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Autore: Dhemos    24/10/2010    1 recensioni
Il petalo, simbolo della creazione di Madre Natura, è un'arma troppo potente per essere utilizzata da un uomo a scopi di lucro.. Ma io, ci sono riuscito, non per scopi propri, ma per semplice e puro amore verso la mia stella.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Filosofia del Petalo di Rosa.

 

Da giorni, mi assilla l'idea di una vita tormentata dalla vita stessa, anzi, da un petalo che leggiadro viaggia nella mia mente, ed io che con lo sguardo lo seguo, lo carezzo e sento il suo profumo scorrermi dentro.
Lo sento quel petalo che mi percorre e mi consola della paura che provo di riperderlo nell'immenso globo terrestre, che tra pochi attimi abbandonerò per riversarmi in quella che si chiama "la cascata del mio inconscio".
Casualmente, ora, quel petalo è ancora qui con me, mi accompagna, mi scorge, mi carezza ancora con un leggiadro finir candido... Infine giocherella coi miei capelli ed infine mi scorre dietro la schiena per rivolare nel vento, ed accompagnarmi anche nelle fauci delle foreste più tormentose.
Sarà un angelo? Sarà la vita? O sei tu, stellina? La qual chiaror di luce pende dalla tua linfa?
Risi per un secondo.. La vita parve scorrermi davanti agli occhi.. Mi faceva sentire finalmente un uomo, vivo di me stesso e col pieno controllo delle mie emozioni.
Cadevo, cadevo, in questo buco nero formato dalla morte della mia stella.. Un anima pura, che brillava nello spazio immenso per farsì che il mio volto fosse sempre sotto il suo fotone* brillante..
Mi illuminava continuamente, ed è qui che rimembro gli attimi più belli, nonostante cadessi tra le sue fauci.
Sto cadendo. Sto cadendo sempre di più, con il petalo di rosa bianco che non mi abbandonava per nessun motivo: sotto di me, lei, con l'intento di uccidermi.
Potei voltarmi, ma sapevo che stavo per morire.. Cadevo, le stelle cominciavano a salire verso l'alto, non c'era aria per respirare, non c'eri tu per vivere e per vivermi. La mia vita, era conclusa.
Quante notti passate a scrivere lettere, a scriverti e a ricercarti nell'immenso spazio per raggiungerti e rimembrarti, cara stellina, ed ora che sto per morire tra la sua foresta nera, voglio ricordarti che lo stesso sono felice, perchè molto probabilmente, vivrò dentro di te, e crescerò di ciò che ingerirai.
Regolerai la mia anima, la poserai su una bilancia d'oro e peserai il mio cuore e la mia anima... Deciderai se sarò degno del paradiso o del tuo inferno che si cela dietro il tuo animo docile...

Cara Stellina;
sto cadendo e ti sto pensando..
Ti penso e cado sempre di più, da questo mondo all'ingiù..
Cerco di guardarti, ma non posso, sei diventata troppo nera e macabra per il mio animo.
Da anni guardo il cielo per riconoscere il tuo animo puro e denso.. Il tuo animo puro come una rosa.. Pertanto, oggi, ti dimostrerò quanto sia potente la forza della natura.. Quanto sia potente l'essere umano unito all'amore che prova per la stella che ama e che desidera da tutta una vita.. Un uomo il quale ha tante paure ma ne ignora l'esistenza per reincontrarti nello spazio-tempo che ci circonda. Almeno una volta sarò felice di morire con l'idea che tu, in un futuro, sarai ancora lì a brillare per me..
Ti Amo, stellina.

Con forza presi il petalo della vita..
Lo scagliai nel buco nero che diventò luce;
e lei, raccolse le mie spoglie impure nella sua Anima.

Al Diavolo Azzurro del mio Cuore.

  
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