma ugualmente, l’ aveva colpito più di altre…
quando si dice: “ci si va intestardire della persona sbagliata…”.
Tom continuava a guardarla…non aveva mai fatto un discorso di senso compiuto con una ragazza, da più di 5 anni…di solito i suoi discorsi si limitavano a cose del tipo “hey ti va di venire a letto con tom kaulitz?”, “hey sei molto carina…perché non continuiamo il discorso in un luogo più adatto?”…
Ma con lei non era stato così…neanche lui aveva una voglia repressa di saltargli addosso [anche perché l’ avrebbe denunciato per tentata violenza], no…aveva voglia di conoscerla…aveva voglia che ci fosse qualcosa di più del soltanto sesso…
Tom, era ancora, con lo sguardo fisso verso di lei quando lei si voltò…
-allora?-
Tom si risvegliò dal suo presunto coma momentaneo…
-carina…sei brava…-
-grazie…ma lo so già!- e gli sorrise…
Lui per tutta risposta fece un debole sorriso beffardo…
-hai perso la lingua kaulitz??hai trovato qualcuna che ti da del filo da torcere??- rise…rise serena e …sincera, come non lo era più stata da due anni…
Strano, era felice che tom, per quanto estraneo fosse, avesse deciso di stare a farle un po’ di compagnia…
Anche se all’ inizio pensava che volesse qualcos’ altro… [chi ha orecchie per intendere…xD]
-che fai dormi qui?- gli chiese dopo un po’ vedendo che si era appoggiato con la testa ad un cuscino e aveva chiuso gli occhi…
-no…pensavo..- le disse, mantenendo sempre gli occhi chiusi…
-ah…strano pensi…non me lo sarei immaginata..-
-guarda che strafigo pazzesco, non vuole dire = idiota patentato…oddio qualche volta lo faccio, ma non sono ritardato…-
-tom, scherzavo…- disse lei leggermente arrossita…per fortuna aveva gli occhi chiusi… xD
-lo so…-
Tom dopo pochi minuti aprì di colpo gli occhi…e si alzò con nonchalance dal divano…
-io vado…-
-ok…-
Giulia si alzò a sua volta dal divano per accompagnarlo alla porta…
-allora…ci vediamo in giro… anche se, fra parentesi dubito fortemente…-
Tom la guardò…
-beh, non deve essere necessariamente così…mi dai il tuo numero??-
-il mio numero?? E da fare che??-
-se avessi voglia di vederti ancora per qualche concertino privato dove non sia io a suonare??- le chiese con un bellissimo sorriso storto che solo lui e Edward Cullen sapevano fare…xD
-che carino….va bene…solo perché mi fai pena kaulitz…sembri quasi disperato!!!- e gli rise in faccia…
Giulia tornò in casa un attimo, e tornò poco dopo con un foglietto in mano…
-tieni…grazie per il bel dopo serata…- stavolta leggermente imbarazzata di dover essere sincera…
-non ho fatto niente…- disse tom…
-no…davvero…non stavo così bene e in pace con me da due anni…grazie…-
-allora…di niente quando vuoi!.-
-notte…- e giulia chiuse il portone…
Tom rimase un’ attimo a fissare quella porta chiusa…sorridendo come un’ ebete…che se l’ avesse visto qualcuno, l’ avrebbe scambiato per un maniaco pervertito…
Prese fuori il cellulare dalla tasca dei jeans e memorizzò il numero in rubrica…per poi andarsene…
Salì in macchina, e mandò un messaggio…a chi si può immaginare…poi mise in moto e partì.
 
 
Giulia si stava lavando i denti quando squillò il cellulare…
-pronto?-
-ciao tesoro sn io…-
-mamma! Ciao dove sei? È tardi!-
-si lo so…è che mi hanno cambiato il turno…e mi fanno restare per la notte…ti dispiace??.
-ah…no mamma…sopravviverò per una notte…tranquilla…ti voglio bene!!!-
-ok ciao amore!! A domani..-
 Poi prima di spegnere il telefono controllò i messaggi…posta in arrivo…1 messaggio.
Lì che lampeggiava la bustina arancione nel telefono…un numero che non conosceva…
“ciao giulia….(si scrive così vero??? Non so l’ italiano…), grazie anche a te per la serata tranquilla che abbiamo trascorso…era molto che non ne passavo una così…beh, questo è il mio numero…mi fido…non andarlo a dare in giro!!!! Buona notte… tom!”
Giulia si accorse, solo quando guardò lo specchio davanti a se, che stava sorridendo…che carino…decise di rispondergli…ma si ricordò di non aver fatto la ricarica…avrebbe dovuto a spettare domani…
Andò nella camera da letto, si spogliò e si mise a letto, addormentandosi per la prima volta dopo due anni , con il sorriso sulle labbra.
 
 
 
-Ihr erster Stich ins Glück Die Wunde Bleibt Für immer-
 
 
Giulia si alzò di buon’ umore….forse a causa della sera, prima…si preparò per andare a lezione,
e fece colazione…quel giorno avrebbe avuto letteratura tedesca…
uscì d i casa, pochi minuti dopo aver saltato la colazione…
entrò nel primo bar che trovò, e ordinò un cappuccino e una brioche vuota.
Ingollò il tutto alla velocità della luce a andò all’ università.
Furono le 4 ore più lunghe della sua vita, e uscita dall’ aula, andò a segnarsi per il primo esame dell’ anno.
Uscì dall’ università e si fermò a fare una ricarica per il cellulare…
E subito chiamò tom…era miracolosamente acceso…
vari minuti e una ventina di squilli dopo, una voce impastata dal sonno rispose…
-…onto?-
-bene…vedo che siamo mattinieri!!!-
-….i è?-
-oddio un caso perso…sono giulia…-
-ah…hai idea di che ore siano???-chiese leggermente aggressiva la voce, ma anche felice di sentire l’ altra voce al capo del telefono…
-si…solo perché sono appena uscita da lezione, sennò starei ancora nel tuo stesso stato dormiente o anche peggio…- rise…
-ah…e che ore sono??-
-le 12 e mezza…-
-è l’alba, ti rendi conto???-
-dai non fare il bambino…-
-cosa c’era di così urgente da chiamarmi a quest’ ora??-
-ti volevo invitare a pranzo…- si mordicchiò il labbro inferiore…
-non saprei..-
-se non ne hai voglia fa lo stesso…-disse leggermente delusa…
-no…ok…dove?-
-mmmm…non so decidi tu un bel posticino…mi passeresti a prendere???-
-ok…a che ora???-
-tra 40 minuti può andare bene??? Ma certo che va bene…a fra poco!!!- e giulia chiuse la conversazione ridendo come una bambina a cui hanno regalato le caramelle…e non sapeva il  perché di tutta quella felicità…cioè lo sapeva…infondo anche a lei tom era sempre piaciuto…
 
Tom ricacciò il telefono sul comodino, e si rotolò nel letto…stropicciandosi gli occhi e stiracchiandosi…
Ah quella ragazza….le aveva anche permesso di svegliarlo così presto...cioè…non che la potesse fermare, me non le aveva neanche sclerato addosso…
E la cosa che notò appena in piedi era che si sentiva stranamente risposato nonostante si fosse svegliato così presto.
Uscì dalla camera da letto, e si diresse in cucina in boxer e torso nudo con le fossette di venere perfette, sopra al suo bellissimo fondoschiena…
-hola fratello!!!- esclamò tom…
Bill alzò gli occhi dalla tazza di latte e cereali, capelli scompigliati, trucco sbavato, e occhi arrossati e gonfi…
-oddio… che è successo????!!!- si allarmò subito Bill…
-niente, perché??- chiese tom stupito e curioso…
-niente…non ti vedevo così pimpante di prima mattina da…sempre! Constatando anche che è lunedì mattina…di solito sei ridotto come me adesso...o peggio…-
-allora…quando andavamo a scuola, e perché il lunedì mattina c’era mate…sennò se avessero messo una materia più interessante come anatomia, sarei stato ben felice di andare a scuola a quell’ orario da galline!! E seconda cosa…non posso stare qui a cincischiarmi…c’è qualcosa di pronto??-
Bill lo guardò, cercando di sfruttare, la sua mitica telepaticità che aveva con il fratello…
-una donna!!!-
-cosa???- chiese il gemello alquanto preoccupato del fratello…
-una donna!!! C’è una donna!!! Esci con una donna!!!- bill rideva come una demente e si aggrappava al braccio del fratello continuando il suo spettacolino…
-bill sicuro che sia solo latte???- chiese tom avvicinandosi alla tazza e annusandone il contenuto…
-si…ma tu esci con una donna!!!- bill rise ancora più sonoramente…
-bill , ti ringrazio per la bella sveglia mattutina a base di risate isteriche contro tom, ma x la prossima volta ti prego di trattenerti!- disse un georg che assisteva alla scena scocciato per essere stato svegliato…
-georg…questa cosa è assolutamente da festeggiare!!! Tom non ha dormito con una donna stanotte!!!-
Georg strabuzzò gli occhi, ok che tom poteva essere alquanto eccentrico quando si parlava si “azioni sul campo” e il campo era il letto…ma che non fosse andato a letto con una donna, lo turbava assai…
-tom, sei diventato gay??- chiese allibito il bassista…
Tom stava per rispondere a tono, ma il gemello non glielo permise…
-no georg!!! Cosa hai capito….ha conosciuto una e non ci ha dormito stanotte!!!! Capisci?????!!!!! E adesso ci deve uscire…a pranzo….in un ristorante…senza letto di mezzo…- bill lo guardava in modo eloquente, come se il povero bassista fosse un completo demente ritardato e non capisse un fico secco della situazione…
-bill nessun ristorante c’ha un letto….- disse tom…
-ah….- georg tirò un sospiro di sollievo… -e chi è questa ragazza??-
-nessuno…perché siete fissati che ci sia una ragazza??? Me lo volete spiegare??- chiese alquanto spazientito tom e arrossendo leggermente….
-allora caro fratellino….primo perché hai risposto al telefono, ma non è una cosa tanto rilevante, e chiunque ci fosse dall’ altro capo del telefono eri felice di sentire la sua voce, anche se provavi a fare l’ arrabbiato…- bill lo guardò sorridendo…- seconda cosa, che aggiungo alla prima, non gli ha sclerato addosso, ed è una cosa fondamentale, terzo, sei arrossito fin da subito quando ti ho chiesto se c’ era una donna, e poi trovavi delle cose stupide per sviare il discorso…- bill lo guardò dinuovo…i suoi sguardi volteggiavano da georg a tom…-e quarto….hai fretta di prima mattina, sei riposato e felice.- bill lo guardò con un sorriso a 42 denti, [che faceva invidia allo stregatto di alice…xD], compiaciuto della sua spiegazione.
-allora?- chiese georg…
-allora cosa??? non è niente di serio…l’ho conosciuta ieri a un negozio di strumenti musicali, mi ha detto che suonava al Gröninger bad, e la sono andata a vedere…dopo il suo spettacolo, abbiamo bevuto qualcosa, poi siamo andati da lei….e ha suonato il pianoforte…solo per me…ha detto….-
-quindi è stata una sveltina…- intuì bill…
-no…neanche un bacio se vuoi saperlo…è che la cosa che non riesco a capire è perché mi stia intestardendo con lei…cioè non è fisicamente il mio tipo…non è una tettona, non è bionda, occhi blu…insomma…non è…basta…invece quando l’ ho conosciuta era piacevole stare con lei, non mi è saltata addosso, non mi ha nemmeno quasi mai sfiorato apposta…insomma non ci capisco più niente…-
-caro fratello…quando si dice che ci si innamora sempre della persona sbagliata….- disse bill comprensivo appoggiandogli una mano sulla spalla…
-ma non mi sto innamorando!!!- disse tom più o meno sconvolto….
-invece si tom…tu non l’hai mai provato, e non puoi saperlo…credimi…le storie più belle nascono così…-
Ma bill fu interrotto da un cellulare che suonava…
-tom è il tuo….-
-o cristo!!!- tom si alzò lentamente dallo sgabello, ma bill era pronto all’ attacco ed era già corso su per le scale per arraffare il telefono di tom e rispondere…
-o cielo!! Bill lo sai che poi ti raccolgo con il cucchiaino!!!- e corse anche tom su per le scale…
Quando entrò in camera si ritrovò davanti agli occhi una scena alquanto spiacevole… suo fratello seduto sul letto che parlava al telefono…
-si…scusalo per il ritardo…è stata colpa mia e di georg…-
-non ti preoccupare….però non ha cambiato idea sul pranzo…vero??-
-nono tranquilla…scs come hai detto che ti chiami??-
-non l’ho detto difatti…giulia piacere…-
-ah!...non sei tedesca…-
-beh…non totalmente…mio padre si…sono italiana dalla parte di mia madre…-
-capisco….che bello un’ italiana…l’ho sempre detto che tom infondo ha buon gusto…- sorrise beffardo al gemello che era sulla porta…
-si…senti, ma perché è così in ritardo??? Che gli avete fatto??-
-niente…lo costringevamo a parlare…e visto che sei la diretta interessata del discorso, lo chiedo a te….-
-oddio no….bill, dammi quel dannato telefono!!!!!!- disse tom avvicinandosi minaccioso al fratello…
-no te lo sogni adesso ci parlo io…-
-bill, per favore, potresti dire a tom di vestirsi almeno?? Posso immaginare che sia ancora in boxer…-
-cavolo hai proprio ragione…!! Tom, vatti a vestire ha detto giulia! Ti aspetta fra 20 minuti a casa sua…sennò ci andrete direttamente per cena…-
-grazie bill…cos’è che volevi chiedermi?-
-se ieri sera l’ avete fatto…-
-bill!!!! No!!! E anche se fosse non lo verrei certo a dire a te! Non ti conosco nemmeno!-
-okokok…calmati…non l’avete fatto…ti volevo solo dire una cosa, approfittando del fatto che lui è chiuso in bagno…tu gli interessi.- disse fermo bill
-si come no…-
-credimi!!! Sono il suo gemello…sento quello che prova…e credimi, se ieri sera non ti è saltato addosso è perché qualcosa in te ha scatenato il suo lato…più umano diciamo…non si è comportato come un’ animale a caccia…ecco…-
-mmm…capito…e che devo fare??-
-beh…niente in particolare…si te stessa e basta…senti usciamo un giorno di questi??-
-ok…ma perché??-
-una sessione di shopping…domenica!!!ok ti faccio sapere per bene!!! Ciao!!! L’animale reclama il telefono!!!-
-ciao bill…-
-grazie fratellino…- gli disse tom assottigliando lo sguardo…
-di niente...è proprio una cara ragazza!!!- disse sorridente bill…-
-si…io vado…non so quando torno…-
 
Giulia appoggiò il telefono sul bordo della vasca…beh, neanche lei era pronta…si stava mettendo lo smalto rosa shoking sulle mani…
Beh…non sapeva se essere felice o meno della sua chiacchierata con bill…però il fatto che tom almeno un po’ tenesse a lei doveva ammettere che le piaceva;
dopo aver dato l’ ultima passata al mignolo, uscì dal bagno, e si andò a mettere le scarpe…
-tesoro, come mai sei vestita così??- sua madre…ecco…si era svegliata…
-devo…uscire…posso?-
Sua madre strabuzzò gli occhi poi riprese il controllo di se…
-certo! E dove vai?? Certo non al parco…-
-no…difatti…ristorante…un mio…amico…-
-ah!!...e non mi ha detto niente che hai il ragazzo?- questo nel linguaggio complesso di sua madre voleva dire: “quando arriva fallo salire che voglio vedere se va bene per te”.
-beh…non è il mio ragazzo…ci siamo conosciuti ieri…al negozio di musica…poi è venuto a lavoro da me, e poi dopo il lavoro qui…ma se ne è andato quasi subito…aveva delle cose da fare…-
-oddio spero non l’abbiate fatto sul divano!!!- disse sua madre sconvolta…
-mamma!!!anche tu!!! Non l’abbiamo fatto…se ti fa piacere saperlo, sono ancora…vergine…-
-ah!...-sospirò sua madre portandosi una mano sul petto…-grazie al cielo..-
-ok…- suonarono al campanello…
-vado io…- giulia rispose…
-chi è?-
-tom…-
-puoi salire un’ attimo per favore…?-
-certo…tt quello che desidera…- disse sorridendo…ma lei questo non poteva vederlo…
Pochi secondi dopo bussarono alla porta…
Sua madre si era seduta sul divano…aspettando il ragazzo…
Era felice che sua figlia avesse ripreso ad uscire…e solo quella mattina aveva notato che c’era una nuova luce negli occhi di sua figlia…
-vieni…-gli disse giulia…
-come siamo eleganti…-disse tom…
-ti prego non infierire…sono uno schifo-
-no…non è vero…io piuttosto, non sapevo che mettermi, come sto?- fece un giro su se stesso…
-bene…- “come sempre” pensò giulia sorridendo…
-tesoro chi è??- una voce proveniente dalla sala catturò l’ attenzione di tom…
-tua madre?- sussurrò..
-si…voleva chiedermi con nonchalance chi eri…ma nel linguaggio madre e figlia voleva dire “devo vedere se va bene per te” per questo ti ho fatto venire su…così si mette l’ anima in pace…scs…-
Tom la guardò ridendo e trattenendo una piccola risata, che però si spense, e capì forse, la preoccupazione della madre…
-andiamo allora…presentami a tua madre…qual è la versione ufficiale? Sono il tuo ragazzo??-
-no!- disse giulia… tom era un po’ deluso dentro di se, ma non lo diede a vedere…
Entrarono in salotto, prima tom seguito da giulia…
-mamma…questo è…-
-sono tom…piacere…- porse la mano alla signora seduta sul divano…
-lei è…-
-la prego mi dia del tu…mi fa sentire vecchio…-tom rise…una risate cristallina, che giulia, ci avrebbe scommesso, aveva catturato anche sua madre…
-comunque si, sono quello dei tokio hotel…-
-ah…bene…divertitevi allora…-
-si…certo…non so bene a che ora torniamo…ma penso che appena finito di mangiare torniamo…-
-beh? Non ti va di fare un giro….o una cosa del genere??-
-a va bene…allora dopo…prendo la borsa…-
Si allontanò dalla sala, per entrare in camera sua; cercò la sua borsa nera…e quasi le venne un colpo..
-che cavolo ci fai qui??-
-niente…guardo…carina la tua stanza…- disse tom…
-si grazie…-
Alle pareti della stanza, c’erano molte foto, di due ragazze, una mora, che era giulia, e l’ altra bionda…
Poi foto dei loro concerti e biglietti…
-era la tua migliore amica?- chiese tom indicando la ragazza bionda in una foto…
-si…michela…dai andiamo che ho fame…-
Giulia uscì dalla stanza lasciandolo impalato a guardare quella foto…
Poi uscì dalla stanza, dove si imbatté in giulia…
-mi stavo chiedendo se ti stessi svestendo….-rise…
-dai andiamo piccola pulce prima che ti assalga…-
-ciao mamma!-
-salve!-
E i due ragazzi uscirono dalla palazzina…
Tom salì al posto del guidatore e giulia passeggero…
-mi piace sta macchina…è comoda…-
-lo so…non dirmi cose che so già…-
-certo…a proposito dove mi porti a mangiare??-
-perché?? Non ti piacciono le sorprese??-
-sai non vorrei rischiare un’ intossicazione…- gli disse acida giulia…
-ah…capisco…brutta quella…-
-no, a parte gli scherzi, dove andiamo??-
-ristorante italiano in Werterstraße…-
-ah…perché proprio quello?-
-che non ti piace?possiamo cambiare…
-no…non è quello…perché il ristornate italiano?-
-ah…perché sei italiana, e a me piace la cucina italiana…e pensavo che anche a te…-
-okok…grazie del pensiero…sei stato carino…- giulia gli sorrise
-di niente…carino è il mio secondo nome!-
Una decina di minuti dopo erano davanti al ristorante…chiuso…
-tom è chiuso…sei sicuro che non è il giorno di riposo??-
Chiese giulia mentre parcheggiavano…
-no tranquilla…l’ho fatto chiudere io…-
-perché??-
-per tranquillità sai…ti devo ricordare che esci con tom kaulitz??e poi oggi sono anche senza scorta…perciò…-
-ah…giusto…scusa…-
-niente…dai andiamo…- disse aprendole la portiera…-
Entrarono nel locale pochi minuti dopo;
-cosa prevede il menù?- chiese giulia…
-beh…di preciso non lo so…è a sorpresa…-
-ah!...bene-
Il cameriere portò prima una bella bottiglia di Möet, poi porto delle tagliatelle al ragù, arrosto, e una bella insalata…per chiudere il tutto con un bel caffè espresso.
Uscirono dal ristorante, e salirono in macchina…
-grazie per il pranzo…- disse giulia…
-di niente…qualunque cosa per una bella ragazza come te…- le sorrise tom mentre faceva retromarcia…
Giulia arrossì e cercò di cambiare discorso…

 

   
 
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