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Autore: Ksanral    25/10/2010    2 recensioni
Odiava il temporale. Odiava sentire i tuoni far vibrare i vetri della sua camera, gli sembrava che potessero romperli ed entrare a scuotere persino il suo letto così forte da fargli male.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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= Premessa: io non sono una grande fan dei JB, nel senso che non sono una di quelle che sanno tutto dei fratelli, della loro vita privata e delle loro abitudini alimentari. Perciò è probabile che ci siano delle imperfezioni in questa breve storia, ma l'ispirazione mi ha permesso di scrivere questo e questo io ho scritto. Non so neanche perché l'abbia pubblicata, mi ero ripromessa di non farlo...
C'è un'apparizione di un OC, non ho la più pallida idea se nella realtà esista, né tanto meno come si chiami, ma esiste in questa ff, perciò vi prego di evitare eventuali commenti riguardo a ciò XD.
Buona lettura! =




Between Thunder And Heart

Fuori pioveva talmente forte che ogni altro suono era coperto.
Dentro la casa, lui suonava talmente forte che persino il rumore della pioggia era coperto.
Odiava il temporale. Odiava sentire i tuoni far vibrare i vetri della sua camera, gli sembrava che potessero romperli ed entrare a scuotere persino il suo letto così forte da fargli male. Allora, qualsiasi ora fosse, anche nel cuore della notte, si alzava e cominciava a suonare.
Anche quel giorno pioveva ma non c’erano finestre a dividerlo dai tuoni. Era cresciuto ormai, la paura che i tuoni gli ribaltassero il letto era svanita quando con la logica aveva capito quant’era impossibile. Ma ancora odiava quella sensazione di vulnerabilità che il temporale continuava a dargli.
Dietro le quinte tutti fremevano. Ogni concerto era così, nonostante ormai ci fossero abituati, l’adrenalina saliva insieme con quell’agitazione positiva che fa piacevolmente tremare, proprio appena prima di salire sul palco.
Da occhi esterni, quindi, non c’era niente di strano se lui aveva imbracciato la chitarra, collegato un paio di cuffie per non disturbare (cosa che aveva imparato a fare quando i suoi genitori entravano in camera sua nel cuore della notte per rimproverarlo di averli svegliati) e aveva suonato i primi accordi che gli erano venuti in mente. Non aveva mai detto a nessuno quello che provava, nonostante non fosse più paura da molto tempo, ma soltanto disagio.
Era isolato da tutto, gli occhi chiusi per rilassarsi, perciò non poteva vedere la minuta figura che gli si avvicinava, né tantomeno sentirla chiamarlo. Quando una mano gli toccò il braccio, facendogli saltare l’accordo, sussultò spaventato che per un attimo la sua infantile paura si fosse avverata e un tuono l’avesse colpito. Ma poi si rese conto di chi aveva davanti e lo spavento svanì. Abbassò lentamente le cuffie, sorridendo appena, mentre il temporale tornava ad avere la meglio sul suo udito.
«Scusa, non volevo spaventarti.» disse dolcemente la ragazza, con un sorriso sulle labbra.
«Non c’è problema» rispose lui con tranquillità. «Ero solo distratto…»
«Speri che il concerto sia rimandato?» domandò con grande sorpresa del ragazzo.
«No, no certo che no! Che ti viene in mente, Annie!» rispose, ma anche alle sue orecchie suonava falso.
«Allora perché suonavi come un forsennato?» gli domandò mentre un largo sorriso di vittoria si dipingeva lentamente sulle sue labbra, facendolo rabbrividire all’idea che la ragazza potesse conoscere il suo segreto.
«Perché stiamo per iniziare un concerto e mi stavo preparando.» rispose ritrovando la calma.
«Non c’entra nulla il fatto che piova?»
«No!» esclamò troppo in fretta «Ciò che voglio dire…» iniziò, arrampicandosi sugli specchi «E’ che, ovviamente, la pioggia può essere un deterrente per i fan, ma anche piuttosto pericoloso col palco bagnato per tutte le acrobazie che Joe fa di solito… Sai com’è no?»
«Beh, certo capisco…» rispose lei per nulla convinta. «Nick, ascolta…» riprese, diventando più seria. «Sono la tua migliore amica da più di dieci anni. Forse è ora che ti fidi un po’ di più e ti vergogni un po’ meno, non credi?»
Nick rimase spiacevolmente senza parole. «Non-non so cosa vuoi dire…» borbottò con tono a malapena udibile.
«Sono sempre ai concerti come tua supporter… La tua fan numero uno. Credi davvero che non sappia quanto ti metta a disagio il temporale?!» gli domandò Annie alzando gli occhi al cielo e poi voltandosi per raggiungere gli altri ragazzi, lasciando Nick esterrefatto.
Nonostante tutto allora, qualcuno che conosceva il suo segreto c’era, si ritrovò a pensare. Sorrise e ripose la chitarra. Quei tuoni là fuori gli davano già meno fastidio.

   
 
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