Giochi di Ruolo > Vampiri: la masquerade
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Autore: Folg_89_Franko    25/10/2010    0 recensioni
L'Abbraccio cambia sempre, non è mai uguale, ma a volte ritorna...
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Untitled Document La luce dei neon mi accoglie al risveglio, mentre stendo le membra.
Che ore sono? Le sette e mezza passate mi indica l'orologio che ho al polso, a quest'ora il sole è già bello che tramontato, si può uscire tranquillamente...più o meno.
Ho sete e ho bisogno d'aria, di stare in mezzo alla gente, stasera vedo a farmi un giro, niente libri o computer.
Apro l'armadio, indeciso su che mettere, poi decido per una maglietta nera dei Combichrist e l'immancabile chiodo.
Cristo, comincia ad essere stretta, devo mandare qualcuno a fare compere.
Scendo in garage, altro dilemma, con che esco stasera? Basta uno sguardo e sono già seduto dentro alla Eleonor, un altro secondo e il suo dolce cuore ricomincia a battere, con lo stesso ritmo che aveva cinquant'anni fa, la sera che l'ho presa.
Scivolo rapido per le strade illuminate e piene di vita, meglio vedere come va allo Xavan, ho lasciato il locale nelle mani di quel disgraziato di Phil per troppo tempo senza andare a vedere.
Case e palazzi sono sempre meno fitti, poi imbocco la tangenziale e in dieci minuti sono fuori dall'abitato, altri dieci e la sagoma della discoteca appare davanti a me, poco dopo parcheggio nella zona riservata.
Si avvicinano un paio di buttafuori intenzionati a sbattermi fuori a calci perchè quello spazio è riservato agli ospiti, poi si accorgono di chi sono e tornano prontamente indietro.
Entro dalla porta di servizio, mentre la musica dance mi investe in pieno, cristo quanto odio sta merda...
Una rapida occhiata e in mezzo alla marea di corpi che ballano scorgo un paio di personaggi un po' in disparte, John e il suo amico. Meglio andare dal dj e dirgli di cambiare il suond prima che ammazzo qualcuno...
Mi avvicino alla postazione dell'idiota che ha messo su questa musica, facendomi strada tra i fighetti che infestano la pista, un paio non resisto e li schiaffo a terra, poi arrivo alla console.
“Ehi tu” dico, scrollando il dj che si sta contorcendo come un idiota “metti su questa” e gli passo una chiavetta USB con sopra un po' di musica seria.
Sulle prime resta basito, poi basta un'occhiata per vederlo obbedire tranquillamente, bravo...
All pain is gone comincia pochi secondi dopo, finalmente qualcosa di buono da ascoltare, adesso andiamo da Phil...mentre John e Carl scendo in mezzo alla pista e mi ringraziano con un cenno di capo.
Qualcuno mi strattona, ma guarda te, è proprio il vermetto che stavo cercando.
“Ciao Phil, vedo che hai fatto delle modifiche mentre non c'ero...”
“Ehm...buona sera signore...”
“Non mi hai risposto, verme...”
“Ehm...si signore, era per attirare più vene, signore...”
“Ma chi se ne fotte delle vene! Quelle le troviamo sempre, questo è un posto per Fratelli, muoviti e chiama tutti, digli che stasera Uriel vuole far festa! E prega che vengano...”
“...s-si signore...”
Non sono neanche le dieci e il locale è tornato quello che doveva essere, un ritrovo di Fratelli, dei miei Fratelli sopratutto, un locale della Feccia per la Feccia.
Ho dato ordine di dar fondo alle cantine, tanto di nettare ne trovi sempre...
Ci sono proprio tutti, da quelli del Teschio Nero ai Santificati, mentre parecchi della marmaglia di prima sono spariti, ma in compenso sono arrivati altri e altre, la Feccia è sempre socievole.
Mi tolgo il chiodo e mi butto in mezzo alla mischia, questa festa è anche mia...calore, sudore, profumo...da quanto tempo non ne ero circondato...
Le sorelle Krist sono seminude sul cubo, belle come sessant'anni fa, forse di più...
Poi eccolo, il bruciore in fondo alla gola, la sete...devo bere questa sera...
Nadia! Nadia è la che balla! No, Nadia è morta!
Mi avvicino ma porca puttana, sembra proprio lei!
Così uguale, nelle movenze, nell'aspetto, nell'odore...forse anche nel sapore...
Un'occhiata alle persone giuste e faccio capire quella è roba riservata.
Ormai sono le quattro, la gente comincia a scemare, il locale tra poco chiude e a breve il sole sorge... ma Nadia resta, resterà...

 

A breve il locale riaprirà, meglio sistemare un attimo la pista...
“Tu!” mi grida una voce alle spalle, Nadia si affaccia alla porta svestita come ieri sera, ancora sporca di sangue...
“Tu che cazzo mi hai fatto!” mi urla contro mentre mi avvicino.
“Bentornata, Sorella...” Nadia è tornata, sorrido dopo tanto tempo, mentre lei fa un passo indietro, forse le zanne l'hanno spaventata...





  
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