Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Ricorda la storia  |      
Autore: rosegarden    24/10/2010    1 recensioni
L’infermiera lo face entrare, e gli porse davanti la piccola.
-come devo fare? Come la devo tenere?-
Glie lo face vedere con mani esperte, e lui prese in collo sua figlia.
Pianse, ancora vedendo quegli occhi i suoi. Appena aperti di una vita che nasce e di una che non c’è più.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L'argomento di questa shot è un po'..inusuale, me l'ha ispirata un Libro di Nicholas Sparks, che adoro.
Spero che vi piaccia e che lasciate un commentino.
Con affetto, Ylenia.


-Nick è ora-
-no, sono le quattro di notte, preferisco dormire-
-Nick ti ripeto che è ora-
-Hope ho sonno-
-Nick! Porca miseria ho le contrazioni!-
Bastò quella parola per far capire a Nick che era davvero ora.
-che cosa?-
Quasi cadde dal letto, e si diresse diretto in bagno.
-dove vai?-
-a farmi una doccia, non si sa mai, il travagli può durare anche 24 ore-
Si lasciò cadere dolcemente l’acqua tiepida addosso, rischiarendosi dalle idee.
Sua moglie, Hope, stava per partorire e lui si stava facendo la doccia. Si, stava facendo la doccia. La doccia. Ma era uscito fuori di testa?
Mandò immediatamente il getto dell’acqua su il pallino blu, facendola diventare a una temperatura artica.
La chiuse e si diresse in camera sua.
-Nick ti prego, dimmi che non sei diventato pazzo, ho bisogno di te-
-si ora mi vesto e andiamo-

-ok, niente panico-
-io sono tranquillissima-
-bene, perché non c’è nessun motivo di agitazione-
-lo so-
Bene, non aveva preso l’eventualità del caso di non essere pronto per diventare padre.

Le strade erano deserte per arrivare al LA Hospital.
Ma a quanto pare all’interno non erano della stessa idea.
-salve, mia moglie sta per partorire-
Si rivolse gentile a una signore che si trovava dietro a una lastra di plastica trasparente.
-si ogni quanto ha le contrazioni-
-all’incirca ogni 10 minuti-
-bene si sieda e aspetti il suo turno-
-cosa? Mia moglie sta per partorire e lei mi dice di aspettare il mio turno?-
-è il primo figlio?-
-si-
-ecco, si sieda e aspetti il suo turno-

Un paio di milioni di secoli dopo li chiamavano, Hope stava avendo un'altra contrazione e respirava affannosamente.
Ok, non era passato poi tutto quel tempo, ma a lui sembrava così.
La portarono in camera, e le collegarono sul pancione un monitor da dove si sentiva il battito della piccola o del piccolo.
-hai paura?-
-no-
Buon per lei, invece lui era terrorizzato. Non era pronto, avrebbe voluto leggere tutti quel libri che riguardavano la gravidanza e il dopo e il dopo ancora.
-mi piacerebbe che un giorno avesse una sorellina o un fratellino-
Volentieri ma prima pensiamo a far crescere il primo, se ci riesce, pensò.
-certamente-
-ti amo, tu?-
-fino sopra il cielo- lei lo guardò stranita.
-me lo diceva sempre la mamma-


Le contrazioni aumentarono finché non arrivò la anestesista che le fece un epidurale e poi fu portata in sala travaglio.
-faccia come le ho detto e tra pochi minuti diventerete genitori-
Hope cominciò a spingere, sempre più forte.
-e io cosa devo fare?-
-rimanere lì-
Dopo un po’ uscì una bambina. Che iniziò a piangere freneticamente.
Era abbagliato da cotanta bellezza. Era uguale alla mamma, i suoi occhi, le labbra,..
-avete sentito?-
Si girò di scatto e mentre guardava la moglie sentiva un suono sordo e continuo, sempre uguale.
Gli occhi chiusi, e la testa poggiata. Come se riposasse.
Il dottore ordinò di far uscire subito i parenti.
-cosa succede? No, non posso uscire, Hope! Voglio rimanere con lei! Hope!-

Dopo un po’ videro uscire il medico, con in faccia una mascherina, se la tolse.
-cos’è successo?-
Intanto gli passò davanti la barella con lei sopra.
-dove la portano? Perché non si muove?- urlò.
-mi dispiace-

Vide la moglie, ma non voleva veder la bambina.
La bambina che aveva ucciso lei, la sua vita, le sue speranze, la sua gioia.
La bambina che gli aveva impedito di fare l’amore con sua moglie, di averla un ultima volta.
Si lasciò cadere sulla sedia, in una saletta.
-signore, le consiglio di vederla, è una bambina stupenda, e sta benissimo-
Con gli occhi ancora grembi di lacrime, guardò l’infermiera e si alzò, diretto nella nursery.
Come avrebbe fatto senza di lei, come avrebbe cresciuto la loro figlia?
L’infermiera lo face entrare, e gli porse davanti la piccola.
-come devo fare? Come la devo tenere?-
Glie lo face vedere con mani esperte, e lui prese in collo sua figlia.
Pianse, ancora vedendo quegli occhi, i suoi. Appena aperti di una vita che nasce e di una che non c’è più.

I svegliò di soprassalto con la fronte bagnata e la gola secca.
Tastò il letto alla sua sinistra. Vuoto.
Allora, era o no un sogno?
Scese di corsa dal letto e si diresse in salotto la vide lì sdraiata sul divano con la lampada accesa.
-amore che succede, che ci fai in piedi a quest’ora?-
-Nick senti-
Lui mise la mano sopra la sua pancia, e sentì una lieve pressione e poi ancora spostatasi più in là.
-è bellissimo-
-è lei che cerca di parlarci-
-Hope, torna a letto, riposati-
Si alzò lentamente, tenendosi la schiena e si avviò in camera.
Era stato un sogno.
Si mise sdraiato accanto a lei, e l’abbracciò tenendola stretta, fra le sue braccia.

ok, volevo vedere Nick Jonas papà. prima o poi si spera che lo diverrà.
in un momento anche un po' tragico.
grazie.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: rosegarden