Ciao a tutti mie cari lettori.Lo so ho rotto le scatole di scrivere, scrivere, scrivere e mai concludere però prometto che questa almeno proseguirà più delle altre, non prometto di aggiornare in brevi tempi e costantemente ma aggiornerò. In questa storia, come avrete potuto vedere dalla presentazione, non c'e Robert Pattinson con Kristen e compania bella perchè ormai mi hanno stufato, sempre e solo loro, B A S T A, cosi la mia mente malata oggi ha partorito una piccola idea dove i protagonisti saranno Ian, Nina e Paul di The vampire diaries ed ovviamente me, la mente malata che di tanto in tanto pertorisce queste idee malsane.
p.s vi piace l'immagine?
p.p.s me lo lascereste un commentino?!?!
Buona serata a tutti.!
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Prologo.
Uscire fuori da quella casa era stata l'idea migliore che mi era venuta in mente oggi. Come avevo fatto a dimenticarmi di quanto fossero noiose e stressanti?, mi era sempre riuscito molto difficile concepire come una festa simile coinvolgesse così tante famiglie, madri e figlie soprattutto, e probabilmente a farmi odiare tutto questo era anche l'assenza di quella che un tempo commentava negativamente questi eventi insieme a me.
< Martina? > Senti una voce pronunciare il mio nome con una domanda, probabilmente insicura se fossi realmente io oppure no, mi sembrava una voce familiare, ma infondo tutte quelle che sentivo erano familiari, questa però più di tutte ma la mia mente non riusciva a collegarle una faccia. Buttai la sigaretta e mi voltai scocciata ma con un finto sorriso convinta che fosse una mia ex compagna che probabilmente odiavo, ma quando mi voltai rimasi senza parole.
< Nina? > ci fissammo per un interminabile secondo, entrambe eravamo spiazzate per la sorpresa, ma non appena quello che ci parve un sogno, divenne la pura realtà, finimmo l'una tra le braccia dell'altra quasi in lacrime. Dopo qualche secondo passato così ci staccammo, entrambe ci guardammo dalla testa ai piedi e finimmo a ridere come al nostro solito.
< Non siamo affatto cambiate > dimmo all'unisono riferendoci ai nostri vestiti. Da quando la famiglia Dobrev aveva cominciato questa tradizione della festa in onore della signora Dobrev io e Nina ci vestivamo sempre uguale, io rigorosamente di nero e rosso mentre lei di nero e bianco.
< Eppure di anni ne sono passati > dissi accendendomi un'altra sigaretta.
< Ma le abitudini sono dure a morire > disse riferendosi alla sigaretta che mi ero appena accesa.
< Touchè, lo sai come sono fatta >
< Eri già impossibile da frenare prima, non oso immagire quel povero del tuo ragazzo > guardai Nina per un secondo mantenendo la mia finta serietà ma non resistetti a lungo e gli scoppiai a ridere in faccia.
< Nina, io non sono fidanzata, o meglio non più > dissi sorridendo, Nina mi fissò cercando di capire se mentivo o se dicevo la verità ma a giudicare dalla sua espressione mi credeva.
< Facciamo che ci credo, comunque rimane il fatto che devi aggiornarmi su molte cose > disse prendendomi sotto braccio.
< Amica mia, entrambe abbiamo molto da dirci >
< Intanto pensiamo a superare questa serata amica mia > ci guardammo dritte negli occhi capendoci immediatamente come sempre, entrambe sospirammo ritornando poi, nel bel mezzo del ciclone.