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Autore: rosegarden    23/10/2010    2 recensioni
Perché se lei è i tasti neri di una pianoforte, io sono quelli bianchi.
E tutti sanno che suonati insieme, la musica che nasce è piena delle sensazioni che compongono la nostra esistenza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Black Keys



Un testo è un tessuto di parole.
Infatti la parola testo, dal latino “textus”, significa proprio tessuto.
Ma il testo di una canzone è un tessuto di emozioni, ricordi, amori. Molto più di semplici parole.


Le lacrime che scendono ora sono le stesse che scesero qualche mese fa,quando mi innamorai di te.
Si tu mi vedessi adesso, appoggiato al muro di questo stupido edificio dove ti ho conosciuto, mi prenderesti per uno stupido ragazzino.

Mi siedo al pianoforte è la mia prima lezione alla Juliard, c’è l’ho fatta, il sogno di una vita si realizza.
Quando ti vedo arrivare, con passo deciso, e ti siedi accanto a me, siamo compagni.
Ti leghi i lunghi capelli castano scuro in una coda disordinata, ti concentri meglio.
Mi rivolgi uno sguardo sussurandomi un –hey- a mò di saluto e poi torni al lavoro.
Quello sguardo, quegli occhi verdi in contrasto con i capelli scuri. Profondi e inimmaginabili, mi catturano.
Forse troppo.


Ti ho dato tutto di me, mi hai fatto vivere il periodo più bello della mia vita, avevo paura di amare.
Ma tu mi hai aiutato.
Ho ritagliato dal tuo ricordo tante piccole stelle, così il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte.
E io sono qui con questo foglio in mano, con la pioggia che lo sfiora lentamente, facendolo sbiadire il colore. Ma non importa è tutto nella mia mente.
Rimangono in confusione, fra il bianco e nero. Mentre tu sei lì, abbracciata a lui.
Sotto quell’ombrello dei colori dell’arcobaleno.
E il mio viso continua a rigarsi di lacrime. I ricordi, mi pugnalano al cuore.
La tua risata isterica, quando dicevi qualche stupidaggine e te ne accorgevi solo quando era già uscita dalla tua bocca.
La tua bocca, piccola e rosea. Morbida. Appassionante.

-Nicholas ci pensi sono già due mesi che stiamo insieme?-
La guardai negli occhi, eravamo lì al pianoforte, a provare una canzone di Mozart.
-già, è tutto così stupendo-
-sai, a volte ho paura di essere come questi tasti neri, quando li suoni producono una bellissima melodia, ma non sono necessari per comporre una vera sinfonia, possono non essere usati-
-però io non ho mai sentito cosa più bella in vita mia, del loro suono, come non ho mai visto cosa più bella di te-
Si avvicinò a me, prendendomi il viso con le mani e lasciandomi un leggero bacio a fior di labbra.


Il sentimento continua a riportarmi ai momenti stupendi con te. Il nostro nascondiglio, le passeggiate sotto la neve, le carezze e il nostro amore.
Non voglio lasciare il nostro pentagramma senza note, adesso si sta sbiadendo come questo che ho in mano.
Ma è ancora recuperabile, la nostra canzone si può ancora suonare.
Avevo pensato che non tutte le storie finissero con il “vissero felici e contenti”.
Almeno, la nostra.
Invece c’è ancora un barlume di speranza. Almeno per me.

-Nicholas, i o sono un casino e soprattutto lo sono e lo sarei con te,non so come spiegarti...io dovevo farlo dovevo dirtelo prima che il rapporto peggiori devo trovare solo il coraggio per farlo...non ci riesco sei speciale ecco perchè ho paura di farti male ma te lo faro' lo stesso se non te lo dico! non so i modi giusti non l'ho mai fatto con una persona che ho amato sul serio!...scusa....-
-Chanel cosa stai dicendo?-
-ti voglio bene, e tu troverai sicuramente un'altra, meglio di me, più bella, più dolce, più brava, migliore.-
-io ti amo Chanel-


La guardai allontanarsi da quell’ombrello, camminando all’indietro.
Corri Nick, corri per una santissima volta, fai la cosa giusta! Sta andando via.
Le andai incontro, appoggiandole la mano sulla spalla sinistra facendola girare di scatto.
Era bellissima anche con tutti i capelli bagnati e attaccati al viso.
Non c’era traccia di trucco, lei non si trucca quasi mai.
-Nicholas?..-
-ascoltami un attimo io ti..ti devo parlare-
Annuì con la testa guardandomi con i suoi occhi.
In quel momento la desiderai con tutto me stesso.
-io..io ti amo..veramente-
E poi, la baciai. In uno di quei baci da film in bianco e nero e con tutta la passione che ardeva dentro di me. L’amore che provavo verso di lei. Lasciando cadere il foglio in una pozzanghera li accanto a noi.
Il bianco e nero si unirono all’istante. Come noi due.
Perché se lei è i tasti neri di una pianoforte, io sono quelli bianchi.
E tutti sanno che suonati insieme, la musica che nasce è piena delle sensazioni che compongono la nostra esistenza.


Questa storia la dedico a lei, la mia Fede, la mia compagna di motorino, e di felicità.
Senza di lei questa one-shoot non sarebbe nata.
Grazie.
  
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