MY
ANGEL
Odio
la pioggia, mi mette una tristezza infinita. Sembra che il cielo pianga
e tutto
diventa grigio e spento.
Guardo
al pioggia dalla mia finestra e ringrazio di essere in casa al coperto
e all’asciutto.
Il
suono del campanello mi riscuote dai pensieri:
che diavolo può essere mentre il diluvio universale si
abbatte su di noi? Mi infilo
le mie adorate pantofole e mi dirigo verso la porta.
-
Chi è? - domando.
-
Ti p-p-prego, a-a-aprimi - dice una voce dall’altra
parte della porta.
Apro
la porta e un ragazzo, bagnato fradicio
dalla testa ai piedi mi si para davanti.
-
Nick, che cavolo ci fai qui? - dico incredula.
-
S-s-sono p-p-passato a t-t-trovarti - mi dice
battendo i denti.
-
Sei bagnato fradicio e stai tremando. Entra o
ti prenderai un accidente - dico facendolo entrare.
Io
e Nick ci conosciamo da due anni, è uno dei
miei migliori amici, anche se ultimamente non riesco più a
vederlo solo come
tale; mi sono accorta di provare per lui qualcosa di molto
più profondo di una
semplice amicizia, ma non voglio rovinare il nostro rapporto
confessandogli l’amore
che provo per lui.
-
Grazie - dice sorridendo e depositandomi un
bacio, bagnato, sulla guancia.
Perché?
Perché ogni volta deve fare gesti del
genere? Non poteva limitarsi ad un semplice
“grazie” a voce? Perché ogni volta
deve distruggermi?
-
Di niente. Vado a prenderti una tuta di mio
padre, dovrebbe andarti. Tu intanto puoi andare in bagno ad asciugarti,
gli
asciugamani sono puliti - gli dico, cercando di riportare il mio
respiro ad una
velocità adeguata.
-
Ok. Grazie ancora - dice, dirigendosi verso il
bagno.
Vado
in camera di mio padre e prendo una delle
sue tute, quella più piccola che riesco a trovare.
- Nick -
dico bussando - ho trovato la tuta. Ho cercato quella più
piccola, ma credo che
ti andrà un po’ larga ugualmente - dico fuori
dalla porta.
-
Va benissimo - mi urla da dentro - entra pure
-
Apro
la porta e mi ritrovo Nick davanti,
solamente in boxer. Distolgo lo sguardo e gli tendo la tuta, cercando
di non
guardare avanti. Purtroppo nel mio bagno, su di una parete,
c’è uno specchio
che la ricopre per gran parte, così lo vedo. Un corpo
perfetto, scolpito e
muscoloso. Due braccia possenti e gli addominali lo rendono
terribilmente sexy,
alzo ancora lo sguardo e vedo che mi stava fissando con sorrisetto
malizioso.
Divento
rossa fino alla punta dei capelli e
sposto lo sguardo sulle mie pantofole. Lo sento ridacchiare.
-
Ti vuoi vestire o hai intenzione di rimanere
in mutande? - chiedo acida e visibilmente in imbarazzo.
-
Perché? Ti metto in imbarazzo così? - chiede
malizioso.
No, macché! Ti vorrei solo saltare addosso.
-
A volerla dire tutta, un po’ si - dico, rossa
come un pomodoro.
-
Però si sta bene così, poi
c’è un calduccio
qui dentro - dice sorridendo.
Gli
lancio la tuta e mi dirigo verso la finestra
spalancandola completamente. Un vento gelido mi alza i capelli,
provocandomi
brividi di freddo.
-
Ma sei impazzita? Così mi prendo la polmonite!
- dice serio.
-
Ben ti sta! Così deciderai finalmente di
vestirti - dico severa.
-
Ok, ok, mi vesto. Ma chiudi quella finestra -
dice lui, cominciando ad infilarsi i pantaloni
Mi
affretto a chiudere la finestra e mi dirigo
verso la porta per andarmene. Quando gli passo accanto mi prende da
dietro e mi
stringe tra le sue braccia, provocandomi brividi per tutta la schiena.
-
Grazie - dice a pochi centimetri dal mio
orecchio, sfiorandomi il lobo con le labbra. Altri brividi e le guance
mi si
colorano di rosso e prima di lasciarmi mi deposita un bacio sulla testa.
-
Di niente. Per te questo ed altro - dico con
un filo di voce, sempre avvolta dalle sue braccia.
Esco
dalla porta e mi siedo per terra con la schiena appoggiata ad essa.
L’ha fatto
di nuovo; perché si comporta in questo modo? Un migliore
amico non ha questo
atteggiamento con la sua migliore amica.
Non
ci capisco più niente. Improvvisamente si
apre la porta e cado all’indietro, sbattendo contro le gambe
di Nick.
-
Cosa stai facendo? - mi chiede curioso. Si abbassa
e si avvicina a me, guardandomi negli occhi.
-
Perché stai piangendo? - mi chiede, stavolta
preoccupato.
Presa
com’ero dai miei pensieri, non mi ero
accorta che delle lacrime avevano cominciato a rigarmi le guance. Cerco
di
asciugarmi ma non riesco a fermarle. Nick mi tira su e mi stringe tra
le sue
braccia; cerco di respingerlo perché poi se ne
andrà e starò male, mi lascerà
un vuoto incolmabile.
-
Lasciami - grido, battendo dei pugni contro il
suo petto. Cerco di dimenarmi, ma lui mi tiene stretta.
-
Ti prego lasciami - dico con un filo di voce
supplicandolo. Mi arrendo e mi lascio cullare da lui; tra le sue
braccia mi
sento bene, protetta. Si scosta e prende il mio viso tra le mani e con
i
pollici asciuga le ultime lacrime.
-
Va meglio?- mi chiede sorridendo. Siamo così
vicini che sento il suo profumo e i nostri nasi si sfiorano.
-
Perché? - chiedo - Perché ti comporti
così? Due amici non dovrebbero avere
questi atteggiamenti.
Io
non ce la faccio più, rischio di impazzire se
continui così - dico urlando. Altre lacrime scendono dai
miei occhi.
-
Di cosa stai parlando? - chiede facendo finta
di niente.
-
Di questo Nick! Delle tue carezze, dei tuoi
abbracci, dei tuoi baci; ogni volta che mi sfiori il mio cuore parte a
mille, lo
stomaco fa le capriole e i brividi mi invadono tutto il corpo - dico
tutto d’un
fiato, cercando di non urlare. Mi guarda incredulo, con gli occhi
spalancati
per lo stupore.
-
Nick! Io non riesco più ad esserti semplicemente amica, non
ci riesco. È un po’
di tempo che mi sono resa conto che per te non provo una semplice
amicizia ma
molto di più: mi sono innamorata.
Si
mi sono innamorata di te, di tutto: del tuo
sorriso; dei tuoi capelli; dei tuo occhi; della tua
semplicità; della tua
dolcezza; del tuo sarcasmo; della tua risata, così rara e
così magnifica; del
modo in cui mi guardi; del modo in cui mi sfiori; del tuo profumo.
Tutto di te
mi ha fatto innamorare e adesso non lo posso più nascondere.
Non voglio
rovinare la nostra amicizia, ma non riesco più a tenerlo
dentro, mi dispiace -
dico, finalmente libera da questo peso. Mi volto uscendo dalla porta.
Un braccio
mi trattiene.
-
Aspetta.. - dice con un filo di voce.
-
No, non posso. So che tu non provi i miei stessi sentimenti, me ne
farò una ragione;
però ho bisogno di tem… - non riesco a finire la
frase, che mi ritrovo tra le sue
braccia con le labbra incollate alle sue.
Un
bacio; un vero bacio; passionale, deciso e
allo stesso tempo tenero e molto dolce. Mi spinge fino a farmi toccare
il muro
con la schiena. Metto le mani nei suoi riccioli, avevo sempre
desiderato farlo;
mi cinge i fianchi attirandomi ancora di più a lui. Le
nostre lingue danzano;
mi morde il labbro inferiore, passando poi a baciarmi il collo,
provocando i
altri brividi. Si stacca e mi guarda ansimante; negli suoi occhi vedo
una strana
luce e mi stampa un altro bacio, molto più leggero del primo.
-
Vuoi sapere perché? Perché anche io sono
innamorato di te! - dice sorridendomi. Rimango di sasso.
-
Sul serio? - chiedo sorpresa. Lui mi guarda
stranito.
-
Che razza di domanda è? - chiede confuso. Non resisto
alla sua espressione e gli allaccio le braccia al collo, ricongiungendo
le
nostre labbra.
Passione,
amore, gioia e tanti altri sentimenti
racchiusi in un solo bacio. Sposta le mani sotto la mia felpa,
accarezzandomi
la pancia e provocandomi brividi su tutto il corpo; io gli apro la zip
della
tuta e passo le dita su i suoi addominali; porto poi le mani dietro la
sua
schiena e lo attiro ancora più a me. Non ce la faccio
più e mi stacco
guardandolo: la felpa è aperta e si vede il suo petto
scolpito alla perfezione;
ha i capelli tutto scompigliati; le labbra rosse e un po’
gonfie e ha il
fiatone. Non riesco a trattenere una risata.
-
Cos’hai da ridere? - chiede confuso.
-
Guardati allo specchio - dico, fra una risata
e un’altra. Si sposta e appena riesce a vedersi sgrana gli
occhi.
-
Oh porca miseria! Sembra che abbia appena fatto
la maratona di New York. È tutta colpa tua - dice fingendosi
imbronciato. Scoppio
a ridere.
-
Hai ragione, perdonami - dico, facendo la
finta dispiaciuta. Mi avvicino a lui e gli richiudo la zip della maglia
e cerco
di sistemargli i capelli. Lo guardo attraverso lo specchio e vedo che
ha chiuso
gli occhi e fa strani mugolii.
-
Mi piace da impazzire il modo in cui mi tocchi
i capelli. Potrei stare così per delle ore - dice sempre ad
occhi chiusi.
-
Allora credo che resteremo così per sempre,
perché
io adoro passare le mani nei tuoi riccioli - gli dico sorridendo. Di
colpo mi
prende il viso tra le mani e mi bacia, solo come lui sa fare. Ha un
modo di
baciare che dovrebbe essere dichiarato illegale.
-
Ti amo - mi dice sulle labbra. Sorrido.
-
Ti amo anch’io - dico, con il sorriso che va
da orecchio a orecchio. È ufficiale: questo è il
giorno più felice della mia
vita e questo grazie ad una persona veramente speciale e che amo da
impazzire.
Grazie!
ANGOLO
AUTRICE
Ciao
a tutti! Questa è una piccola shot che ho
scritto proprio oggi, in questa orrenda giornata di pioggia! ODIO LA
PIOGGIA!
Siate clementi e recensite anche se vi ha fatto schifo!