Camminava avanti e indietro per il backstage da almeno mezz'ora, mordicchiandosi le pellicine delle unghie e cercando di canticchiare qualcosa per rilassarsi.
Faceva sempre così Zack. E sul palco alla fine, paranoie pre concerto a parte, era sempre il migliore.
Brian sorrise.
"Agitato?"
Zacky sollevò gli occhioni azzurri dal pavimento, sputacchiando una pellicina sul pavimento ormai quasi consumato dalle suole delle sue scarpe. "Me lo chiedi prima di ogni concerto da almeno undici anni Bry...non si vede che sono nervoso?"
L'altro chitarrista sosopirò. "Si, si vede"
"Allora non farmi domande cretine"
Brian scosse la testa, aprendo le braccia. "Dai, vieni qui"
Zacky si tuffò nel suo petto accogliente, respirando a pieni polmoni il suo profumo. "Ho paura di fare qualche casino Bry...se inciampo nei cavi? Se stono? Se stecco le note?"
Brian sbuffò. "Vorresti piantarla di dire stronzate, per piacere? Non inciamperai nei cavi perchè non sei un'imbranato, non stonerai perchè non sei stonato e non steccherai le note perchè sei un fenomeno con la chitarra, Zee. E, prima che tu possa dire altre cazzate, ti ricordo che non sei un principiante e abbiamo provato tutto il pomeriggio..."
Il ragazzo si rilassò un po' nel suo abbraccio, sospirando. "Si hai ragione, scusa...ma ehi, ora che ci penso, te lo ricordi il nostro primo concerto?", fece sorridendo.
Il chitarrista ridacchiò. "Mai dimenticato, Zee"

Fa caldo, è estate.
Suoniamo in un pub del cazzo vicino
al porto vecchio di Huntington.
Praticamente gli unici interessati a noi
sono quattro ragazze con gli ormoni in fermento
e i nostri amici.
Ma chissenefrega, noi suoniamo come se davanti
al palco instabile ci fosse il mondo intero a guardarci.
Jimmy fa casino con la batteria, fa tremare il palco.
E Matt ha una voce che...

Brian strinse più forte Zacky a sè.
Dio, quanto gli mancava Jimmy.
"Mi stai soffocando", mugugnò Zack nella stoffa leggera della sua maglietta.
Brian scosse la testa, allentando un po' la presa. "Scusa"
Zacky sorrise, finalmente calmo. "Ti amo Brian"
Si baciarono per un po' prima che uno dei tecnici annunciasse urlando che mancavano cinque minuti e iniziasse ad aiutarli ad infilarsi le chitarre.
"Okay Zack, calmo adesso", si disse il secondo chitarrista prendendo un respiro profondo.
Brian gli sorrise. "Andiamo?"
"Andiamo"

Angolino cimitero:
Fa schifo.
E' corta - e vabbè, questo non è un gran problema - e non ha senso.
Però vabbè.
Dedicata a Lorenzo e Zimo, i migliori cavalieri che avessi mai potuto desiderare al concerto dei Sevenfold.
Grazie a chiunque recensirà, gli dovrò eterna riconoscenza.
So guys...
Rest foREVer in a little piece of heaven ;)