Merlin si svegliò nel letto del Principe. Il servo si alzò togliendo il braccio di Arthur che gli ricadeva sul fianco. Il moro cominciò a raccattare i vestiti per terra: non poteva certo andare in giro nudo! Arthur, ancora sdraiato sul letto a dormire, ronfava leggermente. Le coperte lasciavano intravedere un po' il petto nudo. Merlin si aggiustò la bandana, in maniera che non si vedesse un segno rosso sul collo. Appena aperte le tende rosse che non facevano passare la luce del Sole, gli occhi azzurri del Principe si aprirono. Merlin sorrise.

-Sveglia!

Il servo cominciò ad aprire la finestra. Arthur borbottò qualcosa, richiudendo gli occhi. Il Principe era un bimbo che aveva bisogno di cure. E Merlin queste cure gliele dava.

-Non riesci a pensare a niente di nuovo da dire?

La voce assonnata del Principe arrivò chiara alle orecchie del moro. Da fuori entrava una leggera brezza. Merlin sorrise ancora, mentre pensava a modi più consoni di svegliare il Principe.

-Come?

-Ogni mattina dici sempre la stessa cosa.

Arthur si girò pigramente nel letto, stiracchiandosi con gli occhi ancora chiusi. Merlin lo fissò facendo finta di non capire cosa stesse cercando di dirgli.

-Oh, mi dispiace. Che ne dite di “gambe in spalla”?

Arthur lo guardò scettico. Sinceramente, Merlin sapeva di aver assunto uno sguardo da pazzo. In fondo “gambe in spalla” poteva dire tante cose, no? Tipo mettere le proprie gambe in spalla per permettere di entrare più facilmente...

-“In piedi e al lavoro”?

Ok, quest'ultima cosa nascondeva ben poco. Merlin ridacchiò fra sé e sé, vedendo lo sguardo del Principe. Aveva l'aria di chi diceva “Questo non ha capito niente”.

-“Giù dal letto, pigrone”?

La voce di Merlin aveva seriamente assunto una sfumatura divertita, mentre gli occhi di Arthur esprimevano solo voglia di vendetta. E il servo sperava che il padrone si sarebbe veramente vendicato. Magari non la gogna, ma...

-No, non ve ne piace nessuna, vero?

Il viso di Merlin divenne deluso. Poi era lui che non capiva i sottointesi! Arthur sbuffò leggermente, mentre scuoteva la testa alla domanda del servo. Anche lui era deluso, anche se dalla poca voglia del moro di rientrare fra le coperte. A questo punto, mancava solo il colpo di grazia.

-Va bene.

Merlin si diresse verso la porta sotto lo sguardo attento di Arthur, che già gustava il sapore di una vendetta notturna.

-Io... penso che me ne andrò, prima che decidiate di fare qualcosa...

A queste parole, il Principe scagliò un oggetto contro il servo. In fondo Merlin l'aveva preso in giro facendo finta di non capire cosa intendesse quando aveva cominciato il discorso: lui era il Principe e una sveglia più consona non doveva togliergliela nessuno. Merlin evitò velocemente l'oggetto tirato. Cosa aveva tirato il Principe? Nessuno dei dure lo sapeva, ma il moro sapeva che avrebbe dovuto poi metterlo a posto. Merlin, tuttavia, sorrise divertito alla reazione di Arthur, uscendo dalla porta per dirigersi verso la propria stanza per andare a prendere la borsa per cercare le erbe per Giaus.

NOTE: ok, non è proprio il massimo, ma un commentino piccolo piccolo me lo fate, please? Non fate quella faccia, lo so che non ne vale la pena, ma non fate le difficili! Chi di voi ha visto la puntata di sabato scorso. Mani alzate mani alzate... una, due, tre... dieci... venti... vabbè, ho perso il conto, ma suppongo che queste tot che l'hanno visto ricordino questo pezzo, vero?? KISS