I
will make him love me
-Lo farò innamorare di me-
Emily
era seduta tra i banchi di scuola e ascoltava la
lezione, aspettando che finisse. L’ultima ora era la
più pesante di tutte,
soprattutto quando si trattava di biologia.
L’insegnante fece fare loro degli esperimenti con degli
embrioni di coregone.
Seguiva il programma avanzato, insieme alla sua amica Rebecca. Vennero
distribuiti a tutti dei microscopi.
Dovevano individuare le varie fasi della mitosi, senza
l’aiuto di appunti né
tantomeno del libro. Dopo aver individuato le fasi, il professore diede
un voto
e continuò a spiegare fino a che la campanella
suonò.
Vide tutti i suoi compagni alzarsi di corsa e buttare disordinatamente
i libri
nello zaino. Emily invece fece con calma, o almeno si sforzava di fare
con
calma e di apparire tranquilla.
“Ciao Emily. A domani” le disse Becks, facendole un
cenno con la mano.
“D’accordo, ci vediamo domani”.
Prese lo zaino e se lo mise in spalla, uscendo nel cortile della scuola
che era
affollato di studenti, ansiosi di ritornare nelle proprie case.
La ragazza invece, si sedette sui gradini della scuola e
cercò di individuare
con lo sguardo Josh, il suo migliore amico, di cui era segretamente
innamorata
da sempre.
Il cielo si oscurò, nascondendo il sole e facendo presagire
un temporale con i
fiocchi. L’aria era divenuta più fredda e Emily
indossava solo una felpa.
Qualche minuto più tardi arrivò un ragazzo a
bordo di un motorino nero. Le
sorrise, salutandola.
“Ciao!” esclamò il ragazzo radiante,
togliendosi il casco.
“Ehi” gli corse incontro, abbracciandolo. Poi fece
un passo indietro, per
osservarlo. Aveva i capelli castani scompigliati a causa del casco, gli
occhi
che sprizzavano di felicità e un sorrise capace di
illuminare il mondo. Era davvero
bello. Portava una maglia che suo fratello Jamie gli aveva preso
all’università
che frequentava. Josh aveva la sua stessa età e si erano
conosciuti alla scuola
primaria. Erano compagni di classe.
Gli sorrise, mostrandogli la sua contentezza nel rivederlo: lui era
appena
tornato da un viaggio con i suoi genitori.
“Come stai, piccola?”.
“Molto meglio, adesso.” Confessò. Il
ragazzo le sorrise, non capendo cosa
significavano davvero quelle parole per la sua amica.
Le porse il casco.
“Dove andiamo?” chiese Emily curiosa.
“Andiamo a fare pranzo insieme, no?” le chiese come
se fosse la cosa più logica
del mondo.
Emily sorrise, sentendosi realizzata “Oh …
Okay!” prese il casco rosso che Josh
aveva preso apposta per lei, se lo mise e salì in moto.
Si tenne stretta al suo amico, che guidava più veloce del
vento. Aveva paura,
ma non così tanta. Era con lui e questo le bastava per
affrontare ogni suo più
piccolo e banale timore.
Passarono indisturbati tra le strade di New York, superarono la fila di
auto
interminabili e arrivarono nell’Elite di Manhattan, il posto
per i ‘ricchi’.
Lei si sentiva a disagio, lui no. Josh era ricco.
Suo padre era il più famoso avvocato di NY e sua madre era
una stilista di
Victoria’s Secrets.
Emily invece viveva una vita normale, abbastanza ordinaria. I suoi
genitori
lavoravano la maggior parte del tempo e lei passava quasi tutti i
giorni dai
suoi zii o da sua nonna.
Josh la prese per mano, camminarono insieme per le strade affollate di
Manhattan, fino a quando non si fermarono davanti a un ristorante. Il
ragazzo
spalancò la porta con nonchalance, mentre Emily si
nascondeva dietro di lui,
intimidita. C’erano un gruppo di amiche sedute al tavolo che
la squadrarono
dalla testa ai piedi, cercando di capire da dove venisse fuori. Non era
adatta
a quel luogo.
Quelle ragazze avranno avuto milioni di dollari. Indossavano cappotti
di
Chanel, Gucci, Armani e borse di Louis Vuitton ed altri famosi stilisti.
Emily si
pentì di aver messo i vecchi
Levi’s al posto di una gonna elegante.
Sapeva che tuttavia, a Josh non importava se lei fosse ricca o meno.
Lui la
considerava diversa, unica nel suo genere. Le ripeteva sempre che era
molto diversa
dalle ragazze che frequentava solitamente, perché lei non
era bella solo d’apparenza,
ma anche d’animo.
“Andiamo.” La incitò Josh, conducendola
verso un’altra sala.
Il cameriere fece loro accomodare ad un tavolo poi se ne
andò.
La ragazza gli sorrise “Grazie per avermi portata a
pranzo”. Ridacchiò “Anche
se sai come la penso su questi posti”.
“E cosa ne pensi?” chiese lui osservandola, e
guardandola negli occhi.
Emily arrossì lievemente.
“Sono troppo, Josh. Spenderò una cifra
incalcolabile” sospirò “I miei mi
uccideranno”.
“No, se non paghi nulla”.
“No.”
“E dai!” insistette lui.
“No, Josh.” Gli rispose risoluta.
Emily prese un piatto di insalata, mentre Josh un piatto di carne con
un
contorno di insalata. Ordinò una coca cola per lei e una
pepsi per lui. Era
l’unica persona che conosceva Emily, in grado di distinguere
la differenza. “La
pepsi è più dolce” le diceva sempre
Josh e lei le rispondeva sempre che era
speciale, perché per tutti erano due bevande identiche.
Mangiarono con calma, serviti in modo impeccabile, dopodiché
Josh pagò per
entrambi, con il disappunto di Emily.
“Non te lo perdono questa volta” gli fece quando
uscirono dal ristorante.
Andarono a Central Park, per godersi il sole di quel giorno. Questa
volta, Josh
non la prese per mano.
Si fermarono ad osservare dei bambini piccoli con i loro genitori, che
giocavano allegramente.
“Non sono un amore?” chiese Emily.
“Sì, sono molto carini” sorrise
affettuosamente.
Lui era anche l’unico ragazzo a cui piacevano i bambini.
Emily non riusciva a
non pensarci. Era più forte di lei. Aveva tutte le
caratteristiche del suo
ragazzo ideale, eppure lui non la vedeva in quel modo. Solo amici e
nulla di
più.
“Secondo te come si chiamano?” fece Josh.
Sorrise. Era il gioco che facevano sempre. Associare le persone ad un
nome.
Erano molto bravi.
“Il maschio si chiama Sam”. Il bimbo indossava una
maglietta arancione e un
giubbotto di jeans. Corse ad abbracciare sua sorella. “Lei si
chiama Elise”.
Lui ridacchiò “Bei nomi. Grande fantasia. Ma sono
troppo complicati, non
trovi?” osservò Josh.
Lei storse il naso “E perché dovrebbero essere
difficili?”.
Fece spallucce “Non lo so. Secondo me sono
sbagliati”.
Emily incrociò le braccia al petto “E allora
sentiamo, signorino So tutto io.
Come si chiamerebbero secondo il tuo modesto parere?”.
Josh ridacchiò, divertito dalla finta rabbia della sua amica
“Mmm …” ci pensò
su, alzando gli occhi al cielo e vide un aereo passare. “Jhon
e Katherine”. Le
sue parole erano così sicure, da convincere anche Emily.
“Ok, chi va a chiederglielo?”
“Tutti e due” rispose Josh, astuto come sempre.
Corsero verso i genitori dei piccoli e chiesero loro i nomi.
“Si chiamano
Katherine e Sam”.
Qualche minuto dopo, erano seduti su una panchina e discutevano
sull’accaduto
di poco fa. Erano entrambi diventati bravi in quel gioco.
“Hai visto? Avevo ragione io” disse Emily.
“Ah, come no.” Fece lui sarcastico.
Sebbene a prima vista, sembrasse che litigassero, non era
così. Il loro
passatempo preferito era punzecchiarsi a vicenda, ed era ciò
che Emily amava di
più del loro rapporto.
“Io ho indovinato il nome di lui.” Si difese lei,
che si stava divertendo un
mondo.
“Va bene”.
Il loro discorso sui bambini finì in quel momento, fino a
quando Josh le fece
una domanda che la colse impreparata.
“Come li chiameresti i tuoi bambini?” fece lui,
giocando con un braccialetto di
argento, regalatogli dai suoi genitori.
Emily sorrise, e immaginò la sua vita futura. Accanto a
sé, voleva Josh. Nessun
altro.
“Isobel, se è una femmina”.
“E se fosse un maschietto?” ipotizzò lui.
“Matthew” rispose sicura.
Poi si alzarono e andarono insieme a vedere il tramonto sul mare. Era
una cosa
intima, da più che semplici amici, ma nessuno dei due fece
commenti strani o
imbarazzanti. Josh la guardò, e pensò che era la
ragazza più bella che avesse
mai visto, era la migliore amica che potesse desiderare.
Emily ricambiò il suo sguardo, pensando che era il ragazzo
perfetto.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, poi arrossirono e
distolsero lo
sguardo, volgendolo verso il sole che stava tramontando.
Lo farò innamorare di me, pensò Emily.
Lo guardò per un’ultima volta, come semplice
amico, e gli fece l’ultimo sorriso
da amica. Da quel momento in poi, lei avrebbe smesso di essere Emily,
sua amica
di infanzia.
Sarebbe diventata più che la sua migliore amica. Si sarebbe
fatta amare da lui.
Avrebbe trovato ogni modo per conquistarlo.
Lui sorrise, ignaro del piano messo in atto dalla persona che
considerava sua
sorella.
La abbracciò e quello fu l’ultimo che passavano
insieme, da amici, per lo meno.
Note
Autrice:
Veramente
non so che dire di questa fic xD
L’ho scritta tempo fa, senza un perché. Volevo
scrivere e stop.
Ovviamente la storia è un classico clichè: due
migliori amici e uno dei due si
innamora dell’altro.
Il ragazzo, Josh è un ingenuo, mentre Emily è
molto astuta. Sono diversi, ma
simili tra loro.
Riusciranno a essere più che amici, secondo voi? xD
Commentate.
Fra.