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Autore: Dazel    30/10/2010    4 recensioni
«Vuoi dormire con me?»
«... s-sì.» senza farselo ripetere una seconda volta, Luke si infilò nel lettone caldo del professore e lo abbracciò.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storie Spaventose~

Flora aveva serrato ogni finestra con stanza con estrema cura, assicurandosi che dalle persiane non entrasse nemmeno uno spiraglio di luce solare. Era stato attirato lì con la scusa di scacciare un insetto spaventoso, ma non appena ebbe messo piede nella camera vi era stato chiuso dentro. Le intenzioni della bambina erano completamente ignote a Luke, che in ogni caso non si preoccupò affatto. Innocentemente pensò fosse solo uno dei giochi che Flora era solita organizzare per passare il tempo, magari misteriosi ed enigmatici. Luke, seduto a gambe incrociate sul parquet della stanza, vide la fiamma della prima candela accendersi in uno zampillo. La fiamma danzava influenzata dai loro respiri, sciogliendo lentamente la cera pallida. La piccola afferrò il lume acceso e l'avvicinò all'altro, in modo che quello si illuminasse. Quando entrambe le candele furono accese, la camera si tinse di un arancio intenso ed inquietante.
«Dov'è questo animaletto?» chiese Luke alzando gli occhi su Flora. Questa non rispose, limitandosi a sorridere in modo furbetto. Per la prima volta il bimbo notò che l'amica teneva qualcosa nascosto dietro la schiena.
«Tu sai che giorno è oggi, vero Luke?» chiese lei.
Luke strizzò gli occhi, concentrandosi per un secondo. Perché quella domanda? C'entrava forse con la sua “cattura”? «Il trentuno di ottobre.»
«E che cosa succede il trentuno di ottobre?» lo canzonò Flora.
«Niente?» domandò retoricamente lui, inarcando in modo buffo un sopracciglio. In cuor suo conosceva la risposta, ma preferiva di gran lunga ignorarla. La sua paura per la festa che ricorreva in quella data era nota a tutti, proprio perché lo palesava in continuazione. Il giorno di Halloween, generalmente, Luke se ne restava chiuso in camera, a letto, in allerta. «Che sciocchino che sei, Luke! Oggi è il giorno di Halloween! Per questo ti ho fatto venire qui... voglio raccontarti una storia spaventosa!» Flora mostrò l'oggetto che teneva celato, era un libro dalla copertina in pelle scura su cui sopra vi era inciso un nome con un carattere elegante: Edgar Allan Poe.
Non poteva fare la figura del fifone e scappare via... proprio no! Cavoli!

~


Anche il sussurrare innocuo del vento che passava con dolcezza tra le foglie degli alberi riusciva ad incutergli un tremendo terrore, destandolo dalla parvenza di sonno che di tanto in tanto lo catturava. Quanto poi il legno scricchiolava, Luke sentiva i brividi passargli per tutto il corpo e il cuore iniziare a battergli velocemente nel petto. Fu verso mezzanotte che si arrese all'inevitabile decisione di chiedere al professore di poter dormire con lui. Questo feriva un po' il suo orgoglio... Tutto voleva, meno che il professore pensasse a lui come un fifone! Voleva essere l'impavido ometto al fianco del più celebre enigmista di Londra, non il bambino stupido e pauroso che gli stava alle calcagna.
Con un sospiro affranto, Luke uscì dal suo letto. Proprio in quel momento l'anta dell'armadio cedette e si spalancò, scaturendo nel bambino un tale panico da farlo schizzare fuori dalla stanza in un batter d'occhio. Attraversò il corridoio della casa correndo, fino a raggiungere la stanza del professore. Senza nemmeno pensare di bussare, spalancò la porta si precipitò all'interno della camera, per poi richiuderla lentamente.
Hershel dormiva da ore, Luke ne era certo. Se ne stava sul lato, con la bocca socchiusa e i capelli arruffati in testa. Il bambino si sentiva quasi colpevole a destare l'uomo dal suo sonno ristoratore, ma sapeva fosse una cosa assolutamente inevitabile. Allungò una manina verso la spalla del professore e lo toccò delicatamente, chiamandolo con la voce più innocente fosse in grado di fare.
«Pro-professore...» Sussurrò piano Luke, «Professore...»
Hershel socchiuse gli occhi, li chiuse e poi li riaprì «Luke?» aveva la voce impastata di sotto e gli occhi lucidi. Soffocò uno sbadiglio e poi domandò pacatamente «Cosa c'è, Luke?»
«T-Temo c-ci sia uno spirito nella mia stanza! H-Ha aperto l'armadio ed io-»
Layton ridacchiò, alzando le coperte «Vuoi dormire con me?»
«... s-sì.» senza farselo ripetere una seconda volta, Luke si infilò nel lettone caldo del professore e lo abbracciò. «Che ne dici se domani andiamo a scoprire cos'è stato ad aprire il tuo armadio? Potrebbe uscirne fuori un enigma divertente.»
Luke affondò il volto nel petto del professore «Umh...» ora che la tranquillità aveva ghermito il suo cuore come le braccia del professore avevano fatto con il suo corpo, il sonno iniziava a farsi sentire e le palpebre si appesantirono pericolosamente.
«Umh... mh... professore?»
«Sì, Luke?»
«Non... sono un fifone...» esalò un attimo prima di assopirsi completamente e addormentarsi. Layton sorrise e gli accarezzò i capelli «Certo che no,» sussurrò «Certo che no, ragazzo mio.»
   
 
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